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Chi è Vito Bardi, confermato governatore della Basilicata con il 58% dei Voti

Vito Bardi è stato rieletto presidente della Regione Basilicata nelle elezioni regionali del 2024, ottenendo una significativa vittoria con circa il 58% dei voti. La sua riconferma segna il secondo mandato consecutivo per il 72enne ex generale della Guardia di Finanza, che continua a godere del forte sostegno di Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Azione e Italia Viva.

Profilo e carriera di Vito Bardi

Nato il 18 settembre 1951 a Potenza e cresciuto nel paese di Filiano, Vito Bardi vanta una carriera eccezionale sia in ambito accademico che professionale. Laureato in economia e commercio, giurisprudenza, scienze internazionali e diplomatiche, nonché in scienze della sicurezza economica e finanziaria, Bardi ha dedicato quarantaquattro anni della sua vita alla Guardia di Finanza. Durante il suo servizio, è stato promosso a generale di corpo d’armata nel 2009 e ha ricoperto il ruolo di comandante generale del corpo dal 2013 fino al suo pensionamento nel 2014.

Un Leader di Centrodestra

La svolta politica per Vito Bardi inizia nel 2019 quando, spinto da Silvio Berlusconi, decide di candidarsi e riesce a vincere le elezioni regionali. Questo trionfo interrompe un lungo dominio di ventiquattro anni da parte delle giunte di centrosinistra. La vittoria di Bardi non solo segna un importante cambiamento politico nella regione, ma lo stabilisce anche come il primo presidente di centrodestra in quasi un quarto di secolo.

L’elezione di Bardi rappresenta un momento significativo per la politica regionale, in quanto introduce nuove politiche e direzioni sotto la guida del centrodestra. Questo cambio di leadership riflette il desiderio di rinnovamento e di differenti approcci gestionali da parte degli elettori. Da presidente, Bardi si trova di fronte la sfida di rispondere alle aspettative di chi ha votato per un cambiamento, proponendo riforme efficaci e promuovendo uno sviluppo sostenibile per la regione.

L’ascesa di Bardi è anche un chiaro esempio dell’influenza che figure storiche come Berlusconi continuano ad avere sulla politica italiana, dimostrando come il sostegno e le alleanze politiche possano essere determinanti nel modellare le carriere politiche. Ora, con il peso della responsabilità su di lui, Bardi ha l’opportunità di trasformare le promesse elettorali in azioni concrete che possano portare a miglioramenti tangibili per i cittadini della sua regione.

Le elezioni regionali del 2024

Nelle ultime elezioni regionali, Vito Bardi ha affrontato una sfida significativa da parte di Piero Marrese, presidente della provincia di Matera e candidato del centrosinistra. Marrese, sostenuto da una coalizione che includeva il Partito Democratico, Verdi-Sinistra e il Movimento 5 Stelle, ha raccolto il 41% dei voti, presentandosi come un avversario credibile. Tuttavia, la campagna elettorale di Marrese è stata caratterizzata da momenti di incertezza e caos, soprattutto nelle settimane che hanno preceduto le elezioni. I partiti della coalizione hanno faticato a trovare un accordo comune sul candidato fino a fine marzo, solo un mese prima del voto. Questa disorganizzazione interna ha potuto influenzare negativamente la coesione e l’efficacia della campagna di Marrese, facilitando così la rielezione di Bardi.

Parallelamente, un terzo candidato, Eustachio Follia, noto giornalista, è stato sostenuto da Volt. Nonostante la sua partecipazione abbia arricchito il dibattito politico, l’impatto della sua candidatura sul risultato finale è stato minore. L’elezione ha dunque evidenziato non solo la divisione politica tra centrodestra e centrosinistra ma anche la difficoltà per le nuove forze politiche di affermarsi in un contesto così polarizzato. La rielezione di Bardi dimostra la sua capacità di mantenere il sostegno popolare nonostante la competizione, e sottolinea la sfida continua per il centrosinistra di presentare un fronte unito e organizzato in future consultazioni elettorali.

Prospettive per il futuro

Con un altro mandato garantito, Vito Bardi si trova in una posizione di forza per continuare a guidare la Basilicata verso obiettivi di sviluppo e rinnovamento. La sua leadership sarà fondamentale per affrontare le sfide future della regione, compreso il rafforzamento dell’economia locale, la gestione delle risorse naturali e il miglioramento dei servizi pubblici. Il sostegno bipartisan e l’esperienza accumulata lo posizionano come una figura chiave nella politica regionale italiana.

Il successo di Bardi nelle recenti elezioni dimostra non solo la sua forte presenza politica ma anche la fiducia che i cittadini lucani ripongono nel suo operato e nella sua visione per il futuro della loro regione.

Petrolio debole: cosa aspettarsi? I titoli buy nel settore

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Il rialzo messo a segno venerdì scorso dal petrolio, nell’ordine di circa mezzo punto percentuale ha avuto vita breve.

Petrolio in calo in avvio di settimana

Quest’oggi, infatti, le quotazioni dell’oro nero sono tornate a perdere terreno, con il WTI che si presenta negli ultimi minuti a 82,85 dollari, con una flessione dello 0,41%, mentre il Brent cede lo 0,56% a 86,8 dollari al barile.

Il petrolio indietreggia dopo la risposta israeliana agli attacchi iraniani ha riportato il Brent brevemente sopra i 90 dollari al barile la scorsa settimana.

Petrolio: focus sull’Iran

Il prezzo del greggio aveva assorbito gli eventi geopolitici e il ritorno delle sanzioni al Venezuela da parte degli Stati Uniti, in quanto le tensioni internazionali non avevano avuto particolari ripercussioni sull’offerta di petrolio.

L’Iran ha recentemente continuato a crescere, con le esportazioni arrivate a un massimo degli ultimi 6 anni di 1,6 milioni di barili al giorno a marzo, prevalentemente verso la Cina, con la produzione domestica complessiva a 3,2 milioni di barili giornali.

Equita SIM spiega che l’eventuale imposizione di sanzioni più restrittive da parte dei paesi occidentali nei suoi confronti potrebbe essere poco efficace e non modificare quindi i fondamentali del petrolio.

La domanda di greggio si manifesta solida, tanto che è attesa a circa +1,5 milioni di barili giornalieri anno su anno nel 2024, e ben rifornita dalla crescita della produzione oltre che da una “spare capacity” dell’OPEC a circa 5 milioni di barili al giorno, un livello che permette una certa flessibilità nel breve termine anche ipotizzando alcune disruptions minori.

Un ipotetico blocco o rallentamento dei transiti dello stretto di Hormuz sarebbe invece più complicato da gestire, ma non sarebbe di interesse nemmeno all’Iran, in quanto una parte importante del suo export di greggio transita da quel “choke point”.

Petrolio: premio a rischio sul Brent sarà presente nel 2024

Secondo gli analisti di Equita SIM, il rischio geopolitico è destinato a mantenere un premio al rischio al Brent, ragionevolmente fra 5 e 10 dollari al barile nel secondo trimestre di quest’anno.

Gli analisti si aspettano un prezzo del greggio per il 2024 pari a circa 80 dollari al barile, con range di oscillazione tra 70 e 90 dollari al barile.

Gli esperti ritengono che il prezzo del Brent possa progressivamente rientrare verso gli 80 dollari al barile, se i conflitti in corso non abbiano implicazioni sull’offerta reale di petrolio.

Settore oil: i titoli da preferire a Piazza Affari

Nel settore, la SIM milanese mantiene un approccio difensivo e preferisce rispetto alle società di servizi quelle integrate, che in questa fase dovrebbero beneficiare di un momentum positivo delle commodity nel secondo trimestre e abbondanti buyback.

Nel settore oil, i titoli preferiti da Equita SIM nel settore oil sono ENI, Maire e d’Amico, segnalando che quest’ultima beneficia delle “disruptions” della logistica del comparto oil.

Ftse Mib penalizzato da stacco dividendi. E ora?

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Avvio di settimana positivo per le Borse europee che hanno chiuso gli scambi nuovamente in salita.

Il Cac40 e il Dax si sono apprezzati rispettivamente dello 0,22% e dello 0,7%, mentre il Ftse100 ha guadagnato l’1,62%.

Ftse Mib limita i danni dopo stacco dividendi

Diverso lo scenario se ci si sposta a Piazza Affari, dove il Ftse Mib ha terminato le contrattazioni a 33.724 punti, in calo dello 0,58%. dopo aver segnato nell’intraday un top a 33.822 e un minimo a 33.423 punti.

L’andamento odierno del Ftse Mib è stato impattato dallo stacco del dividendo di diverse blue chip, ma è senza dubbio incoraggiante la tenuta dei 33.500 punti e il tentativo di recupero verso i 33.800 punti.

Con il superamento di questa soglia ci sarà spazio per un test di area 34.000, oltre cui il Ftse Mib allungherà il passo verso i 34.200 e i 34.500 punti.

Al ribasso il primo supporto da monitorare è in area 33.500, sotto cui l’indice scenderà verso i 33.200 e i 33.000 punti, con proiezioni successive in area 32.500.

I market movers negli Stati Uniti

Per la prossima seduta, sul fronte macro USA si segnala il dato preliminare dell’indice PMI manifatturiero che ad aprile dovrebbe salire frazionalmente da 51,9 a 52 punti, mentre l’indice PMI servizi da 51,7 a 52 punti e l’indice PMI composito da 52,1 a 52,3 punti.

Per le vendite di case nuove a marzo si stima un aumento da 662mila a 668mila unità.

Sul versante societario, da seguire prima dell’avvio degli scambi a Wall Street i conti degli ultimi tre mesi di General Motors e General Electric, con un eps previsto a 2,14 e a 0,65 dollari, mentre per Halliburton e Spotify si stima un utile per azione di 0,74 e di 0,7 dollari.

In agenda anche le trimestrali di Lockheed Martin che dovrebbe riportare un eps di 5,45 dollari, mentre da Philip Morris e da PepsiCo ci si attende un utile per azione di 1,41 e di 1,52 dollari.

A mercati chiusi si guarderà ai conti di Alphabet e Seagate Technology che per non deludere le attese dovrebbero riportare un eps di 1,41 e di 0,29 dollari, mentre per Visa e Tesla si stima un utile per azione di 2,28 e di 0,48 dollari.

I dati macro e gli eventi in Europa

In Europa si conoscerà il dato preliminare dell’indice PMI composito che a marzo dovrebbe salire da 50,3 a 50,9 punti, mentre l’ndice PMI manifatturiero è visto da 46,1 a 46,5 punti e l’indice PMI servizi da 51,5 a 51,8 punti.

In Germania la lettura preliminare dell’indice PMI manifatturiero è attesa da 41,9 a 42,9 punti e quella dell’indice PMI servizi da 50,1 a 50,5 punti.

In Francia l’indice PMI manifatturiero preliminare di aprile è stimato in ascesa da 46,2 a 46,9 punti e l’indice PMI servizi da 48,3 a 48,9 punti.

Da seguire in Germania l’asta dei titoli di Stato con scadenza giugno 2026 per un ammontare massimo di 5 miliardi di euro.

I titoli e i temi da seguire a Piazza Affari

A Piazza Affari da seguire Officina Stellare e Valica che presenteranno i risultati dell’esercizio 2023, mentre Fervi, Racing Force e Talea Group alzeranno il velo sui dati del primo trimestre di quest’anno.

In agenda le assemblee di diverse società per l’esame e l’approvazione dei dati di bilancio del 2023 e si tratta di: Brunello Cucinelli, ERG, Generali, Inwit, Telecom Italia, Brembo, Fincantieri, Salvatore Ferragamo, UnipolSAI, Aeffe, Aeroporto di Bologna, Aquafil, AVIO, d’Amico Int. Shipping, Fiera Milano, FILA, Gefran, Italmobiliare, Reply, Saes Getters, Tinexta, Acinque, Comer Industries, Enervit, E.P.H., Exprivia, FNM, Next RE, Deodato.Gallery, Directa SIM, Ecomembrane, Fervi, FOPE, Gentili Mosconi, Green Oleo, Impianti, Intermonte Partners SIM, La SIA, Powersoft e Sicily By Car.

Da seguire in mattinata l’asta dei titoli di Stato, visto che saranno offerti i BTP short term con scadenza gennaio 2026 per un ammontare tra 2 e 2,5 miliardi di euro.

In asta i BTP indicizzati all’inflazione con scadenza maggio 2026 e 2029 per un importo racchiuso tra 1 e 1,5 miliardi di euro per ciascun titolo.

Diasorin in volata. Analisti caldeggiano l’acquisto

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Corsa all’acquisto per Diasorin che oggi ha fatto il pieno di buy, sfoggiando la migliore performance nel paniere delle blue chip.

Diasorin svetta sul Ftse Mib

Il titolo, dopo aver guadagnato poco meno di due punti percentuali venerdì scorso, è riuscito a fare ancora meglio oggi.

A fine seduta, Diasorin è stato fotografato a 94,94 euro, con un rally del 4,12% alimentato da forti volumi di scambio, visto che sono transitate sul mercato oltre 260mila azioni, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 175mila.

Diasorin: BofA riavvia copertura con rating buy

Il titolo è stato oggetto di numerosi acquisti in assenza di notizie di rilievo, visto che si segnala solo la mossa annunciata nei giorni scorsi da Bank of America.

Gli analisti di quest’ultima hanno deciso di riavviare la copertura su Diasorin, con una raccomandazione “buy” e un prezzo obiettivo a 110 euro, valore che offre margini di potenziale apprezzamento di oltre il 16% rispetto alle quotazioni correnti a Piazza Affari.

Diasorin: pronta la svolta nel 2024?

A detta della banca statunitense, il 2024 potrebbe essere l’anno della svolta per Diasorin che inizierà a raggiungere i suoi obiettivi, con nuovi lanci che contribuiranno ad accelerare la crescita e a guidare il re-rating.

Gli analisti di Bank of America stimano che Diasorin potrà mostrare una crescita delle vendite a un tasso medio annuo composto dell’8,2% nel periodo 2024-2027, con alcuni fattori trainanti a breve, tra cui la crescita della base installata di immunodiagnostica e guadagni di quote di mercato nei test multiplex con la sua piattaforma LIAISON Plex.

Pensioni casalinghe, previsti aumenti per il 2024: ecco tutte le novità INPS

Anche nel 2024 sono previste le pensioni per le casalinghe: coloro che si occupano della casa e della famiglia invece che andare a lavoro possono comunque godersi la pensione.

Esistono infatti ad oggi due possibilità per le casalinghe per beneficiare del rateo della pensione. Una si ottiene versando dei contributi mentre l’altra soluzione non necessita di contributi previdenziali.

Nel dettaglio la prima soluzione è il  “Fondo casalinghe”  che l’Inps offre in alternativa ai contributi volontari mentre l’altra soluzione è la pensione sociale.

In questo caso la pensione viene ottenuta senza versare contributi ma si tratta di importi minori rispetto alla pensione del fondo casalinghe.

Entrambe le soluzioni sono state riconfermate per il 2024 con aumenti degli importi erogati.

Va comunque detto che per poter accedere alle due soluzioni è necessario rispettare determinati requisiti e procedure specifiche.

Vediamo tutte le novità in merito.

Pensioni casalinghe, previsti aumenti per il 2024: ecco le novità Inps

Si sa occuparsi della casa e della famiglia è un vero lavoro: ma cosa andare in pensione se nella vita si è pensato solo alla famiglia non svolgendo attività lavorativa autonoma e dipendente?

Le casalinghe e più in generale le persone che si occupano della casa e della famiglia possono andare in pensione. Come abbiamo detto in precedenza esistono due possibilità per farlo.

La prima opzione è la pensione sociale: rispetto al fondo casalinghe per ottenere la pensione sociale non è necessario versare contributi.

In questo caso, in generale  le persone che non hanno accumulato abbastanza contributi per ottenere una pensione di vecchiaia possono accedere alla pensione sociale.

Dunque anche le casalinghe che rispettano questi requisiti possono ottenere questo assegno.

Nel dettaglio le casalinghe o più in generale coloro che accedono alla pensione sociale devono:

  • Avere almeno 67 anni di età;
  • Essere cittadini italiano o di un Paese europeo ed essere iscritto all’anagrafe del proprio comune di residenza, oppure essere cittadino extracomunitario con un permesso di soggiorno di lungo; periodo.
  • Avere una residenza stabile e continuativa in Italia da almeno 10 anni;
  • Avere un reddito inferiore a una determinata soglia minima che varia di anno in anno;

Rispettando questi requisiti con reddito zero l’importo del rateo della pensione sarà pari a circa 534 euro al mese per 13 mensilità totali. Rispetto al 2023 l’importo mensile è salito di 27 euro.

Qualora invece si possedesse una fonte di reddito ma che non supera il limite prefissato  l’ammontare dell’assegno della pensione sociale sarà pari 435 euro.

Dunque l’importo spetta per intero soltanto nel caso in cui il reddito coniugale non superi i 13.894.40 euro se lo supera la cifra del rateo si abbassa.

Pensioni casalinghe, così aderisci al Fondo casalinghe Inps

Anche le casalinghe e in generale le persone che scelgono di occuparsi di casa e famiglia invece che lavorare da dipendente o da autonomo, possono andare in pensione con la pensione sociale o con il Fondo Casalinghe.

In realtà si tratta di un fondo di previdenza per le persone che si prendono cura e svolgono lavori non retribuiti derivanti da responsabilità familiari.

Questo fondo permette di versare i contributi necessari al fine di ottenere una pensione in età avanzata.

Il Fondo, dunque prevede il versamento dei contributi solo dopo l’iscrizione al fondo Inps.

Per potersi iscrivere sarà sufficiente dimostrare all’Inps di non avere alcun contratto di lavoro né attività e la domanda andrà presentata direttamente sul portale dell’ente.

La richiesta verrà accettata in maniera automatica dopo aver presentato tutta la documentazione richiesta.

Dopo di che verranno inoltrati i bollettini per il versamento dei contributi che sono variabili e partono da un minimo di 26 euro al mese.

 automatico una volta presentata tutta la documentazione richiesta in maniera corretta.

Questi però non possono essere utilizzati per la ricongiunzione né per la totalizzazione.

Con un totale di 35 anni di contributi l’importo del rateo di pensione sarà di circa 1.000 euro al mese.

Quale scegliere

Ma allora quale scegliere tra le due opzioni? Va detto che il Fondo Casalinghe ha un costo ma richiede anche un impegno a non lavorare.

Una situazione che in realtà poche famiglie possono adottare e permettersi.

Se siete in questa situazione allora meglio affidarsi alla pensione sociale.

Banca MPS in rally sul Ftse Mib. Ecco fin dove può salire

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Avvio di settimana a tutto gas per Banca Monte Paschi che, dopo aver ceduto quasi un punto percentuale venerdì scorso, ha ripreso con decisione la via dei guadagni oggi.

Banca MPS in rally sul Ftse Mib

Il titolo ha terminato le contrattazioni a 4,29 euro, con un rally del 3,05% e quasi 23 milioni di azioni passate di mano, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 28 milioni.

Banca Monte Paschi ha beneficiato della positiva intonazione dei bancari, mettendo a segno la migliore performance nel settore bancario e conquistando la seconda posizione nel paniere delle blue chip.

Banca MPS corre con Spread e BTP

Gli acquisti sul titolo hanno trovato terreno fertile nelle indicazioni molto incoraggianti arrivate dal mercato obbligazionario.

Lo Spread BTP-Bund ha archiviato la seduta con un affondo del 4,77% a 132,31 punti base, mentre gli acquisti sui BTP hanno portato a un calo dei tassi, tanto che il rendimento del titolo a 10 anni è sceso del 2,3% al 3,811%.

Banca MPS: Barclays alza il target price

Banca Monte Paschi ha viaggiato con una marcia in più rispetto agli altri bancari grazie alla spinta di Barclays.

Gli analisti hanno reiterato la raccomandazione “overweight” sul titolo, con un prezzo obiettivo rivisto verso l’alto da 4,3 a 5,3 euro, valore che implica un potenziale di upside di oltre il 23% rispetto alle quotazioni correnti a Piazza Affari.

Gli esperti attendono con ottimismo i conti del primo trimestre e per il settore bancario in generale si aspettano a Piazza Affari un margine di interesse solido.

Barclays ottimista sulle trimestrali delle banche

Le previsioni sull’utile per azione di quest’anno sono migliorate e le indicazioni sui ritorni di capitale sono previste positive.

Banca Monte Paschi, inoltre, è un sorvegliato speciale in vista di possibili novità sul fronte M&A, dal momento che in occasione delle trimestrali potrebbero arrivare indicazioni interessanti su eventuali fusioni tra le banche.

L’istituto senese è senza dubbio tra quelli da seguire con più interesse, visto che già da tempo sono attesi aggiornamenti sul futuro del gruppo.

Bonus barriere architettoniche: che fine fanno le opzioni alternative nel 2024

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Cambiano le modalità di fruizione del bonus barriere architettoniche. Ci sono infatti nuove modalità di gestione per le alternative per abbattere le famigerate barriere.

Le novità giungono alla luce della recente modifica del Decreto Legge 29 marzo 2024, n. 39, che arriva a poco più di un mese di distanza dalla Legge n. 17/2024, che aveva non poco malmenato il bonus al 75%.

Ecco gli ultimi aggiornamenti.

Bonus barriere architettoniche: alternative 2024

Il Governo è intervenuto d’urgenza per eliminare in via definitiva due alternative molto apprezzate per usufruire del bonus barriere architettoniche, vale a dire sconto in fattura e cessione del credito.

In altri termini questo significa che dal 30 marzo 2024 non ci sarà più la possibilità di utilizzare sconto in fattura e/o cessione del credito, per quanto riguarda le opzioni alternative per usufruire del bonus barriere architettoniche al 75%.

Già prima l’agevolazione era stata circoscritta ai condomini a prevalente destinazione abitativa, persone con reddito basso e soggetti con disabilità.

Ora le opzioni alternative risultano limitate solo agli interventi effettuati sugli immobili danneggiati dagli eventi sismici che si sono verificati nelle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, tra il 2009 e il 2016.

A partire dal 30 marzo 2024 cambia la gestione delle opzioni alternative, che si eliminano una volta per tutte, a meno di non aver maturato alcuni requisiti entro il 30 marzo 2024, nella fattispecie:

avere già presentato la richiesta del titolo abilitativo, laddove necessario
aver già iniziato i lavori oppure, nel caso in cui i lavori non siano ancora iniziati, sia già stato stipulato un accordo vincolante tra le parti per la fornitura dei beni e dei servizi oggetto dei lavori.

Conditio sine qua non è che contestualmente sia stato versato anche un acconto sul prezzo, se per gli interventi non è prevista la presentazione di un titolo abilitativo.

Bonus barriere architettoniche 2024: cosa fare

Rendere il mondo più accessibile e inclusivo ai disabili è una sfida possibile, con il contributo di tutti. A seguire un decalogo utile, indipendentemente dalle capacità fisiche:

  • rampa inclinata o piattaforme mobili: si possono installare per consentire l’accesso a persone in sedia a rotelle o con altre difficoltà motorie
  • ascensori e montacarichi: si possono installare per superare dislivelli e rendere accessibili luoghi altrimenti inaccessibili, come piani superiori o sottopassaggi
  • scale mobili con sistema di accesso: sono dotate di una parte mobile che può essere azionata per accogliere persone con mobilità ridotta
  • tecnologie wearable: alcune soluzioni wearable, come esoscheletri o dispositivi di supporto alla mobilità, possono aiutare le persone con difficoltà motorie a superare ostacoli architettonici.
  • sensori e sistemi di navigazione: possono essere integrati negli ambienti per guidare le persone con disabilità visive attraverso spazi complessi
  • design universale: l’implementazione di principi di design universale nella progettazione architettonica può ridurre la necessità di modifiche o aggiunte specifiche per rendere gli ambienti accessibili a tutti
  • piattaforme digitali per la pianificazione dei percorsi accessibili: App e piattaforme online che forniscono informazioni dettagliate sui percorsi accessibili e sulle strutture pubbliche possono essere preziose per le persone con disabilità
  • collaborazioni con la comunità: coinvolgere attivamente le persone con disabilità nell’identificazione delle barriere architettoniche e nella progettazione di soluzioni può portare a risultati più efficaci e inclusivi
  • educazione e sensibilizzazione: promuovere la consapevolezza sull’importanza dell’accessibilità e delle sfide affrontate dalle persone con disabilità può incoraggiare una maggiore attenzione e impegno nella creazione di ambienti accessibili.
  • normative e regolamenti: l’implementazione e l’applicazione rigorosa di normative e regolamenti sull’accessibilità possono garantire che gli edifici e gli spazi pubblici siano progettati e costruiti tenendo conto delle esigenze di tutti.

Queste le ultime novità alla luce della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Legge 29 marzo 2024, n. 39 per l’utilizzo del bonus 75% barriere architettoniche entro il 2025.

Utility: ok decreto superamento PUN. 4 azioni sotto la lente

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Questa prima seduta della settimana prosegue in territorio positivo per le utility che mostrano una maggiore forza relativa rispetto al Ftse Mib.

Utility in positivo, stona solo ERG

A fare eccezione è solo ERG che cede al momento lo 0,82%, mentre Snam sale dello 0,33%, preceduto da Terna e Italgas che si apprezzano entrambi dell’1,08%, tallonati da A2A che guadagna lo 0,95%.

Ad avere la meglio sono Hera ed Enel che viaggiano in ascesa rispettivamente dell’1,31% e dell’1,44%.

Le utility guadagnano terreno sulla scia dei segnali positivi arrivati dal mercato obbligazionario.

Lo Spread BTP-Bund ha accusato una pesante flessione, lasciando sul parterre il 4,67% del suo valore a 132,45 punti base, mentre gli acquisti sui BTP hanno favorito una riduzione dei tassi, tanto che il rendimento del titolo a 10 anni è sceso dell’1,97% al 3,824%.

Utility: approvato decreto MASE. Cosa prevede?

Le utility restano sotto i riflettori sulla scia delle novità arrivate dal fronte politico negli ultimi giorni.

La scorsa settimana il MASE, ossia il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, ha approvato il decreto per il superamento del Prezzo Unico Nazionale (PUN), sul mercato elettrico.

Dal 1° gennaio 2025 le offerte di acquisto dell’energia elettrica sul Mercato del Giorno Prima (MGP) saranno quindi valorizzate ai prezzi zonali.

Allo stato attuale, le differenze di prezzo zonale non sono particolarmente marcate, tuttavia gli analisti di Equita SIM ritengono che le maggiori installazioni di capacità rinnovabile prevista al sud (o concentrata in alcune aree) possa portare ad un minor prezzo zonale nelle aree del sud Italia ed un maggior prezzo zonale nelle are del nord Italia.

Utility: due aspetti da verificare con le società

Secondo gli esperti di Equita SIM, sono da verificare con le società eventuali impatti collegati alla localizzazione geografica degli impianti di produzione o sulla costruzione.

Da verificare, inoltre, se la diversa distribuzione del pricing (con eventuali vantaggi economici legati alla localizzazione geografica) porterà anche ad un’accelerazione dei processi autorizzativi per le rinnovabili.

Utility: il commento di Equita SIM

La SIM milanese evidenzia che il prezzo dell’energia ha registrato nelle ultime settimane un forte incremento per il recupero delle commodities Gas, che ha recuperato dai minimi di 25-26€/MWh ai 30-36 €/MWh degli ultimi giorni, e CO2, che ha recuperato dai minimi di 50-55 €/Tonne agli attuali 60-70€/Tonne.

Si tratta variazioni che gli analisti di Equita SIM inquadrerebbero nel contesto del peggiorato contesto geopolitico internazionale.

L’aumento dei prezzi energetici ha un impatto positivo principalmente per i power generators rinnovabili.

In particolare, gli analisti di Equita SIM ritengono che un incremento di 10 €/MWh nel prezzo energia abbia un impatto di circa 1% Ebitda per Enel, 3% circa per A2A, 3.5% circa per ERG e 1-2% per Iren.

Cos’è lo scontrino dell’energia: ecco come cambiano le bollette di gas e luce

L’Arera si è posto un obiettivo: semplificare la lettura delle bollette di luce e gas, sostituendole con uno scontrino più accessibile. Indipendentemente dal nome che verrà attribuito, l’obiettivo principale è rendere le fatture più comprensibili, trasparenti e facili da confrontare, specialmente per quanto riguarda i costi. L’espediente è lo scontrino dell’energia.

Con l’avvento della fine del mercato a maggior tutela, che entrerà in vigore a fine giugno per il settore dell’elettricità, gli utenti dovranno essere in grado di valutare rapidamente quale gestore offra le condizioni più vantaggiose, confrontando le bollette.

È proprio per questo motivo che l’Arera ha deciso di fornire precise disposizioni riguardanti le fatture di luce e gas e ha delineato con precisione le caratteristiche che il nuovo documento dovrà presentare.

Cos’è lo scontrino dell’energia: tutte le novità al riguardo

Dopo la conclusione del periodo di protezione del mercato, si prospetta un’ulteriore innovazione: l’introduzione dello scontrino dell’energia. L’Autorità di regolamentazione per l’energia, le reti e l’ambiente (Arera) sta attualmente lavorando su un’iniziativa volta a rendere le bollette più comprensibili, semplici e trasparenti per i consumatori, che spesso si trovano in difficoltà nel comprendere le varie voci relative ai costi e ai consumi. Secondo quanto affermato dall’Arera, entro circa un anno dall’approvazione del suo provvedimento, potrebbe essere introdotta la cosiddetta “Bolletta 2.0”.

Le modifiche previste nella bolletta includono l’introduzione del frontespizio unificato, una prima pagina standard che mira a facilitare il confronto tra le bollette emesse da diversi fornitori e a consentire ai consumatori di prendere decisioni più informate all’interno del mercato libero. Il frontespizio dovrà comunque includere alcuni dati standard, tra cui:

  • dati per l’identificazione del cliente finale: nome, cognome, codice fiscale
  • servizio di riferimento: indicare se si tratta di energia elettrica o gas7
  • codice PDR o POD: punto di consegna di gas o luce
  • importo totale
  • data di scadenza dell’offerta commerciale
  • recapiti per segnalare guasti e per inoltrare dei reclami o richieste di informazioni
  • dati relativi alla fatturazione e al pagamento: cioè l’emissione della bolletta ed entro quando deve essere pagata

La seconda pagina della bolletta sarà dedicata allo scontrino dell’energia, nella quale verranno inseriti gli importi fatturati insieme a un riquadro specifico relativo all’offerta sottoscritta dal consumatore. Previsto anche un box dedicato all’offerta del cliente, tra cui penali, date di scadenza e dettagli sui costi della quota fissa e variabile.

Le sezioni all’interno dello scontrino dell’energia

In particolare, l’Arera sta valutando l’introduzione di uno schema semplificato per la rappresentazione dei costi, in cui le diverse voci che compongono il prezzo finale a carico del consumatore saranno chiaramente distinte.

Oltre alla quota fissa, che deve essere pagata anche in assenza di consumi, saranno evidenziate la quota potenza (calcolata in base alla potenza impegnata) e la quota per consumi (corrispondente alla parte dell’importo finale dipendente dai consumi effettuati). Inoltre, lo scontrino includerà gli importi relativi al bonus sociale (per i consumatori aventi diritto) e al canone di abbonamento televisivo.

Sarà presente anche una sezione denominata Elementi essenziali, che conterrà le informazioni definite “elementi minimi della bolletta”, tra cui:

  • eventuali ricalcoli effettuati
  • dati relativi alle letture e ai consumi
  • potenza impiegata nel settore elettrico e un dettaglio dei massimali di potenza prelevati nei dodici mesi precedenti
  • informazioni storiche aggiornate sui consumi annuali: nel caso in cui la bolletta venga inviata in formato cartaceo, è richiesto l’inserimento di un QR code contenente i dettagli specifici
  • il periodo concesso all’utente per comunicare l’autolettura

La sezione Elementi di dettaglio fornirà invece delle specifiche sugli importi fatturati e sulla normativa fiscale, rimarrà invariata.

L’Arera prevede di implementare le nuove disposizioni per la Bolletta 2.0 entro 12 mesi dall’entrata in vigore dell’adozione del provvedimento finale. Dopo una prima consultazione pubblica per comprendere le esigenze dei consumatori riguardo alle bollette, l’Arera ha avviato una seconda consultazione per raccogliere i feedback degli operatori del settore.

L’obiettivo principale per l’Authority rimane quello di:

rendere la bolletta sempre più uno strumento di supporto per il consumatore finale e di promozione della concorrenza, favorendo la comprensione del servizio e del relativo prezzo da parte del cliente, al fine di aumentare la sua capacità di orientarsi nel mercato

Allarme Norovirus: cos’è, quali sono i sintomi e perché non bere acqua dal rubinetto

Isolato solo a metà degli anni Novanta, il Norovirus è altamente infettivo e bastano 10 particelle virali per dare vita a un’infezione, presenta sintomi simili a quelli gastrointestinali e un nuovo allarme riguarda la possibile contaminazione dell’acqua, per cui si sconsiglia di bere direttamente dal rubinetto. Ecco cos’è, quali sono i sintomi da non sottovalutare e quanto dura l’infezione.

Cos’è il Norovirus, quali sono i sintomi e quanto dura

Il norovirus appartiene alla famiglia dei Caliciviridae, ossia virus a singolo filamento di Rna. Rappresenta uno degli agenti più diffusi di gastroenteriti acute di origine non batterica e, talvolta, può rivelarsi un serio problema per il settore della sicurezza alimentare. Non è un caso che si diffonde in particolare nelle cucine. In che modo? Attraverso le superfici contaminate su cui si poggiano gli alimenti. Come sempre, i luoghi più a rischio sono scuole, ospedali, alberghi e strutture simile, dalle RSA alle navi da crociera.

Chiamato anche virus di Norwalk, dalla città dell’Ohio in cui è stato identificato per la prima volta nel 1968 durante un’epidemia di gastroenterite, si tratta di un virus molto infettivo. Presenta un periodo di incubazione che va dalle 12 alle 48 ore e i sintomi sono simili a quelli che si manifestano in caso di gastroenterite. In particolare:

  • nausea
  • vomito
  • diarrea acquosa
  • crampi addominali

Talvolta, non è da escludere la comparsa di una lieve febbre. Di norma, la malattia che deriva dal Norovirus non è grave e non comporta conseguenze preoccupanti. Anzi, dura circa 3 giorni. Non sono previste cure farmacologiche su misura, ma – come sempre quando si soffre di gastroenterite – è utile bere tanto e mantenersi idratati.

Norovirus, allarme contaminazione dell’acqua: ecco perché non bere dal rubinetto

La trasmissione del virus avviene direttamente da persona a persona, per via orofecale o per via aerosol. Non solo: il contagio può avvenire per contatto con superfici contaminate, ma anche – e soprattutto – tramite acqua o cibo infetti. L’alimento potrebbe essere contaminato alla fonte, perché pulito con acqua infetta. Può succedere, per esempio, con i frutti di mare (in particolare e ostriche), ma anche con frutta e verdura.

La prevenzione resta fondamentale. Come fare? Basta un’adeguata sanificazione delle superfici e dei materiali e un’attenta pulizia e selezione degli alimenti. Il Norovirus, infatti, tende a resistere persino a temperature superiori ai 60°C e al cloro. Tuttavia, diagnosticarlo non è tanto facile e, per questo motivo, viene spesso confuso con le comuni intossicazioni alimentari. Negli ultimi anni, però, è nato il test Elisa, che consente di ricercare il virus dai campioni biologici.

L’ultimo allarme, ad aprile 2024, riguarda una possibile contaminazione dell’acqua registrata tra Lombardia e Trentino Alto Adige, che ha fatto scattare i controlli in diverse Regioni. Nell’arco di una quindicina di giorni, infatti, si sono verificati diversi casi di gastroenterite acuta, in particolare nella zona di Passo del Tonale. Ulteriori verifiche potrebbero aver individuato la causa, da associare a un Norovirus, in quanto sono state rilevate alcune tracce nei campioni prelevati dall’acquedotto

In seguito alla notizia, il sindaco di Ponte di Legno, Ivan Faustinelli, ha disposto il divieto di utilizzo dell’acqua a uso alimentare. Vietato, quindi, bere acqua del rubinetto e usarla per lavare frutta e verdura. A tal proposito, ha precisato:

Il Norovirus si può presentare all’interno dell’acqua in casi eccezionali e si può debellare con una sanificazione della rete. Non appena saranno disponibili i risultati delle controanalisi, si provvederà, nel più breve tempo possibile, ad adottare tutte le misure necessarie.