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Venezia, 5 euro di ticket per entrare in città: chi deve pagare, da quando e come funziona

Ultimamente in Italia, e soprattutto nella città sulla laguna, prevale ciò che viene chiamato turismo mordi e fuggi“. Si tratta di un viaggio caratterizzato da tappe fugaci in cui si consuma un gran numero di luoghi e attrattive in poco tempo.
In questa maniera non solo si rende difficile la mobilità in città per l’alto numero di affluenza, ma non si riesce nemmeno ad apprezzare ciò che si sta visitando.

Nel tentativo di disincentivare questo tipo di turismo, che è diventato un grande problema per Venezia, il comune introduce dal 25 aprile 2024 il pagamento di un ticket di ingresso di 5 euro per i non residenti.

Ecco tutto ciò che bisogna sapere per poter entrare nella città storica se siete dei turisti.

Da quando bisogna pagare il ticket di ingresso per visitare Venezia?

Questo nuovo sistema di ingresso ha inizio dal 25 aprile 2024 ed è previsto per determinate giornate che vedono un alto numero di visitatori, in tutto sono 29 giorni:

  • dal 25 al 30 aprile
  • dal’1 al 5 maggio
  • 11, 12, 18, 19, 25 e 26 maggio
  • 8, 9, 15, 16, 22, 23, 29, 30 giugno
  • 6, 7, 13 e 14 luglio

Per la visita delle isole minori, invece, non è dovuto il pagamento del contributo dalle 16 alle 8.30.

Chi, come e dove pagare il ticket di 5 euro

È obbligatorio il pagamento del contributo per tutte le persone che hanno compiuto 14 anni che entrano a Venezia dalle 8.30 alle 16 con qualsiasi mezzo di trasporto e non pernottano negli alberghi della città.

La riscossione del biglietto avviene attraverso la piattaforma online (http://cda.ve.it), da cui si può prenotare l’ingresso e effettuare il pagamento prima dell’arrivo a Venezia. Successivamente, dalla piattaforma è possibile ottenere il voucher con il QR-code dell’avvenuta transazione.

L’acquisto del ticket è possibile anche in tabaccheria, che deve sempre avvenire prima dell’accesso nella città.

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Chi è esente dal pagamento

Ad essere esclusi sono tutti coloro nati a Venezia e nella regione Veneto, i minori di 14 anni e possessori di Carta europea della disabilità e relativi accompagnatori. Inoltre il contributo non è previsto per i turisti che pernottano in città perché pagano la stessa tassa da 3 euro a persona a notte.
Per quest’ultimi però è necessario registrarsi sul portale della città per poter essere l’esenzione. È richiesto lo stesso per i residenti della regione, i coniugi, i conviventi, i parenti residenti fino al terzo grado e persone senza legami che si recano a Venezia per visitare persone residenti e domiciliate.

Rientrano nell’esenzione anche lavoratori e lavoratrici, pendolari, studenti, i componenti di nuclei familiari di chi ha pagato l’Imu nel Comune di Venezia.

La multa per chi non paga il ticket

Per chi dovesse non pagare il ticket, la multa ammonta da 50 a 300 euro (con l’aggiunta di 10 euro per il contributo d’accesso). Inoltre se si dichiara il falso per ottenere l’esenzione c’è il rischio di una denuncia penale.

Caso Scurati, no della maggioranza all’audizione di Corsini e Bortone in Vigilanza Rai

Dopo lo stop al monologo dello scrittore, Antonio Scurati, la maggioranza di centrodestra in Commissione di Vigilanza Rai ha bocciato la proposta di audizione di Corsini e Bortone, avanzata da Stefano Graziano e sostenuta da tutta l’opposizione. Il voto contrario è scaturito dalla motivazione di voler attendere l’esito dell’indagine interna. Non è neppure passata la richiesta della minoranza di ascoltare Paolo Corsini e Serena Bortone, dopo l’audizione dei vertici Rai, in programma per il prossimo 8 maggio. Si delinea così una profonda spaccatura in Commissione vigilanza. Analizziamo la questione, cos’è successo e l’attesa dell’istruttoria.

Caso Scurati, la Vigilanza Rai si spacca sull’audizione di Bortone e Corsini

Il caso Scurati fa ancora discutere. La cancellazione dell’intervento dello scrittore sul 25 aprile nel programma di Rai3 “CheSarà” ha provocato un vero e proprio caso politico e ha attirato sulla dirigenza della Rai e sullo stesso Governo accuse di censura.

La motivazione della cancellazione sarebbe legata a motivazioni economiche sul compenso dello scrittore. La mancata partecipazione dello scrittore alla trasmissione di Serena Bortone, in onda su Rai3, ha quindi provocato divisioni e accuse di censura, mentre il caso approda in Consiglio di Amministrazione in attesa di conoscere le valutazioni sull’istruttoria attesa dai vertici.

Il caso è finito in Commissione di Vigilanza Rai, con la richiesta avanzata dal capogruppo del Pd, Stefano Graziano, di audizione del direttore Approfondimento Rai, Paolo Corsini, e di Serena Bortone.

La richiesta è stata appoggiata da tutta l’opposizione, mentre si sono detti contrari i partiti di maggioranza. Con la motivazione di voler attendere l’esito dell’indagine interna, la maggioranza di centrodestra ha votato contro la proposta avanzata da Stefano Graziano. E non è passata neanche la richiesta della minoranza di ascoltare Corsini e Bortone dopo l’audizione dei Vertici Rai in programma l’8 maggio.

Quindi, il direttore Approfondimento della Rai, Paolo Corsini, e la conduttrice di Che sarà, Serena Bortone, non saranno sentiti dalla commissione bicamerale di Vigilanza sulla Rai per la mancata partecipazione di Antonio Scurati al programma in onda su Rai3. Lo ha deciso a maggioranza la Commissione.

Si tratta di una decisione che butta ancora legna sul fuoco in merito alla polemica sull’esclusione di Scurati dal programma.

Cos’è successo

Facciamo un passo indietro per analizzare la vicenda nel suo complesso. Ormai noto, Antonio Scurati ha vinto il premio Strega nel 2019. La sua partecipazione al programma CheSarà era attesa con interessa per il suo monologo dedicato alla celebrazione del 25 aprile, anniversario della Liberazione d’Italia dal nazi-fascismo.

La decisione di annullare la lettura del monologo ha avuto una grande eco ed è subito diventato un caso politico.

Molti sono stati i dissensi, soprattutto da parte dei partiti d’opposizione. Un episodio che ha scatenato, acuendolo, il forte dibattito sulla censura e sulla libertà dei media in Italia. Contro le motivazioni della cancellazione dell’evento legati al compenso troppo alto, è stato sottolineato e categorizzato l’evento come un atto di censura e un attacco all’autonomia editoriale.

Naturalmente, sono arrivate anche le repliche, sottolineando come la mancata partecipazione al programma non sia oggetto di censura.

Molte sono state le riflessioni, accanto a una questione che ha avuto un grande seguito, tra cui quella sulla gestione delle autonomie degli enti pubblici, in tutti quei casi, circostanze e scenari in cui si possa intravedere un potenziale conflitto politico.

Cruciali anche le implicazioni e le riflessioni circa la libertà di espressione e l’autonomia editoriale. Si attendono ulteriori sviluppi. Un caso emblematico, soprattutto in vista delle celebrazioni del 25 aprile, anniversario della Liberazione d’Italia dall’occupazione nazi-fascista.

La polemica sul monologo

Mentre le opposizioni continuano ad attaccare, il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, afferma che Antonio Scurati deve poter esprimere liberamente il proprio pensiero.

Vertici Rai convocati l’8 maggio

I vertici Rai verranno convocati in Commissione di Vigilanza l’8 maggio 2024. È stato annunciato dalla presidente, Barbara Florida.

L’audizione era stata già programmata da tempo e comunicata in ufficio di presidenza ai rappresentanti dei gruppi già qualche giorno prima.

Nell’ottica di un corretto dibattito, aperto e trasparente, l’azienda deve fornire subito tutti i dettagli sulla vicenda della mancata partecipazione dello scrittore, Antonio Scurati, alla trasmissione di Serena Bortone.

Leggi anche: Antonio Scurati a “Che Sarà”: questioni di censura?

Moncler sale prima dei conti: buone news in arrivo?

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Tra le blue chip che oggi riescono a fare meglio del Ftse Mib troviamo anche Moncler, che sale per la seconda giornata consecutiva.

Moncler sale ancora nel giorno dei conti

Il titolo ieri ha guadagnato quasi un punto percentuale dopo tre sessioni consecutive in calo e oggi si spinge ancora in avanti.

Mentre scriviamo, Moncler viene fotografato a 66,26 euro, con un vantaggio dello 0,64% e oltre 175mila azioni passate di mano fino a ora, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 750mila.

Il titolo finisce sotto la lente in attesa dei dati relativi al fatturato che saranno diffusi oggi dopo la chiusura di Piazza Affari.

Moncler: le attese di Equita SIM sulla trimestrale

Gli analisti di Equita SIM stimano un fatturato consolidato di 780 milioni di euro, in rialzo del 7% su base annua.

Nel dettagli, il marchio Moncler contribuisce al risultato complessivo con ricavi in crescita del 15% a 670 milioni di euro, trainato dal retail, che gli analisti si aspettano cresca ancora del 20% anno su anno, in linea con il trend del quarto trimestre 2023, ancora sostenuto dal forte slancio delle vendite invernali e dall’eccezionale risonanza dell’imponente show di Grenoble a Saint Moritz il 3 febbraio.

Gli esperti stimano una crescita di tutte le nazionalità, a partire dal cluster cinese, ma anche da quello coreano, ancora in crescita a doppia cifra e seguito dagli europei. Dall’altra parte, Equita SIM stima giapponesi e americani flattish, anche se con una certa volatilità.

Gli analisti ricordano che il primo trimestre vale circa il 24% dei ricavi retail dell’intero anno. Nel wholesale, si stima un trend negativo, coerente con le attese per il 2024.

Per Stone Island è atteso un fatturato in calo del 9% a 111 milioni di euro nel primo trimestre. con wholesale fortemente negativo, mitigato da una robusta crescita del retail, grazie al contributo dei negozi di recente apertura e di alcuni negozi passati alla gestione diretta in Cina, ma anche grazie alla performance positiva dei negozi esistenti.

In attesa dei dati ufficiali, gli analisti di Equita SIM ribadiscono la raccomandazione “buy” su Moncler, con un prezzo obiettivo a 71,5 euro.

Moncler: le attese di Barclays

Bullish anche la view di Barclays, che sul titolo ha un rating “overweight”, con un target price alzato da 60 a 67 euro.

Secondo gli analisti, i ricavi del primo trimestre dovrebbero mostrare un solido momentum nella maggior parte delle aree geografiche, ma soprattutto in Asia.

Nel dettaglio, il fatturato è visto a 795 milioni di euro, in rialzo dell’11% a cambia costanti, con il marchio Moncler a +14% e Stone Island a -7%.

Moncler sotto la lente di UBS

A puntare sul titolo è anche UBS che invita ad acquistare, con un fair value incrementato da 72 a 78 euro.

Anche la banca elvetica si aspetta da Moncler un fatturato pari a 795 milioni di euro nel primo trimestre.

Per il marchio Moncler, l’Asia dovrebbe trainare con un rialzo del 24%, mentre Europa e Americhe sono viste in crescita rispettivamente del 9% e del 5%.

Antonella Clerici, Ligabue e il sugo gate: scoppia la polemica, ecco cos’è successo

Antonella Clerici, uno dei volti più amati della televisione italiana, durante la puntata di Belve del 23 aprile 2024 ha rilasciato alcune confessioni che vedono protagonisti celebri nomi dello spettacolo molto amati dagli italiani. Quando Francesca Fagnani chiede ad Antonella quali sono i colleghi con cui non va d’accordo, la conduttrice televisiva non esita a rivelare la sua esperienza a Sanremo, dove qualcuno avrebbe rifiutato il suo invito a partecipare per via di alcuni pregiudizi verso di lei. Inoltre, ha svelato il motivo per cui avrebbe interrotto i rapporti con l’ex-conduttrice di Pomeriggio Cinque. Ecco cos’è stato detto durante l’intervista e la risposta di chi è stato chiamato in causa.

Sugo gate, cos’è successo tra Antonella Clerici e Ligabue

Raccontando la sua esperienza a Sanremo, Antonella Clerici confida a Belve che molti artisti hanno rifiutato di partecipare all’edizione da lei condotta per un pregiudizio. Il rifiuto che più l’ha ferita è quello del rocker Luciano Ligabue, che – stando a quanto le era stato riferito da altre persone – avrebbe criticato la Clerici dicendo che “sa di sugo”.

Si tratta di parole che sono arrivate da altre persone e che Antonella non ha sentito direttamente. Non a caso, nel corso dell’intervista con la Fagnani, ha tenuto a precisare: “Se non è vero chiedo scusa, ma se è vero mi aspetto le sue scuse”.

La replica del cantante e la risposta della conduttrice

La risposta del cantante non si è fatta attendere. Con un post su X, infatti, è intervenuto sull’argomento e smentito il fatto. Poi, con un video su Instagram, ha spiegato:

Sanremo mi mette molta tensione: preferisco fare musica in contesti in cui mi sento più rilassato. Mi dispiace solo che tu non abbia cercato di fare chiarezza con me e ti sei tirata dietro per così tanto tempo questa stupidaggine

Le dichiarazioni rilasciate da Antonella Clerici a Belve, inevitabilmente, non sono passate inosservate. Anzi, in men che non si dica sono diventate virali sul web, ottenendo migliaia di condivisioni sui social. Lei stessa però ha deciso di stemperare la tensione. E così, dopo la replica di Ligabue, la Clerici ha deciso di aprire il suo programma di cucina con una canzone del celebre artista emiliano. Poi ha dichiarato:

Ligabue ha detto di non essere stato lui a dire che sapevo di sugo. e quindi io gli credo, naturalmente. forse la verità non si saprà mai, chissà chi era. però avrei una proposta liga: vieni con il lambrusco e io ti metto su il sugo. ti aspettiamo quando vuoi. finisce qui, cioè finisce quando vieni.

Barbara D’Urso e Antonella Clerici, i torti subiti

Mentre in Rai si dibatte sul futuro di Antonella Clerici, la conduttrice si è confidata a cuore aperto davanti a Francesca Fagnani. Molte le rivelazioni inaspettate (e non solo su Ligabue). La Clerici, infatti, ha parlato anche del rapporto con Barbara D’Urso, che si sarebbe incrinato nel 2011. Senza peli sulla lingua, la padrona di casa di È sempre mezzogiorno! ha svelato anche cosa l’avrebbe delusa.

Quando uscì la notizia del tradimento dell’allora fidanzato della conduttrice, Eddy Martens, l’unica donna della televisione a parlarne fu proprio Barbara D’Urso che aprì Pomeriggio Cinque con lo scoop e invitò l’amante di Eddy.

Anche se l’intervista venne bloccata, l’accaduto ferì molto Antonella che non si aspettava qualcosa del genere da una donna e collega.

Ftse Mib verso un attacco ai top. Meglio Unicredit o Intesa?

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Di seguito riportiamo l’intervista realizzata a Massimiliano De Marco, analista tecnico di Robotrend.com, con domande sull’indice Ftse Mib e su alcune blue chips.

Il Ftse Mib ha ripreso quota, riportandosi con slancio al di sopra dei 34.000 punti. Il peggio è passato?

L’indice Ftse Mib è uscito dal flag che avevamo identificato come correzione nelle scorse settimane, ipotizzando una risalita verso nuovi massimi una volta rotta la figura.

Ftse Mib verso nuovi rialzi

Al momento è quello a cui assistiamo, con supporto importante in area 33.900 di Ftse Mib.

E’ lecito attendersi un attacco ai 35.000 punti, ma andrà valutata la forza dell’indice nel tentativo di breakout.

La view su Unicredit e Intesa Sanpaolo

Unicredit e Intesa Sanpaolo offrono spunti interessanti sugli attuali livelli di prezzo? Quali strategie ci può suggerire per entrambi?

Intesa Sanpaolo ha segnato nuovi massimi di periodo con un’accelerazione brusca, che ha portato il titolo fuori dalla bande di Bollinger daily, ma con oscillatori divergenti.

Il titolo potrebbe tentare l’assalto a quel 3,65 euro, che è il massimo degli ultimi 10 anni, ma la suddetta divergenza rischia di frenare qualsiasi tentativo di rottura duratura.

Unicredit è in uptrend più continuo, ma è difficile trovare dei livelli significativi. Nel brevissimo, il tentativo di nuovi massimi dovrebbe essere supportato da quota 35 euro.

L’analisi di Azimut e FinecoBank

Azimut e FinecoBank sono saliti a braccetto ieri. Quali indicazioni operative ci può fornire per questi due titoli?

Azimut è in una più ampia fase di compressione, e se dovesse cedere il primo supporto a 23,7 euro, deve tenere quota 22 euro per confermare l’impostazione rialzista e per provare un nuovo attacco a quota 30 euro.

FinecoBank sembra essere in un ampissimo consolidamento triangolare, i cui vertici sono a 11 e 16,5 euro: fino a rottura di uno dei due lati, è molto difficile fare previsioni di trend.

Uno sguardo a Wall Street

Cosa può dirci in merito al recente andamento di Wall Street e quali le attese nel breve?

Borse Usa alla prova delle trimestrali, con la maggior parte dei giganti tecnologici al rilascio nei prossimi giorni.

La settimana è iniziata con il tentativo di trasformare quello di venerdì in un minimo significativo, cosa che farebbe un passaggio sopra 5.150 punti per l’SP500.

Sarebbe una prima conferma che quella vista nelle prime settimane di aprile è stata una correzione che è stata già digerita.

Un ritorno sotto i 5.060 punti farebbe pensare invece ad un tentativo di allungo sotto quel minimo.

Caso Ferragni Balocco, accolto il ricorso da parte del Tribunale di Torino: cosa rischiano

Il caso Balocco che vede protagonista Chiara Ferragni si infittisce sempre più, soprattutto dopo che il Tribunale ha accolto il ricorso presentato da parte di numerosi associazioni che hanno fatto un passo avanti. Tante le novità a riguardo: ecco tutti gli aggiornamenti sul caso Ferragni Balocco e cosa rischiano in seguito alla decisione del Tribunale di Torino.

Il caso Ferragni Balocco e il ricorso accolto dal Tribunale

Il periodo di difficoltà vissuto dall’influencer più famosa d’Italia non è destinato a terminare, come dimostra il ricorso accolto dal Tribunale di Torino dopo le proposte da parte di numerose associazioni.

Dopo aver perso soldi a causa del caso Pandono, Chiara Ferragni deve rispondere ad altre accuse che possono essere condotte nei suoi confronti e, una di queste, arriva direttamente dal Codacons. Lo stesso Coordinamento delle associazioni, da sempre impegnato in difesa dei diritti di utenti e consumatori, ha comunicato un’importante novità che coinvolge proprio la celebre imprenditrice digitale:

Con una clamorosa sentenza, il tribunale di Torino ha accolto il ricorso presentato da Codacons, associazione utenti dei servizi radiotelevisi e adusbef.

Il caso si infittisce sempre più, soprattutto a seguito delle attività compiute dall’influencer dietro le presunte collaborazioni con il brand.

Le parole dei giudici in seguito al caso Ferragni Balocco

A essere entrata nel vortice delle critiche non è stata solo Chiara Ferragni, ma anche Alessandra Balocco, a seguito della collaborazione che ha visto l’influencer associata al noto marchio dolciario.

Il Tribunale, infatti, ha sottolineato la mancata chiarezza nella vendita del pandoro firmato Ferragni, facendo intendere che – con il suo acquisto – si potesse contribuire al versamento di proficue donazioni nei confronti dell’Ospedale Regina Margherita di Torino.

L’inganno che avrebbe portato molti clienti all’acquisto è stato legato anche al prezzo quasi triplicato del pandoro griffato, facendo così supporre che il costo superiore potesse essere associato a una maggiore donazione.

La risposta di Balocco

A seguito del ricorso, però, non è mancata la replica dell’azienda Balocco, la quale ha svelato alcuni retroscena della decisione del Tribunale di Torino.

Il Tribunale, infatti, avrebbe respinto la richiesta di alcune delle associazioni dei consumatori, i quali avrebbero voluto un risarcimento danni con una cifra pari a 1 milione e 500 mila euro.

La questione rimane quindi ancora aperta, dando così a Balocco il tempo di respingere le accuse in seguito al ricorso accolto dal Tribunale.

Leggi anche: Chiara Ferragni e la tempesta sui social: quanti followers ha perso dopo il caso Balocco

Bonus tredicesima, arriva lo slittamento: ecco perché e cos’è successo in Cdm

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Il bonus tredicesima ha subito uno slittamento. In Consiglio dei ministri, il 23 aprile 2024, il provvedimento non è proprio entrato. A dicembre, quindi, niente 80 euro per i redditi sotto i 12.000 euro. Ma che cosa è successo?

Secondo la versione ufficiale, il bonus necessita di controlli e verifiche su un testo che appare molto complesso. Salta dunque il nuovo decreto Irpef e anche il bonus sulle tredicesime. Qualcuno dice che forse se ne riparlerà a maggio, mentre da fonti vicine al Governo pare che per il Tesoro non ci sarebbe alcuna fretta.

In realtà, il tempo ancora c’è visto che le tredicesime si pagano a Natale e con tutta probabilità non è uno slittamento definitivo ma solo temporaneo. Ma perché è stato rimandato? Scopriamo insieme perché il bonus è saltato.

Bonus tredicesima, arriva lo slittamento: ecco i motivi

In Cdm è slittato il Bonus tredicesima: niente 80 euro Natale per i redditi bassi, ossia quelli sotto i 12.000 euro.

Ma perché questo stop? Il provvedimento figurava nell’ordine del giorno del pre-Cdm, ma all’improvviso è sparito tanto da non essere inserito nella convocazione diffusa prima del Consiglio dei ministri.

Dietro lo stop del bonus tanto annunciato e molto atteso dalle famiglie italiane, ci sono ricostruzioni piuttosto ambigue. Secondo alcuni, sarebbe arrivato lo stop della Lega a una misura che Fratelli d’Italia vorrebbe usare come mossa elettorale. Secondo altri, invece, ci sarebbero delle diatribe tra il ministro dell’Economia Giorgetti e il vice di Fratelli d’Italia, Maurizio Leo.

Dal Ministero dell’Economia, invece, è stata diffusa un’altra notizia ufficiale, secondo cui serve più tempo per revisionare un decreto abbastanza complesso e, per questo motivo, il testo richiederebbe maggiori approfondimenti.

Tuttavia, sembra che Giorgia Meloni voglia fortemente questa misura tanto da presentarla nel prossimo Consiglio dei ministri previsto per il 30 aprile 2024. Per altri, invece, la premier potrebbe dare l’annuncio del bonus tredicesime direttamente sul palco di Pescara, dove domenica 28 aprile annuncerà la candidatura alle elezioni europee.

E se ciò non bastasse, pare che la premier voglia far salire l’importo, portandolo da 80 euro a 100 euro, e ampliare la platea degli aventi diritto La misura potrebbe così essere erogata a tutti coloro che hanno un reddito non superiore ai 28.000 euro.

Bonus tredicesima, questi gli ipotetici requisiti per accedere

Slittato in Consiglio dei ministri il decreto legislativo sulla revisione del regime delle imposte sui redditi Irpef e Ires, che conteneva anche il bonus tredicesima.

Secondo le bozze circolate nei giorni precedenti al Cdm, il provvedimento prevedrebbe un bonus tredicesime o di Natale fino a 100 euro per le famiglie mono reddituali.

Nella stessa bozza erano presenti i requisiti per beneficiarne. Se venisse confermata, il sussidio di 100 euro spetterebbe ai lavoratori dipendenti con redditi fino a 28mila euro con moglie e almeno un figlio a carico. L’agevolazione verrebbe pagata direttamente dal datore di lavoro in busta paga. Inoltre, stando alle indiscrezioni circolate, il bonus sarebbe stato erogato una tantum e solo per il 2024.

Si tratta comunque di un provvedimento molto atteso dalle famiglie italiane e di un segnale molto importante del Governo, che si mostra così attento alle sfide economiche che tanti lavoratori italiani faticano a gestire in un periodo di crisi e di continui rincari.

Alla ricerca di una possibile copertura finanziaria

Il Bonus tredicesime dunque è slittato, secondo alcuni l’ammontare della misura sarà definita da un decreto del ministero dell’Economia da adottare entro il 15 novembre.

Anche la copertura finanziaria sarà trovata nell’autunno: pare infatti che il governo attenda le maggiori risorse derivante concordato preventivo biennale per le partite Iva.

Per mettere in campo dunque il Bonus Tredicesima servirebbero stando alle ultime anticipazioni 100 milioni per il 2024.

San Marino, i pensionati potranno usufruire di tasse agevolate: tutte le novità

La Repubblica di San Marino si candida a diventare un paradiso fiscale per i pensionati grazie ad alcune agevolazioni sulle tasse. Una notizia che fa gola non solo ai residenti dell’Enclave situata in Emilia Romagna, ma anche ai residenti dell’Unione Europea che intendono godersi gli anni di pensione nel piccolo Stato. Scopriamo insieme le agevolazioni per i pensionati e come ottenere una residenza fiscale “atipica” nello Stato di San Marino.

I vantaggi di essere pensionati a San Marino: a quanto ammontano le tasse e i requisiti minimi

Lo Stato di San Marino propone degli sgravi fiscali che stanno attirando pensionati da tutta l’Unione Europea. Stiamo parlando di una tassazione agevolata del 6% che ha una durata di ben 10 anni per tutti i nuovi residenti. Ovviamente questo regime fiscale non si applica a tutti i redditi e dunque non vale per tutti i pensionati. A poter usufruire della tassazione ferma al 6% per 10 anni saranno tutti coloro che dimostrano di avere due requisiti: redditi superiori a 50.000 euro o un patrimonio personale (case escluse) che superi i 300.000 euro. Stiamo parlando dunque di pensionati di lusso.

Questa non è l’unica regola, però, per riuscire ad ottenere una pensione con tassazione agevolata nello Stato di San Marino. È necessario infatti riuscire ad ottenere anche la cosiddetta cittadinanza “atipica”. Non sarà, in questo caso, necessario trasferirsi fisicamente per un periodo di tempo o lavorare nella Repubblica di San Marino, ma bisognerà trasferire almeno un terzo del patrimonio in una banca sammarinese, investendolo in titoli di Stato o comunque in altri prodotti finanziari.

Gli altri paradisi fiscali per i pensionati in Europa

San Marino, grazie alle sue agevolazioni, potrebbe fare concorrenza a molte altre Nazioni europee che hanno già la fama di essere veri e proprio paradisi fiscali per i pensionati. Dall’inizio di quest’anno il Portogallo era una delle mete preferite degli stranieri per le sue agevolazioni fiscali sulle pensioni. Purtroppo, però, la Nazione che affaccia sull’Atlantico ha abbandonato il regime di tassazione speciale per i cosiddetti “Residenti non Abituali”.

Non c’è però da disperare perché a poche ore di volo ci sono molti Stati europei che offrono tasse agevolate sui pensionati stranieri. Tra queste non si può non menzionare l’isola di Cipro, dove la tassa sul reddito delle persone fisiche gode di una no tax area fino a 19.500 euro.

Poi c’è Malta, altro Stato insulare, in cui è prevista un’aliquota fissa del 15% sui redditi provenienti dall’estero.

Infine abbiamo Slovacchia ed Albania, dove è prevista l’esenzione totale sulla pensione italiana percepita.

Leggi anche: Ricalcolo della pensione, conviene? Sistema misto vs contributivo

Cristiano Iovino aggredito a Milano: come sta il personal trainer

Nella notte tra il 21 e il 22 aprile, Cristiano Iovino è stato vittima di un brutale pestaggio nella zona di Portello a Milano. Sebbene non abbia presentato denuncia, le autorità stanno indagando sull’incidente avvenuto in via Marco Ulpio Traiano. L’episodio coinvolge il personal trainer romano, noto per il suo coinvolgimento in un caso giudiziario legato alla presunta infedeltà di Ilary Blasi, su richiesta di Francesco Totti.

Cristiano Iovino aggredito a Milano: cos’è successo

Cristiano Iovino, di ritorno da una serata trascorsa in alcuni locali milanesi, è stato aggredito da sei individui intorno alle 3:30 del 22 aprile. L’aggressione è avvenuta per strada, con il personal trainer che è stato lasciato sanguinante a terra. Nonostante l’intervento del personale medico del 118, Iovino ha rifiutato il trasporto in ospedale e non ha presentato denuncia.

Le indagini sono ora in corso, con l’intervento dei carabinieri del nucleo Radiomobile e della stazione Moscova. Tuttavia, la vittima ha fornito pochi dettagli sugli aggressori, limitandosi a confermare di non essere stato rapinato. Poiché le lesioni riportate non superano i 20 giorni di prognosi, è necessaria una querela per consentire alle autorità di procedere con le indagini. Non essendo stata presentata alcuna denuncia, gli investigatori stanno valutando l’opportunità di richiedere alla Procura di Milano il permesso di effettuare ulteriori accertamenti.

Si sospetta che l’aggressione possa essere stata causata da un litigio nato in un locale durante la serata o da una spedizione punitiva premeditata. Gli inquirenti stanno cercando di fare chiarezza su questo punto per determinare il movente dell’attacco. La vicenda continua a essere al centro delle indagini delle autorità competenti, con l’obiettivo di far luce sull’aggressione subita da Cristiano Iovino e di individuare i responsabili dell’atto violento.

Atalanta Fiorentina di Coppa Italia: dove vederla in tv e quali sono le probabili formazioni

Dopo la vittoria all’andata, la Fiorentina deve cercare il colpo a Bergamo in casa dell’Atalanta nella semifinale di ritorno di Coppa Italia: ecco dove vederla in tv e in streaming, quali sono le probabili formazioni e tutto quello che c’è da sapere sulla partita del Gewiss Stadium.

La semifinale di ritorno di Coppa Italia

Lo scorso 3 aprile al Franchi a imporsi fu la Fiorentina grazie alla prodezza di Mandragora che, con una gran botta da fuori, regalò alla Viola il trionfo nella gara d’andata. Oggi le cose sono cambiate, con la squadra di Italiano che dovrà far fronte a un’Atalanta galvanizzata dal passaggio del turno contro il Liverpool e pronta a tutto per regalarsi la prima finale, e forse non l’ultima, della sua stagione.

Nell’altra semifinale la Juventus, nonostante la sconfitta per 2-1 all’Olimpico contro la Lazio, ha passato il turno in virtù del 2-0 dell’andata e ora aspetta di scoprire chi sarà il suo avversario nella finale del 15 maggio.

Atalanta Fiorentina di Coppa Italia: dove vederla in tv e streaming

La partita è disponibile in chiaro per tutti su Canale 5 mentre in streaming può essere seguita sulla piattaforma Mediaset Infinity. La telecronaca del match è affidata a Massimo Callegari e Roberto Cravero, con il calcio d’inizio previsto per le ore 21:00.

Le formazioni

In difesa, dopo il turno di riposo in campionato, torna Djimisiti, mentre Hateboer prende il posto dell’infortunato Holm. Per l’attacco, mister Gasperini sembra preferire Scamacca, che potrebbe essere è in vantaggio su Lookman e Touré.

Dall’altro lato, Italiano è pronto a schierare molti giocatori a riposo nella gara dell’Arechi contro la Salernitana. In attacco dovrebbe esserci Belotti, con Nico Gonzalez, Beltran e Kouamé alle spalle del Gallo. A centrocampo Barak viene arretrato di qualche metro e schierato in coppia con Mandragora.

ATALANTA (3-4-1-2): Carnesecchi; Djimsiti, Hien, Kolasinac; Hateboer, De Roon, Pasalic, Ruggeri; Koopemeiners; De Ketelaere, Scamacca. All. Gasperini

FIORENTINA (4-2-3-1): Terracciano; Kayode, Milenkovic, Martinez Quarta, Biraghi; Barak, Mandragora; Nico Gonzalez, Beltran, Kouamé; Belotti. All. Italiano

Le quote dei bookmakers

I bookmakers vedono in netto vantaggio l’Atalanta, con l’1 quotato al momento tra l’1.84 e l’1.95. L’X, invece, viene dato tra il 3.50 e il 3.75 mentre la vittoria della Fiorentina è ben più indietro, venendo data tra il 4 e il 4.25.

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