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Inflazione, rallenta ad aprile secondo Confcommercio: ecco le stime

Dopo la pubblicazione delle stime della Banca d’Italia sul Pil italiano e i dati sull’inflazione ora Confcommercio ha rivisto al rialzo le stime sull’economia italiana.

Secondo queste stime nel primo trimestre del 2024 il Pil ha registrato una crescita dello 0,3% rispetto agli ultimi tre mesi del 2023.

Confcommercio commenta che il raggiungimento degli obiettivi annui attorno all’1% resta difficile, ma per nulla impossibile.

Per il 2024 inoltre è prevista  una diminuzione dell’inflazione all’1,3 per cento. L’Istat, Istituto nazionale di statistica, negli ultimi giorni aveva ritoccato il dato relativo all’inflazione di marzo 2024.

Il motivo è stata l’accelerazione tendenziale prezzi dei beni energetici.

Ma vediamo meglio cosa ci aspetta.

Inflazione, rallenta secondo Confcommercio: ecco i dati

Le diverse associazioni e i diversi istituti negli ultimi giorni hanno pubblicato le stime sull’inflazione.

Bankitalia ha stimato per il 2024, una riduzione dell’inflazione all’1,3 per cento.

Sempre Bankitalia per il 2025-2026, prevede un dato pari al 1,7 per cento.

L’inflazione di fondo secondo Bankitalia si collocherebbe al 2 per cento. Mentre i rischi per la crescita vanno al ribasso.

Il Pil italiano, sempre secondo Bankitalia viene stimato in crescita dello 0,6 per cento nel 2024, dello 0,1 per cento nel 2025 e dell’1,2 per cento nel 2026.

Oggi invece sono stati presentati i dati di Confcommercio. L’inflazione, secondo i dati previsione di Confcommercio dovrebbe rallentare ad aprile.

Segnali positivi dopo la risalita di marzo (+1,2% tendenziale).

Rallentano anche i prezzi degli alimentari. Un andamento favorevole si registra anche per il settore occupazionale e per i beni acquistati con maggior frequenza.

L’andamento positivo è dovuto anche al permanere di dinamiche occupazionali debolmente positive e dal recupero di reddito generati dai rinnovi contrattuali.

Anche l’Indicatore dei consumi di Confcommercio ha registrato una crescita dello 0,4% rispetto a marzo del 2023.

Inflazione, ecco l’andamento dei consumi

Anche l’andamento dei consumi di marzo 2024 secondo Confcommercio ha evidenziato alcune difformità rispetto al passato.

Il settore dell’automotive ha evidenziato una riduzione della domanda di -5,4%.

Secondo molti ad influire su tale riduzione i ritardi degli incentivi che hanno spinto molti a spostare gli acquisti.

Un segnale positivo si evidenzia nel lungo periodo anche per i consumi alimentari domestici.

Questi sono tornati in positivo registrando un +1,6%.

Tale aumento potrebbe essere stato dovuto ad una tempistica diversa dell’arrivo della Pasqua rispetto allo scorso anno.

Positivi anche i trend sui consumi per i trasporti aerei (+12,9%), i servizi ricreativi (+3,2%) e i consumi legati al turismo (+2,9%).

Trend negati per marzo invece la domanda per abbigliamento e calzature che registrano un -0,2% e per il settore mobili e arredamento per la casa che registra un -0,8%. Rallentano anche gli acquisti in elettrodomestici (-1,3%) e di energia (-1,6%).

Rallentamento anche nell’Eurozona

Si registra anche un rallentamento dell’inflazione nell’Eurozona. Il costo della vita a marzo ha registrato un +2,4% annuo, in riduzione rispetto a febbraio dove si registrava un +2,6% di febbraio.

L’inflazione annuale sempre nell’Eurozona ha registrato  un +2,6% a marzo 2024, evidenziando una diminuzione rispetto al 2,8% di febbraio.

L’inflazione annua è diminuita in tredici Stati membri, mentre è rimasta stabile in quattro ed è aumentata in dieci.

I tassi più bassi si sono registrati in Lituania (0,4%), Finlandia (0,6%). I più alti invece in Romania (6,7%), Croazia (4,9%), Estonia e Austria (entrambi +4,1%). Per quanto riguarda l’Eurozona a marzo, il maggior contributo al tasso annuo di inflazione è venuto dai servizi (+1,76 %), seguiti da alimentari, alcol e tabacco (+0,53%), beni industriali non energetici (+0,30 %) ed energia (-0,16 %).

Soffri di cistite? C’è un farmaco che aiuta a prevenirla (e non è un antibiotico)

Un nuovo farmaco antisettico del tratto urinario sta spopolando tra coloro che soffrono di cistite ricorrente, si tratta della Metenamina ippurato. Scopriamo qualcosa in più su questo efficace medicinale, il suo meccanismo d’azione e in quali casi viene impiegato.

In questo articolo riportiamo le domande e risposte più chieste dalla nostra comunità.

Sommario:

  1. Metenamina ippurato, cos’è il farmaco contro la cistite
  2. Come si chiama l’antibiotico per le vie urinarie
  3. Cosa bere per pulire le vie urinarie
  4. Come curare il batterio Escherichia coli senza antibiotico
  5. Quali batteri uccide i l Monuril

Metenamina ippurato, cos’è il farmaco contro la cistite

Come abbiamo già anticipato, la Metenamina ippurato è un antisettico e agisce a livello del tratto urinario. Sebbene non sia un antibiotico ha comunque un’efficace azione antibatterica che attacca sia i batteri Gram positivi che i batteri Gram negativi. Una volto assunto il medicinale per via orale, la metanamina si trasforma in formaldeide, agente che ha effetto battericida in presenza di urine acide. Inoltre, grazie alla presenza dell’acido ippurico, la Metenamina ippurato ha anche un effetto batteriostatico.

Ovviamente è sempre opportuno contattare uno specialista prima di assumere qualsiasi tipo di farmaco perché in molti casi, sebbene la Metenamina ippurato abbia giovato a molti pazienti affetti da cistite ricorrente, potrebbe essere comunque necessaria l’assunzione di un farmaco antibiotico.

Come si chiama l’antibiotico per le vie urinarie

A proposito di antibiotici e vie urinarie, chiarito il discorso della Metenamina ippurato, vediamo quali sono quelli più utilizzati per trattare la cistite e le altre infezioni come uretrite, ureterite e pielonefrite. Sicuramente i fluorochinoni sono le molecole maggiormente prescritte per il tipo di patologie indicate. Appartengono a questa classe di antibiotici:

  • acido nalidixico,
  • norfloxacina,
  • ciprofloxacina,
  • levofloxacina;
  • ofloxacina.

Esistono però altri antibiotici che possono essere usati sia in terapia associata che in monoterapia per il trattamento di cistite e malattie delle vie urinarie e sono i seguenti:

  • trimetoprim
  • nitrofurantoina
  • amoxicillina
  • ampicillina
  • cefalexina
  • cefuroxima
  • fosfomicina.

Cosa bere per pulire le vie urinarie

Parliamo adesso di prevenzione più che di cura. Esistono delle bevande in grado di pulire le vie urinarie? La risposta a questa domanda è sì e infatti c’è qualcosa che beviamo quotidianamente e anche in grande quantità in grado di tenere pulito il tratto urinario e favorire la diuresi: l’acqua.

In molti casi di cistite cronica o infezioni delle vie urinarie, è consigliato anche bere bevande al mirtillo in quanto i flavonoidi o i polifenoli contenuti in esso potrebbero interferire con l’attaccamento sulla vescica dei batteri.

Come curare il batterio Escherichia coli senza antibiotico

L’Escherichia coli è batterio responsabile della maggior parte delle infezioni del tratto urinario. Trattandosi di un batterio, per trattare l’infezione da esso scatenata è necessario quasi sempre un antibiotico. Esistono però alcuni casi, in cui magari si è sviluppata una resistenza agli antibiotici, in cui è opportuno impiegare altre tipologie di farmaci.

Come abbiamo visto in precedenza, nel caso delle cistiti ricorrenti ed altre infezioni, potrebbe essere efficace l’utilizzo della Metenamina ippurato, il cui impiego deve essere concordato previa visita medica specialista.

Quali batteri uccide il Monuril

Tra gli antibiotici più utilizzati nel trattamento delle infezioni del tratto urinario abbiamo menzionato la fosfomicina. Meglio nota come Monuril agisce in maniera efficace su diversi batteri e tra questi, in particolare, sul famigerato Escherichia coli. Motivo per cui, per il suo ampio spettro d’azione, è tra i farmaci più prescritti dai medici per curare la cistite e le altre infezioni urinarie, soprattutto legate alla vescica.

Leggi anche: Rimedi naturali per la cistite: ecco i migliori per alleviare i sintomi e prevenirla

Autovelox, le multe si possono annullare: ecco come fare

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Una recente sentenza della Corte di cassazione ha previsto la possibilità di annullare le multe se vengono corrisposte da autovelox non omologati. L’automobilista che è stato multato, quindi, di fronte a un autovelox che è stato semplicemente confermato ma non effettivamente omologato, può fare ricorso e non pagare la multa.

Scopriamo come fare per annullare le multe da autovelox e quando è possibile non pagare le sanzioni comminate.

Autovelox, le multe si possono annullare: il caso in esame

Il caso sul quale si è espressa la Cassazione, che ha previsto la possibilità di annullare le multe se vengono corrisposte da autovelox non omologati, riguarda un automobilista veneto, di Treviso.

Il conducente stava percorrendo una strada nella quale vige il limite di 90km/h, ma a bordo del suo mezzo stava viaggiando a 97km/h: per questo motivo l’autovelox che si trovava sulla strada ha scattato la foto facendo recapitare al conducente la sanzione amministrativa per eccesso di velocità.

Tuttavia, l’autovelox in questione ha sollevato degli interrogativi: si trattava di un dispositivo Red & Speed-Evo-L2, approvato ma poi risultato non omologato.

Per omologazione, lo ribadiamo, si intende una sorta di “collaudo” che deve essere fatto almeno una volta per tutti gli autovelox posizionati sulle strade per verificarne il corretto funzionamento.

Autovelox: quando si possono annullare le multe?

Cosa dice, quindi, la sentenza della Corte di Cassazione riguardo il caso dello sfortunato automobilista trevigiano?

Tanto sfortunato forse non è, considerando che con l’ordinanza 10505/2024 del 19 aprile scorso, la Cassazione ha respinto il ricorso da parte del Comune di Treviso, secondo cui il verbale contestato all’automobilista risultava valido.

La multa comminata al povero automobilista risulterebbe nulla, in quanto – citando l’articolo 142 comma 6 del Codice della strada -, la Corte ha ribadito che i dispositivi di rilevamento devono essere in primo luogo “debitamente omologati“.

Una sentenza che, ad oggi, cozza con ciò che è stato detto dal Ministero delle Infrastrutture, secondo cui approvazione e omologazione sono equiparabili, come si legge nella circolare 8176/2020.

Un’altra sentenza interessante, di qualche mese prima, riguardava invece la possibilità di annullamento di multe ravvicinate, comminate dallo stesso autovelox: anche queste ultime non vanno pagate.

Come presentare ricorso per delle multe

Una volta chiarito il caso in esame, tutti gli automobilisti che si trovassero nella medesima situazione di cui sopra – quindi con una multa comminata da un autovelox non omologato – possono presentare ricorso alla Corte di Cassazione, la quale potrà utilizzare questa sentenza come letteratura per i successivi casi.

Se una multa è stata fatta da un autovelox non omologato, può essere contestata dal conducente, perché considerata illegittima. Come fare ricorso per una multa?

Il conducente che intende opporsi al verbale può agire in due modi:

  • presentare ricorso al Prefetto entro 60 giorni dal ricevimento del verbale con la sanzione;
  • presentare ricorso entro 30 giorni per recarsi dal giudice di pace.

Se si è in grado di dimostrare che il dispositivo non è omologato, è possibile ottenere l’annullamento della multa.

Autovelox in Veneto: possibili ricorsi a valanga

Il caso che abbiamo analizzato in questo articolo ha sollevato non che discussioni e potrebbe persino scatenare una serie di ricorsi a valanga: basti pensare che, in Veneto, esistono moltissimi autovelox che non risultano omologati proprio come quello dell’automobilista di Treviso.

Secondo i dati 2022, su 2,7 miliardi totali di multe pagate dagli automobilisti, almeno 51 milioni veniva dal Veneto e 16 milioni si incassavano con gli autovelox. Treviso incassa 4 milioni ogni anno.

Insomma, soprattutto nei piccoli Comuni, non tutti gli autovelox sono stati effettivamente collaudati e questo potrebbe essere un problema di fronte ai ricorsi che gli automobilisti hanno il diritto di presentare al giudice.

Meghan Markle lancia la sua marmellata di fragole, ecco gli ingredienti “segreti”

Meghan Markle si propone al pubblico con una nuova iniziativa commerciale. Il 14 marzo ha lanciato l’American Riviera Orchard, la sua nuova azienda in cui si impegna a promuovere uno stile di vita sano e casalingo. Il primo prodotto annunciato è la marmellata di Montecino.

Scopriamo qualcosa in più su questo prodotto

Marmellata di Montecino: gli ingredienti bio di Meghan Markle

Su Instagram arriva il nuovo prodotto venduto dalla duchessa Megan Markle, una marmellata fatta in casa in edizione limitata: disponibili solo 50 vasetti. La Markle ha subito mandato la marmellata alle sue amiche influencer, senza rivelare il prezzo del prodotto.

La marmellata è una marmellata di fragole fatta in casa con ingredienti naturali prodotti a Montecino, in California. L’idea della duchessa è quella di promuovere uno stile di vita sano ed idilliaco, fatto di semplicità.

Per questo la Markle ha subito inviato i barattoli alle sue amiche influencer, che hanno subito postato foto sui social la foto del barattolo ricoperto di un velo bianco legato con un fiocco: la tipica immagine che si ha della marmellata della nonna.

L’etichetta è stata scritta dalla stessa Meghan, che ha voluto aggiungere un tocco personale al suo nuovo prodotto.

Tra gli influencer a cui ha inviato la marmellata sono presenti Nachi Figueras, amico di Harry e Tracy Robbins che ha subito fatto sentire la sua opinione:

Ora la colazione il pranzo e la cena sono un po’ piu dolci

Il sito online dell’America Riviera Orchard è stato lanciato, con tanto di stemma in stile reale. Il tutto è stato accompagnato da un video commerciale in cui si vede Meghan cucinare tra i fornelli e successivamente in abito da sera, invitando lo spettatore ad iscriversi ad una lista d’attesa per poter avere un’anteprima sui prodotti casalinghi presto disponibili, tra cui pentole, libri di cucina, spezie, candele e saponi.

Quanto costa la marmellata di Meghan Markle?

Il prezzo del prodotto non è ancora disponibile, ma la duchessa non è la prima celebrità a lanciare un prodotto biologico, prima di lei c’è stato LeBron James con il suo miele venduto a 250 dollari a barattolo. Si può presumere quindi che il prezzo della marmellata si aggiri sul centinaio di dollari.

Viaggio low-cost: le 6 città più sottovalutate da visitare ad agosto

Tutti in attesa di agosto per poter fare le valige e partire verso una meta lontana dalla propria città e più vicina al mare; ed essendo l’occasione perfetta per viaggiare è difficile trovare mete turistiche non affollate e a basso prezzo.
Se volete una vacanza tranquilla e pensate di andare andare a Rimini o la Costiera amalfitana, allora dovete cambiare destinazione!

Ecco dei suggerimenti sulle 6 città italiane (e qualche sorpresa) low-cost da visitare per un soggiorno da favola.

Ecco le 6 mete migliori da non perdere per un viaggio low-cost ad agosto

Abbiamo preparato una lista di possibili mete low-cost da prendere sicuramente in considerazione. Ecco i viaggi da fare ad agosto se volete andare in spiaggia e spendere poco:

6. Mazara del Vallo

Famosa per le sue strette vie del centro che ricordano le medine arabe, Mazara del Vallo è un centro con una movida vivace ma contemporaneamente ideale per le famiglie: cibo spettacolare, lungomare caratterizzato da giochi, scivoli e aree perfette per i bambini.

5. Crotone

Se volete andare in Calabria vi consigliamo di dare un’occhiata a Crotone, situata in una delle zone più belle dell’intera regione. Una città particolarmente viva che offre le acque profonde del Mar Ionio e meravigliosi boschi dei pachi naturali.

4. San Nicola Arcelle

Sempre in Calabria vi proponiamo San Nicola Arcelle che si trova sulla Riviera dei Cedri: la spiaggia sabbiosa e di colore bianco è assolutamente fantastica. Inoltre è possibile recarsi alla Grotta dell’Arcomagno, una piccola baia racchiusa in una grossa struttura rocciosa naturale la cui vista non potete perdere.

San Nicola Arcelle

3. Vasto Marina

L’Abruzzo non viene particolarmente considerata per le vacanze al mare di Ferragosto ed è proprio questo fatto che le permette di fare un viaggio low-cost.
La località balneare di Vasto Marina è interessante per la sua forma a mezza luna situata all’interno di un golfo naturale. Le acque limpide e poco profonde, e l’ampia spiaggia sabbiosa la rendono una meta perfetta per le famiglie.

2. Maratea

Conosciuta come La Perla del Tirreno, Maratea ha un centro storico che dovete assolutamente visitare, ma non solo! Da esplorare ci sono anche i dintorni, dalla Grotta Marina di Maratea alle bellissime spiagge limitrofe.
Ciò che la rende ancora più interessante è l’isola di Santo Janni situata davanti alla costa, dove vive la lucertola bruno-azzurra.

1. Ancona 

Non si può perdere l’occasione di recarsi nel capoluogo delle Marche dove le zone costiere e le bellezze culturali non lasciano insoddisfatti. Si possono trovare luoghi interessanti dove trascorrere il proprio tempo il Passetto, un parco a picco del mare, e il Parco del Cònero.
Ricordiamo anche che la costa del Conero ospita la meravigliosa spiaggia delle due sorelle.

Ma se volete mettervi in viaggio verso l’estero, non mancano i luoghi interessanti da visitare e soprattutto low-cost!

Leggi anche: Biglietti aerei low cost, in che giorni conviene volare? Ryanair svela come risparmiare

L’Albania non è ancora ancora meta di turismo di massa rendendola quindi perfetta per viaggiare spendendo poco. Tra le località da non perdere ci sono Dhermi e Sarandra con spiagge meravigliose e un panorama ancora più spettacolare.

Saranda

Per terminare una meta che in genere e low-cost ma che in estate, a causa della grande affluenza turistica, aumenta i prezzi è la Croazia. Tra le città ricche di storia e cultura, Pag è una località conosciuta per essere una destinazione giovane con sue discoteche.
Se cercate invece una destinazione più tranquilla, Pola è la città preferita per le famiglie per qualche giorno di relax.

Apple è stata costretta a bloccare Whatsapp e Threads in Cina: i motivi

Apple è stato costretto a bloccare Whatsapp e Threads dall’app store cinese, come ha spiegato l’azienda stessa in una dichiarazione inviata via email a Reuters: “La Cyberspace Administration of China ha ordinato la rimozione di queste app dal negozio cinese sulla base delle preoccupazioni per la sicurezza nazionale“. Il riferimento è una legge approvata ad agosto 2023.

Scopriamo quali sono i motivi nascosti dietro a questa drastica decisione e cosa cambia adesso.

Apple ha bloccato Whatsapp e Threads in Cina: i motivi

Mentre negli Stati Uniti è stato vietato l’utilizzo di Tiktok, dalla Cina arriva l’ordine a Apple di bloccare Whatsapp e Threads di Meta Platforms dall’app store cinese per motivi legati alla “sicurezza nazionale”.

Non si tratta però della prima volta che il Governo cinese decide di bloccare la nota piattaforma di messaggistica istantanea: infatti, già nel 2017 Whatsapp aveva subito delle restrizioni così come nel 2009 erano state bloccate altre app di Meta.

Tra le piattaforme occidentali che sono state censurate in Cina, nel corso degli anni, ci sarebbero anche Gmail, YouTube, Snapchat e Spotify. I motivi di tale blocco potrebbero essere ricondotti a una violazione della normativa vigente, approvata appunto la scorsa estate.

Le persone in passato avevano tentato di accedere comunque alle diverse piattaforme tramite reti private virtuali, ma la completa rimozione di Whatsapp e Threads dall’app store cinese potrebbe rendere molto più difficile il loro utilizzo.

Cosa prevede la norma e perché Whatsapp e Threads sono stati eliminati

Non sono ancora chiari i motivi per cui le due applicazioni di Meta siano state completamente rimosse dall’app store, ma pare sia plausibile una violazione della norma che abbiamo citato nel precedente paragrafo.

Secondo tale normative, tutte le app disponibili in Cina devono essere registrate presso il governo: chi non segue la procedura, quindi, rischia di essere rimosso.

Nonostante questo blocco, le due applicazioni potrebbero rimanere disponibili su altri store. I cittadini cinesi potrebbero dunque scaricarle dagli store se vivono in altri paesi e hanno un account iCloud.

Le altre applicazioni di Meta (Facebook, Instagram e Messenger, ma anche X e Youtube) restano al momento disponibili per il download.

Come funziona WhatsApp in Cina?

Whatsapp è una delle applicazioni di messaggistica che sono state bloccate in Cina: è consentito l’utilizzo solo di applicazioni che possono essere intercettate dal governo cinese, come WeChat. WhatsApp, essendo controllata da Facebook (il social network è stato bloccato in Cina nel 2009), non ne consente il controllo governativo.

Quali social non funzionano in Cina?

Sono tanti i social e le piattaforme che non funzionano in Cina, tra queste ci sono numerosi siti occidentali:

  • WhatsApp;
  • Gmail;
  • Spotify;
  • Wikipedia;
  • Telegram;
  • Facebook;
  • Instagram;
  • Google;
  • Amazon;
  • X (ex Twitter);
  • Snapchat;
  • YouTube.

Come comunicare con la Cina?

Per comunicare con al Cina, al posto di usare Whatsapp, si può utilizzare WeChat: si tratta di un servizio di messaggistica disponibile su tutte le principali piattaforme mobile, ma anche su pc.

L’applicazione è completamente gratuita e offre tantissimi servizi e funzioni interessanti, come ad esempio videochiamate, messaggi vocali, condivisione di file e anche trasferimento di denaro tramite carta di credito.

L’utilizzo è intuitivo, un po’ come molti altri social network che utilizziamo quotidianamente: basterà inviare una richiesta di amicizia al contatto selezionato per poter interagire con quest’ultimo. Dopo aver costruito la propria “community” sarà possibile accedere a tutte le innumerevoli funzionalità di WeChat.

Come usare Facebook in Cina?

Per utilizzare Facebook in Cina è possibile sfruttare una VPN con server al di fuori della Cina, ad esempio in Italia o semplicemente in un Paese vicino e non oggetto di censura come Taiwan o il Giappone. In questo modo si può arginare il blocco del Great Firewall e connettersi al proprio account Facebook e Twitter, oppure utilizzare la posta elettronica di Gmail indisturbati.

Rai, tutti i programmi cancellati dopo l’addio di Amadeus: dalla Francini alla Marcuzzi

Non c’è pace per la Rai che, dopo l’addio di Amadeus, ha dovuto far quadrare i conti e cancellare o censurare alcuni programmi: da Chiara Francini ad Alessia Marcuzzi, fino al monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile. Ma che cosa sta succedendo? L’avvento della politica nella tv pubblica sta modificando completamente i palinsesti: forse per questo motivo i giornalisti si sono scontrati con Giorgia Meloni?

Ecco quali sono i programmi cancellati o censurati dalla Rai e cosa sta succedendo in Viale Mazzini.

Rai, tutti i programmi cancellati dal palinsesto

Caos in Rai dopo l’addio di Amadeus: tanti programmi che sarebbero dovuti andare in onda sulla televisione pubblica sono stati cancellati o addirittura censurati. E così, mentre Amadeus si prepara a lanciare nuovi programmi su Nove, l’emittente di Viale Mazzini rivede il palinsesto e cancella alcuni programmi.

Il primo taglio è avvenuto sul programma di Chiara Francini, Forte e Chiaro, che parrebbe non aver raggiunto l’audience sperato, come denota la comunicazione della Direzione: “Il progetto pensato con finalità sperimentali, pur veicolando valori importanti e originali, non ha prodotto risultati auspicati“. Risultati che non hanno nemmeno permesso di mandare in onda la terza e ultima puntata.

Altro taglio nei palinsesti per il programma di Alessia Marcuzzi: sotto accusa il suo Boomerissima, che non ha raggiunto i risultati sperati e dunque merita la cancellazione, secondo i dirigenti di Viale Mazzini. Ma non ci sono tensioni verso al conduttrice, per la quale sarebbe già pronto un nuovo format su Rai 2.

Infine, dopo la querela di Sigfrido Ranucci da parte di Gasparri, anche Tv Talk, lo storico programma di Massimo Bernardini su Rai 3 potrebbe rischiare la chiusura. Non è chiaro se Viale Mazzini abbia intenzione di chiudere il programma definitivamente, oppure semplicemente sostituire il conduttore.

La Rai censura il monologo di Antonio Scurati

Non solo programmi cancellati: nelle ultime ore la Rai avrebbe censurato anche il monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile, che era previsto per la serata del 20 aprile sul terzo canale nella puntata di CheSarà.

Secondo quanto riportano i principali giornali italiani, pare ci sia stato un intervento diretto della Dirigenza Rai a poche ore dalla trasmissione, senza nessuna comunicazione, nemmeno alla conduttrice del programma Serena Bortone.

“Nella puntata di questa sera di Che sarà – scrive Serena Bortone su Instagram – era previsto un monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile. Ho appreso ieri sera, con sgomento, e per puro caso, che il contratto di Scurati era stato annullato. Non sono riuscita a ottenere spiegazioni plausibili“. 

Rai, bilancio in rosso? Ecco i numeri

Molti hanno ipotizzato che la chiusura, la cancellazione e la censura di alcuni programmi in rai siano opera della mano politica, altri invece hanno ipotizzato possibili conti in rosso per Viale Mazzini.

Dopo la pubblicazione dell’ultimo bilancio nell’estate 2023, L’Espresso dedicò un’attenta analisi alla condizione economica dell’azienda, evidenziano alcuni punti.

Tra il 2001 e il 2021, in particolare, il gruppo Rai ha accumulato perdite per 520 milioni di euro. Guardando al deficit complessivo, però, la cifra totale aggiornata a poco meno di un anno fa era di 691,5 milioni. Nonostante questo dobbiamo ricordare che sono ingenti anche gli introiti di Viale Mazzini, che riceve 1,7-1,8 miliardi di euro dal canone, più di 500 milioni di euro dalle pubblicità, di media, e poi i contributi governativi.

Le entrate sembrano non essere sufficienti a coprire le uscire, ed ecco quindi che emergono i problemi economici. Una vaso di Pandora che presto potrebbe essere scoperchiato secondo gli esperti e la cui unica soluzione potrebbe essere la privatizzazione. Un progetto che era stato già ipotizzato in passato, ma che ora sembra più concreto che mai.

Viola come il mare 2, amori e colpi di scena inattesi: ecco quando esce e le anticipazioni

Canale 5 ha finalmente rilasciato il primo promo di Viola come il mare 2, ma quando esce? L’attesa è quasi finita e i protagonisti preferiti dai fan della fiction tornano ad appassionare il pubblico con la loro storia, fatta di attrazioni, intrighi e colpi di scena.

È passato più di un anno dalla fine della prima stagione, la quale ha lasciato il pubblico col fiato sospeso. E ora tutti si chiedono come finirà la relazione tra Viola e Francesco… Ecco cosa è successo negli episodi precedenti, le anticipazioni della nuova stagione e quando inizia.

La fine sconvolgente di Viola come il mare

La prima stagione di Viola come il mare ha regalato molte emozioni ai suoi spettatori tra indagini interessanti, amore passionale e segreti profondi.

Viola Vitale, interpretata da Francesca Chillemi, è una giornalista di cronaca nera la cui strada si incrocia con quella del capo di polizia Francesco Demir, interpretato da Can Yaman, un uomo di grande talento investigativo che tuttavia non ha più fiducia nel prossimo, a causa delle sue esperienze traumatiche passate.

La loro collaborazione nel risolvere casi li ha avvicinati molto e la loro relazione si è evoluta in qualcosa di più di una semplice amicizia. Eppure, proprio quando pare non ci sia più nulla che possa ostacolare il loro amore, la madre di Francesco rivela qualcosa di sconvolgente: tra i due protagonisti ci sarebbe un legame che precede il loro primo incontro. Viola e Francesco sono davvero parenti?

Ecco le anticipazioni di Viola come il mare 2: quando esce e dove guardare la fiction

È uscito da poco il promo video di Viola come il mare 2, che ci promette una nuova stagione piena di intrighi, rivelazioni scottanti e tanta tanta passione.

Nonostante il trailer sia stato mandato in onda su Canale 5 a metà aprile 2024, non è stata ancora rivelata la data precisa di uscita, ma si suppone che manchi poco al grande inizio.

Viola come il mare 2 viene trasmessa su Canale 5 ed è sempre recuperabile sulla piattaforma Mediaset Infinity. Non solo: la prima stagione è su Netflix e chissà se anche il nuovo appuntamento finirà sulla celebre piattaforma di streaming.

Quanto costa il nuovo Motorola Edge 50 Pro? Prezzo, caratteristiche e finiture

Motorola ha atteso uno speciale evento per lanciare un nuovo, attesissimo prodotto. Parliamo dello smartphone Motorola Edge 50 Pro, che è stato presentato durante la Milano Design Week.

In realtà, i modelli presentati non sono uno, ma ben tre. Si parte dal top di gamma, il modello Ultra, ma i consumatori potranno anche scegliere tra il media gamma Pro e tra il modello Fusion, che rappresenta la scelta più economica.

Scopriamo insieme prezzo, caratteristiche e peculiarità del nuovo Motorola Edge 50. Ci concentreremo, in particolare, sul Motorola Edge 50 Pro, il primo dei nuovi modelli che è stato reso disponibile per l’Italia.

Recensione e prezzo del nuovo Motorola Edge 50 pro

Il nuovo Motorola Edge 50 Pro, disponibile nel nostro Paese, presenta una particolare cornice, in alluminio sabbiato. I suoi bordi sono sagomati, e presenta una particolare finitura perlata, realizzata interamente a mano.

Anche gli altri due modelli Edge presentati alla Milano Design Week, comunque, hanno una finitura molto particolare. Chi sceglierà di acquistare l’Edge 50 Fusion, potrà contare su una finitura in finta pelle vegana, disponibile anche per il modello Pro.

Ancor più ricercata, ovviamente, la finitura del Motorola Edge 50 versione Ultra. Infatti è disponibile una finitura interamente realizzata in vero legno, tanto da guadagnarsi l’appellativo “Nordic Wood”.

Tornando al Motorola Edge 50 Pro, la particolare finitura in madreperla o pelle vegana lo rende facilmente impugnabile, nonostante le dimensioni ragguardevoli dello schermo: ben 6,7 pollici.

Queste le caratteristiche tecniche del nuovo Edge 50 Pro:

  • risoluzione Super HD
  • certificazione HDR10+
  • processore 7 Gen 3 di Snapdragon
  • RAM 12 gigabyte
  • Spazio di archiviazione 512 gigabyte
  • batteria da 4.500 mAh
  • caricatore TurboPower (che raggiunge il 100% in poco più di 20 minuti)
  • Audio immersivo Dolby Atmos con doppio altoparlante stereo.

Andiamo ora ai prezzi. E partiremo proprio dal prezzo del Motorola Edge 50 Pro: lo smartphone può essere acquistato a partire da 699 euro.

Per chi aspira al top di gamma, invece, Edge 50 Ultra è disponibile a partire da 999 euro.

Infine, per accaparrarsi l’Edge 50 Fusion, è necessario stanziare un budget che parte da 399 euro.

Quanto costa il Motorola Edge 40 Pro?

Ricordiamo che i nuovi modelli di cui ci siamo appena occupati non sono ovviamente gli unici che compongono l’offerta del brand.

Prima del Motorola Edge 50 Pro, è stato lanciato infatti un top di gamma di tutto rispetto.

Parliamo del Motorola Edge 40 Pro, un ottimo prodotto che, seppur lanciato nel 2023, mantiene ancora oggi delle caratteristiche di tutto rispetto.

Spiccano una scheda tecnica invidiabile, oltre che un ottimo display da 6,7 pollici. Queste caratteristiche lo rendono, a distanza di un anno dal suo lancio, uno smartphone ancora molto richiesto.

Lo dimostra il suo prezzo: nel momento in cui si scrive, il Motorola Edge 40 Pro costa in media 662 euro.

Il Motorola Edge 40 Neo, invece, ha attualmente un prezzo di circa 350 euro.

Quanto costa il Motorola Edge 20 Pro?

Tra i modelli che hanno segnato la storia del brand e che hanno preceduto il Motorola Edge 50 Pro abbiamo anche il Motorola Edge 20 Pro.

Lanciato nel luglio del 2021 e reso disponibile nel mese successivo nel nostro Paese, è ancora oggi un’opzione valida per chi non cerca uno smartphone di nuova uscita, ma intende acquistare un prodotto ancora valido.

Al momento, il suo costo medio online è di 378 euro.

Quanto costa il Motorola Edge?

La storia dei Motorola Edge inizia però nel 2020: prima di arrivare al Motorola Edge 50 Pro, il marchio ha lanciato i suoi modelli Edge e Edge Plus, noto anche con la grafia Edge+.

Trattandosi di modelli lanciati ben quattro anni fa, i loro attuali prezzi sono abbastanza contenuti.

Il costo del Motorola Edge si aggira al momento intorno ai 170 euro.

Quanto costa il Motorola Edge Plus?

E per quanto concerne il modello Edge Plus? Al momento del suo lancio nel 2020, il prezzo consigliato era di 1.199,99 euro. Ancor più alto dell’attuale Motorola Edge 50 Pro.

Con una batteria da 5000 mAh, che dovrebbe durare circa due giorni, e la sua tripla fotocamera (la cui principale vanta 108 MP), è ancora oggi un modello molto ricercato.

Tuttavia, reperire il Motorola Edge Plus è abbastanza complesso, tanto che il costo medio online al momento non è disponibile.

Il sorprendente finale di Fallout: ecco come si conclude la straordinaria serie

Fallout è una serie di otto episodi rilasciata da Amazon Prime Video, tratta dagli omonimi videogiochi di successo Fallout.

Le serie tratta dai videogiochi sta riscuotendo un enorme successo. Gli amanti del videogioco sanno che la serie si basa sul mondo originale del game, ma la trama non ripropone una versione specifica, anche se non mancano i riferimenti del mondo virtuale.

Ecco la trama e la spiegazione del finale della serie Fallout.

Fallout: la trama della serie distopica

Fallout è ambientato 200 anni dopo lo scoppio di una Grande Guerra che ha devastato il pianeta il 23 ottobre 2077 e decimato la popolazione degli Stati Uniti; alcuni cittadini sono stati quindi costretti a vivere nei rifugi di protezione nucleari chiamati Vault, creati dall’azienda Vault-Tec.

Inizialmente lo spettatore entra in contatto con tre differenti rifugi connessi tra di loro il Vault 31, il Vault 32 e il Vault 33 in cui i cittadini vivono in pace tra di loro, aspettando il giorno in cui la superficie potrà nuovamente essere abitata.

I protagonisti principali della serie sono Cooper Howard: sopravvissuto alla guerra nucleare, era un attore cowboy finito col fare l’animatore a cavallo nelle feste per bambini. Sua moglie Barb lavorava per la Vault-Tec, l’azienda governativa che ha costruito i Vault su appalto del governo. Cooper a causa delle radiazioni si è trasformato in un ghoul, un non morto che ha bisogno di ingerire delle fiale per sopravvivere ed evitare che la trasformazione raggiunga stadi più avanzati.

Nel corso della storia Cooper incontra Lucy MacLean, nata e cresciuta nel Vault 33 assieme al fratello Norm e al padre Hank, il soprintendente del Vault in cui vivono, la madre Rose è invece morta quando Lucy era piccola. Il padre però è stato rapito dai predoni guidati da Moldaver e Lucy decide di abbandonare la propria casa per ritrovare il padre.

In superficie fa la conoscenza di Siggi Wilzig, uno scienziato dell’Enclave, uno stato segreto creato dagli USA prima dello scoppio della guerra, che sviluppa la fusione fredda. Questa sarebbe un’energia pulita ed illimitata. Originariamente era stata sviluppata nell’anno 2077 da Moldaver, prima che la Vault-Tec acquisisse l’intera azienda.

Lucy chiede informazioni su Moldaver e lo scienziato racconta che è prorprio da lei che si sta dirigendo per consegnare la fusione fredda. In quel momento arriva Cooper che spara ai due. Lucy e Siggi si allontanano, ma quest’ultimo stremato dalla fatica decide di suicidarsi, ma si fa staccare la testa da Lucy in modo tale che possa trasportare la tecnologia con più facilità, in quanto ha iniettato la fusione fredda nel suo collo sotto forma di pillola.

Durante la serie Lucy farà la conoscenza di Maximus, da bambino era sopravvissuto alla bomba sganciata su Shady Sands, un insediamento umano e capitale della Repubblica della Nuova California. Maximus è arruolato nella Confraternita d’Acciaio, un’organizzazione che vuole impossessarsi della fusione fredda. Maximus, nel corso delle avventure, cederà la testa di Siggi a Lucy affinché la porti da Moldaver.

Un altro personaggio è il fratello di Lucy, Norm, che cerca di scoprire la verità sui Vault 33, 32 e 31. Il ragazzo scopre che i cittadini del Vault 32 sono tutti morti da due anni dopo che i cittadini avevano provato ad entrare nel Vault 31, alla cui porta hanno lasciato un messaggio “sappiamo cosa c’è lì dentro”. Oltre a questo scopre che i predoni che hanno rapito il padre sono entrati nel Vault grazie al Pip-boy, una tecnologia che apparteneva alla madre dei ragazzi, morta anni prima.

Cosa succede nella puntata finale?

Fallout: spiegazione del finale

L’ultima puntata inizia col ritorno di Maximus alla Conferenza d’Acciaio con una testa finta, che aveva raccolto lungo la strada del ritorno, consegnando quella vera alla partner Lucy.

Lucy giunge all’Osservatorio di Los Angeles dove si trova il voco di Moldaver. Anche Cooper è sulle tracce di Moldaver, ricordando in un flashback ciò che successe anni prima, il giorno dello scoppio della guerra mondiale. Nel 2077 lo vediamo accompagnare la moglie negli uffici della Vault-Tec, dove incontra Bud Askins, collega di Barb, che afferma l’inizio di una riunione per impostare un progetto a lungo termine. Proprio Cooper ascolterà ciò che viene detto all’interno di questa riunione grazie ad una micro spia (il Pip-boy) datagli da Miss Williams, la futura Moldaver. Si scopre che un’impiegata, Betty, che finirà per soprintendere il 33, gli dice che l’assistente di Barb, di nome Henry, un suo grande fan, vorrebbe conoscerlo. Scoprirà poi che Henry non è altri che il giovane Hank MacLean.

Nel frattempo ascolta la riunione della moglie a cui partecipano Barb, Bud ed altri rappresentati delle grandi aziende. I due propongono di unirsi al progetto della Vault-Tec con l’idea di assegnare dei Vault alle aziende per condurci in totale libertà degli esperimenti, nell’attesa che in superficie muoiano tutti. Barb illustra il progetto dei tre Vault connessi e si scopre che i soggetti del 32 e del 33 sono solo cavie di un esperimento. L’ultima notizia sconvolgente è quando scopre che è la moglie a proporre l’idea di sganciare la prima bomba per dare inizio alla guerra, in modo tale da portare a termine il progetto della Vault-Tec.

Altre scoperte sorprendenti sono quelle di Norm, che infiltratosi all’interno del 31 fa l’incontro di un cervello che inizia ad inseguirlo, fino a quando si addentra in una stanza piena di corpi congelati in macchine criogeniche. Successivamente scopre che il cervello non è altro che Bud stesso, l’ideatore del progetto.

La stessa storia viene raccontata da Moldaver a Lucy. Neanche la madre all’epoca sapeva del marito ed è proprio Moldaver a raccontare alla ragazza cosa è veramente successo alla madre. Rose, quando viveva al 33 con il marito e i figli piccoli, si accorse che qualcuno stava attingendo all’acqua del Vault facendole capire che c’erano altre civiltà sulla superficie. Hank però cercò di dissuaderla in tutti i modi; questo suo comportamento sospetto porta Rosa a scappare dal Vault assieme ai figli piccoli ed a rifugiarsi a Shady Sands. Hank cercò di convincerla a tornare indietro e quando si rifiutò fece sganciare delle bombe sulla città portando con lui solo i bambini. Lucy allora capisce che il ghoul in fase terminale è in realtà la madre.

Alla fine del racconto la Confraternita d’Acciaio raggiunge il covo di Moldaver e inizia la battaglia per la fusione fredda. Moldaver dà inizio alla fusione fredda grazie al codice fornito da Hank. Il gruppo viene raggiunto da Maximus e Cooper. Il primo libera Lucy e nella confusione anche Hank trova l’occasione per fuggire.

Maximus viene ferito da Hank e perde i sensi, mentre Lucy e Cooper decidono di unirsi per andare alla ricerca di quest’ultimo. Prima di lasciare il luogo Lucy spara alla madre ghoul per porre fine alle sue sofferenze.

Nella calca anche Moldaver viene uccisa, mentre Maximus riacquista conoscenza e viene celebrato dalla Confraternita come un eroe, in quanto la fusione fredda ormai avviata è stata lasciata accanto al ragazzo, incustodita.

Nelle ultime scene si vede Hank che in armatura arriva ad un posto riconoscibile per chi ha giocato a Fallout, New Vegas.

Fallout: si farà una seconda stagione?

Amazon ha confermato il rinnovo di Fallout per una seconda stagione, perciò i fan della serie dovranno attendere l’inizio delle riprese e la sua messa in onda.

Per chi non avesse ancora visto la prima stagione ecco il trailer.