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Ermal Meta diventa papà, ecco chi è la fidanzata del cantautore, futura madre di sua figlia

Il cantante che ha vinto Sanremo nel 2018 in coppia con Fabrizio Moro, Ermal Meta, ha fatto un lieto annuncio attraverso i suoi profili social: diventerà padre.

L’uomo ha sempre tenuto alla sua privacy, anche dopo aver raggiunto la fama e le notizie sulla sua vita privata sono sempre state sfuggenti, eccezion fatta per rari casi in cui è apparso sui social insieme alla sua dolce metà. Ecco chi è la fidanzata di Ermal Meta, futura mamma.

Biografia e carriera del cantautore italo-albanese Ermal Meta

Ermal Meta, suo vero nome, è nato a Fier, in Albania, nel 1981. All’età di 13 anni si è trasferito a Bari insieme alla madre, al fratello e alla sorella, per poter troncare definitivamente i rapporti con il padre violento.

Grazie a sua madre, primo violino dell’orchestra di Fier, Ermal ha da sempre manifestato la sua passione per la musica, specializzandosi nel pianoforte e nella composizione di canzoni.

Nel 2007 fonda la band La Fame di Camilla, con cui ha realizzato tre album in studio e ha partecipato a Sanremo nella sezione Giovani con il brano “Buio e luce”.

Nel 2010, dopo lo scioglimento della band, ha iniziato una carriera da solista e la sua carriera ha iniziato a decollare. Inizia così la fama, arrivata anche grazie alle sue partecipazioni al Festival di Sanremo, arrivando anche alla vittoria grazie alla sua collaborazione con Fabrizio Moro.

In carriera ha anche scritto testi per le canzoni di molti suoi colleghi tra cui Marco Mengoni, Emma, Francesco Sarcina e Giusy Ferreri.

Riguardo la sua vira privata, Ermal Meta è stato invece sempre molto cauto nel rilascio di dichiarazioni, anche se qua e là spuntano alcune foto sui social che lo ritraggono assieme alla sua fidanzata. L’ultima notizia che ha comunicato è quella che diventerà padre, ma prima di tutto, ecco chi è la sua dolce metà.

Ermal Meta diventa padre: ecco chi è la sua fidanzata

A differenza di coppie che postano costantemente foto assieme alla propria dolce metà, Ermal Meta e la sua fidanzata sembrano quasi nascondere il più possibile questo lato della loro vita. Dalle poche foto spuntate ogni tanto sui profili social, sappiamo che si tratta di Chiara Sturdà.

Nata il 16 ottobre 1990 a Milano, ha una ben avviata carriera nel mondo dello sport. Dopo aver lavorato nel mondo della contabilità, decide di cambiare percorso e dal 2018, è uno dei volti di Bergamo TV, dove lavora come commentatrice sportiva.

Inoltre, è un’agente della società Top Player Company, che si occupa di management sportivo e marketing.

L’annuncio via social della gravidanza

Il 24 aprile, in mattinata, con un post su Instagram, il cantautore ha annunciato l’arrivo di una bambina per la coppia.

La foto di un maglioncino accompagna infatti le dolci parole del post, in cui sembra che il nome della bambina sia già stato deciso: Fortuna.

Questo il messaggio social di Ermal Meta:

Questo sarà il tuo primo maglioncino. Noi ti aspettiamo. Tu non avere fretta, ma non tardare troppo che ormai non possiamo fare a meno di te. Ti aspettiamo piccola Fortuna, portaci l’estate.

La tua mamma e il tuo papà

Amazon, maxi multa dell’Antitrust all’azienda: perché e a quanto ammonta

Il colosso statunitense Amazon ha ricevuto una multa salatissima da parte dell’Antitrust. Sembra che il tutto si riferisca ad una funzione pre-impostata sull’app e sul sito dell’e-commerce che risulterebbe scorretta nei confronti dei consumatori. L’azienda ha prontamente dichiarato che farà ricorso in quanto fortemente in disaccordo con la sanzione ricevuta.

Perché l’Antitrust ha inflitto una multa ad Amazon

L’azienda Amazon ha ricevuto una multa di ben 10 milioni di euro per una cosiddetta pratica commerciale scorretta. Il tutto fa riferimento ad un’opzione, in alcuni casi anche vantaggiosa, che offre l’e-commerce: l’acquisto periodico.

Ebbene, questa funzione è finita nel mirino dell’Agcom in quanto limiterebbe la libertà di scelta dei consumatori. Ovviamente l’acquisto singolo resta sempre e comunque disponibile. Il problema è che l’opzione di acquisto periodico potrebbe comparire come funzione pre-impostata inducendo il consumatore ad acquistare periodicamente un prodotto senza averne realmente bisogno.

È stata inoltre contestata la condotta del colosso dell’e-commerce perché contrastante con il canone di diligenza professionale. L’Autorità ha spiegato che:

Un operatore dell’importanza di Amazon sarebbe tenuto a costruire le interfacce online, relative ai processi di acquisto, in modo da consentire ai consumatori di effettuare scelte commerciali libere e consapevoli.

Nella fase iniziale d’istruttoria l’Autorità avrebbe potuto contestare anche la pre-selezione della consegna veloce a pagamento. In questo caso, però, ha prevalso l’impegno di Amazon che predifinirà solo un’opzione: la consegna gratuita.

La replica di Amazon: annunciato il ricorso

Amazon non è rimasta con le mani in mano dopo aver ricevuto la multa ultra milionaria e ha annunciato che sarà fatto ricorso nei confronti della decisione dell’Autorità dichiarando di essere fortemente in disaccordo con la sanzione inflitta dall’Antitrust.

L’azienda ha poi aggiunto che:

I clienti traggono beneficio dal programma “Iscriviti e Risparmia” risparmiando denaro e tempo sulle consegne periodiche di prodotti che utilizzano regolarmente.

E in conclusione ha annunciato:

Continueremo a lavorare per offrire loro un’ottima esperienza di acquisto

Hanno inoltre sottolineato che gli utenti iscritti al loro programma hanno risparmiato ben 40 milioni di euro.

Leggi anche: Mondo Convenienza, sanzione di oltre 3 milioni di euro dall’Antitrust. Cos’è successo

Chi è Ester Mieli, la senatrice di Fratelli d’Italia protagonista del litigio in radio

Ester Mieli è giornalista, portavoce della Comunità Ebraica di Roma, nonché una senatrice di Fratelli d’Italia. Nel corso della trasmissione di Rai Radio1, Radio Anch’iocondotta da Giorgio Zanchini, in cui era ospite nella mattinata del 24 aprile, Ester si è resa protagonista di una polemica tuttora accesa. Una domanda di troppo ha fatto scattare la bufera: “Lei è ebrea?“. Poi la risposta: “Sì, sono ebrea, ma lei lo chiede a tutti? A tutti gli ospiti?”.

Scopriamo chi è Ester Mieli, di cosa si occupa e perché la discussione in radio (di cui si è resa protagonista) ha fatto scattare una nuova polemica sulla Rai.

Ester Mieli, chi è la senatrice di FdI

Ester Mieli è la responsabile nazionale del Dipartimento Pari Opportunità e politiche contro ogni forma di discriminazione di FdI: senatrice del partito, è anche una giornalista (ha scritto per Il Sole 24 Ore Libero, Il Tempo e Metro) e portavoce della Comunità Ebraica di Roma. Dal 2021 fa parte della redazione del programma televisivo Zona bianca, in onda su Rete 4.

Dapprima diplomata (triennale) pressi l’istituto “Renzo Gattegna”, organizzato dall’UCEI, si è poi laureata in Sociologia. Ha due figli.

Molti la conoscono come la nipote di Alberto Mieli, scrittore morto nel 2018, testimone dell’Olocausto e autore del libro (scritto insieme alla nipote): “Eravamo ebrei. Questa era la nostra unica colpa”. 

Solo pochi mesi fa, al 7 ottobre 2023 dopo lo scoppio della guerra in Israele, Mieli commentava così la notizia del giorno: “Pensavamo che i magazzini dell’odio fossero sprovvisti, da ora si sono di nuovo riempiti di merce. C’è un serio pericolo di risorgere dell’antisemitismo a sinistra e violento“.

Ester Mieli: la carriera politica

Il suo esordio in politica è di alcuni anni fa: prima di diventare senatrice FdI, infatti, Ester Mieli era portavoce di Gianni Alemanno a Roma e di Giovanni Totiin Liguria.

Alle elezioni del 2022, invece, si è candidata al Senato della Repubblica nel collegio uninominale Lazio – 04, sostenuta dalla coalizione di centro-destra in quota Fratelli d’Italia, ed è stata eletta con il 37,49%.

Ester Mieli e la polemica su Rai Radio 1

Ospite su Rai Radio 1 nella mattinata del 24 aprile, Ester Mieli si è resa protagonista di una polemica sull’antisemitismo scoppiata durante il dibattito sulle proteste che si sono svolte al di fuori di alcune università da parte di studenti e attivisti.

”Lo chiedo anche a lei così facciamo chiarezza. Lei è ebrea?”: è stata questa la domanda che il conduttore di Radio Anch’ioGiorgio Zanchini, ha rivolto alla senatrice di Fratelli d’Italia Ester Mieli durante la trasmissione su Radio1. Fredda la risposta di Mieli: “Sì, sono ebrea, ma lei lo chiede a tutti? A tutti gli ospiti?”.

E ancora, sottolineando la libertà di professare la propria religione: “Il punto di vista deve essere lo stesso aldilà della religione che si professa. Il rispetto vale per tutti e comunque, non c’entra nulla la religione. Il mio rispetto della libertà e dei principi della nostra costituzione sono uguali per tutti”.

E ritornando sulla questione delle proteste universitarie, Mieli ha poi concluso spiegando: “Sono di religione ebraica e non me ne vergogno ma non c’entra nulla, i fatti della Sapienza di qualche giorno fa li avrei condannati anche se non fossi di religione ebraica“.

Il giornalista al termine dello scontro non ha potuto far altro che chiudere la conversazione per non peggiorare ulteriormente il dibattito, che era ormai virato sulla questione della religione piuttosto che delle proteste alla Sapienza.

Caso Ester Mieli: il comunicato di FdI e le scuse

A poche ore di distanza dal dibattito in radio, è stata diffusa una nota dei componenti di Fratelli d’Italia nella Commissione Vigilanza Rai: “Esprimiamo solidarietà alla senatrice Ester Mieli, che questa mattina in apertura del suo collegamento alla trasmissione Radio Anch’io si è vista chiedere dal conduttore, Giorgio Zanchini, se lei fosse ebrea”. Messaggi di solidarietà sono arrivati anche da altri esponenti politici e di partito.

Da parte sua, anche Giorgia Zanchini ha rilasciato un’intervista a Il Foglio per portare le sue scuse alla senatrice: “Sono mortificato, chiedo scusa alla senatrice di FdI Ester Mieli, ma fare passare me per un antisemita non lo merito. È ingiusto, scorretto”. 

Telecom in rosso. Cosa ha deciso l’assemblea di ieri?

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La seduta odierna è vissuta in territorio negativo da Telecom Italia, che mostra un andamento speculare a quello della vigilia.

Telecom Italia giù dopo il rialzo di ieri

Il titolo, dopo aver guadagnato quasi due punti percentuali ieri, si muove in direzione opposta oggi.

Mentre scriviamo, Telecom Italia viene fotografato a 0,2236 euro, con una flessione dell’1,93% e oltre 129 milioni di azioni passate di mano fino a ora, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 234 milioni.

Telecom Italia: le novità dall’assemblea

Ieri l’assemblea di Telecom Italia ha approvato i risultati dell’esercizio 2023 e rinnovato il CdA, nominando un board di 9 membri, di cui 6 estratti dalla lista proposta dal CdA uscente e 3 estratti dalle liste di minoranza.

Il nuovo board vede quindi la riconferma come CEO di Pietro Labriola e la prosecuzione del piano industriale, che prevede la cessione di NetCo come elemento essenziale per garantire la stabilità finanziaria e aprire opzionalità di crescita al gruppo.

Telecom Italia: il commento di Equita SIM

Secondo gli analisti di Equita SIM, è stato superato positivamente quindi il punto di incertezza legato all’assemblea e ora il focus del mercato si sposta sul closing di NetCo.

A riguardo, il Sole 24 Ore riporta che l’autorità europea, dopo aver ricevuto la notifica da KKR il 19 aprile, ha inviato agli operatori di mercato un ampio questionario a cui gli operatori dovranno rispondere entro il 30 aprile, in modo che si possa poi procedere con l’analisi del dossier.

I tempi per l’analisi, se, come pensano gli analisti, non ci sarà un passaggio in fase due dell’analisi, sono coerenti per un closing entro giugno.

In attesa di novità, gli analisti di Equita SIM mantengono una view bullish su Telecom Italia, con una raccomandazione “buy” e un prezzo obiettivo a 0,37 euro.

Venezia, 5 euro di ticket per entrare in città: chi deve pagare, da quando e come funziona

Ultimamente in Italia, e soprattutto nella città sulla laguna, prevale ciò che viene chiamato turismo mordi e fuggi“. Si tratta di un viaggio caratterizzato da tappe fugaci in cui si consuma un gran numero di luoghi e attrattive in poco tempo.
In questa maniera non solo si rende difficile la mobilità in città per l’alto numero di affluenza, ma non si riesce nemmeno ad apprezzare ciò che si sta visitando.

Nel tentativo di disincentivare questo tipo di turismo, che è diventato un grande problema per Venezia, il comune introduce dal 25 aprile 2024 il pagamento di un ticket di ingresso di 5 euro per i non residenti.

Ecco tutto ciò che bisogna sapere per poter entrare nella città storica se siete dei turisti.

Da quando bisogna pagare il ticket di ingresso per visitare Venezia?

Questo nuovo sistema di ingresso ha inizio dal 25 aprile 2024 ed è previsto per determinate giornate che vedono un alto numero di visitatori, in tutto sono 29 giorni:

  • dal 25 al 30 aprile
  • dal’1 al 5 maggio
  • 11, 12, 18, 19, 25 e 26 maggio
  • 8, 9, 15, 16, 22, 23, 29, 30 giugno
  • 6, 7, 13 e 14 luglio

Per la visita delle isole minori, invece, non è dovuto il pagamento del contributo dalle 16 alle 8.30.

Chi, come e dove pagare il ticket di 5 euro

È obbligatorio il pagamento del contributo per tutte le persone che hanno compiuto 14 anni che entrano a Venezia dalle 8.30 alle 16 con qualsiasi mezzo di trasporto e non pernottano negli alberghi della città.

La riscossione del biglietto avviene attraverso la piattaforma online (http://cda.ve.it), da cui si può prenotare l’ingresso e effettuare il pagamento prima dell’arrivo a Venezia. Successivamente, dalla piattaforma è possibile ottenere il voucher con il QR-code dell’avvenuta transazione.

L’acquisto del ticket è possibile anche in tabaccheria, che deve sempre avvenire prima dell’accesso nella città.

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Chi è esente dal pagamento

Ad essere esclusi sono tutti coloro nati a Venezia e nella regione Veneto, i minori di 14 anni e possessori di Carta europea della disabilità e relativi accompagnatori. Inoltre il contributo non è previsto per i turisti che pernottano in città perché pagano la stessa tassa da 3 euro a persona a notte.
Per quest’ultimi però è necessario registrarsi sul portale della città per poter essere l’esenzione. È richiesto lo stesso per i residenti della regione, i coniugi, i conviventi, i parenti residenti fino al terzo grado e persone senza legami che si recano a Venezia per visitare persone residenti e domiciliate.

Rientrano nell’esenzione anche lavoratori e lavoratrici, pendolari, studenti, i componenti di nuclei familiari di chi ha pagato l’Imu nel Comune di Venezia.

La multa per chi non paga il ticket

Per chi dovesse non pagare il ticket, la multa ammonta da 50 a 300 euro (con l’aggiunta di 10 euro per il contributo d’accesso). Inoltre se si dichiara il falso per ottenere l’esenzione c’è il rischio di una denuncia penale.

Caso Scurati, no della maggioranza all’audizione di Corsini e Bortone in Vigilanza Rai

Dopo lo stop al monologo dello scrittore, Antonio Scurati, la maggioranza di centrodestra in Commissione di Vigilanza Rai ha bocciato la proposta di audizione di Corsini e Bortone, avanzata da Stefano Graziano e sostenuta da tutta l’opposizione. Il voto contrario è scaturito dalla motivazione di voler attendere l’esito dell’indagine interna. Non è neppure passata la richiesta della minoranza di ascoltare Paolo Corsini e Serena Bortone, dopo l’audizione dei vertici Rai, in programma per il prossimo 8 maggio. Si delinea così una profonda spaccatura in Commissione vigilanza. Analizziamo la questione, cos’è successo e l’attesa dell’istruttoria.

Caso Scurati, la Vigilanza Rai si spacca sull’audizione di Bortone e Corsini

Il caso Scurati fa ancora discutere. La cancellazione dell’intervento dello scrittore sul 25 aprile nel programma di Rai3 “CheSarà” ha provocato un vero e proprio caso politico e ha attirato sulla dirigenza della Rai e sullo stesso Governo accuse di censura.

La motivazione della cancellazione sarebbe legata a motivazioni economiche sul compenso dello scrittore. La mancata partecipazione dello scrittore alla trasmissione di Serena Bortone, in onda su Rai3, ha quindi provocato divisioni e accuse di censura, mentre il caso approda in Consiglio di Amministrazione in attesa di conoscere le valutazioni sull’istruttoria attesa dai vertici.

Il caso è finito in Commissione di Vigilanza Rai, con la richiesta avanzata dal capogruppo del Pd, Stefano Graziano, di audizione del direttore Approfondimento Rai, Paolo Corsini, e di Serena Bortone.

La richiesta è stata appoggiata da tutta l’opposizione, mentre si sono detti contrari i partiti di maggioranza. Con la motivazione di voler attendere l’esito dell’indagine interna, la maggioranza di centrodestra ha votato contro la proposta avanzata da Stefano Graziano. E non è passata neanche la richiesta della minoranza di ascoltare Corsini e Bortone dopo l’audizione dei Vertici Rai in programma l’8 maggio.

Quindi, il direttore Approfondimento della Rai, Paolo Corsini, e la conduttrice di Che sarà, Serena Bortone, non saranno sentiti dalla commissione bicamerale di Vigilanza sulla Rai per la mancata partecipazione di Antonio Scurati al programma in onda su Rai3. Lo ha deciso a maggioranza la Commissione.

Si tratta di una decisione che butta ancora legna sul fuoco in merito alla polemica sull’esclusione di Scurati dal programma.

Cos’è successo

Facciamo un passo indietro per analizzare la vicenda nel suo complesso. Ormai noto, Antonio Scurati ha vinto il premio Strega nel 2019. La sua partecipazione al programma CheSarà era attesa con interessa per il suo monologo dedicato alla celebrazione del 25 aprile, anniversario della Liberazione d’Italia dal nazi-fascismo.

La decisione di annullare la lettura del monologo ha avuto una grande eco ed è subito diventato un caso politico.

Molti sono stati i dissensi, soprattutto da parte dei partiti d’opposizione. Un episodio che ha scatenato, acuendolo, il forte dibattito sulla censura e sulla libertà dei media in Italia. Contro le motivazioni della cancellazione dell’evento legati al compenso troppo alto, è stato sottolineato e categorizzato l’evento come un atto di censura e un attacco all’autonomia editoriale.

Naturalmente, sono arrivate anche le repliche, sottolineando come la mancata partecipazione al programma non sia oggetto di censura.

Molte sono state le riflessioni, accanto a una questione che ha avuto un grande seguito, tra cui quella sulla gestione delle autonomie degli enti pubblici, in tutti quei casi, circostanze e scenari in cui si possa intravedere un potenziale conflitto politico.

Cruciali anche le implicazioni e le riflessioni circa la libertà di espressione e l’autonomia editoriale. Si attendono ulteriori sviluppi. Un caso emblematico, soprattutto in vista delle celebrazioni del 25 aprile, anniversario della Liberazione d’Italia dall’occupazione nazi-fascista.

La polemica sul monologo

Mentre le opposizioni continuano ad attaccare, il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, afferma che Antonio Scurati deve poter esprimere liberamente il proprio pensiero.

Vertici Rai convocati l’8 maggio

I vertici Rai verranno convocati in Commissione di Vigilanza l’8 maggio 2024. È stato annunciato dalla presidente, Barbara Florida.

L’audizione era stata già programmata da tempo e comunicata in ufficio di presidenza ai rappresentanti dei gruppi già qualche giorno prima.

Nell’ottica di un corretto dibattito, aperto e trasparente, l’azienda deve fornire subito tutti i dettagli sulla vicenda della mancata partecipazione dello scrittore, Antonio Scurati, alla trasmissione di Serena Bortone.

Leggi anche: Antonio Scurati a “Che Sarà”: questioni di censura?

Moncler sale prima dei conti: buone news in arrivo?

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Tra le blue chip che oggi riescono a fare meglio del Ftse Mib troviamo anche Moncler, che sale per la seconda giornata consecutiva.

Moncler sale ancora nel giorno dei conti

Il titolo ieri ha guadagnato quasi un punto percentuale dopo tre sessioni consecutive in calo e oggi si spinge ancora in avanti.

Mentre scriviamo, Moncler viene fotografato a 66,26 euro, con un vantaggio dello 0,64% e oltre 175mila azioni passate di mano fino a ora, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 750mila.

Il titolo finisce sotto la lente in attesa dei dati relativi al fatturato che saranno diffusi oggi dopo la chiusura di Piazza Affari.

Moncler: le attese di Equita SIM sulla trimestrale

Gli analisti di Equita SIM stimano un fatturato consolidato di 780 milioni di euro, in rialzo del 7% su base annua.

Nel dettagli, il marchio Moncler contribuisce al risultato complessivo con ricavi in crescita del 15% a 670 milioni di euro, trainato dal retail, che gli analisti si aspettano cresca ancora del 20% anno su anno, in linea con il trend del quarto trimestre 2023, ancora sostenuto dal forte slancio delle vendite invernali e dall’eccezionale risonanza dell’imponente show di Grenoble a Saint Moritz il 3 febbraio.

Gli esperti stimano una crescita di tutte le nazionalità, a partire dal cluster cinese, ma anche da quello coreano, ancora in crescita a doppia cifra e seguito dagli europei. Dall’altra parte, Equita SIM stima giapponesi e americani flattish, anche se con una certa volatilità.

Gli analisti ricordano che il primo trimestre vale circa il 24% dei ricavi retail dell’intero anno. Nel wholesale, si stima un trend negativo, coerente con le attese per il 2024.

Per Stone Island è atteso un fatturato in calo del 9% a 111 milioni di euro nel primo trimestre. con wholesale fortemente negativo, mitigato da una robusta crescita del retail, grazie al contributo dei negozi di recente apertura e di alcuni negozi passati alla gestione diretta in Cina, ma anche grazie alla performance positiva dei negozi esistenti.

In attesa dei dati ufficiali, gli analisti di Equita SIM ribadiscono la raccomandazione “buy” su Moncler, con un prezzo obiettivo a 71,5 euro.

Moncler: le attese di Barclays

Bullish anche la view di Barclays, che sul titolo ha un rating “overweight”, con un target price alzato da 60 a 67 euro.

Secondo gli analisti, i ricavi del primo trimestre dovrebbero mostrare un solido momentum nella maggior parte delle aree geografiche, ma soprattutto in Asia.

Nel dettaglio, il fatturato è visto a 795 milioni di euro, in rialzo dell’11% a cambia costanti, con il marchio Moncler a +14% e Stone Island a -7%.

Moncler sotto la lente di UBS

A puntare sul titolo è anche UBS che invita ad acquistare, con un fair value incrementato da 72 a 78 euro.

Anche la banca elvetica si aspetta da Moncler un fatturato pari a 795 milioni di euro nel primo trimestre.

Per il marchio Moncler, l’Asia dovrebbe trainare con un rialzo del 24%, mentre Europa e Americhe sono viste in crescita rispettivamente del 9% e del 5%.

Antonella Clerici, Ligabue e il sugo gate: scoppia la polemica, ecco cos’è successo

Antonella Clerici, uno dei volti più amati della televisione italiana, durante la puntata di Belve del 23 aprile 2024 ha rilasciato alcune confessioni che vedono protagonisti celebri nomi dello spettacolo molto amati dagli italiani. Quando Francesca Fagnani chiede ad Antonella quali sono i colleghi con cui non va d’accordo, la conduttrice televisiva non esita a rivelare la sua esperienza a Sanremo, dove qualcuno avrebbe rifiutato il suo invito a partecipare per via di alcuni pregiudizi verso di lei. Inoltre, ha svelato il motivo per cui avrebbe interrotto i rapporti con l’ex-conduttrice di Pomeriggio Cinque. Ecco cos’è stato detto durante l’intervista e la risposta di chi è stato chiamato in causa.

Sugo gate, cos’è successo tra Antonella Clerici e Ligabue

Raccontando la sua esperienza a Sanremo, Antonella Clerici confida a Belve che molti artisti hanno rifiutato di partecipare all’edizione da lei condotta per un pregiudizio. Il rifiuto che più l’ha ferita è quello del rocker Luciano Ligabue, che – stando a quanto le era stato riferito da altre persone – avrebbe criticato la Clerici dicendo che “sa di sugo”.

Si tratta di parole che sono arrivate da altre persone e che Antonella non ha sentito direttamente. Non a caso, nel corso dell’intervista con la Fagnani, ha tenuto a precisare: “Se non è vero chiedo scusa, ma se è vero mi aspetto le sue scuse”.

La replica del cantante e la risposta della conduttrice

La risposta del cantante non si è fatta attendere. Con un post su X, infatti, è intervenuto sull’argomento e smentito il fatto. Poi, con un video su Instagram, ha spiegato:

Sanremo mi mette molta tensione: preferisco fare musica in contesti in cui mi sento più rilassato. Mi dispiace solo che tu non abbia cercato di fare chiarezza con me e ti sei tirata dietro per così tanto tempo questa stupidaggine

Le dichiarazioni rilasciate da Antonella Clerici a Belve, inevitabilmente, non sono passate inosservate. Anzi, in men che non si dica sono diventate virali sul web, ottenendo migliaia di condivisioni sui social. Lei stessa però ha deciso di stemperare la tensione. E così, dopo la replica di Ligabue, la Clerici ha deciso di aprire il suo programma di cucina con una canzone del celebre artista emiliano. Poi ha dichiarato:

Ligabue ha detto di non essere stato lui a dire che sapevo di sugo. e quindi io gli credo, naturalmente. forse la verità non si saprà mai, chissà chi era. però avrei una proposta liga: vieni con il lambrusco e io ti metto su il sugo. ti aspettiamo quando vuoi. finisce qui, cioè finisce quando vieni.

Barbara D’Urso e Antonella Clerici, i torti subiti

Mentre in Rai si dibatte sul futuro di Antonella Clerici, la conduttrice si è confidata a cuore aperto davanti a Francesca Fagnani. Molte le rivelazioni inaspettate (e non solo su Ligabue). La Clerici, infatti, ha parlato anche del rapporto con Barbara D’Urso, che si sarebbe incrinato nel 2011. Senza peli sulla lingua, la padrona di casa di È sempre mezzogiorno! ha svelato anche cosa l’avrebbe delusa.

Quando uscì la notizia del tradimento dell’allora fidanzato della conduttrice, Eddy Martens, l’unica donna della televisione a parlarne fu proprio Barbara D’Urso che aprì Pomeriggio Cinque con lo scoop e invitò l’amante di Eddy.

Anche se l’intervista venne bloccata, l’accaduto ferì molto Antonella che non si aspettava qualcosa del genere da una donna e collega.

Ftse Mib verso un attacco ai top. Meglio Unicredit o Intesa?

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Di seguito riportiamo l’intervista realizzata a Massimiliano De Marco, analista tecnico di Robotrend.com, con domande sull’indice Ftse Mib e su alcune blue chips.

Il Ftse Mib ha ripreso quota, riportandosi con slancio al di sopra dei 34.000 punti. Il peggio è passato?

L’indice Ftse Mib è uscito dal flag che avevamo identificato come correzione nelle scorse settimane, ipotizzando una risalita verso nuovi massimi una volta rotta la figura.

Ftse Mib verso nuovi rialzi

Al momento è quello a cui assistiamo, con supporto importante in area 33.900 di Ftse Mib.

E’ lecito attendersi un attacco ai 35.000 punti, ma andrà valutata la forza dell’indice nel tentativo di breakout.

La view su Unicredit e Intesa Sanpaolo

Unicredit e Intesa Sanpaolo offrono spunti interessanti sugli attuali livelli di prezzo? Quali strategie ci può suggerire per entrambi?

Intesa Sanpaolo ha segnato nuovi massimi di periodo con un’accelerazione brusca, che ha portato il titolo fuori dalla bande di Bollinger daily, ma con oscillatori divergenti.

Il titolo potrebbe tentare l’assalto a quel 3,65 euro, che è il massimo degli ultimi 10 anni, ma la suddetta divergenza rischia di frenare qualsiasi tentativo di rottura duratura.

Unicredit è in uptrend più continuo, ma è difficile trovare dei livelli significativi. Nel brevissimo, il tentativo di nuovi massimi dovrebbe essere supportato da quota 35 euro.

L’analisi di Azimut e FinecoBank

Azimut e FinecoBank sono saliti a braccetto ieri. Quali indicazioni operative ci può fornire per questi due titoli?

Azimut è in una più ampia fase di compressione, e se dovesse cedere il primo supporto a 23,7 euro, deve tenere quota 22 euro per confermare l’impostazione rialzista e per provare un nuovo attacco a quota 30 euro.

FinecoBank sembra essere in un ampissimo consolidamento triangolare, i cui vertici sono a 11 e 16,5 euro: fino a rottura di uno dei due lati, è molto difficile fare previsioni di trend.

Uno sguardo a Wall Street

Cosa può dirci in merito al recente andamento di Wall Street e quali le attese nel breve?

Borse Usa alla prova delle trimestrali, con la maggior parte dei giganti tecnologici al rilascio nei prossimi giorni.

La settimana è iniziata con il tentativo di trasformare quello di venerdì in un minimo significativo, cosa che farebbe un passaggio sopra 5.150 punti per l’SP500.

Sarebbe una prima conferma che quella vista nelle prime settimane di aprile è stata una correzione che è stata già digerita.

Un ritorno sotto i 5.060 punti farebbe pensare invece ad un tentativo di allungo sotto quel minimo.

Caso Ferragni Balocco, accolto il ricorso da parte del Tribunale di Torino: cosa rischiano

Il caso Balocco che vede protagonista Chiara Ferragni si infittisce sempre più, soprattutto dopo che il Tribunale ha accolto il ricorso presentato da parte di numerosi associazioni che hanno fatto un passo avanti. Tante le novità a riguardo: ecco tutti gli aggiornamenti sul caso Ferragni Balocco e cosa rischiano in seguito alla decisione del Tribunale di Torino.

Il caso Ferragni Balocco e il ricorso accolto dal Tribunale

Il periodo di difficoltà vissuto dall’influencer più famosa d’Italia non è destinato a terminare, come dimostra il ricorso accolto dal Tribunale di Torino dopo le proposte da parte di numerose associazioni.

Dopo aver perso soldi a causa del caso Pandono, Chiara Ferragni deve rispondere ad altre accuse che possono essere condotte nei suoi confronti e, una di queste, arriva direttamente dal Codacons. Lo stesso Coordinamento delle associazioni, da sempre impegnato in difesa dei diritti di utenti e consumatori, ha comunicato un’importante novità che coinvolge proprio la celebre imprenditrice digitale:

Con una clamorosa sentenza, il tribunale di Torino ha accolto il ricorso presentato da Codacons, associazione utenti dei servizi radiotelevisi e adusbef.

Il caso si infittisce sempre più, soprattutto a seguito delle attività compiute dall’influencer dietro le presunte collaborazioni con il brand.

Le parole dei giudici in seguito al caso Ferragni Balocco

A essere entrata nel vortice delle critiche non è stata solo Chiara Ferragni, ma anche Alessandra Balocco, a seguito della collaborazione che ha visto l’influencer associata al noto marchio dolciario.

Il Tribunale, infatti, ha sottolineato la mancata chiarezza nella vendita del pandoro firmato Ferragni, facendo intendere che – con il suo acquisto – si potesse contribuire al versamento di proficue donazioni nei confronti dell’Ospedale Regina Margherita di Torino.

L’inganno che avrebbe portato molti clienti all’acquisto è stato legato anche al prezzo quasi triplicato del pandoro griffato, facendo così supporre che il costo superiore potesse essere associato a una maggiore donazione.

La risposta di Balocco

A seguito del ricorso, però, non è mancata la replica dell’azienda Balocco, la quale ha svelato alcuni retroscena della decisione del Tribunale di Torino.

Il Tribunale, infatti, avrebbe respinto la richiesta di alcune delle associazioni dei consumatori, i quali avrebbero voluto un risarcimento danni con una cifra pari a 1 milione e 500 mila euro.

La questione rimane quindi ancora aperta, dando così a Balocco il tempo di respingere le accuse in seguito al ricorso accolto dal Tribunale.

Leggi anche: Chiara Ferragni e la tempesta sui social: quanti followers ha perso dopo il caso Balocco