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Prysmian raccoglie ancora consensi. Gli ultimi giudizi

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Tra le blue chip che oggi hanno mostrato un po’ più di forza rispetto al Ftse Mib c’è anche Prysmian, che ha guadagnato terreno per la seconda giornata di fila.

Prysmian sale ancora dopo il rally di ieri

Il titolo, archiviata la sessione di ieri con un rally di oltre tre punti percentuali, si è spinto in avanti anche oggi, fermandosi a 50,4 euro, con un vantaggio dello 0,36% e oltre 1,1 milioni di azioni trattate, al di sopra della media degli ultimi 30 giorni pari a quasi 800mila.

Prysmian: Massimo Battaini è il nuovo CEO

Ieri l’Assemblea di Prysmian ha designato Francesco Gori come Presidente e Massimo Battaini come CEO.

Inoltre, è stata rinnovata l’autorizzazione all’acquisto di azioni proprie, fino a un massimo del 10% del capitale sociale.

I commenti del nuovo AD su guidance e deal Encore Wire

A margine dell’assemblea, il CEO Battaini ha commentato la guidance 2024 e la recente acquisizione di Encore Wire.

Sulla guidance 2024, l’Ad si è detto fiducioso di raggiungere l’obiettivo di ebitda adjusted pari a 1,625 miliardi di euro, nel punto mediano, mentre a livello di free cash flow l’obiettivo rimane pari a 725 milioni di euro nel punto mediano.

Riguardo Encore Wire, il CEO ha ribadito come la transazione permetta di rafforzare la presenza in Nord America, con una profittabilità doppia rispetto a quella europea. A seguito dell’acquisizione di Encore Wire, il peso del Nord America sull’EBITDA di Prysmian passerebbe dal 42% a circa il 55%.

Prysmian: la view di Equita SIM

Gli analisti di Equita SIM, che su Prysmian ribadiscono il rating “hold”, con un target price a 52,5 euro, si aspettano un primo trimestre 2024 robusto con circa 400 milioni di euro di Ebitda, in calo del 6% anno su anno, che permetta di raggiungere la parte alta della guidance grazie al trend solido nei business ciclici, mentre si stima ancora debole il telecom, atteso in flessione del 10%.

Prysmian promosso da Bernstein

Buone notizie per Prysmian sono arrivate oggi da Bernstein, che ha migliorato il giudizio da “market perform” ad “outperform”, con un target price aumentato da 48 a 60 euro.

Gli esperti evidenziano che l’acquisizione di Encore Wire offre maggiore esposizione al mercato nordamericano e l’idea è che Prysmian offra un ottimo modo per guadagnare esposizione ad aree in piu’ rapida crescita nel tema dell’elettrificazione.

Prysmian: anche HSBC rivede la valutazione

A rivedere la valutazione del titolo sono stati anche i colleghi di HSBC che da una parte hanno reiterato il rating “buy” e dall’altra hanno incrementato il fair value da 51 a 53 euro.

Una mossa quest’ultima che riflette una rivisitazione della stime di Ebitda adjusted, alzate del 5% per quest’anno e del 3% con riferimento al 2025.

Al pari di altri analisti, anche quelli di HSBC guardano con favore all’acquisizione di Encore Wire che a loro dire è ben prezzata.

Final Fantasy 7 Rebirth, cosa fare dopo la fine del gioco: tutte le missioni aggiuntive

Al termine dell’esperienza principale, in Final Fantasy 7 Rebirth è ancora possibile giocare e divertirsi molto con missioni secondarie, raccolte di oggetti e difficilissimi boss. Esploriamo quindi tutto ciò che si può fare dopo la fine del gioco intesa in senso tradizionale.

Sconfiggere Gilgamesh in Final Fantasy 7 Rebirth

Come da buona tradizione per i postgame, la cosa più interessante per un videogiocatore è sconfiggere dei boss ancor più potenti di quelli del gioco normale. In Final Fantasy 7 Rebirth questo elemento ha un nome ben preciso: Gilgamesh.

Il mostro appare già dai primi capitoli della storia, ma lo fa solo per incuriosirvi, perché arrivare a sfidarlo è opera lunga: non basta neppure aver terminato la trama principale. Dovrete prima di tutto trovare e completare le missioni in stile “puzzle” di tutti i 23 Vestigi del gioco.

In seguito la trama di Gilgamesh avanzerà, poiché verrete informati della scoperta dell’isola di Gilgamesh. Dopo aver navigato e aver trovato l’imponente Torii che si trova davanti alla grotta, potrete accedere finalmente a una grotta che porta alla misteriosa isola.

E anche qui non è ancora finita: prima del boss dovrete affrontare tre scontri con due boss alla volta, tutti molto difficili, cioè i Phenomenon Intel. Solo così accederete finalmente all’ardua lotta contro Gilgamesh.

Va da sé che queste battaglie, specie quella col boss finale, sono tra le più difficili in assoluto di tutto il gioco. Sarà necessario un livello molto alto, una grande esperienza e un party ben organizzato per vincere ogni sfida. Se ci riuscite, riceverete il trofeo d’argento “Spadaccino Leggendario”.

Trovare gli 88 Pezzi da Collezione per Johnny

I videogiocatori più scafati lo sanno bene: non esiste postgame senza una cara, vecchia, sana raccolta di oggetti collezionabili con fine estetico e di completamento. Niente potenziamenti, battaglie, nemici, soltanto un sano e inutile ma divertentissimo trofeo.

Final Fantasy 7 Rebirth non fa eccezione in quanto potrete mettervi a cercare gli 88 “Pezzi da Collezione”, per completare la Pensione Miramare dell’esotico Johnny ricostruita durante il gioco con la missione “Nuovi giorni, Nuovi Johhny”. Se riuscirete a dotare la Pensione di tutti gli 88 oggetti da collezione, riceverete il trofeo d’oro “Johnny 7 Stelle”.

I Pezzi da Collezione si ottengono principalmente superando i minigiochi col miglior tempo o col livello più alto, ma i modi per averli sono sparsi per la Costa del Sol. Vi ci vorranno diverse ore aggiuntive, ma la soddisfazione finale da “completionist” è assolutamente garantita.

Combattimenti impegnativi aggiuntivi di Final Fantasy 7 Rebirth

Per gli amanti delle battaglie più difficili ci sono ancora delle cose da fare, come accade sempre nei videogiochi tripla A. Alcuni punti della mappa e soprattutto alcune arene sono in grado di ospitare ulteriori combattimenti anche dopo la fine del gioco principale di Final Fantasy 7 Rebirth.

Un esempio è l’area del Gold Saucer, che ospita un’arena nonché la divertente battaglia contro Sephiroth 3D, nel minigioco di boxe chiamato Lotta 3D. Attenzione, perché questa sfida si sblocca solo dopo aver finito le missioni secondarie e i minigiochi sparsi per tutto il videogame. Se riuscite a sconfiggere Sephiroth 3D riceverete un altro trofeo: “Trionfatore 3D”.

Non sottovalutate neppure i combattimenti dell’Arena Bestiale e del temibile simulatore creato da Chadley. C’è ancora tanto in Final Fantasy 7 Rebirth che può mettervi in seria difficoltà anche se si sentite ormai dei giocatori super esperti.

Chi è Rosanna Lodi, la nuova concorrente dell’Isola dei famosi

Chi è Rosanna Lodi? Personaggio televisivo legato al piccolo schermo, si è fatta apprezzare negli anni per il suo ruolo in trasmissioni tipicamente culinarie e gastronomiche. A sorpresa è stata annunciata la sua partecipazione al reality show L’isola dei famosi 18 e con la sua simpatia sta già provando a conquistare il pubblico da casa e gli altri concorrenti del programma.

Tutto su Rosanna Lodi: età, carriera, vita privata, Instagram

Sebbene sia conosciuta sul piccolo schermo è una donna molto riservata e, dispiace deludere i più curiosi, non si hanno molte informazioni sulla sua vita privata. È originaria dell’Emilia Romagna, non sappiamo con precisione di quale zona della grande regione del Centro-Nord, ed è una grande appassionata di cucina.

È ignota l’età di Rosanna Lodi ma si conoscono le sue esperienze televisive. È il volto del famoso programma 2 Chicchere in cucina, che va in onda sul canale 7Gold dal lunedì al sabato. Leggendo in giro sui social network, la concorrente dell’Isola dei famosi si definisce un’attrice e una showgirl da oltre 20 anni. Non sono note, però, altre sue partecipazioni a programmi Tv né sulla già citata emittente televisiva né su canali appartenenti a Mediaset o Rai.

A proposito di social network, Rosanna Lodi ha un profilo Instagram ufficiale:@rosannalodi, seguito da oltre 34mila utenti, dove è solita condividere sia scatti relativi al suo lavoro sia selfie che la immortalano in attimi di vita quotidiana.

Sembra che la showgirl ed attrice sia sposata ed abbia due figli ma per amore della loro privacy non è solita condividere nulla che riguardi la sua famiglia.

Oggi, Rosanna Lodi, ha deciso di mettersi in gioco affrontando il reality show L’isola dei famosi 18. Mentre si presentava al pubblico in studio e da casa ha scherzato con Vladimir Luxuria affermando:

i mattarelli saranno tutti miei se me ne costruiscono uno, sennò me lo costruisco da sola.

Questo, ovviamente, per alludere alla sua forte passione per la cucina. A proposito di passione per la cucina, ha anche dichiarato di non avere paura del concorrente Joe Bastianich, famoso per le sue abilità ai fornelli.

Chi sono gli altri concorrenti nuovi dell’Isola dei famosi

Rosanna Lodi non è l’unica new entry. In Honduras, a reality già iniziato, è giunto insieme alla showgirl anche Sonny Olumati, studente di medicina, scrittore ed attivista. I due concorrenti sono approdati insieme sulle spiagge americane pronti ad affrontare questa nuova sfida con tutta la loro determinazione.

Sonny Olumati è alla sua prima vera apparizione televisiva in qualità di protagonista, tra le altre esperienze figurano alcuni interventi in trasmissioni come: Tagadà o Non è l’Arena. Tra i due nuovi volti dell’isola più chiacchierata d’Italia è sicuramente più conosciuta al pubblico televisivo Rosanna Lodi, che ha preso anche il soprannome di “Campionessa di pasta sfoglia“.

Il discorso è diverso su Instagram, dove invece la sfida dei fan la sta vincendo, al momento, Sonny Olumati, che è seguito da oltre 161mila persone.

Insomma, tra i due nuovi naufraghi si prospetta una gran bella sfida che sarà ancora più agguerrita con gli altri concorrenti del reality.

Borse: serve cautela nel breve. Eur/Usd in ripresa?

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Di seguito riportiamo l’intervista a Davide Biocchi, professional trader, al quale abbiamo rivolto alcune domande sulle valute, su alcune commodities e sugli scenari attesi per le Borse.

L’euro-dollaro sta provando ad allontanarsi da quota 1,065. Ci sono le condizioni per un recupero nel breve?

Se l’euro-dollaro riuscisse a riportarsi sopra quota 1,07, allora tornerebbe nel precedente trading range compreso tra questo livello e area 1,10.

Euro-Dollaro: nuovi ribassi o recupero?

Diversamente, una mancata riconquista della soglia di 1,07, potrebbe favorire ulteriori ripiegamenti verso area 1,05/1,045, specie se l’attuale scenario di tensioni dovesse durare.

Se al contrario, la situazione generale a livello geopolitico dovesse tornare tranquilla, allora rivedremo il cross sopra quota 1,07.

La view sul petrolio

Il petrolio ha ripiegato dai recenti top di periodo- Si tratta solo di una pausa del rialzo?

Lo scenario è tutto in chiaroscuro per quello che sta succedendo: c’è escalation e quindi oro e petrolio salgono.

L’oro nero aveva rotto al rialzo l’area degli 82 dollari al barile e ora è tornato verso questa soglia da cui sta rimbalzando.

La situazione è tutta in divenire, tenendo presente che le ultime scaramucce tra Iran e Israele non hanno spaventato i mercati, ma erano ritorsioni per mostrare i muscoli.

Se però dovesse esserci un’escalation, così come un problema a livello di passaggio nei cari stretti e golfi, allora il petrolio schizzerebbe.

Segno una prima resistenza forte a 96 dollari, ma in caso di tensioni non mi stupirei affatto di rivederlo a 100 dollari, ma perché ciò accada sarà necessario che ci siano delle tensioni significative.

L’analisi dell’oro

L’oro ha rallentato leggermente dai nuovi massimi storici, mantenendosi però a poca distanza dagli stessi. Quali le attese nel breve?

Per l’oro ormai l’area dei 2.450 dollari si delinea come resistenza e se le tensioni dovessero allentarsi, il gold potrebbe anche scendere.

Non escludo flessioni anche fino all’area dei 2.200 dollari, mentre se le tensioni dovessero perdurare, si dovranno mettere in conto ulteriori nuovi massimi storici.

Come si muoveranno le Borse?

Cosa può dirci in merito al recente andamento dei mercati azionari e quali i possibili sviluppi nelle prossime sedute?

In primis dividiamo azionario e obbligazionario, evidenziando che la paura ha fatto fare cashout da entrambi gli asset.

Le obbligazioni ora sono un po’ comprate perché il rendimento si è fatto interessante e dall’altra parte le azioni sono considerate un asset a rischio, quindi il mercato stenta a rientrare.

Il rischio più significativo non è tanto quello di ulteriori ribassi, quanto di quello che succederà dopo.

Se le Borse reagiranno da questi livelli allora sarà un conto, perché significherà che tutto è passato e addirittura il rialzo dei mercati potrà venir fuori anche rigenerato.

Se al contrario il mercato non dovesse reagire, allora si potrebbe anche passare da una fase di avversione al rischio cronica da una temporanea, cosa che non si vedeva più come minimo dal 2022.

Secondo me bisogna stare attenti ora e credo che l’atteggiamento prudente sia quello migliore, perché le Borse in questo momento hanno le stesse probabilità di seguire uno dei due scenari descritti prima.

Chi è Sonny Olumati, il nuovo concorrente dell’Isola dei famosi

Chi è Sonny Olumati? Il suo nome non è ancora molto noto nel mondo dello spettacolo, ma il giovane studente universitario ed attivista si è fatto strada sui social network, in particolare su Instagram, dove vanta moltissimi follower. Nonostante abbia già fatto delle apparizioni televisive, la sua prima esperienza ufficiale sul piccolo schermo è quella che sta facendo adesso al reality show L’isola dei famosi 18.

Tutto su Sonny Olumati: età, lavoro, vita privata, Instagram

Sonny Olumati è la grande sorpresa della nuova edizione dell’Isola dei famosi. Il naufrago è approdato in ritardo in Honduras ma è già pronto a mettersi in gioco e conquistare anche il pubblico da casa. Dispiace deludere i più curiosi ma per quanto riguarda la sua vita privata si sa davvero molto poco. È italiano ma ha origini nigeriane e parlando di sé dichiarò durante un’intervista a Vanity Fair:

La mia vita è piena di contraddizioni, parlo italiano, non conosco la lingua del mio Paese di origine ma qui sono considerato uno straniero.

Il giovane concorrente dell’isola più chiacchierata d’Italia è uno studente della facoltà di Medicina e a quanto pare gli mancano pochi esami al conseguimento del tanto agognato titolo di laurea. Inoltre è un breaker professionista. Sonny Olumati ha scritto anche un libro intitolato Il ragazzo leone in cui ha parlato del suo percorso di vita. Tra le altre attività di cui si occupa vi è quella di attivista per l’organizzazione Italiani senza cittadinanza.

Molto attivo sui social ha un profilo Instagram ufficiale: @sonny_olumati, e vanta oltre 161mila follower. Il giovane concorrente dell’Isola dei famosi è solito condividere moltissimi contenuti a sfondo sociale e politico.

Gli altri nuovi naufraghi

L’ingresso a trasmissione in corso di Sonny Olumati non è stato il primo ne l’unico. Insieme a lui ha messo piede in Honduras anche una nuova concorrente: Rosanna Lodi, nota come la “Campionessa di pasta sfoglia“, che sebbene sia meno seguita sui social di Olumati, ha molta più esperienza televisiva pregressa.

La settimana scorsa è stata la volta anche di un nuovo concorrente che però è durato davvero molto poco nel programma. Si tratta dell’attore siciliano Francesco Benigno. Sebbene sia stato definito “il naufrago ritardatario”, Benigno ha infiammato subito la trasmissione facendo nascere una polemica circa la sua esclusione quasi prematura dall’isola.

Insomma, il programma è iniziato da poco e sta già facendo parlare molto di sé; e se ne dovranno vedere ancora delle belle.

Leggi anche: Elenoire Casalegno: chi è, età, carriera, vita privata, compagno, figli

Saipem perde ancora. Analisti divisi sul titolo

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Finale di settimana pesante per Saipem che, malgrado il recupero del Ftse Mib dai minimi intraday, si conferma in netto calo, mostrando una evidente debolezza relativa rispetto all’indice delle blue chip.

Saipem in fondo al Ftse Mib

Il titolo, dopo aver chiuso la sessione di ieri con una flessione di quasi due punti percentuali, oggi perde terreno per la quinta giornata consecutiva.

Mentre scriviamo, Saipem viene fotografato a 2,232 euro, con un ribasso del 2,4% e oltre 24 milioni di azioni passate di mano fino a ora, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 57 milioni.

Il titolo accusa la peggiore performance non solo nel settore oil, ma nell’intero paniere del Ftse Mib, pagando pegno all’andamento negativo del petrolio.

Dopo la chiusura poco mossa di ieri, le quotazioni dell’oro nero perdono terreno e si presentano ora a 82,05 dollari al barile, con una correzione dello 0,84%.

Saipem: BofA dice buy e alza il prezzo obiettivo

Saipem non beneficia in alcun modo delle indicazioni positive arrivate da Bank of America, i cui analisti da una parte hanno reiterato il rating “buy” e dall’altra hanno alzato il target price da 2,5 a 2,9 euro, valore che implica un potenziale di upside di circa il 30% rispetto alle quotazioni correnti a Piazza Affari.

La revisione della valutazione è stata decisa in seguito a un incremento delle stime sulla raccolta ordini di Saipem, che resta una delle top pick della banca statunitense nel settore europeo degli oil services.

Gli analisti evidenziano che anche dopo la corsa messa a segno dal titolo da inizio anno. le loto stime aggiornate implicano ancora un multiplo enterprise value/ebitda di sole 4 volte sulla base della loro stima di un margine ebitda nel 2024 del 10%, con un tasso medio annuo dell’ebitda del 5% fino al 2027.

Saipem bocciato da Stifel

Ben diversa la strategia suggerita da Stifel che oggi ha riservato una bocciatura a Saipem, con un cambio di rating da “buy” a “hold”, a fronte di un fair value ritoccato verso l’alto da 2,1 a 2,3 euro.

Il broker attende con fiducia i risultati del primo trimestre di quest’anno che saranno diffusi da Saipem il prossimo 22 aprile, scommettendo in particolare su una solida crescita trainata da un rialzo dei ricavi e da margini in miglioramento.

Al contempo però gli analisti ritengono che l’outlook positivo per il settore upstream sia già ampiamente riflesso nelle quotazioni correnti di Saipem che da inizio anno ha messo a segno un rialzo di quasi il 60%, contro una performance decisamente meno brillante del Ftse Mib, il cui bilancio è positivo nell’ordine di poco più dell’11%.

Superbonus, lavori non terminati: mini guida per gestire il contenzioso senza rimetterci

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A oggi la maggior parte dei contenziosi riguardano lavori non terminati del Superbonus che, fino alla fine del 2023, era previsto con aliquota al 110%.

Cosa succede in caso di Superbonus lavori non terminati? E soprattutto: chi paga?

Ecco una mini guida con qualche consiglio per cercare di evitare cause civili, amministrative e tributarie. 

Cosa succede se i lavori del Superbonus non vengono terminati

Il punto è che a partire dal 2024, l’agevolazione fiscale prevista dal Superbonus non è più totale ma si è abbassata alla soglia del 70%.

Questo sta a significare che la restante parte è il privato che deve provvedere a saldare, nei confronti della ditta che esegue i lavori.

Il problema risiede ora nel fatto che, se i lavori del Superbonus non sono terminati entro dicembre 2023, allora chi paga? Il privato ha comunque richiesto per tempo di usufruire dell’agevolazione ma quindi è l’impresa che deve risarcire il danno?

Ebbene, la questione è di quelle che scottano e i contenziosi sono all’ordine del giorno. Questo perché non è la ditta che deve provvedere al pagamento né al risarcimento danni.

La legge infatti prevede che l’impresa che sta eseguendo i lavori debba restituire le somme che ha percepito per la commessa ma non è tenuta a risarcire il committente per il danno subito, visto che non può più usufruire dell’agevolazione.

Ecco allora una mini guida, con i consigli dei commercialisti per evitare di aprire il contenzioso e impelagarsi quindi in estenuanti cause civili.

Lavori non terminati del Superbonus: mini guida per i contenziosi

Le norme per evitare contenziosi includono giocoforza accordi tra committente e impresa. 

Questo, in altri termini, significa che è ormai il danno è fatto ed è preferibile trovare un punto di incontro in cui entrambe le parti ne escono con il minor danno possibile.

Ecco allora che è utile, come consigliano per l’appunto i commercialisti più esperti, conoscere le regole di interpretazione autentica che regolano tali rapporti.

Ad esempio, è bene sapere che se committente e impresa raggiungono un accordo, l’impresa può rinunciare a percepire il 30% del corrispettivo che non è più coperto dal Superbonus.

Il committente, da parte sua, rinuncia però a ogni tipo di pretesa per eventuali penali o risarcimenti derivanti dal ritardo.

Inoltre, sono già presenti alcune sentenze, emesse dai vari tribunali locali, per risolvere i contenziosi su chi deve pagare i lavori non finiti, se si perde la possibilità di ottenere il 110%.

Si tratta di una norma importante a cui fare riferimento, perché permette all’impresa di non perdere il diritto al credito d’imposta al 70%, se malauguratamente il committente non è in grado di pagare il residuo 30%.

Superbonus 110 non finito: altri suggerimenti per gestire il contenzioso

Il contenzioso può aprirsi tra condomini e impresa ma anche nei confronti dell’amministrazione finanziaria. Anche in questo caso c’è una regola che permette di proteggere l’incentivo fiscale già goduto, nel caso ci si ritrovi in una situazione di stallo.

Dunque, l’amministrazione finanziaria non è legittimata dal recuperare le somme dell’agevolazione già fruita, ad esempio tramite sconto in fattura del Superbonus oppure cessione del credito d’imposta.

Infatti è prevista una sanatoria che evita di dover restituire le somme legate all’agevolazione maggiorata di cui si è goduto fino a quel momento.

Infine, c’è un ulteriore consiglio che proviene dai commercialisti e di cui è bene essere a conoscenza e riguarda il concetto di effettuazione congiunta.

Ebbene, se gli interventi trainati sono stati realizzati in contemporanea a quelli trainanti, sussiste il requisito di effettuazione congiunta.

Questo significa che lo sconto sul corrispettivo che azzera il netto da pagare per l’intervento è valido.

L’emissione della fattura deve avvenire successivamente alla fine della realizzazione dei lavori che sono legati agli interventi trainanti.

Sangue infetto in Gran Bretagna, bambini usati come cavie: l’incredibile scoperta

La notizia sta facendo il giro del mondo, causando paura e indignazione. Un’inchiesta portata avanti dalla BBC ha rivelato che è stato usato sangue infetto in Gran Bretagna sui bambini a fini di sperimentazione medica.

I fatti sarebbero accaduti intorno agli anni Settanta e Ottanta: in Gran Bretagna sono stati condotti esperimenti clinici sull’emofilia usando i bambini a loro insaputa. I soggetti interessati sono stati usati come vere e proprie “cavie”, causando gravi infezioni tra cui l’Aids. Ecco cosa ha rivelato l’inchiesta.

Sangue infetto in Gran Bretagna: cosa è successo

La BBC News ha portato alla luce una verità sconvolgente. In Gran Bretagna centinaia di bambini sono stati coinvolti in test clinici con sangue infetto per un arco temporale di oltre 15 anni contraendo malattie gravi come l’epatite C e l’HIV.

Ad essere usati come cavie centinaia di minori con disturbi della coagulazione del sangue, molti dei quali sono deceduti. Alcuni di loro non avrebbero nemmeno avuto il consenso dei genitori o dei tutori.

L’inchiesta è ancora in corso

La gravità della notizia sta nel fatto che, ai tempi in cui sono avvenute le sperimentazioni, era noto che il Fattore VIII, una proteina essenziale per la coagulazione del sangue ed efficace nel trattamento dell’emofilia A, potesse essere contaminata da virus. Tra questi epatite C e l’HIV. E infatti molti dei bambini trattati negli anni Settanta e Ottanta avrebbero contratto le malattie sopra citate.

L’inchiesta è ancora in corso e il suo rapporto finale è previsto entro la fine di maggio 2024. Si tratta di un fatto gravissimo che, come prevedibile, ha avuto una rilevanza notevole in Gran Bretagna e potrebbe far nascere a catena nuove inchieste simili.

Inversione solo sotto quota 33.000

Piazza Affari accusa solo in parte la delicata situazione geopolitica che si è venuta a creare tra Israele ed Iran, mentre pare ben più sensibile al rialzo del greggio ogni qualvolta il Brent supera i 90$.

Per il FtseMib al momento si tratta solo una normale correzione dopo il bel rialzo degli ultimi mesi, e una tenuta dei 33.000 punti anche settimana prossima sarà il preludio per una nuova fase rialzista che si pone come obiettivi area 35.000 e 35.700, in concomitanza con gli stacchi dividendi che si concentreranno a fine maggio.

Tecnicamente un segnale di inversione lo avremmo solo con una chiusura sotto i 33.000 punti, tuttavia si dovranno presentare fatti veramente gravi per farlo scendere sui 32.000/31.500 punti, massima area di discesa oggi ipotizzabile.

Spread stabile sui 140pb; ricordiamo che solo un ritorno sopra quota 160 lancerebbe qualche segnale d’allerta, soprattutto sul comparto bancario.

Operativamente si sono sfruttati ancora i momenti di discesa per qualche acquisto mirato, portando ora l’esposizione azionaria media a già un buon 75%; la parte rimanente si investirà solo in caso di ritorno in area 33.000 di FtseMib, confidando poi quindi poi in una sostanziale tenuta del mercato.

La suddetta analisi è una mera visione del mercato dell’analista e non costituisce sollecitazione all’investimento.

Alessio Zavarise – azavarise@iol.it

Telecom risale dopo altro step necessario per closing NetCo

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Ultima seduta della settimana all’insegna del recupero per Telecom Italia che, dopo aver ceduto quasi due punti percentuali ieri, risale al china oggi.

Il titolo ha mostrato qualche incertezza nelle battute iniziali, per poi imboccare la via dei guadagni e allungare progressivamente il passo, tanto da presentarsi ora poco sotto i massimi di giornata.

Telecom Italia tra i migliori del Ftse Mib

Telecom Italia negli ultimi minuti viene fotografato a 0,2224 euro, con un vantaggio dell’1,55% e oltre 108 milioni di azioni passate di mano fino a ora, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 227 milioni.

Il titolo recupera terreno e conquista la seconda posizione nel paniere delle blue chip, dopo che ieri Telecom Italia ha lanciato l’offerta di scambio sulle obbligazioni con scadenza dal 2026 in poi, finalizzata a trasferire fino a 5 miliardi di euro di obbligazioni della società in NetCo.

Telecom: il commento di Equita SIM

Come spiegato da Equita SIM, si tratta di uno dei complessi passaggi tecnici da realizzare prima del closing dell’operazione NetCo.

Con l’avvio dell’offerta si realizza quindi un altro punto del piano finalizzato a completare il piano di delayering e di deleverage.

Telecom e l’esposto di Vivendi

Repubblica, intanto, riporta che Vivendi avrebbe presentato un esposto all’AMF, l’autorità francese, per supposti ritardi del CdA nell’informare il mercato in relazione al livello di debito del gruppo post cessione di NetCo.

Gli analisti di Equita SIM fanno sapere di non aspettarsi impatti operativi dalla mossa di Vivendi e in attesa di novità ribadiscono la loro view bullish su Telecom Italia, con una raccomandazione “buy” e un prezzo obiettivo a 0,37 euro.