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Ftse Mib: situazione difficile. Meglio Intesa o Unicredit?

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Di seguito riportiamo l’intervista realizzata a Luca Guerreri, intermediario assicurativo e risk manager di Polizzamigliore.it, con domande sull’indice Ftse Mib e su alcune blue chip.

Il Ftse Mib sta provando a risalire la china dopo essere sceso in direzione dei 33.000 punti. C’è il rischio di ulteriori cali nel breve?

Ci troviamo in una situazione tecnica alquanto precaria per il Ftse Mib. La discesa del future sull’indice fino a quota 32.500 punti, ha permesso di confermare uno scenario ribassista che si stava cercando di formare da tempo.

Ftse Mib: scenario precario

Possiamo infatti notare che nel caso in cui il future sul Ftse Mib dovesse superare i 33.500 punti, allora potremo assistere a nuovi rialzi.

Diversamente, nel caso in cui la soglia dei 32.500 punti precedentemente citata dovesse essere rotta, allora molto probabilmente assisteremo ad una discesa notevole.

La view su Unicredit e Intesa Sanpaolo

Come valuta i recenti movimenti di Unicredit e Intesa Sanpaolo e quali strategie ci può suggerire per entrambi?

Non possiamo fare altro che confermare che il comparto bancario è un settore trainante del nostro indice.

La buona chiusura del titolo Unicredit ieri, permetterà con tutta probabilità ulteriori allunghi nel breve.

Per quanto concerne Intesa Sanpaolo la situazione è analoga: il rimbalzo oltre quota 3,25 euro darà ottimi spunti positivi.

Focus su Azimut e FinecoBank

Azimut e FinecoBank offrono spunti interessanti sugli attuali livelli di prezzo? Quali indicazioni ci può dare?

La situazione tecnica di Azimut è particolarmente contrastata, si trova all’interno di un canale tra i 24,,65 e i 23,90 euro.

Solo valutando i volumi di scambio e la posizione del grafico, con una rottura al rialzo o al ribasso Azimut potrebbe darci indicazioni.

FinecoBank si trova a ridosso del supporto dei 13,75 euro e anche in questo caso la situazione tecnica è contrastata.

Prima di aprire posizioni short attenderei la rottura a ribasso di questo livello.

Un titolo da seguire

Su quali titoli consiglierebbe di puntare in questa fase a Piazza Affari?

Attualmente consiglio di seguire Diasorin, visto che il titolo ha avuto dei movimenti alquanto interessanti che potrebbero innescare nuove posizioni long, dando risultati ottimali, soprattutto in quest’area di prezzo.

Ftse Mib: focus Mediolanum e BPM. I titoli al test dei conti

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Petrolio: chiusura in deciso ribasso ieri per le quotazioni dell’oro nero che si sono fermate a 82,81 dollari, in frazionale calo del 3,01%.

Wall Street: chiusura negativa anche ieri per la piazza azionaria americana, dove il Dow Jones e l’S&P500 sono scesi dello 0,12% e dello 0,58%, mentre il Nasdaq Composite si è fermato a 15.683,37 punti, in calo dell’1,15%.

I dati macro e societari negli Stati Uniti

Dati Macro ed Eventi Usa: da segnalare le nuove richieste di sussidi di disoccupazione che dovrebbero salire da 211mila 214mila unità.

Per l’indice Philadelphia Fed di aprile si prevede una frenata da 3,2 a 0,8 punti, mentre le vendite di case esistenti di marzo dovrebbero attestarsi a 4,2 milioni rispetto ai 4,38 milioni di febbraio.

Il Superindice ad aprile dovrebbe calare dello 0,1% dopo il rialzo dello 0,1% precedente.

Risultati trimestrali USA: da seguire prima dell’avvio degli scambi a Wall Street i conti del primo trimestre di Home Bancorp e di Blackstone, con un eps atteso rispettivamente a 0,97 e a 0,96 dollari, mentre a mercati chiusi si guarderà alla trimestrale di Netflix che per non deludere le attese dovrà centrare l’obiettivo di un utile per azione di 4,25 dollari.

Gli aggiornamenti macro e gli eventi in Europa

Dati Macro ed Eventi Europa: nel Vecchio Continente non sono previsti dati macro di rilievo e sarà da seguire in Francia l’asta dei titoli di Stato con scadenza nel 2027, 2030 e 2063 per un ammontare compreso tra 11 e 12,5 miliardi di euro,

I titoli e i temi da seguire a Piazza Affari

Risultati societari a Piazza Affari: da seguire Bialetti Industrie che presenterà i risultati dell’esercizio 2023 e al test dei conti anche Dotstay che alzerà il velo sui dati del primo trimestre.

Assemblee a Piazza Affari: in agenda le riunioni assembleari di diverse società per l’approvazione dei dati di bilancio del 2023 e si tratta di: Banca Mediolanum, Banco BPM, Prysmian, Banca Generali, BFF Bank, Ascopiave, Banca Ifis, Carel Industries, Equita Group, Tesmec. Banco di Desio e Brianza, Culti Milano, Growens e Intred.

Ftse Mib non ancora al riparo da nuovi sell

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Conclusione positiva oggi per le Borse europee che dopo il calo di ieri hanno risalito prontamente la china.

E’ rimasto sostanzialmente al palo il Dax che ha chiuso in frazionale rialzo dello 0,02%, mentre il Ftse100 e il Cac40 si sono apprezzati rispettivamente dello 0,35% e dello 0,62%.

Piazza Affari al top in Europa

A indossare la maglia rosa è stata Piazza Affari che ha visto il Ftse Mib terminare gli scambi a 33.632 punti, con un vantaggio dello 0,72% dopo aver segnato nell’intraday un massimo a 33.815 e un minimo a 33.384 punti.

L’indice delle blue chip si è riportato subito sopra quota 33.500 punti, con un successivo allungo verso i 33.800, la cui tenuta però ha respinto i corsi poco sopra i 33.600 punti.

Ftse Mib: servono nuovi sforzi rialzisti

Una conferma dei corsi al di sopra di area 33.500 aprirà le porte a nuovi recuperi verso i 33.800 punti prima e i 34.000 punti in seguito.

Lo sfondamento di quest’ultima soglia vedrà il Ftse Mib puntare all’area dei 34.200 punti prima e in seguito di area 34.500.

Ritorni al di sotto dei 33.500 punti favoriranno ripiegamenti verso i 33.300/33.200 punti in primis e in seguito verso la soglia psicologica dei 33.000 punti.

I market movers negli Stati Uniti

Sul fronte macro USA da segnalare le nuove richieste di sussidi di disoccupazione che dovrebbero salire da 211mila 214mila unità.

Per l’indice Philadelphia Fed di aprile si prevede una frenata da 3,2 a 0,8 punti, mentre le vendite di case esistenti di marzo dovrebbero attestarsi a 4,2 milioni rispetto ai 4,38 milioni di febbraio.

Il Superindice ad aprile dovrebbe calare dello 0,1% dopo il rialzo dello 0,1% precedente.

Sul versante societario, da seguire prima dell’avvio degli scambi a Wall Street i conti del primo trimestre di Home Bancorp e di Blackstone, con un eps atteso rispettivamente a 0,97 e a 0,96 dollari, mentre a mercati chiusi si guarderà alla trimestrale di Netflix che per non deludere le attese dovrà centrare l’obiettivo di un utile per azione di 4,25 dollari.

I dati macro e gli eventi in Europa

In Europa non sono previsti dati macro di rilievo e sarà da seguire in Francia l’asta dei titoli di Stato con scadenza nel 2027, 2030 e 2063 per un ammontare compreso tra 11 e 12,5 miliardi di euro,

I titoli e i temi da seguire a Piazza Affari

Da seguire Bialetti Industrie che presenterà i risultati dell’esercizio 2023 e al test dei conti anche Dotstay che alzerà il velo sui dati del primo trimestre.

In agenda le assemblee di diverse società per l’approvazione dei dati di bilancio del 2023 e si tratta di: Banca Mediolanum, Banco BPM, Prysmian, Banca Generali, BFF Bank, Ascopiave, Banca Ifis, Carel Industries, Equita Group, Tesmec. Banco di Desio e Brianza, Culti Milano, Growens e Intred.

Mercati, conviene investire in Cina nel 2024? Ecco tutto quello che c’è da sapere

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Se c’è un’economia che ha retto bene questo periodi di forte crisi questa è quella dei mercati cinesi.

La Cina infatti grazie ad un bel mix di riforme ha rilanciato la produttività nazionale rendendola sempre più adatta alla trasformazione industriale e sviluppando sempre più un’industria di qualità.

La nazione cinese infatti detiene negli ultimi anni il record di trasformazioni: molte imprese manifatturiere si sono trasformate in imprese tecnologiche ad alto potenzialità grazie ad un attento sviluppo sempre più sostenibile.

La memoria va soprattutto al settore automobilistico e a quello delle energie rinnovabili, dove la Cina ha acquisito un posto di leader mondiale nella produzione di veicoli elettrici all’avanguardia e nello sviluppo del settore dell’energia solare.

Ma dunque conviene nel 2024, investire nel mercato cinese? Vediamo insieme tutto quello che c’è da sapere.

Mercati, conviene investire in Cina nel 2024?

Se c’è un mercato ancora fiorente e che si è aperto alla globalizzazione questo è quello cinese.

La classe politica attuale ha intrapreso nuovi rapporti politici e commerciali con gli altri paesi facendo si che la grande potenza asiatica riacquisisse una certa reputazione.

Molti esperti ritengono che proprio il 2024 sarà l’anno del rilancio della Cina.

Al momento si tratta dello stato pià aperto alle relazioni internazionali grazie ai numerosi scambi accademici ed economici.

Al momento non si esclude che la Cina possa trasferire le sue competenze ed esperienze in altri Paesi sviluppati e in via di sviluppo.

Al momento dunque il Paese sta vivendo una trasformazione economica molto significativa, con una serie di progressi nella produzione e un’ascesa nella catena del valore.

Anche gli investimenti nel settore della ricerca e Sviluppo sono nettamente superiori a quelli registrati nell’Unione Europea e ciò fa posizionare la Cina tra gli stati leader in settori emergenti.

Sono tre i punti di forza dell’economia cinese che senza dubbio faranno aumentare gli investimenti esteri:

  • bassi costi di produzione,
  • elevata efficienza della manodopera
  • infrastrutture molto efficienti.

Ed intanto si punta verso la crescita del PIL, che potrebbe arrivare nel 2024 al 5% grazie ad politica fiscale “proattiva”.

In lenta ripresa anche il settore immobiliare, grazie ai numeri aiuti del governo centrale. Il settore infatti è considerato una vera e propria zavorra per la crescita del paese.

 Dall’inizio del 2021, le transazioni immobiliari sono scese del 30%-40% dal picco, mentre le nuove costruzioni sono crollate del 60%. 

Mercati, ecco quelli dove investire in Cina nel 2024

La Cina per gli analisti si conferma la seconda economia del mondo, ma allora dove conviene investire?

Nel  2023 il Governo centrale e le amministrazioni locali hanno sostenuto l’economia al fine di impedire un ulteriore rallentamento della crescita.

 Una politica che sta facendo oggi registrare un progressivo miglioramento ed interessamento al mercato cinese. Ma dove conviene investire?

Secondo gli analisti interessanti opportunità arrivano da società a temi strutturali e marchi locali che oggi offrono migliori opportunità di crescita.
Un’altra importante opportunità di investimento è data dal crescente interessamento verso i marchi locali.

Questi crescono sempre di più a discapito delle multinazionali e una progressiva sostituzione delle importazioni nel settore delle bevande, elettronica, abbigliamento sportivo, articoli per la casa e così via.

Gli analisti quindi consigliano investimenti nel mercato cinese soprattutto per coloro che hanno una visione di lungo periodo .

Mercato Azionario, dove investire?

Per quanto riguarda il mercato azionario, il rischio in Cina resta molto alto e oggi occorre molta cautela.

Gli investimenti dovrebbero andare oltre il mercato immobiliare e puntare su settori come quello dell’innovazione e dei consumi.

Ad oggi le attese di crescita di tali mercati sono del 16% contro il 9% in media per i mercati azionari globali.

Il valore dello P/E dell’indice Hang Seng rispetto allo S&P 500 è ai minimi storici  da dieci anni.

Ma se si ragiona in un’ottica di lungo termine la ripresa degli utili e le basse valutazioni sono interessanti per gli investitori.

Ftse Mib: banche in ascesa. Buone e cattive news dall’ABI

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La chiusura positiva del Ftse Mib è stata sfruttata a dovere dai titoli del settore bancario che hanno terminato le contrattazioni in salita.

Banche in positivo: vola Banca Popolare di Sondrio

Ad avere la meglio su tutti è stata Banca Popolare di Sondrio, che ha conquistato la prima posizione nel paniere delle blue chip, con un rally del 5,71%.

In seconda posizione Bper Banca con un vantaggio del 2,78%, bene anche Unicredit che si è apprezzato del 2,2%, seguito da Banco BPM e Banca Monte Paschi che hanno guadagnato rispettivamente l’1,96% e l’1,95%.

In positivo Intesa Sanpaolo che è salito dell’1,45%, mentre è rimasto più indietro Mediobanca con un lieve progresso dello 0,37%.

Banche: spunti dal bollettino ABI di marzo

I titoli del settore bancario sono stati oggetto di attenzione da parte del mercato e degli analisti, dopo che l’ABI ha pubblicato il bollettino per il mese di marzo.

Dal documento si evidenzia in primis la riduzione dell’asset-liability spread, con un calo di 4 punti base mese su mese, e dei tassi sulla nuova generazione.

Da segnalare volumi stabili su base sequenziale, ma in leggero peggioramento nella dinamica annuale, mentre buona la raccolta diretta e non c’è alcun segnale di deterioramento dell’asset quality a febbraio.

Tassi

Il tasso medio sui prestiti è rimasto sostanzialmente stabile al 4,79%, in clao di un punto base mese su mese, mentre il tasso medio sulla raccolta è aumentato di 3 basis points all’1,26%, trainato dall’incremento nel tasso medio sulle obbligazioni. Complessivamente, quindi, l’asset liability spread è peggiorato di circa 4 punti base nel mese, attestandosi al 3,53%, mentre lo spread commerciale si è contratto di circa 2 basis points al 3,76%.

Si conferma quindi la tendenza evidenziata a gennaio e febbraio di progressiva riduzione degli spread, dovuta a tassi sull’attivo che si mantengono stabili e a un lento, ma progressivo repricing del passivo.

Sulla nuova produzione, risultano in calo i tassi sui prestiti a imprese non finanziarie e famiglie.

Lato passivo, diminuisce anche il costo dei nuovi depositi a termine, con una contrazione di 11 punti base mese su mese al 3,54%, mentre aumenta quello sulle obbligazioni.

Volumi

A livello di impieghi al settore privato, non si segnalano particolari variazioni nel mese di marzo su base sequenziale, mentre si evidenzia un marginale peggioramento nella dinamica su base annuale, con una flessione del 2,7% anno su anno, rispetto al calo del 2,5% rilevato a febbraio.

Sui depositi, i dati a marzo evidenziano una buona crescita nonostante l’emissione del BTP Valore, confermando un’elevata liquidità a livello di sistema.

Sofferenze

A marzo le sofferenze nette sono in leggero calo su base mensile a 17,3 miliardi di euro, con una riduzione di 130 milioni di euro e con un rapporto sul totale degli impieghi in area 1,03%.

Banche: Equita SIM commenta le indicazioni ABI

Secondo gli analisti di Equita SIM, i dati sono coerenti con le loro aspettative, che prevedono per il primo trimestre di quest’anno un net interest income ancora sostenuto, sebbene in leggera contrazione rispetto al quarto trimestre 2023.

Da monitorare, invece, l’andamento dei prestiti in relazione anche alla tenuta del ciclo economico.

L’asset quality continua a mostrarsi buona, con limitati segnali di deterioramento nei bilanci bancari a sostegno delle aspettative di un costo del rischio ancora sotto controllo.

La SIM milanese evidenzia, infine, che il settore bancario tratta a un multiplo prezzo-tangible equity 2024 mediano di 0,85 volte.

Come investire a Tenerife: comprare casa e fare business a due passi dall’Italia

Un appartamento moderno oppure una villa di lusso: investire a Tenerife nel mercato immobiliare è uno dei trend da cavalcare, per il prossimo futuro.

Il potenziale dell’isola spagnola è a lungo termine, non solo per acquisire proprietà immobiliari da sfruttare, prevalentemente a scopo turistico ma anche per diventare residente in una delle più belle realtà a due passi dall’Italia.

Dove conviene comprare casa alle Canarie

L’investimento immobiliare a uso turistico è un trend sempre più in voga, non solo in Italia. Chi ha qualche risparmio da parte o la possibilità di sottoscrivere un mutuo, guarda con interesse crescente alle opportunità che questo mercato offre.

D’altronde l’investimento nel mattone è da sempre percepito come “sicuro” e a lungo termine. E in particolare parlando di Tenerife, la garanzia raddoppia perché stiamo parlando di Spagna e quindi di Europa, dunque di un contesto socio-economico e politico stabile e solido.

Le Canarie sono da sempre le isole spagnole più apprezzate, meta di turismo internazionale ma anche di tanti aspiranti residenti che aspirano a cambiare vita e a stabilirsi lì in via definitiva.

A oggi, le zone migliori in cui valutare investimenti immobiliari sono:

  • Las Palmas de Gran Canaria
  • Santa Cruz de Tenerife
  • Adeje (Tenerife)
  • Puerto Rico (Gran Canaria)
  • Puerto Calero (Lanzarote).

Analizziamo il mercato immobiliare alquanto florido e produttivo di Tenerife.

Quanto costa investire a Tenerife

Analizziamo l’andamento del mercato immobiliare sull’isola spagnola. Ciò che salta all’occhio con maggiore evidenza è che il trend è stato sempre crescente e stabile.

L’unico momento in cui i cartelli “vendesi” (e tra l’altro a prezzi stracciati) hanno tappezzato le vie delle cittadine è stato nel momento della crisi del 2008, con la bolla immobiliare purtroppo conseguita all’indomani del fallimento di Lehman Brothers.

Si tratta a ogni modo di eventi con effetti disastrosi a livello internazionale, quindi non legati nello specifico al mercato immobiliare di Tenerife.
Neppure nel periodo del lockdown e del post Covid si è più assistito a una crisi immobiliare così preoccupante.

Quindi il trend si conferma forte e crescente e a oggi, chi ha avuto la possibilità economica (e anche un po’ il coraggio) di investire in quelle zone durante i periodi di crisi più nera, si ritrova con immobili di proprietà che hanno anche triplicato il loro valore immobiliare sul mercato.

Oggigiorno la domanda supera l’offerta. Questo significa avere la necessità di affidarsi ad agenzie immobiliari locali in grado di scovare qualche affare, perché la difficoltà sta proprio nel trovare un immobile disponibile e non chi lo compra, dal momento che ci sono addirittura delle liste di attesa di acquirenti che aspettano di concludere un affare e investire a Tenerife.

L’errore di fondo, quando si acquista una casa è pensare ai soldi da guadagnare nel rivenderlo. L’affare invece si fa nel momento in cui si acquista.

Per questo è fondamentale riuscire a trovare un immobile che costi il 15-20% in meno rispetto al prezzo corrente del mercato immobiliare, così da non perdere nulla ma non solo.

In quanto rendita passiva, al momento un appartamento frutta circa il 10% annuo fino anche al 15%, con un rischio basso come solo questo tipo di speculazione riesce a garantire.

Come è la vita a Tenerife

L’aspetto più apprezzato da chi si è trasferito sull’isola e vive a Tenerife già da qualche tempo è il relax e lo stile di vita tranquillo e rilassato.

Si chiama “mañana” ovvero la capacità di prendersi del tempo per apprezzare il bello della vita ed è parte integrante della cultura dell’isola.

Qui tutto si svolge ancora a misura d’uomo e non di robot: le pause sono parti essenziali della vita di una persona e non viste come perdite di tempo, come ormai invece accade purtroppo nelle nostre frenetiche metropoli.

Vivere a Tenerife significa dunque cambiare l’ottica della propria vita e le priorità che altrove risiedono nel lavoro e nel denaro.

Immersi nella natura e con il mare a portata di mare, le giornate di lavoro si concludono pregustando già la serata, un vero e proprio momento “sociale” durante il quale rilassarsi e ricaricarsi per il giorno seguente.

Le opportunità maggiori di lavoro provengono proprio dal settore turistico ma non sono pochi anche gli italiani che si trasferiscono per lavorare come liberi professionisti o avviare un’attività in proprio.

Ecco le maggiori opportunità per lavorare all’estero.

Stipendio, quanto guadagna un tassista in Svizzera? Ecco la cifra che non ti aspetti

Tra gli argomenti più in voga in questi mesi c’è quello dedicato ai tassisti. Per molti resta accesa la curiosità sullo stipendio di questi lavoratori, considerando il costo delle corse e le spese per diventare tassista.

Va detto che un tassista è un professionista che può lavorare sia in autonomia che in cooperative di radiotaxi.

Le tariffe inoltre variano da città a città, ma anche da stato a stato anche in base al numero di corse giornaliere effettuate dal professionista.

Secondo le stime, un tassista in città italiane come Roma, Milano o Firenze può arrivare a guadagnare tra i 1000 e i 4000 euro al mese.

Queste cifre vanno tolte le spese per il mantenimento dell’attività e dello stesso mezzo che guida.

Inoltre alcuni limiti imposti dalla legge non permettono ai tassisti di guidare per più di 56 ore a settimana.

Ma quanto si guadagna nelle altre nazioni e soprattutto in Svizzera?

Scopriamolo insieme.

Stipendio, quanto guadagna un tassista in Svizzera? Ecco la cifre che non ti aspetti

Diventare tassisti è il sogno di molti ma certamente ultimamente risulta molto complicato e soprattutto costoso.

Se hai 21 anni, e possiedi la cittadinanza italiana o di un altro Stato dell’Unione Europea, insieme a numerosi altri requisiti puoi decidere di acquisire la titolarità di licenza taxi ed espletamento dell’attività.

Se si decide di comprare o acquistare una licenza di taxi è possibile acquisire la licenza a titolo gratuito,  rispettando i requisiti richiesti dalla professione, ma vincendo un bando di concorso istituito dal proprio Comune di residenza.

Dopo cinque anni dal conseguimento della licenza, in Italia un tassista può cedere la sua licenza con valore molto alti che possono arrivare a toccare oltre i 180 mila euro.

Ma quanto si guadagna? In Italia i tassisti hanno dichiarato in media 15.000 euro lordi all’anno ma per molti questa cifra pare troppo bassa e che varia da città a città.

Ma cosa succede negli altri paesi europei? In Svizzera quanto guadagna un tassista?

Al momento in Svizzera, non esiste una formazione di base riconosciuta dalla Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione (SEFRI).

La formazione è privata e viene fatta in parallelo all’esercizio della professione.

A rilasciare la patente di categoria c’è la Sezione della circolazione previo superamento di un esame teorico complementare e a un esame pratico.

Il guadagno medio di un tassista in Svizzera è variabile come negli altri paesi ed è legato a diversi fattori.

Influenzano infatti il guadagno la zona in cui si opera, le ore di lavoro e la tariffa.

Prendendo ad esempio un tassista a Zurigo può arrivare a guadagnare in media circa  CHF 4.000 al mese.

Spostandoci verso Ginevra il guadagno potrebbe essere più elevato per il fatto di tariffe praticate più elevate.

Stipendio, questi i guadagni di un tassista in Italia

 Lo abbiamo detto, i  redditi dichiarati dai tassisti in Italia pare siano molto bassi, mediamente si tratta di circa  15mila euro lordi l’anno.

Però per molti è difficile pensare che questi lavoratori possano guadagnare meno di 1.300 euro mensili.

I dati del 2019 in situazione pre covid, parlano chiaro, i tassisti italiani hanno dichiarato 15.500 euro a livello nazionale. Una cifra che varia però da da città a città.

Ad esempio Bologna ha registrato circa 20.298 euro, Firenze 19.725 euro, Milano 19.592 euro, Torino 12.994 euro, Roma 12.817 euro.

Molto distaccate invece città come Palermo con 9.489 euro e Napoli con 6.275 euro

Molti però possono, soprattutto nelle città turistiche raggiungere cifre intorno ai 3.500 euro.

A Parigi, la situazione non migliora, si parte da un minimo di 1.300 euro ad un massimo di oltre 3.000 euro.

In Germania o meglio a Berlino la media si attesta sui 2.000 euro.

Questi i costi da sostenere

Oltre però alle cifre per la licenza da tassista, vanno considerate altre spese: benzina, manutenzione dell’auto, assicurazione, eventuali prestiti contratti per sostenere l’investimento iniziale.

Anche la tariffa della corsa può variare da 0,90 e 1,30 euro per ogni chilometro percorso.

Questa aumenta in base alla distanza percorsa, al traffico e varia da comune a comune.

Per questo le differenze sono sostanziali nei guadagni degli operatori del settore nelle diverse zone  d’Italia.

Serie tv, ecco i 6 personaggi femminili tra i più sottovalutati di sempre

Mai come in questo periodo la serie tv sono sempre più seguite: oggi sfruttando un momento storico senza precedenti sono molti a puntare su questo prodotto.

Ma chi stabilisce se le serie tv più belle sono anche quelle più popolari? E se i protagonisti sono sempre all’altezza dei loro ruoli?

Molto spesso, dietro nomi di star italiane ed internazionali si posizionano attori e attrici che interpretano ruoli minori e che magari restano nell’ombra.

Tra i personaggi spesso nell’ombra si posizionano quelli femminili. Ma quali sono quelli più sottovalutati? Eccone 6.

Serie tv, ecco i 6 personaggi femminili più sottovalutati

Lo abbiamo appena detto, questa è l’epoca d’oro delle serie tv. Con il passare del tempo l’interessamento verso questi nuovi format non va scemando anzi è divenuto una certezza.

 Nello sterminato oceano delle serie tv tra tv generaliste e le piattaforme streaming, sono molti i protagonisti e i personaggi rimasti nell’ombra e molto sottovalutati soprattutto femminili.

Non soltanto le protagoniste di Friends e How I Met Your Mother, Leslie Knope di Parks and Recreation, Elliott e Carla di Scrubs, Lois di Malcolm in the Middle, ma se si scava tra i personaggi secondari ce ne sono alcuni che non sono state tanto considerate e che invece hanno davvero tanto da dire.

6 in particolare.

Lucille Bluth di Arrested Development

Tra le più sottovalutate c’è Jessica Walters, meglio conosciuta nel panorama delle seri come Lucille Bluth, matriarca della famiglia di Arrested Development.

Un personaggio rappresentato come scaltra e manipolatrice, con la passione per il lusso e l’alcol.

Il personaggio è protagonista di numerose trame e sottotrame tra cui quella con l’amica rivale Lucille o come madre adottiva di Hel-loh.

Il personaggio cerca di manipolare spesso i suoi figli soprattutto Buster, con il quale ha un insolito rapporto.

In Italia, il suo personaggio è stato molto sottovalutato ma si tratta di un personaggio davvero divertente che dovrebbe essere preso più in considerazione.

Lillian Kaushtupper di The Unbreakable Kimmy Schmidt

Lilian Kaushtupper è il personaggio secondario della serie Unbreakable Kimmy Schmidt.

Ad interpretarla Carol Kane  che interpreta un personaggio davvero fantastico e comico soprattutto per i suoi trip mentali e le sue battaglie contro le malvage istituzioni.

Un personaggio dotato di una scintilla di follia. Che farebbe di tutto per la  protagonista, considerata come una figlia.

Donna Meagle di Parks and Recreation

Quando si pensa a Parks and Recreation, la mente va subito a Leslie Knope, April Ludgate e Anne Perkins.

Ma tra le altre protagoniste anche se con un ruolo minore c’è Donna Meagle.

Un personaggio che dispensa consigli e amica di  Leslie e Tom, caratterizzata da un grande stile e un gusto impeccabile.

Le sue perle la rendono un personaggio insostituibile e molti vorrebbero per questo trascorrerci qualche ora.

Nonna Ida di Malcolm in the Middle

Ida, la nonna dei ragazzi Wilkerson in Malcolm in the Middle è un altro personaggio femminile del tutto sottovalutato.

Ha un caratteraccio, scorbutica e sgraziata e per questo molto odiata dalla sua famiglia. Una nonna molto particolare che rappresenta uno dei personaggi più amati della serie.

Le sue battute botta e risposta con Francis sono molto esilaranti ma ognitanto emergere la sua bontà.

Come quando ha salvato Dewey, il ragazzino sarebbe potuto finire sotto una macchina senza il suo intervento.

Un personaggio dunque molto sottovalutato che avremmo voluto vedere maggiormente in Malcolm in The Middle.

Sandra Kaluiokalani di Superstore

Anche in Superstore c’è un personaggio molto sottovalutato si tratta di Sandra, la commessa vittima di  Dina e oggetto della sua frase più celere  “Sta’ zitta, Sandra!“.

Sandra, anche se con un ruolo marginale finisce per essere uno dei personaggi più divertenti di tutta la serie.

Si tratta di una donna molto dolce ma molti la danno per scontata.

Florence de I Jefferson

Facendo un salto indietro nel tempo, come dimenticare  Florence Johnston, cameriera della famiglia protagonista ne I Jefferson.

Florence è un personaggio che ha continui battibecchi proprio con George Jefferson suo datore di lavoro e molto spesso lo stesso finisce rimproverato dalla stessa.

Nuove uscite Netflix, i 6 film migliori da non perdere nel mese di maggio 2024

Maggio è un mese che regala diverse nuove uscite nel catalogo Netflix: un ricco elenco di film comici, gialli, thriller e serie tv. Ci sono tanti generi tra cui scegliere!

Se non sapete da dove partire, non preoccupatevi perché abbiamo individuato i film migliori e più interessanti da non perdere. Ecco i 6 film in uscita su Netflix a maggio 2024.

1. Film migliori da vedere a maggio su Netflix: Sei nell’anima

Il 2 maggio esce il film che racconta la vita di Gianna Nanni, interpretata da Letizia Toni, nel suo percorso di realizzare il sogno di diventare una rockstar, nonostante i tanti ostacoli.

Tra gli attori di Sei nell’anima ci sono Selena Caramazza, la quale ha debuttato nel 2017 con Cuori Puri e compare in un episodio di Mare Fuori, Maurizio Lombardi che nella serie The Young Pope recita la parte di un cardinale omosessuale, e Andrea Delogu che nel film interpreta la parte della giovane Mara Maionchi.

2. Unfrosted: storia di uno snack americano

È il 1963 e in Michigan è in corso una lotta per la creazione di uno snack rivoluzionario. Kellogg’s e Post, due rivali nel campo degli snack sono in concorrenza nel tentativo di creare i cereali che conquisteranno lo stomaco degli americani.

Unfrosted esce il 3 maggio e verrà interpretato dal regista e il sceneggiatore Jerry Seinfeld, con al suo fianco Melissa McCarthy e Hugh Grant.

3. Mother of the bride

Come reagiresti se tua figlia tornasse dall’estero con la notizia che si sposerà tra un mese in Thailandia e poi scoprire che il padre dello sposo è l’ex che ti ha spezzato il cuore anni fa?

La madre della sposa, interpretata da Brooke Schields, esce il 9 maggio e nel film c’è anche Miranda Cosgrove, nei panni della sposa, Benjamin Bratt e Racheal Harris.

4. Thelma l’unicorno

Per i bambini e le famiglie, il 17 maggio esce Thelma, l’unicorno, film tratto dal best seller scritto da Aaron Blabey.

Racconta l’avventura bizzarra e divertente della cavallina Thelma che, sognando di diventare una cantante famosa, viene trasformata in un unicorno e ottiene subito fama mondiale. Ma tutto ha un costo!

unicorno

5. My oni girl

L’anime fantasy è il quarto lungometraggio di Studio Colorido e racconta la storia tra un ragazzo giapponese senza amici e incapace di dire “no!” e una ragazza-demone (oni) che arriva nel mondo degli umani in cerca della madre.

Il film è diretto da Tomotaka Shibayama, il quale aveva precedentemente lavorato per Studio Ghibli e ha avuto il suo debutto come regista con Myo – un amore felino, e arriva su Netflix il 24 maggio.

6. Una parte di te

L’adolescenza è difficile, soprattutto quando hai una sorella perfetta e popolare e non puoi fare a meno di fare paragoni.

Una parte di te è un commovente dramma di formazione che esce il 31 maggio; nel cast troviamo Felicia Maxime, celebre per aver recitato a Young Royals, e la cantante Zara Larsson.

…e le serie tv?

Non siete ancora soddisfatti? Non preoccupatevi perché sono in arrivo anche delle nuove serie tv che sicuramente non vorrete perdere.

Bodkin

Dal 9 maggio Netflix si arricchisce con la miniserie thriller Bodkin che segue l’indagine di un gruppo di podcaster su misteriose sparizioni avvenute decenni prima in una cittadina irlandese piena di oscuri e terribili segreti

Eric

La serie thriller di Abi Morgan è ambientata a New York negli anni ’80 e vede il protagonista Vincent soffrire la scomparse del figlio di nove anni.

Eric esce il 16 maggio e si premette una nuova serie emozionante thriller con la recitazione di Benedict Cumberbatch.

Bridgerton

Finiamo la nostra lista con l’attesissima terza stagione di Bridgerton che esce il 9 maggio e che si concentra sulla storia d’amore tra Penelope Featherington e Colin Bridgerton, interpretati rispettivamente da Nicola Coughlan e Luke Newton.

Chi sono i genitori di Kate Middleton e perché sono nei guai

I genitori di Kate Middleton rischiano la bancarotta: così un tabloid inglese ha smascherato i conti (e i debiti) di Carole e Michael Middleton, che hanno dovuto vendere la loro storica azienda di famiglia, la “Party Pieces”, e devono pagare oltre due milioni e mezzo di sterline ai creditori. Lo scoop è arrivato a poche settimane di distanza dalla pubblicazione del video in cui Kate annunciava di avere il cancro.

Scopriamo chi sono i genitori della principessa Kate e come hanno avuto fortuna nel corso degli anni grazie alla loro azienda prima di finire in “bancarotta”, così come scrivono i quotidiani inglesi.

Kate Middleton: chi sono i genitori

Carole e Michael Middelton sono i genitori di Kate, la futura regina d’Inghilterra: primogenita della famiglia, la principessa ha due fratelli, Pippa e James.

Conosciuti soprattutto per l’ormai prestigiosa immagine della figlia, anche loro hanno avuto molta fortuna in passato grazie all’azienda che avevano fondato nel 1987, la “Party Pieces“.

Fondata con l’obiettivo di essere un’attività di vendita di accessori per feste, ha avuto un clamoroso successo nel Regno Unito, soprattutto con l’avvento di Internet all’interno delle case dei britannici. Purtroppo però dopo il periodo d’oro è iniziato un lento declino, il cui colpo di grazia è avvenuto durante il lockdown.

Il calo di fatturato e i debiti accumulati non hanno permesso ai genitori di Kate di proseguire la loro attività, che è presto finita in amministrazione controllata ed è stata venduta a James Sinclair, imprenditore specializzato nell’intrattenimento per bambini, che detiene società simili a quella dei Middleton sparse in tutto il mondo.

Carole Middleton prima e dopo il successo

Prima di raggiungere l’apice del successo grazie all’azienda familiare, la mamma di Kate era un’assistente di volo e anche per questo motivo i figli hanno potuto viaggiare in tutto il mondo quando erano bambini.

In una giornata del 1987, nel garage della prima abitazione, ha però deciso di mettere in atto una nuova strategia di business: dapprima vendeva goody bags, i pacchetti regalo che si elargiscono alle feste per bambini per ringraziare i presenti, mentre solo successivamente ha iniziato a espandersi nella vendita di decorazioni di ogni tipo per feste di grandi e piccoli.

A distanza di due anni, anche il marito Michael lascia il suo lavoro di responsabile della British Airways, e si mette in affari con la moglie. E da qui nascerà la loro fortuna, purtroppo bloccata a causa della pandemia.

I genitori di Kate sono in “bancarotta”

Ad oggi non c’è pace per la famiglia reale di Kate Middleton, e nemmeno per i suoi genitori che sono finiti nel mirino della stampa locale: secondo il quotidiano inglese Mirror, la coppia non sarebbe in grado di far fronte ai debiti contratti negli anni con l’azienda di famiglia, la “Party Pieces”.

Secondo alcune stime, dopo che la loro azienda è finita in amministrazione controllata per l’ammontare di debiti accumulati negli anni (oltre 2 milioni e mezzo di sterline), pare che la coppia debba ancora pagare 260mila sterline (che corrispondono a oltre 300mila euro) alla “Interpath Advisory”, società incaricata di gestire l’insolvenza dell’azienda. 

Per ottenere indietro il denaro, nell’ottobre 2023, era stata persino inscenata una protesta nel corso della quale era stati affissi manifesti denigratori nei confronti della famiglia Middleton sui muri della contea di Bucklebury, la zona di residenza dei genitori della futura regina. 

I problemi finanziari della famiglia non finiscono qui, considerando che i genitori della futura regina avevano deciso anche di investire nel mercato immobiliare. Ma ad oggi la priorità è il sostegno a Kate, che sta affrontano una dura malattia annunciata in un video ufficiale a tutto il mondo.