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Furto in casa: quando si può chiedere il risarcimento al condominio

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Nel caso in cui avvenga un furto in casa, anche lo stesso condominio può essere ritenuto responsabile e, in queste circostanze, la vittima può riversarsi su di esso e richiedere il risarcimento del danno.

Il rischio di incorrere nella brutta esperienza di un furto può capitare sia a chi vive in case o villette che chi vive in un appartamento sito in condominio.

Nel secondo caso, però, la responsabilità dell’accaduto potrebbe essere additata anche ad un’eventuale negligenza del condominio. Evenienze di questo tipo, affinché esistano effettivamente i presupposti per la richiesta di risarcimento devono essere debitamente documentate.

Quali sono le condizioni da accertare?

Furto in casa: quando il condominio paga il risarcimento

Subire un furto è sempre una situazione spiacevole: non solo per il danno, ma anche per vedersi violata la propria sfera privata.

La vittima deve fare i conti non solo con i danni morali, ma anche economici. I furti possono essere subiti sia se si vive in ville o casa isolate che in condominio.

Nel secondo caso, in termini di responsabilità, la questione può diventare in parte più complessa. Il condominio e lo stesso amministratore possono essere ritenuti in parte o in toto responsabili qualora il furto sia stato facilito da atti di negligenza. Comportamenti di questo tipo, naturalmente, devono essere debitamente documentati.

Possiamo fare diversi esempi, a partire dal sistema di videosorveglianza condominiale non funzionante o inadatto a tutelare la sicurezza dei condomini. In tali circostanze, il condominio è responsabile del furto e il condomino vittima del fatto può chiedere il risarcimento del danno.

Chi deve pagare il risarcimento? Il condomino può chiedere il risarcimento direttamente all’amministratore, ovvero a colui il cui ruolo è quello di provvedere alla custodia delle cose comuni, affinché non vengano arrecati danni ai condomini o a terzi.

Può essere invocato il cosiddetto caso fortuito, ma solo quando il guasto sia stato repentino e non segnalato o, per esempio, nel caso in cui i ladri abbiamo provveduto a disattivare il sistema.

Responsabilità del condominio

La responsabilità del condominio si configura in diversi casi, anche quando i portoni d’ingresso o i cancelli sono malfunzionanti. Si tratta, così come nel caso dei sistemi di videosorveglianza non funzionanti o inadatti, di situazioni che possono agevolare i furti in appartamento.

Il condominio è responsabile anche quando il portone d’ingresso viene lasciato aperto: si tratta, anche in questo caso, di una negligenza compiuta dai condomini che va a facilitare l’ingresso di ladri.

Riassumendo, i casi in cui si configura la responsabilità del condominio sono i seguenti:

  • Qualora esista un sistema antifurto o di allarme condominiale, ma questo non sia in grado di prevenire efficacemente l’irruzione esterna. Il condominio stesso viene ritenuto responsabile per l’accaduto dalla legge e la vittima del furto in casa potrà chiedere il risarcimento dei danni all’amministratore;
  • Nel caso in cui il portone o l’ingresso risulti danneggiato, quindi, impossibilitato a chiudersi correttamente, viene considerata una responsabilità esclusiva del condominio. La responsabilità ricade sul condominio anche quando il portone d’ingresso viene lasciato aperto;
  • Se dovessero essere presenti dei ponteggi per lavori sulla facciata del palazzo, le installazioni delle impalcature vengono attribuite come fattore agevolante per chiunque voglia fare irruzione in un appartamento. In questo caso, ci troviamo di fronte alla corresponsabilità tra il condominio e la ditta che sta eseguendo i lavori.

Furto a causa di ponteggi o impalcature

Parliamo, per concludere, proprio del caso in cui il furto sia in parte causato anche dalla presenza di ponteggi o impalcature. Si tratta di casi particolari, in cui la presenza dei suddetti possono semplificare l’accesso di malintenzionati all’interno degli appartamenti.

In caso di furto, in circostanze simili, le responsabilità, come abbiamo anticipato, ricadono sia sulla ditta esecutrice dei lavori di ristrutturazione che sullo stesso condominio.

Il condomino vittima del furto può contestare alla ditta la mancata adozione delle misure necessarie per impedire a terzi l’utilizzo dei ponteggi. Per esempio, gli si può contestare la mancanza di sistemi di sicurezza o d’allarme.

Invece, si può imputare all’amministratore di condominio la responsabilità di essersi affidato a ditte poco responsabili e inadeguate e di aver esonerato le stesse dall’installare antifurto collegato alle impalcature.

A tal proposito si consiglia la lettura del seguente articolo: Furto in condominio tramite i ponteggi: chi paga i danni? Ecco chi è responsabile

Quando non è responsabile l’amministratore

Ci sono, infine, casi in cui non c’è alcuna responsabilità da imputare all’amministratore di condominio.

Per esempio, quando si può dimostrare che il reato sarebbe stato lo stesso commesso, anche se l’amministratore avesse agito diligentemente.

Inoltre, quando il furto sia stato agevolato dalla condotta errata di un’altra persona, come la stessa vittima.

L’amministratore non è neppure responsabile nel caso in cui il furto sia stato commesso in una parte di proprietà esclusiva distante dalle parti comuni.

He Man e i dominatori dell’Universo: 4 fatti strani del cartone anni Ottanta

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He Man e i dominatori dell’Universo continua ad essere un cult tra gli appassionati di cartoni animati. Se pensate di conoscere in tutto e per tutto la produzione americana, non vi saranno sfuggiti i fatti strani che la riguardano: vediamo quali sono.

He Man: tutti i fatti strani del cartone animato anni Ottanta

Sono trascorsi più di quarant’anni dal debutto sulla televisione americana di He Man e i dominatori dell’Universo, eppure il cartone animato continua a riscuotere un grande successo. Quanti erano bambini negli anni Ottanta lo ricordano con affetto e, perché no, ogni tanto si gustano ancora un vecchio episodio. Le generazioni successive, invece, hanno imparato ad amarlo con il tempo. Forse è anche per questo che in molti restano incuriositi davanti ai fatti strani che animano la produzione del 1983.

Con il suo caschetto dorato, il protagonista He Man è il principe di Eternia ed è disposto a tutto per tenere alla larga il malefico stregone Skeletor. Pur combattendo con tutte le sue forze contro i nemici, il nostro eroe non utilizza vera e propria violenza. Il cartone, infatti, è nato come supporto alla linea Masters of the Universe di Mattel, quindi destinato ad un pubblico di giovanissimi. In un primo momento, l’azienda aveva pensato di accompagnare i giocattoli con dei mini fumetti, poi vista l’età del pubblico di riferimento ha optato per una serie animata.

Il successo di He Man e degli altri personaggi è stato del tutto inaspettato. Pensate che, solo nel primo anno, i gadget dedicati al cartone hanno fruttato a Mattel 38 milioni di dollari. Eppure, parliamo di una serie che è stata rifiutata da Cbs, Nbc e Abc. Trasmessa in syndication su diversi network locali, nel 1984 ha conquistato 9 milioni di telespettatori, generando un miliardo di dollari di guadagni.

He Man e i dominatori dell’Universo: ancora cult dopo 40 anni

Tralasciando l’inaspettato e grandioso successo di He-Man e i dominatori dell’Universo, i fatti strani del cartone sono altri. Il protagonista è per metà umano. Il padre, infatti, era re Randor di Eternia, mentre sua madre era l’astronauta della NASA Marlena Glenn, arrivata sul pianeta per errore, dopo un incidente durante la missione verso Europa. Poi c’è Adora, la sorella a lungo perduta che alla fine diventa She-Ra, e lo zio Skeletor che è l’acerrimo nemico e svela la sua parentela solo in un secondo momento.

Come già accennato, in tutto il cartone He Man non usa mai la violenza con altre creature viventi. Al massimo prende a pugni un robot, ma quando si tratta di simili si limita ad alzarli di peso e a gettarli altrove. La scelta di Filmation è chiara: evitare scene sanguinose o violente ai piccoli spettatori. Non a caso, a fine di ogni episodio viene inserita una lezione morale. Insomma, tutto in perfetto stile anni Ottanta, senza dimenticare che la produzione era supervisionata dalla Commissione federale per le comunicazioni.

Pur essendo un cartone anni Ottanta, a detta di qualcuno He Man nasconde alcuni segnali queer. Dal principe Adam con il caschetto biondo e i vestiti rosa alla sua controparte guerriera che indossa solo un tanga di pelliccia, ma anche alcuni feticci dell’immaginario sadomaso (come la croce poi rimossa): i fatti strani, ribadiamo, sono tanti e siamo pronti a scommettere che ad una visione più attenta ne potrebbero spuntare anche altri, magari inediti.

Escalation in Medio Oriente: Verso una Terza Guerra Mondiale?

La terza guerra mondiale è davvero così vicina? La recente offensiva militare lanciata dall’Iran contro Israele nella serata di ieri rappresenta uno dei più gravi incrementi di tensione nel Medio Oriente degli ultimi anni. Questo attacco, eseguito con un arsenale di droni e missili, è stato definito dalle autorità iraniane come una misura di autodifesa, in risposta agli attacchi israeliani contro le loro sedi diplomatiche a Damasco, come sancito dall’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite.

Risposta internazionale e movimenti militari

Le reazioni internazionali sono state immediate e significative. Gli Stati Uniti e la Francia hanno mobilitato i loro caccia verso lo spazio aereo iracheno come misura preventiva e di supporto, mentre l’Unione Europea ha espresso preoccupazione per una potenziale escalation che potrebbe destabilizzare ulteriormente la regione. Queste azioni sottolineano la gravità percepita dell’attacco e il rischio di un conflitto esteso.

La rapidità e la portata delle risposte riflettono l’importanza strategica del Medio Oriente e la preoccupazione globale per la stabilità di questa area geograficamente critica. L’invio di caccia da parte di Stati Uniti e Francia non è solo un segno di solidarietà verso gli alleati colpiti, ma anche un chiaro messaggio di deterrenza, volto a scoraggiare ulteriori aggressioni o a complicare le operazioni militari nemiche. La presenza militare rafforzata e visibile è anche un modo per rassicurare gli alleati nella regione che non saranno lasciati soli di fronte a minacce crescenti.

D’altro canto, l’Unione Europea, attraverso la sua dichiarazione di preoccupazione, riconosce i rischi di un’escalation non controllata che potrebbe avere ripercussioni ben oltre i confini regionali, potenzialmente attirando altri Stati in un conflitto diretto. Questa posizione europea enfatizza anche l’importanza di una risposta diplomatica coordinata che tenti di mediare tra le parti in conflitto e di trovare una soluzione pacifica al fine di evitare una guerra aperta, che avrebbe conseguenze devastanti non solo per il Medio Oriente, ma per la sicurezza e l’economia globale.

Dilemma immediato: possibili sviluppi

L’incertezza riguarda ora le mosse future dell’Iran: continuerà a intensificare gli attacchi contro Israele? Ci sarà un’escalation nelle forme di aggressione, magari includendo attacchi aerei o azioni di sabotaggio? Allo stesso tempo, Israele potrebbe considerare una risposta robusta, potenzialmente mirata contro le infrastrutture iraniane in Siria o Libano. Questa catena di azioni e reazioni potrebbe innescare un conflitto diretto tra i due paesi, portando la regione sull’orlo di una terza guerra mondiale.

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha invocato la calma, consigliando al primo ministro israeliano Netanyahu di accettare l’attacco come una vittoria isolata e di astenersi da ulteriori azioni militari, per evitare una spirale di violenza incontrollata.

Il ruolo della comunità internazionale

In questo contesto critico, la comunità internazionale potrebbe svolgere un ruolo decisivo. USA, Unione Europea, Russia e Cina potrebbero esercitare pressioni diplomatiche su entrambi i contendenti per avviare negoziati e cercare una risoluzione pacifica del conflitto. Questo sforzo internazionale mira a prevenire una guerra regionale più ampia, che potrebbe coinvolgere altri attori come Hezbollah in Libano e Hamas nella Striscia di Gaza, entrambi alleati di Teheran e pronti a unirsi al conflitto contro Israele.

Il coinvolgimento di queste potenze mondiali è fondamentale non solo per moderare le tensioni attuali, ma anche per stabilire una piattaforma per negoziati futuri che possano portare a una soluzione duratura. La diplomazia internazionale ha la potenzialità di unire le varie parti in un dialogo costruttivo, riducendo il rischio di escalation e promuovendo la stabilità regionale. Inoltre, un intervento concertato e unitario da parte delle grandi potenze può rafforzare il messaggio di necessità di pace e stabilizzazione, sostenendo processi diplomatici che includano tutte le parti interessate nel conflitto.

Scenario di una Terza Guerra Mondiale

Nonostante le attuali tensioni, la probabilità di una terza guerra mondiale rimane bassa, ma la situazione è fluida e potenzialmente esplosiva. Qualsiasi incidente potrebbe rapidamente degenerare in un conflitto più ampio, non desiderato ma devastante. Gli Stati occidentali, pur esprimendo il loro sostegno a Israele, hanno manifestato la volontà di evitare un confronto diretto, come evidenziato dalla loro condotta nel conflitto ucraino. Tuttavia, le ambizioni regionali e le alleanze internazionali, in particolare il legame tra Russia e Siria, potrebbero complicare ulteriormente il panorama geopolitico.

L’attuale escalation tra Iran e Israele mette il mondo di fronte alla dolorosa realtà di una possibile terza guerra mondiale. Sarà cruciale monitorare attentamente gli sviluppi futuri e il ruolo delle diplomazie internazionali, nella speranza che il dialogo possa prevalere sulle armi. La risoluzione di questo conflitto non solo definirà il futuro del Medio Oriente, ma anche la stabilità della sicurezza globale, testimoniando l’importanza vitale della cooperazione internazionale per scongiurare una crisi di proporzioni catastrofiche.

He Man, il cartone anni Ottanta continua a spopolare: ecco 6 curiosità

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Anche se sono passati oltre quarant’anni dalla sua uscita, He Man e i dominatori dell’universo continua ad essere uno cartone animato super apprezzato. Vi sveliamo alcune curiosità sulla serie di animazione anni Ottanta che di certo non vi aspettate.

He Man, il cartone anni Ottanta: le curiosità che non ti aspetti

Cartone prodotto nel 1983, He Man e i dominatori dell’universo (titolo originale He-Man and the Masters of the Universe) è considerato un pilastro dell’animazione anni Ottanta. Si tratta di una serie televisiva americana, prodotta dalla Filmation a supporto di una linea di giocattoli creati dalla Mattel, la Masters of the Universe. E’ composta da due stagioni di 65 episodi ognuna, per un totale di 130 puntate. Anche se sono trascorsi più di quarant’anni dall’uscita, sono tante le curiosità che ancora oggi ruotano attorno al cartone.

Come suggerisce il titolo, il protagonista è He-Man, ossia “l’uomo più forte dell’universo”, che ha il compito di proteggere Eternia e Grayskull dalle mire di conquista di Skeletor, un malvagio stregone. In un primo momento, Mattel aveva pensato di lanciare la linea di Masters of the Universe mettendo all’interno delle confezioni mini fumetti con la storia del personaggio. Questa idea, però, è stata scartata ben presto per via dell’età del pubblico di riferimento. A questo punto, si pensò al cartone e fu un successo. Solo nel primo anno, i gadget dedicati alla serie animata hanno fruttato all’azienda di giocattoli 38 milioni di dollari.

Vi siete mai chiesti perché i personaggi di He-Man, nonostante siano nati negli anni Ottanta, sono così verosimili? Semplice: il regista ha girato alcune palestre per mettere insieme alcuni bodybuilders, poi li ha filmati e, infine, utilizzati come modelli per la realizzazione dei protagonisti. Allo stesso tempo, però, visto che i fondi per la creazione della serie non erano ingenti, molte scene sono state più volte riciclate. Il personaggio più riutilizzato è il mago Orko.

He Man e i dominatori dell’universo: un cartine senza tempo

Le curiosità sul cartone He Man non sono finite qui. In tutta la serie, pur essendoci diversi scontri tra il protagonista e i malvagi, non ci sono mai scene di pura violenza. Il nostro eroe affronta ogni ostacolo con la sua mega forza, ma non ferisce mai nessuna creatura vivente. Non solo, a fine di ogni episodio c’è anche una piccola lezione morale.

Restando sempre sul personaggio principale, è per metà umano. Mentre il padre era re Randor di Eternia, la madre era l’astronauta della NASA Marlena Glenn, arrivata sul pianeta per errore, dopo un incidente durante la missione verso Europa. Lo zio, invece, è proprio il malvagio stregone Skeletor, fratello del padre.

L’ultima curiosità riguarda Stinkor, presente nella linea Mattel ma non nel cartone. Secondo il registra, era un personaggio puzzolente e troppo stupido per essere inserito nella serie animata. Il successo di He Man e i dominatori dell’universo, nonostante lo scorrere del tempo, non si è affatto assopito. Il reboot più recente è datato 2021, quando su Netflix è sbarcato prima He-Man and the Masters of the Universe e poi il sequel Masters of the Universe: Revelation.

Saipem tra ultimi del Ftse Mib, ma broker dicono buy

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Nuova seduta in calo per Saipem che ha perso terreno per la seconda giornata consecutiva.

Saipem nelle retrovie del Ftse Mib

Il titolo, dopo aver ceduto quasi un punto percentuali ieri, prestando il fianco alle prese di profitto dopo cinque rialzi di fila, anche oggi ha chiuso con il segno meno.

A fine sessione, infatti, Saipem si è fermato a 2,34 euro, con un ribasso del 2,38% e oltre 42 milioni di azioni passate di mano, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 57 milioni.

Il titolo ha accusato una delle peggiori performance nel paniere delle blue chip, pagando pegno all’andamento negativo del Ftse Mib e alla debolezza del petrolio, che al momento ha risalito la china dai minimi, presentandosi a 85,35 dollari, in calo dello 0,12% rispetto al close di ieri.

Saipem: Banca Akros conferma il buy

Saipem non ha beneficiato oggi delle indicazioni positive arrivate da Banca Akros che ha ribadito la raccomandazione “buy”, con un prezzo obiettivo a 3 euro.

Gli analisti hanno evidenziato che il backlog 2023 copre il 90% dell’obiettivo di ricavi 2024 e il 60% dei ricavi cumulati attesi nel 2024-2027.

Saipem: Morgan Stanley migliora la valutazione

Buone notizie per Saipem sono arrivate oggi da Morgan Stanley, che da una parte ha ribadito la raccomandazione “overweight” e dall’altra ha ritoccato leggermente il prezzo obiettivo da 2,6 a 2,75 euro.

La banca USA ha incrementato il multiplo Target enterprise value/Ebitda alla luce di una maggior fiducia da parte del mercato sul recente piano industriale, con conseguente revisione al rialzo del fair value.

Ftse Mib esposto al rischio di nuovi ribassi?

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Il rimbalzo di ieri è durato poco per le Borse europee, che già oggi sono tornate a perdere terreno, chiudendo gli scambi tutte in calo.

A indossare la maglia nera è stata Londra, con il Ftse 100 in flessione dell’1,82%, mentre il Dax e il Cac40 sono scesi rispettivamente dell’1,44% e dell’1,4%.

In rosso anche Piazza Affari, dove il Ftse Mib ha terminato le contrattazioni a 33.393 punti, con un ribasso dell’1,65%, dopo aver segnato nell’intraday un massimo a 33.608 e un minimo a 33.310 punti.

Ftse Mib colpito dai sell: e ora?

Il Ftse Mib ha avviato gli scambi già in calo e ha segnato massimi e minimi decrescenti rispetto alla vigilia.

La rottura di area 33.500 apre le porte a ulteriori flessioni nel breve e conferme in tal senso si avranno con discese sotto i 33.200 punti, per un test di area 33.000.

Negativo sarà l’abbandono di quest’ultima soglia, preludio a una prosecuzione delle vendite verso i 32.800 e i 32.500 punti.

Con la tenuta dei 33.000 punti e ancora prima di area 33.200, il Ftse Mib potrà tentare un recupero sopra area 33.500.

Oltre questo livello ci sarà spazio per una risalita verso i 33.800 e i 34.000 punti, con proiezioni successive a 34.200 e a 34.500 punti.

I market movers negli Stati Uniti

Per la prossima seduta, sul fronte macro USA si segnala solo l’indice settimanale relativo alle richieste di mutui ipotecari.

Nel pomeriggio sarà diffuso il consueto report sulle scorte strategiche di petrolio da parte del Dipartimento dell’energia statunitense.

Due ore prima della chiusura di Wall Street sarà diffuso il Beige Book, il consueto report della Fed sullo stato di salute dell’economia a stelle e strisce.

Sul versante societario, da seguire prima dell’avvio degli scambi a Wall Street i risultati del primo trimestre di Abbott Laboratories e di US Bancorp, con un eps atteso rispettivamente a 0,95 e a 0,88 dollari, mentre a mercati chiusi si guarderà ai conti di Alcoa che per non deludere le attese dovrà centrare l’obiettivo di una perdita per azione di 0,55 dollari.

I dati macro e gli eventi in Europa

Nel Vecchio Continente si conoscerà il dato finale dell’inflazione che a marzo dovrebbe mostrare una variazione positiva dello 0,8% dopo il rialzo dello 0,6% precedente, mentre per la versione “core” si stima un incremento del 3,1% su base annua.

Da seguire in Germania l’asta dei titoli di Stato con scadenza a 30 anni per un ammontare massimo di 1 miliardo di euro.

I titoli e i temi da seguire a Piazza Affari

A Piazza Affari si segnala il pagamento dei dividendi staccati ieri da Autostrade Meridionali (7,19 euro), GeneralFinance (0,59 euro) e RETI (0,058 euro).

Da seguire MFE e OVS che presenteranno i risultati dell’esercizio 2023, mentre Brunello Cucinelli alzerà il velo sui dati relativi ai ricavi del primo trimestre di quest’anno.

In agenda le assemblee di alcune società per l’approvazione dei dati di bilancio dell’esercizio 2023 e si tratta di: Ferrari, Iveco Group, Maire, Piaggio, Ascopiave, Vianini e AATech.

Chi è Ilenia Pastorelli: biografia, età, carriera, vita privata

Chi è Ilenia Pastorelli? L’attrice romana sarà ospite della trasmissione Belve, condotta da Francesca Fagnani e in onda su Rai 2. Da un po’ di tempo si sente parlare sempre meno di lei sebbene sia una delle attrici più talentuose del panorama cinematografico italiano. Ripercorriamo la sua carriera e scopriamo qualche dettaglio noto sulla sua vita privata.

Chi è e cosa ha fatto Ilenia Pastorelli

Ilenia Pastorelli è nata a Roma, sotto il segno del Capricorno, il giorno della Vigilia di Natale, il 24 dicembre 1985. Attualmente ha 38 anni e prima della fine dell’anno spegnerà 39 candeline. La Pastorelli è cresciuta a Roma, sua città di nascita, dove ha studiato presso il Liceo classico Platone e fino all’età di 8 anni ha studiato anche danza classica presso l’Accademia nazionale.

Prima di entrare a far parte del mondo dello spettacolo e successivamente del cinema, l’attrice romana ha lavorato come modella. Il suo esordio televisivo è avvenuto nel 2011 grazie al reality show Grande Fratello 12. La Pastorelli, nella casa più chiacchierata d’Italia, è arrivata fino alle semifinali ottenendo una notorietà non indifferente sul piccolo schermo.

Dopo qualche anno dalla sua esperienza al GF fa il suo esordio al cinema nella pellicola di successo di Gabriele Mainetti: Lo chiamavano Jeeg Robot (2016). Un esordio eccezionale per la Pastorelli perché oltre a conquistare pubblico e critica con la sua interpretazione, riuscì a conquistare anche la giuria del David di Donatello, vincendo il premio come miglior attrice protagonista.

Da quel momento la sua carriera ha preso il decollo e ha recitato in molte pellicole tra cui:

  • Niente di serio (2017);
  • Benedetta follia (2018);
  • Cosa fai a Capodanno? (2018);
  • Non ci resta che il crimine (2019);
  • Brave ragazze (2019);
  • E noi come s*****i rimanemmo a guardare (2021);
  • Io e Angela (2021);
  • Quattro metà (2021);
  • Occhiali neri (2022);
  • C’era una volta il crimine (2022);
  • Da grandi (2023).

L’ultimo film in cui Ilenia Pastorelli ha recitato risale sempre allo scorso anno, il 2023, ed è Lo sposo indeciso che non poteva o forse non voleva più uscire dal bagno, diretto da Giorgio Amato.

La vita privata di Ilenia Pastorelli: fidanzato e figli

Ilenia Pastorelli, sebbene sia abituata a vivere sotto ai riflettori, è una donna molto riservata e non ha mai fatto parlare di sé per la sua vita privata evitando sempre l’argomento. Sembra proprio che l’attrice non abbia figli e al momento non sia fidanzata. Fece scalpore un flirt tra l’attrice e l’ex gieffino Rudolf Mernone, conosciuto proprio nella casa del Grande Fratello. Inizialmente tra i due c’era solo una forte amicizia che è però sfociata in una storia d’amore. Purtroppo per i fan della coppia, però, la loro relazione è durata poco e i due si sono lasciati anche male.

Ilenia Pastorelli a Belve

Molto attiva al cinema, meno sul piccolo schermo, stasera, 16 aprile 2024, la Pastorelli sarà pronta ad infiammare il pubblico di Belve e rispondere alle domande di Francesca Fagnani senza troppi giri di parole. Stando alle anticipazioni della puntata odierna sembra proprio che l’attrice romana parlerà del suo rapporto con le scene di nudo sul set:

Se arriva il bonifico io sto sempre a mio agio.

E scherzerà anche con la conduttrice e giornalista sulla possibilità di aprire insieme un profilo Onlyfans:

Se ci iscriviamo io e te, facciamo un sacco di soldi. Facciamo vedere i piedi. Io lo farei, che me frega, quelli fanno bonifici forti. I bonifici non si rifiutano mai.

Leggi anche: Chi è Marcella Bella: biografia, età, carriera e vita privata

MFE: rumor su una possibile OPA su Prosieben

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Al pari di quanto accaduto ieri, anche la seduta odierna si è conclusa in maniera contrastata per MFE A e MFE B.

MFE A e MFE B contrastati anche oggi

MFE A, dopo aver guadagnato ieri circa mezzo punto percentuale, si è fermato appena sopra la parità oggi.

Il titolo ha terminato gli scambi a 2,472 euro, con un frazionale rialzo dello 0,08% e oltre 430mila azioni passate di mano, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 730mila.

Diversa la conclusione di MFE B che, dopo aver ceduto lo 0,66%, ha perso terreno per la terza seduta di fila, riproponendo lo stesso copione oggi.

Il titolo si è fermato a 3,292 euro, con un ribasso dello 0,66% e oltre 230mila azioni transitate sul mercato, rispetto alla media mensile pari a quasi 300mila.

MFE: rumor OPA su Prosieben

Secondo Milano Finanza, MFE sarebbe in discussione con diverse banche per finanziare un’OPA su Prosieben ed avrebbe ricevuto disponibilità di finanziamento con importi fino a 3,7 miliardi di euro.

Nei giorni scorsi, continua il quotidiano, il CFO di Prosieben, Martin Mildner, ha affermato che MFE non avrebbe trovato banche disposte a finanziare un’operazione per un totale di 3 miliardi di euro sull’azienda tedesca.

Secondo Milano Finanza, MFE prenderebbe in considerazione un’Opa solo dopo la cessione delle attività non-core da parte di Prosieben.

Allo stato attuale non sarebbe in programmaalcuna operazione.

A detta di Equita SIM va sottolineato che il 30 aprile ci sarà l’assemblea che dovrebbe approvare il breakup di Prosieben, proposto da MFE e osteggiato dal management e per il quale anche le proxy agencies hanno espresso parere contrario.

MFE: il commento di Equita SIM

Gli analisti di Equita SIM ritengono che il breakup di Prosieben o la cessione degli assets non-core, attualmente allo studio della società, siano un passaggio fondamentale per permettere quindi a MFE di proseguire nel suo progetto di consolidamento del settore FTA a livello europeo.

Per quanto riguarda un’eventuale OPA post-breakup, la disponibilità delle banche a finanziare MFE riportata dalla stampa evidenzierebbe la possibilità di effettuare un’offerta anche senza l’utilizzo di azioni MFE.

Gli analisti di Equita SIM ritengono che il leverage post acquisizione possa essere un punto d’attenzione considerata la limitata visibilità sul business della FTA nel medio termine.

Dall’altro lato andranno valutate le sinergie dall’integrazione delle due società, che MFE ritiene esistano soprattutto a livello di ricavi.

MFE: buone notizie dai conti di Prosieben

Prosieben ha comunicato i dati preliminari del primo trimestre di quest’anno, indicando una crescita dei ricavi del 6%, rispetto al 2% del consensus, e, qualitativamente, un buon recupero dell’advertising TV.

Nonostante la buona partenza d’anno, la società tedesca conferma la guidance 2024 che prevede ricavi in rialzo del 2,6% e un Ebitda adjusted flat, poiché non trasmetterà Europei di calcio ed Olimpiadi.

Secondo Equita SIM si tratta di una notizia positiva per MFE, in quanto da maggiore visibilità alle stime sull’utile netto 2024.

In attesa di novità, la SIM milanese mantiene una view cauta su MFE A e MFE B, con un rating “hold” invariato per entrambi e un prezzo obiettivo pari rispettivamente a 3,02 e a 3,75 euro.

Chi è Marcella Bella: biografia, età, carriera e vita privata

Marcella Bella è una cantante molto conosciuta e apprezzata in Italia: è lei una delle ospiti più attese nella trasmissione Belve – condotta da Francesca Fagnani – di martedì 16 aprile. Tra i suoi brani più famosi ricorderete sicuramente “Montagne verdi”, “Nell’aria” e anche “L’ultima poesia”, ma sono davvero tantissimi i successi che ha collezionato nel corso degli anni.

Ripercorriamo la carriera di Marcella Bella, scopriamo chi è la cantante, come è diventata famosa e qualche curiosità sulla sua vita privata.

Chi è Marcella Bella: biografia e carriera

All’anagrafe si chiama Giuseppa Marcella Bella, ma tutti la conoscono semplicemente come Marcella Bella, la sorella minore di Gianni Bella: nata a Catania il 18 giugno del 1952, ha 72 anni.

Una carriera fatta di grandissimi successi, tra i quali nove partecipazioni al festival di Sanremo ma nessuna vittoria. Molti di noi la conoscono come la cantante del famosissimo brano “Montagne verdi”, tra le tante canzone che l’hanno portata al successo.

L’incontro con Ivo Callegari (nel 1968), già produttore di Caterina Caselli, le procurò l’opportunità di firmare un contratto con la CGD. E da qui è nato il primo 45 giri nel 1969. Il suo primo album, invece, viene pubblicato nel 1973 con il titolo “Tu non hai la più pallida idea dell’amore”. Nello stesso anno Marcella presenta il brano Io domani e vince il Festivalbar a pari merito con Mia Martini.

L’anno seguente, nel 1974, incide il brano “Nessuno mai”, uno dei primi esempi di disco music in Italia. Ma oltre alla musica, Marcella si è candidata anche alle elezioni europee del 2004 nelle liste di Alleanza Nazionale.

Che fine ha fatto Marcella Bella?

Era da tempo che i fan non vedevano più l’amatissima Marcella Bella, ma che fine ha fatto al cantante? Nulla di strano, ma ha voluto semplicemente cambiare aria per trasferirsi a Ibiza, dove vive attualmente tra le cristalline acque delle Baleari.

“È un posto piccolo, dove tutti mi conoscono e mi amano ormai, ma non tutti sanno che sono una cantante. Ho più libertà perché non mi riconoscono. È un posto molto simile alla Sicilia. Anche lì ci son tutte quelle piante grasse, i fichi d’ india”. Queste le sue parole nel corso di un’intervista a Domenica In.

Quando si è sposata Marcella Bella?

Marcella ha avuto diverse storie d’amore, ma tra le più importanti e significative (seppur molto breve) c’è quella con Red Canzian nel 1973, quando era appena entrato come bassista nei Pooh.

Nel 1979 la cantante conosce l’imprenditore milanese Mario Merello che ha poi spostato nel 1989 e dal quale ha avuto tre figli: Giacomo (nato nel 1980), Carolina (1991) e Tommaso (1992).

Quante copie ha venduto Marcella Bella?

Il successo di Marcella Bella è noto a molti, ma quante copie ha venduto in Italia e nel mondo?

Si stima che la cantante abbia venduto circa 10.000.000 copie dei suoi dischi, ma alcuni pensano che questa soglia sia limitata esclusivamente alle vendite in Italia. In realtà, l’ipotesi è da escludere, considerando che fino al 1987 aveva venduto poco più di 7.000.000 di copie e in seguito (dopo i primissimi anni ’90) le sue vendite sono diminuite.

Che cosa è successo a Gianni Bella?

Gianni Bella, fratello di Marcella, è stato colpito da un ictus il 15 gennaio 2010: ricoverato presso l’ospedale San Giorgio di Ferrara, centro specializzato nella riabilitazione, è stato poi dimesso dopo circa sette mesi di degenza.

Dopo questa parentesi negativa, Gianni è tornato al lavoro e ha concluso insieme all’amico Mogol e a Geoff Westley l’opera teatrale Storia di una capinera. Ha poi realizzato una composizione autobiografica che è stata presentata dalla sorella Marcella al Festival di Sanremo 2015, ma purtroppo non è stata scelta per partecipare alla kermesse.

Utility: Salvini parla di nucleare in Italia. Quali scenari?

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Sulla scia delle vendite che si sono abbattute oggi sul Ftse Mib, la seduta odierna si è conclusa in rosso anche per le utility.

Utility in ribasso sul Ftse Mib

Ad avere la peggio nel comparto è stata Terna che ha ceduto l’1,57%, seguito da Italgas che è sceso dell’1,48%, mentre Hera ha chiuso in rosso dell’1,39%.

Snam ed Enel sono calati rispettivamente dell’1,06% e dello 0,92%, mentre A2A ed ERG hanno terminato gli scambi in flessione dello 0,65% e dello 0,34%.

Utility penalizzate dal rialzo tassi BTP

Le utiilty oggi hanno pagato pegno non solo alla negatività del Ftse Mib, ma anche all’andamento penalizzante del mercato obbligazionario.

Lo Spread BTP-Bund è salito dell’1,93% a 142,37 punti base, mentre le vendite sui BTP hanno portato a una salita dei tassi, tanto che il rendimento del titolo a 10 anni è balzato del 2,88% al 3,919%,

Utility: Salvini parla di nuovo di nucleare in Italia

Le utility intanto sono finite sotto la lente dopo che il Corriere della Sera è tornato sul dibattito relativo al nucleare in Italia, riportando le indicazioni del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, che ribadisce di essere pronto a sostenere un nuovo referendum sull’argomento.

Il CEO di Edison ha indicato che il paese ha le competenze necessarie per far ripartire gli investimenti, ma che serve appunto una modifica normativa nonché l’individuazione di nuovi siti per lo smaltimento delle scorie.

Secondo i più recenti sondaggi, la maggioranza degli intervistati sarebbe a favore della rimozione del divieto.

Utility: il commento di Equita SIM

Gli analisti di Equita SIM evidenziano che lo sviluppo del nucleare ha implicazioni complesse sia finanziarie che tecniche, considerando i forti sussidi statali richiesti. esempio della Francia con limiti di prezzo e nazionalizzazione di EDF, e la necessità di trovare i siti adatti allo sviluppo e allo stoccaggio nonché la nececssità di sbloccare l’iter legislativo, ad esempio con un nuovo referendum.

Equita SIM spiega che il ritorno al nucleare ha implicazioni negative per il settore delle rinnovabili, in termini di minore potenziale di sviluppo eventualmente cannibalizzato dalle nuove centrali nucleari.

Gli analisti però evidenziano che le tempistiche sono comunque molto lunghe, considerati gli iter legislativi, di costruzione ed engineering.