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Chi è Sonny Olumati, il nuovo concorrente dell’Isola dei famosi

Chi è Sonny Olumati? Il suo nome non è ancora molto noto nel mondo dello spettacolo, ma il giovane studente universitario ed attivista si è fatto strada sui social network, in particolare su Instagram, dove vanta moltissimi follower. Nonostante abbia già fatto delle apparizioni televisive, la sua prima esperienza ufficiale sul piccolo schermo è quella che sta facendo adesso al reality show L’isola dei famosi 18.

Tutto su Sonny Olumati: età, lavoro, vita privata, Instagram

Sonny Olumati è la grande sorpresa della nuova edizione dell’Isola dei famosi. Il naufrago è approdato in ritardo in Honduras ma è già pronto a mettersi in gioco e conquistare anche il pubblico da casa. Dispiace deludere i più curiosi ma per quanto riguarda la sua vita privata si sa davvero molto poco. È italiano ma ha origini nigeriane e parlando di sé dichiarò durante un’intervista a Vanity Fair:

La mia vita è piena di contraddizioni, parlo italiano, non conosco la lingua del mio Paese di origine ma qui sono considerato uno straniero.

Il giovane concorrente dell’isola più chiacchierata d’Italia è uno studente della facoltà di Medicina e a quanto pare gli mancano pochi esami al conseguimento del tanto agognato titolo di laurea. Inoltre è un breaker professionista. Sonny Olumati ha scritto anche un libro intitolato Il ragazzo leone in cui ha parlato del suo percorso di vita. Tra le altre attività di cui si occupa vi è quella di attivista per l’organizzazione Italiani senza cittadinanza.

Molto attivo sui social ha un profilo Instagram ufficiale: @sonny_olumati, e vanta oltre 161mila follower. Il giovane concorrente dell’Isola dei famosi è solito condividere moltissimi contenuti a sfondo sociale e politico.

Gli altri nuovi naufraghi

L’ingresso a trasmissione in corso di Sonny Olumati non è stato il primo ne l’unico. Insieme a lui ha messo piede in Honduras anche una nuova concorrente: Rosanna Lodi, nota come la “Campionessa di pasta sfoglia“, che sebbene sia meno seguita sui social di Olumati, ha molta più esperienza televisiva pregressa.

La settimana scorsa è stata la volta anche di un nuovo concorrente che però è durato davvero molto poco nel programma. Si tratta dell’attore siciliano Francesco Benigno. Sebbene sia stato definito “il naufrago ritardatario”, Benigno ha infiammato subito la trasmissione facendo nascere una polemica circa la sua esclusione quasi prematura dall’isola.

Insomma, il programma è iniziato da poco e sta già facendo parlare molto di sé; e se ne dovranno vedere ancora delle belle.

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Saipem perde ancora. Analisti divisi sul titolo

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Finale di settimana pesante per Saipem che, malgrado il recupero del Ftse Mib dai minimi intraday, si conferma in netto calo, mostrando una evidente debolezza relativa rispetto all’indice delle blue chip.

Saipem in fondo al Ftse Mib

Il titolo, dopo aver chiuso la sessione di ieri con una flessione di quasi due punti percentuali, oggi perde terreno per la quinta giornata consecutiva.

Mentre scriviamo, Saipem viene fotografato a 2,232 euro, con un ribasso del 2,4% e oltre 24 milioni di azioni passate di mano fino a ora, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 57 milioni.

Il titolo accusa la peggiore performance non solo nel settore oil, ma nell’intero paniere del Ftse Mib, pagando pegno all’andamento negativo del petrolio.

Dopo la chiusura poco mossa di ieri, le quotazioni dell’oro nero perdono terreno e si presentano ora a 82,05 dollari al barile, con una correzione dello 0,84%.

Saipem: BofA dice buy e alza il prezzo obiettivo

Saipem non beneficia in alcun modo delle indicazioni positive arrivate da Bank of America, i cui analisti da una parte hanno reiterato il rating “buy” e dall’altra hanno alzato il target price da 2,5 a 2,9 euro, valore che implica un potenziale di upside di circa il 30% rispetto alle quotazioni correnti a Piazza Affari.

La revisione della valutazione è stata decisa in seguito a un incremento delle stime sulla raccolta ordini di Saipem, che resta una delle top pick della banca statunitense nel settore europeo degli oil services.

Gli analisti evidenziano che anche dopo la corsa messa a segno dal titolo da inizio anno. le loto stime aggiornate implicano ancora un multiplo enterprise value/ebitda di sole 4 volte sulla base della loro stima di un margine ebitda nel 2024 del 10%, con un tasso medio annuo dell’ebitda del 5% fino al 2027.

Saipem bocciato da Stifel

Ben diversa la strategia suggerita da Stifel che oggi ha riservato una bocciatura a Saipem, con un cambio di rating da “buy” a “hold”, a fronte di un fair value ritoccato verso l’alto da 2,1 a 2,3 euro.

Il broker attende con fiducia i risultati del primo trimestre di quest’anno che saranno diffusi da Saipem il prossimo 22 aprile, scommettendo in particolare su una solida crescita trainata da un rialzo dei ricavi e da margini in miglioramento.

Al contempo però gli analisti ritengono che l’outlook positivo per il settore upstream sia già ampiamente riflesso nelle quotazioni correnti di Saipem che da inizio anno ha messo a segno un rialzo di quasi il 60%, contro una performance decisamente meno brillante del Ftse Mib, il cui bilancio è positivo nell’ordine di poco più dell’11%.

Superbonus, lavori non terminati: mini guida per gestire il contenzioso senza rimetterci

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A oggi la maggior parte dei contenziosi riguardano lavori non terminati del Superbonus che, fino alla fine del 2023, era previsto con aliquota al 110%.

Cosa succede in caso di Superbonus lavori non terminati? E soprattutto: chi paga?

Ecco una mini guida con qualche consiglio per cercare di evitare cause civili, amministrative e tributarie. 

Cosa succede se i lavori del Superbonus non vengono terminati

Il punto è che a partire dal 2024, l’agevolazione fiscale prevista dal Superbonus non è più totale ma si è abbassata alla soglia del 70%.

Questo sta a significare che la restante parte è il privato che deve provvedere a saldare, nei confronti della ditta che esegue i lavori.

Il problema risiede ora nel fatto che, se i lavori del Superbonus non sono terminati entro dicembre 2023, allora chi paga? Il privato ha comunque richiesto per tempo di usufruire dell’agevolazione ma quindi è l’impresa che deve risarcire il danno?

Ebbene, la questione è di quelle che scottano e i contenziosi sono all’ordine del giorno. Questo perché non è la ditta che deve provvedere al pagamento né al risarcimento danni.

La legge infatti prevede che l’impresa che sta eseguendo i lavori debba restituire le somme che ha percepito per la commessa ma non è tenuta a risarcire il committente per il danno subito, visto che non può più usufruire dell’agevolazione.

Ecco allora una mini guida, con i consigli dei commercialisti per evitare di aprire il contenzioso e impelagarsi quindi in estenuanti cause civili.

Lavori non terminati del Superbonus: mini guida per i contenziosi

Le norme per evitare contenziosi includono giocoforza accordi tra committente e impresa. 

Questo, in altri termini, significa che è ormai il danno è fatto ed è preferibile trovare un punto di incontro in cui entrambe le parti ne escono con il minor danno possibile.

Ecco allora che è utile, come consigliano per l’appunto i commercialisti più esperti, conoscere le regole di interpretazione autentica che regolano tali rapporti.

Ad esempio, è bene sapere che se committente e impresa raggiungono un accordo, l’impresa può rinunciare a percepire il 30% del corrispettivo che non è più coperto dal Superbonus.

Il committente, da parte sua, rinuncia però a ogni tipo di pretesa per eventuali penali o risarcimenti derivanti dal ritardo.

Inoltre, sono già presenti alcune sentenze, emesse dai vari tribunali locali, per risolvere i contenziosi su chi deve pagare i lavori non finiti, se si perde la possibilità di ottenere il 110%.

Si tratta di una norma importante a cui fare riferimento, perché permette all’impresa di non perdere il diritto al credito d’imposta al 70%, se malauguratamente il committente non è in grado di pagare il residuo 30%.

Superbonus 110 non finito: altri suggerimenti per gestire il contenzioso

Il contenzioso può aprirsi tra condomini e impresa ma anche nei confronti dell’amministrazione finanziaria. Anche in questo caso c’è una regola che permette di proteggere l’incentivo fiscale già goduto, nel caso ci si ritrovi in una situazione di stallo.

Dunque, l’amministrazione finanziaria non è legittimata dal recuperare le somme dell’agevolazione già fruita, ad esempio tramite sconto in fattura del Superbonus oppure cessione del credito d’imposta.

Infatti è prevista una sanatoria che evita di dover restituire le somme legate all’agevolazione maggiorata di cui si è goduto fino a quel momento.

Infine, c’è un ulteriore consiglio che proviene dai commercialisti e di cui è bene essere a conoscenza e riguarda il concetto di effettuazione congiunta.

Ebbene, se gli interventi trainati sono stati realizzati in contemporanea a quelli trainanti, sussiste il requisito di effettuazione congiunta.

Questo significa che lo sconto sul corrispettivo che azzera il netto da pagare per l’intervento è valido.

L’emissione della fattura deve avvenire successivamente alla fine della realizzazione dei lavori che sono legati agli interventi trainanti.

Sangue infetto in Gran Bretagna, bambini usati come cavie: l’incredibile scoperta

La notizia sta facendo il giro del mondo, causando paura e indignazione. Un’inchiesta portata avanti dalla BBC ha rivelato che è stato usato sangue infetto in Gran Bretagna sui bambini a fini di sperimentazione medica.

I fatti sarebbero accaduti intorno agli anni Settanta e Ottanta: in Gran Bretagna sono stati condotti esperimenti clinici sull’emofilia usando i bambini a loro insaputa. I soggetti interessati sono stati usati come vere e proprie “cavie”, causando gravi infezioni tra cui l’Aids. Ecco cosa ha rivelato l’inchiesta.

Sangue infetto in Gran Bretagna: cosa è successo

La BBC News ha portato alla luce una verità sconvolgente. In Gran Bretagna centinaia di bambini sono stati coinvolti in test clinici con sangue infetto per un arco temporale di oltre 15 anni contraendo malattie gravi come l’epatite C e l’HIV.

Ad essere usati come cavie centinaia di minori con disturbi della coagulazione del sangue, molti dei quali sono deceduti. Alcuni di loro non avrebbero nemmeno avuto il consenso dei genitori o dei tutori.

L’inchiesta è ancora in corso

La gravità della notizia sta nel fatto che, ai tempi in cui sono avvenute le sperimentazioni, era noto che il Fattore VIII, una proteina essenziale per la coagulazione del sangue ed efficace nel trattamento dell’emofilia A, potesse essere contaminata da virus. Tra questi epatite C e l’HIV. E infatti molti dei bambini trattati negli anni Settanta e Ottanta avrebbero contratto le malattie sopra citate.

L’inchiesta è ancora in corso e il suo rapporto finale è previsto entro la fine di maggio 2024. Si tratta di un fatto gravissimo che, come prevedibile, ha avuto una rilevanza notevole in Gran Bretagna e potrebbe far nascere a catena nuove inchieste simili.

Inversione solo sotto quota 33.000

Piazza Affari accusa solo in parte la delicata situazione geopolitica che si è venuta a creare tra Israele ed Iran, mentre pare ben più sensibile al rialzo del greggio ogni qualvolta il Brent supera i 90$.

Per il FtseMib al momento si tratta solo una normale correzione dopo il bel rialzo degli ultimi mesi, e una tenuta dei 33.000 punti anche settimana prossima sarà il preludio per una nuova fase rialzista che si pone come obiettivi area 35.000 e 35.700, in concomitanza con gli stacchi dividendi che si concentreranno a fine maggio.

Tecnicamente un segnale di inversione lo avremmo solo con una chiusura sotto i 33.000 punti, tuttavia si dovranno presentare fatti veramente gravi per farlo scendere sui 32.000/31.500 punti, massima area di discesa oggi ipotizzabile.

Spread stabile sui 140pb; ricordiamo che solo un ritorno sopra quota 160 lancerebbe qualche segnale d’allerta, soprattutto sul comparto bancario.

Operativamente si sono sfruttati ancora i momenti di discesa per qualche acquisto mirato, portando ora l’esposizione azionaria media a già un buon 75%; la parte rimanente si investirà solo in caso di ritorno in area 33.000 di FtseMib, confidando poi quindi poi in una sostanziale tenuta del mercato.

La suddetta analisi è una mera visione del mercato dell’analista e non costituisce sollecitazione all’investimento.

Alessio Zavarise – azavarise@iol.it

Telecom risale dopo altro step necessario per closing NetCo

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Ultima seduta della settimana all’insegna del recupero per Telecom Italia che, dopo aver ceduto quasi due punti percentuali ieri, risale al china oggi.

Il titolo ha mostrato qualche incertezza nelle battute iniziali, per poi imboccare la via dei guadagni e allungare progressivamente il passo, tanto da presentarsi ora poco sotto i massimi di giornata.

Telecom Italia tra i migliori del Ftse Mib

Telecom Italia negli ultimi minuti viene fotografato a 0,2224 euro, con un vantaggio dell’1,55% e oltre 108 milioni di azioni passate di mano fino a ora, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 227 milioni.

Il titolo recupera terreno e conquista la seconda posizione nel paniere delle blue chip, dopo che ieri Telecom Italia ha lanciato l’offerta di scambio sulle obbligazioni con scadenza dal 2026 in poi, finalizzata a trasferire fino a 5 miliardi di euro di obbligazioni della società in NetCo.

Telecom: il commento di Equita SIM

Come spiegato da Equita SIM, si tratta di uno dei complessi passaggi tecnici da realizzare prima del closing dell’operazione NetCo.

Con l’avvio dell’offerta si realizza quindi un altro punto del piano finalizzato a completare il piano di delayering e di deleverage.

Telecom e l’esposto di Vivendi

Repubblica, intanto, riporta che Vivendi avrebbe presentato un esposto all’AMF, l’autorità francese, per supposti ritardi del CdA nell’informare il mercato in relazione al livello di debito del gruppo post cessione di NetCo.

Gli analisti di Equita SIM fanno sapere di non aspettarsi impatti operativi dalla mossa di Vivendi e in attesa di novità ribadiscono la loro view bullish su Telecom Italia, con una raccomandazione “buy” e un prezzo obiettivo a 0,37 euro.

Inter, la festa scudetto della seconda stella: dove si celebra e il programma dell’evento

Il 22 aprile va in scena l’ultimo derby della stagione 2023/2024, che potrebbe anche essere l’atto finale per la corsa al titolo. L’Inter infatti, in caso di 3 punti, si assicurerebbe la vittoria del campionato e inizierebbe la festa scudetto. Nonostante la partita si debba ancora giocare, i tifosi nerazzurri sono già pronti a darsi alla pazza gioia perché la loro squadra è tornata a essere campione d’Italia dopo due stagioni. Ecco quindi dove si terrà la festa scudetto e qual è il programma per celebrare il raggiungimento della seconda stella.

Festa scudetto, ecco dove festeggiano i tifosi interisti

Il derby che si gioca il 22 aprile 2024 è il primo match point che l’Inter ha a disposizione per avere la certezza matematica di vincere lo scudetto. In caso di vittoria contro il Milan, ci si aspetta che Milano sia invasa da tifosi nerazzurri e ci si chiede dove si terrà la festa.

Se tutto dovesse andare nel migliore dei modi, gli interisti avrebbero in programma di riunirsi in un corteo dopo la partita, che partirebbe da largo Cairoli e raggiungerebbe piazza Duomo. La squadra, invece, farebbe la consueta parata celebrativa sul pullman scoperto il giorno dopo, martedì 23 aprile.

Il percorso inizierebbe a San Siro e terminerebbe davanti al Duomo di Milano. Una volta arrivati, i giocatori saliranno sulla Terrazza Duomo 21 e la festa per la seconda stella andrebbe avanti con un dj set nel cocktail bar con vista sulla piazza gremita di supporter.

In caso il Milan riuscisse a impedire ai cugini di vincere il derby del 22 aprile, la festa nerazzurra sarebbe rinviata alle partite successive. Probabilmente, queste saranno giocate alle 15 di domenica, in modo da consentire ai tifosi e ai giocatori di celebrare il titolo dopo l’incontro. Il corteo seguirebbe lo stesso programma preparato per martedì 23 aprile.

La festa per la consegna della coppa

L’ultimo match dei nerazzurri è quello in programma nel terzo weekend di maggio contro la Lazio. In quel giorno, alla squadra verrà consegnata la coppa in campo e il capitano, Lautaro Martinez, la alzerà al cielo. Per quel giorno, la Curva Nord sta preparando una coreografia che coinvolgerà tutto lo stadio.

Inoltre, la società sta pianificando un maxi concerto, al quale parteciperanno dei cantanti che sono dichiaratamente interisti: Max Pezzali, Tananai, Andrea Bocelli e il tifosissimo Ligabue, la cui “Urlando contro il cielo” risuona allo stadio dopo ogni gol dei padroni di casa.

Dopo la conclusione di questo “festival nerazzurro”, la celebrazione si sposterà a un evento più istituzionale. Sembra essere in programma una cena al Castello Sforzesco.

Un intero weekend per celebrare la seconda stella

A campionato concluso, la festa per celebrare la vittoria della seconda stella si concluderà con un weekend all’Idroscalo di Milano. L’inizio di questo evento è annunciato da un’altra parata nel centro della città, fissata il 6 giugno alle 20.30.

Il 7, 8 e 9 giugno, grazie all’associazione WEAREMILANO che ormai da 5 anni ne garantisce l’organizzazione, avrà luogo la tradizionale festa del popolo nerazzurro all’Idroscalo. Gli orari saranno i seguenti: venerdì 7 ore 17.00-01.00 sabato 8 ore 11.00-01.00 domenica 9 ore 11.00-01.00

All’interno del parco saranno attive tutte le abituali attrazioni (dal wake board alla piscina, dalla pista di pattinaggio all’arrampica, dal noleggio canoe ai campi da calcio a 5). Sarà rinforzato il sevizio di ristorazione e ogni sera ci saranno eventi live a partire dalle 19.00 con ospiti di fede nerazzurra che saranno accolti all’interno del grande palco sull’acqua.

L’ingresso agli eventi, aree merchandising e ristorazione saranno gratuiti, mentre i servizi per le attrazioni sportive rispetteranno i propri prezzi d’accesso. All’esterno sarà garantito un ampio parcheggio custodito.

Parte dei proventi è destinato a fini benefici e nel corso delle 3 giornate saranno effettuate raccolte di beni di prima necessità da destinare a chi ne ha più bisogno.

Raffaella Vicolo, tutto sulla moglie dell’allenatore Vincenzo Italiano: ecco chi è

La moglie di Vincenzo Italiano si chiama Raffaella Vicolo e insieme hanno due figli: proprio quando il nome dell’allenatore è diventato virale sui social, si torna a parla della moglie. Ecco cos’è successo e chi è Raffaella Vicolo.

Vincenzo Italiano, chi è la moglie

Sulla vita privata di Vincenzo Italiano non si conoscono particolari dettagli. L’allenatore, infatti, tende a non rendere pubblica la sua vita privata. Lo stesso fa la moglie, che su Instagram mostra l’immagine del profilo in compagnia di Italiano, mentre insieme festeggiano il Capodanno, ma il suo profilo è privato. Spulciare altre curiosità, quindi, si rivela piuttosto complicato. Proprio la moglie Raffaella, però, aveva fatto sentire la sua voce a sostegno del marito (e di tutta la Viola) quando la sua squadra era stata sconfitta in finale di Conference League.

Se ne potrebbero dire tante… dal meglio piangere per una sconfitta, che vergognarsi del non aver provato… oppure non importa quante volte si cade, l’importante è rialzarsi sempre… si può vincere, si può perdere… fa parte del gioco, fa parte della vita. Ma essere arrivati fino a qui, dopo un cammino che sembrava infinito, mille partite tirate al sangue, un’annata pazzesca, dalle mille sfaccettature con gioie, dolori, avendo partecipato a due finali così importanti, deve solo essere motivo di orgoglio e un gran punto di partenza!!! “Non piangere perché è finita, sorridi perché è accaduta”

Vincenzo Italiano e la moglie hanno due figli, Christian e Riccardo. Il primo è del 2002, frequenta l’Università e studia Scienze Motorie. Il più piccolo è Riccardo, classe 2007, ed è appassionato di calcio proprio come il papà. Cerca di seguire le orme paterne e gioca già nel settore giovanile della Fiorentina.

E se Italiano non fa trapelare molto della sua vita privata, di certo non può dirsi lo stesso per quanto accade in campo. Al contrario, quando le situazioni si fanno animate lui non si tira indietro. Preferisce anzi farsi sentire: era successo, per esempio, durante la sfida contro il Lech Poznań, quando ha discusso con un tifoso deluso dalla prestazione della Fiorentina. Lo stesso vale con i suoi giocatori: lo ricorderanno bene Luka Jović, con cui è scoppiato un litigio particolarmente acceso dopo una sostituzione, e Lucas Torreira, al quale non è stato rinnovato il contratto nonostante il buon rendimento con la maglia viola.

Il bacio che fa discutere

A far tornare l’attenzione su Vincenzo Italiano e la moglie è quanto successo subito dopo il fischio finale di Fiorentina-Viktoria Plzen, con la vittoria della Viola e la conseguente qualificazione.

Al termine della partita, infatti, l’allenatore della Fiorentina pare non riuscisse a contenere l’entusiasmo per il risultato ottenuto. Così, si è girato verso la bordocampista di Sky, Vanessa Leonardi, e pare le abbia dato un bacio. La giornalista, tuttavia, indossava il cappuccio, quindi non è chiaro cosa sia accaduto. Forse solo un abbraccio e un gesto di affetto, niente di più. Sui social però le immagini che hanno ripreso la scena sono subito diventate virali. Per chi non lo sapesse, infatti, lei è la moglie di un altro noto giornalista Sky, Maurizio Compagnoni.

Ftse Mib: rischi al ribasso. ENI, Enel e Saipem, che fare?

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Di seguito riportiamo l’intervista realizzata a Gerardo Murano, consulente finanziario indipendente, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull’indice Ftse Mib e su diverse blue chip.

Il Ftse Mib mostra un andamento incerto dopo lo storno dai top di periodo. Quali i possibili sviluppi nel breve?

Nell’ultima intervista avevamo ricordato come pure in mancanza di segnali tecnici, l’area dei 35.000 fosse una resistenza importante per il Ftse Mib.

Si tratta di un possibile livello di prese di profitto, dopo che si è confermata questa ipotesi e sono partite delle prese di beneficio da associare a una serie di fattori geopolitici, macroeconomici e obbligazionari.

Ftse Mib: nessun rialzo nel breve?

E’ partito una sorta di alleggerimento sul mercato equity che ha riguardato anche Piazza Affari e ora, salvo smentite, lo scenario rialzista per il Ftse Mib ha perso in termini probabilistici la possibilità di effettuare nuovi massimi almeno nel breve termine.

Ci spostiamo da un’analisi con orizzonte di medio periodo a uno di breve, perché partendo dall’assunto che il trend rialzista del Ftse Mib riprenderà solo al superamento dei massimi, ora conviene assumere un atteggiamento più legato al breve termine.

In tale contesto l’indice si trova all’interno di un range di oscillazione tra i 33.700 e i 30.350 nel breve, con un pivot ribassista a 33.150 punti, la violazione dei quali rappresenterà un’ulteriore possibilità di alleggerimento verso la proiezione di area 32.500.

Anche in caso di accelerazioni rialziste, da subordinare al superamento dei 33.700 punti, non sarebbe consigliabile l’apertura di nuove posizioni long con orizzonte di medio periodo, mentre si potrebbero effettuare con una logica di trading di breve termine, tenendo presente che il top di periodo poco sotto i 35.000 punti rappresenta una resistenza su cui alleggerire le posizioni in essere.

La view su ENI e Saipem

Visti i recenti movimenti del petrolio, quali indicazioni operative ci può fornire per ENI e Saipem?

All’interno del panorama italiano, quelli energetici sono tra i top titoli che hanno confermato segnali di forza nell’ultima settimana.

Sugli altri comparti c’è stato un progressivo alleggerimento, mentre ENI ha confermato una certa forza relativa.

Nel breve termine vediamo anche in questo caso un movimento ribassista con il cedimento dei 15,5 euro e così ENI passa da una posizione di trend positivo a uno neutrale nel breve termine.

Il petrolio è uno dei punti interrogativi nello scenario economiciùo generale e sicuramente ENI è un titolo che si può tenere in portafoglio nel medio termine, mentre nel breve potrebbero sussistere elementi di incertezza che consentano un riposizionamento delle quotazioni verso area 14,5 euro.

Saipem mostra un andamento più volatile e nella giornata di mercoledì si sono avuti i primi segnali di chiusura delle posizioni in essere.

Il titolo è rientrato per ora all’interno di un movimento di neutralità e il primo livello di supporto di breve termine è a 2,2 euro, mentre la soglia di 2,1 euro potrebbe essere un ulteriore target ribassista.

Siao sul Ftse Mib che su Saipem si sono definiti dei canali ribassisti che sono abbastanza chiari nel delimitare la tendenza di breve termine.

Sotto la lente Enel

Enel offre spunti interessanti sugli attuali livelli di prezzo? Quali strategie ci può suggerire per questo titolo?

Enel è arrivato su livelli di quotazione interessanti, considerando che è partito da un top relativo a 6,2 euro ed è sceso fino a 5,55 euro.

Il titolo ha ceduto terreno e rispetto agli altri ora gode di un vantaggio competitivo, ma questo non vuol dire che la tendenza sia positiva.

Potrebbero esserci dei segnali di interesse al superamento dei 5,95 euro e in quel caso, analizzando il grafico con un’ottica intraday, potremo definire la formazione di un testa spalle di inversione rialzista che consenta alle quotazioni di tornare verso i 6,1 euro.

E’ assolutamente essenziale che si verifichi il superamento dei 5,95 euro, pena un’accelerazione ribassista verso l’area dei 5,5 euro.

L’analisi di Leonardo

Dopo la corsa al rialzo messa a segno fino a ora, Leonardo è ancora un tema interessante?

Leonardo ha dato vita a un rialzo sicuramente entusiasmante, cui ha fatto seguito una gamba ribassista che ha determinato il passaggio da 24 a 21 euro.

Si è avuto poi un pull-back che si è attestato al 61,8 di Fibonacci, con un ritorno del titolo verso il basso.

Si sono delimitare ora due opzioni di breve termine: un’ulteriore prosecuzione del movimento di ribasso al cedimento dei 21 euro, con target a 20 euro, o attese di rialzo, per ora meno probabili, da condizionare al superamento dei 23 euro.

Si conferma anche per Leonardo il principio per cui nel medio termine lo scenario è passato da positivo a neutrale, quindi le operazioni al rialzo vanno struttura in un’ottica short term.

Il Milan perde, la Curva contesta e Pioli è vicino all’esonero: si cerca il sostituto

Dopo l’eliminazione per mano della Roma in Europa League, in casa Milan la situazione è molto agitata. La doppia sconfitta con i giallorossi ha portato a una dura contestazione dei tifosi e messo a serio rischio il futuro dell’allenatore, che rischia di dire addio alla panchina del diavolo. Alla luce degli ultimi risultati deludenti, l’esonero di Pioli sembra sempre più vicino: chi potrebbe essere il suo sostituto? Il toto nomi per scoprire che siederà sulla panchina rossonera dalla stagione 2024/2025 è già iniziato. Ecco la lista di nomi dei possibili sostituti di Pioli.

La Curva Sud scarica Pioli

I tifosi del Milan non hanno preso bene l’eliminazione dall’Europa League ai quarti di finale contro la Roma. Dopo la partita di andata 1-0, i membri della Curva Sud si aspettavano una partita in cui i giocatori avrebbero provato in tutti i modi a guadagnarsi il passaggio del turno.

Così non è stato, anzi. Dopo soli 22 minuti di gara, i giallorossi erano in vantaggio di ben 2 gol. Il gol di Gabbia che ha accorciato le distanze non è bastato a portare a casa il risultato e non ha placato l’ira dei tifosi milanisti.

Se nella stagione 2021/2022, che si è conclusa con lo scudetto del Milan, il coro di tifosi era #Pioliisonfire, nella stagione 2023/2024 l’hashtag tornato di tendenza è #Pioliout, indicativo di quanto l’idillio tra l’allenatore e i supporter della squadra sia finito.

Caro Mister. Desidero fortemente ricordarti come l’artefice di uno dei più bei scudetti della storia del Milan, ma poi si arriva al punto in cui inesorabilmente le strade si debbano dividere e direi che tutti noi tifosi abbiamo aspettato anche fin troppo!

Così inizia il post su Instagram di Luca Lucci, capo della Curva Sud Milano. All’interno di questo sfogo vengono riconosciute anche delle attenuanti all’allenatore, ma è chiara la richiesta dell’esonero di Pioli.

I motivi che spingono questa contestazione sono legati al fatto che la squadra sembra essere noiosa, priva di gioco, confusa, inadeguata e impreparata nelle partite decisive.

Chi potrebbe essere il sostituto di Pioli in caso venisse esonerato

Il futuro di Stefano Pioli non è mai stato così tanto in bilico ed è probabile un addio a fine stagione. In molti quindi cominciano a chiedersi chi sarà il suo sostituto. Tra allenatori attualmente senza una squadra e altri alla ricerca di nuove sfide, ecco chi potrebbe sedere sulla panchina del Milan nella stagione 2024/2025.

Secondo i bookmakers, il nome in cima alla lista è quello di Antonio Conte, ex Juventus e Inter e già in orbita Milan da quando i risultati della squadra lombarda sono diventati meno soddisfacenti. L’allenatore pugliese è senza squadra da quando ha lasciato il Tottenham a marzo 2023.

Altre due opzioni per i dirigenti sono quelli di Palladino e Thiago Motta. Il primo ha preso in mano il Monza nel 2022, lo ha portato fuori dalla zona retrocessione ed è in corsa per un posto in Conference League. L’oriundo, invece, ha trasformato il Bologna che grazie alle sue idee è in zona Champions League e non sembra intenzione di lasciarla.

Non per forza però il prossimo allenatore del Milan sarà italiano. Due profili stranieri sono tra i possibili candidati alla corsa alla panchina. Si tratta di Julen Lopetegui e Julian Nagelsmann. Lo spagnolo è svincolato da agosto 2023, quando ha rescisso il contratto con il Wolverhampton a soli 6 giorni dall’inizio della stagione. Il tedesco, invece, è stato esonerato a marzo 2023 dal Bayern Monaco ma è ancora sotto contratto con i bavaresi. Nonostante ciò, il suo agente ha detto che è in contatto con altri club per tornare in panchina.

In basso tra le quote dei bookmakers ci sono anche Roberto De Zerbi, in difficoltà in questa stagione con il suo Brighton, e Maurizio Sarri, che ha lasciato la Lazio a marzo 2024.