Vendite in Asia su nota di Apple

La propensione al rischio resta fragile e i rialzi sulle borse saranno vulnerabili alle notizie legate al coronavirus.

Image

L’azionario asiatico ha ceduto parte del progresso di lunedì dopo che Apple ha avvertito che, a causa del calo della produzione e della domanda in Cina, nonché dei problemi di approvvigionamento provocati dall’epidemia di coronavirus, non rispetterà la guidance sui ricavi per il trimestre in corso. Anche se gli stabilimenti produttivi che collaborano con Apple hanno ripreso le attività la settimana scorsa, la Cina non è ancora riuscita a tornare ai ritmi normali, cosa per cui potrebbe servire un altro paio di settimane, se non mesi.

La propensione al rischio resta fragile e i rialzi sulle borse saranno vulnerabili alle notizie legate al coronavirus.

Martedì gran parte degli indici azionari asiatici ha perso terreno. Il Composite di Shanghai (+0,05%) ha recuperato le perdite iniziali, mentre l’Hang Seng (-1,36%) ha ceduto i rialzi di lunedì perché si teme che anche una combinazione efficace di stimoli fiscali e monetari in Cina e altrove possa non bastare a recuperare i danni provocati dal coronavirus sull’economia.

I future sugli indici USA sono scesi marginalmente, segnalando un avvio negativo alla riapertura dopo la chiusura per festività.

L’oro è salito a $1587 all’oncia, con lo yen giapponese che si è rafforzato contro il dollaro USA sulla scia dell’aumento della domanda di beni rifugio.

Il greggio WTI è scivolato sotto i $52 al barile sul riemergere delle apprensioni che l’impatto del coronavirus possa durare più di quanto vogliano credere gli investitori. Le misure di stimolo potrebbero arginare il rallentamento economico, ma non invertirlo al punto da giustificare una rapida ripresa dei prezzi del petrolio. Stando a uno studio recente, la domanda cinese dovrebbe diminuire di 3,4 milioni di barili al giorno a febbraio, e in media di 1,5 milioni di barili nel primo trimestre. L’atteso taglio aggiuntivo della produzione da parte dell’OPEC e dei suoi alleati per far fronte alla marcata flessione della domanda cinese potrebbe fornire qualche rassicurazione, ma il mercato prevede un taglio della produzione OPEC pari a 0,5 fino, al massimo, a un milione di barili al giorno. Ciò non basta ad assorbire la sovreccedenza dovuta al calo della domanda cinese. Ecco perché prevediamo ulteriori pressioni a vendere sui mercati petroliferi.

Leggi Anche

Image

Redazione Trend-online.com

30 giu 2021
Image

Redazione Trend-online.com

23 giu 2021
Image

Redazione Trend-online.com

15 giu 2021