L’Italia come fronteggerà l’inflazione più alta dal 2012?

L'#inflazione avanza a passi enormi in Europa e in Italia, andando a colpire le famiglie già in difficoltà economica da due anni. Le intenzioni del governo.

L’inflazione in Italia (ma a dire il vero anche in altri paesi europei) ha preso il volo e di certo non diminuirà nel breve periodo. 

Verso la fine del 2021 i prezzi al consumo sono tornati a crescere con una media annuale dell’1,9%, diventando  l’aumento più elevato in assoluto dal 2012 fino ad oggi, con un + 3%.

Ma andiamo per ordine e vediamo innanzitutto di cosa parliamo quando parliamo di inflazione. Cos’è? Qual è la sua definizione?

Che cos’è l’inflazione?

L’inflazione è un aumento notevole e, soprattutto, non temporaneo, dei prezzi di beni e servizi di una nazione. 

Nelle economie di mercato può capitare che i prezzi di alcuni beni e/o servizi subiscano delle variazioni, ma di solito non sono preoccupanti, sono variabili e durano un determinato periodo di tempo, di solito breve. 

Si parla di inflazione, invece, quando l’aumento è di ampia portata, non si limita a singoli beni e, soprattutto, non riguarda un periodo breve. 

In poche parole,  quando un paese è afflitto dall’inflazione, con un euro si potranno acquistare meno beni e meno servizi rispetto ai periodi prima dell’inflazione, questo significa che il potere d’acquisto sarà inferiore e il valore della moneta anche. 

Durante l’inflazione di quali beni si calcola, principalmente, l’aumento dei prezzi?

Durante un periodo di inflazione, in un paese, di solito i prezzi che vengono presi in considerazione sono quelli  che riguardano beni e servizi essenziali, sui quali i consumatori spendono di più, come l’energia elettrica, il gas e i generi alimentari. 

Nel calcolo dell’inflazione si tiene conto di tutti i beni e servizi consumati dalle famiglie, per esempio:

  • generi alimentari e benzina che sono consumi quotidiani;
  • beni durevoli, come elettrodomestici e vestiti;
  • servizi, come locazione, assicurazioni, servizi estetici e così via;

La maggior parte dei beni consumati dalle famiglie di un paese, finiscono nel paniere, ovvero un elenco dove i beni e i servizi sono riportati con il loro prezzo, che può naturalmente variare nel tempo. In un anno, si ha il prezzo del paniere totale, che viene utilizzato per paragonarlo al paniere dell’anno precedente.  

L’inflazione in Italia, a fine 2021, ha raggiunto una crescita del 3,9%, davvero elevata

L’inflazione ha raggiunto un aumento del 3,9% a fine 2021, un valore che, se tradotto in termini di consumi, è pari ad un aumento di 1407 euro l’anno. Questo di conseguenza provoca un potere d’acquisto inferiore del denaro e una prevedibile frenata dei consumi, con conseguente blocco dell’economia. 

Secondo l’Istat i prezzi sono aumentati in media dell’1,9%, un record dall’anno 2012 in poi e in questo 2022 l’inflazione è già aumentata dell’1,8%, a causa soprattutto del prezzo delle bollette energetiche. Le regioni in cui i prezzi sono aumentati maggiormente sono: il Trentino Alto Adige, la Basilicata e la Sicilia. 

Inflazione: le associazioni dei consumatori lanciano l’allarme

Le associazioni dei consumatori come Unc e Assoutenti descrivono questa situazione come una catastrofe per le famiglie e per l’economica, perché ci sarà una inevitabile frenata dei consumi e quindi un arresto dell’economia. 

Secondo l’Istat questo aumento esagerato dei prezzi è dovuto soprattutto all’aumento dei prezzi energetici che invece due anni fa erano diminuiti addirittura dell’8,4%. 

Piuttosto che parlare solo di vaccini, covid, green pass, super, mega, iper green pass, ed emettere centinaia di decreti legge pieni zeppi di norme, regole, regolette liberticide, il Governo Draghi avrà pensato a come risolvere questo enorme problema che si è già abbattuto e si abbatterà in modo ancora più grave sulle famiglie italiane, già provate da due anni di crisi economica dovuta alla pandemia?

Ovviamente no. Non ci sono misure al vaglio della corte di Draghi, volte a rendere questo peso più leggero per gli italiani, se non una proroga dei soliti bonus, che però a nulla serviranno quando l’inflazione, con il passare del tempo, farà completamente diminuire il potere d’acquisto del denaro e farà bloccare l’economia e i consumi.

L’inflazione ha toccato anche altri paesi europei come il Regno Unito

Continua a crescere l’inflazione anche nel Regno Unito. L’Office for National Statistics (ONS), dichiara che i prezzi al consumo segnano una crescita del 5,4% su base annuale, invece su base mensile l’inflazione è aumentata dello 0,5%. Cibo e carburanti hanno avuto l’aumento più alto!

L’Unione Nazionale Consumatori ha affermato che quello che ci aspetta è un salasso derivante dall’aumento dei prezzi di luce, gas e carburanti, senza i quali l’inflazione media annua sarebbe solo allo 0,7% invece che all’1,9%. Rincari che dissangueranno le famiglie italiane, secondo l’associazione.  

La classifica dei capoluoghi dove l’inflazione è aumentata maggiormente

In testa alla classifica delle città più care troviamo Bolzano, dove l’inflazione è pari ad un aumento del 4%, che si può concretizzare  in un aumento di circa 1800 euro per una famiglia di quattro persone. 

Al secondo posto della classifica c’è Genova, con un aumento del 4,6% che in concreto determina un aumento di 1.787 euro per una famiglia di 4 persone

Al terzo posto c’è Aosta, dove l’inflazione è aumentata del 4,2%. Catania e Trieste, invece, stanno subendo un aumento del 5%. La città con i rincari più bassi è Campobasso, seguita da Napoli. 

L’Istituto nazionale di statistica evidenzia che l’inflazione così elevata sta toccando soprattutto beni alimentari, lavorati o non lavorati, beni durevoli e servizi di cura alla persona.  I prezzi dei beni energetici sono aumentati di circa il 30%. 

Nell’Eurozona, a novembre, l’inflazione è salita al 4,9 per cento e dovrebbe restare superiore al 2% per tutto il 2022, per poi iniziare a scendere nel 2023. 

In Italia è previsto un picco entro febbraio, con un’inflazione del 4,4%. Aumentano i e aumenteranno i generi alimentari, gas e elettricità.

Inflazione: un ottimismo non realista da parte della BCE

Secondo la Bce, l’inflazione non sarebbe strutturale, ma transitoria e dunque destinata a rientrare nel 2023. Ma non sono tutti gli economisti convinti di questa versione sull’inflazione; infatti il neo-presidente della Bundesbank, Joachim Nagel, ha ipotizzato che il tasso di inflazione possa rimanere più alto per più di tempo di quello stimato, e che gli eventi dai quali dipende l’inflazione, potrebbero non rientrare come pronosticato dalla BCE

E se fosse così, se l’inflazione fosse strutturale piuttosto che transitoria, sarebbe davvero in pericolo la stabilità finanziaria. 

Gli aumenti dei prezzi pesano soprattutto sulle famiglie in difficoltà economiche. Il Governo ha adottato un primo blocco di misure per alleviare gli aumenti delle bollette, ma non è bastato e non basta

Ma viste le difficoltà, non è solo giusto ma è anche doveroso che si esprima al più presto il Governo sulle decisioni che ha intenzione di prendere per alleviare questo peso degli italiani e per sostenere una politica di contrasto ai rincari anche sostenendo un ruolo dell’Unione Europea per fare in modo che i programmi di contrasto all’inflazione vadano in porto. 

Redazione Trend-online.com
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