OCSE: crescita globale al 2,7% nel 2023, oggi focus sul PIL dell’Eurozona

Le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta complessivamente caratterizzata dai ribassi.

Le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta complessivamente caratterizzata dai ribassi. Sul fronte delle Banche centrali sono di rilievo le parole dell’esponente del board della BCE Isabel Schnabel, secondo cui l’Eurotower dovrà continuare ad alzare i tassi di interesse vista la permanenza delle pressioni inflazionistiche. Per Schnabel, il picco dell’indice dei prezzi al consumo non è considerabile come una vittoria e ritiene che la trasmissione della politica monetaria possa essere più debole del solito.

Questo per via della carenza di lavoratori e della diffusione dei prestiti a tasso fisso. Sul fronte valutario, è da citare l’ennesimo crollo della lira turca, che ha aggiornato i suoi minimi storici nei confronti del dollaro USA. Secondo quanto riportato da Bloomberg, la nomina a Ministro del Tesoro e delle Finanze della Turchia di Mehmet Simsek, il quale è stato strategist di Merrill Lynch, ha alzato le aspettative dei mercati per un minor intervento a sostegno della divisa domestica da parte dello Stato, con il ritorno ad una politica più ortodossa.

Intanto, l’OCSE ha pubblicato l’outlook economico globale per il 2023 e il 2024. Le stime di crescita sono per un 2,7% per l’anno in corso e del 2,9% per il prossimo. Come causa delle stime così modeste, l’associazione ha citato gli shock del Covid e del conflitto tra Russia e Ucraina, l’inflazione elevata e le politiche monetarie restrittive. Oggi saranno da monitorare le misurazioni sul PIL dell’Eurozona del 1° trimestre (finale) e le richieste di sussidi di disoccupazioni statunitensi dell’ultima settimana.

I MARKET MOVER

Oggi gli investitori saranno concentrati su alcuni dati macroeconomici di rilievo per l’Eurozona e gli Stati Uniti. Per l’area euro si attende la misurazione del PIL del primo trimestre del 2023, mentre per gli USA le nuove richieste settimanali di sussidi di disoccupazione e le vendite del commercio all’ingrosso (aprile).

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