PIL in aumento nel 2022: previsioni al +4%! Tutti i dati

Si prospetta un aumento del PIL per il 2022, fino al +4%: il Prodotto Interno Lordo potrebbe aumentare presto segnando la crescita economica. Tutti i dati!

Secondo le recenti previsioni della Banca d’Italia, il PIL aumenterà nel 2022 registrando un miglioramento economico almeno del +4%. Si tratta di un aumento rispetto all’attuale Prodotto Interno Lordo che dovrebbe portare qualche miglioramento generale per tutto l’anno, rispetto alla discesa registrata nel 2020 e nel 2021.

Il PIL italiano ha già cominciato a crescere lo scorso anno, e sembra che il trend continuerà in positivo anche per tutto il 2022. Secondo questi dati, presto l’Italia tornerà alla situazione produttiva precedente all’arrivo della pandemia, ma in ogni caso non senza effetti collaterali: da un lato infatti la crisi economica ha portato a conseguenze sul tessuto lavorativo e imprenditoriale, dall’altro lato l’inflazione non è ancora rientrata.

La previsione arriva dalla Banca d’Italia, che vede con fiducia la ripresa per il 2022, come riporta Unionesarda.it:

“Il direttore generale della Banca d’Italia, Luigi Federico Signorini, si è detto piuttosto fiducioso per le prospettive dell’economia.”

Secondo le stime, a trainare la ripresa economica prospettata per il 2022 sarà soprattutto la domanda interna, e si presuppone che gli italiani ricominceranno a spendere in prodotti per cui c’è stato un forte arresto nelle vendite negli ultimi anni.

Tuttavia mentre arriva la notizia positiva di una ripresa economica, ancora non sembra esserci fine per le conseguenze dell’inflazione: le bollette dell’energia elettrica continuano ad aumentare, come per l’approvvigionamento del gas. Anche i carburanti ancora non stentano a scendere di prezzo. Vediamo in questo articolo tutte le previsioni per il 2022, e come la ripresa influenzerà gli acquisti delle famiglie.

PIL in aumento: gli ultimi dati

Il PIL italiano è aumentato nel 2021, e continua la crescita in previsione del 2022. Una buona notizia che vedrà la produzione italiana aumentare considerevolmente, con buone prospettive per l’intera economia. Ma gli ultimi dati sul Prodotto Interno Lordo dimostrano che l’andamento in crescita dell’economia non coinvolge solamente l’Italia.

L’aumento arriverà a registrare un +4% per l’Italia nel 2022, tuttavia sta registrando un aumento interessante anche negli altri paesi del mondo. Nel 2022, complice la spinta economica per la ripresa, la produzione globale aumenterà notevolmente rispetto anche al periodo precedente la pandemia, come riporta un articolo di Tg24.sky.it:

“L’economia mondiale supererà per la prima volta i 100.000 miliardi di dollari nel 2022, con due anni di anticipo rispetto alle previsioni. A fare i conti è il Centre for Economics and Business Research (Cebr).”

Si tratta di un aumento trainato da diversi fattori, e che tuttavia non nasconde alcune difficoltà che riguardano soprattutto l’inflazione, che secondo le previsioni continuerà anche in Italia fino alla fine dell’anno a provocare prezzi innalzati soprattutto per le materie prime.

L’aumento del PIL inoltre non va a limitare l’aumento del debito a livello globale, che dalla pandemia in molti paesi ha registrato cifre da record. Al momento per livello di produzione si stima che al primo posto ci saranno per tutto il 2022 gli Stati Uniti e la Cina, mentre l’Italia continua ad attestarsi intorno all’ottavo posto.

Questi dati indubbiamente riflettono una ripresa della produzione, e dell’offerta di servizi non indifferente, e piuttosto rapida rispetto a quella che è la crisi economica sopraggiunta con la pandemia. Tuttavia rimangono diverse difficoltà economiche da non sottovalutare, e in particolare l’aumento del PIL prefissato si prevede purché la situazione di emergenza non peggiori ulteriormente.

PIL e economia: turismo e moda

Secondo i recenti dati il PIL italiano aumenterà del +4% nel 2022, e questa informazione si riferisce all’aumento medio di produzione presupposto in base all’attuale andamento. Ma cosa sta accadendo nei diversi settori di produzione? Con l’arrivo dell’emergenza sanitaria molti settori, più di altri, si sono trovati in una situazione di difficoltà legata sia alla crisi del fatturato che alle chiusure introdotte per limitare i contagi.

In particolare il turismo è stato duramente colpito in Italia dalla crisi, per cui ancora adesso si registrano cali importanti di frequenza dei luoghi maggiormente turistici in Italia. Per quanto riguarda per esempio il turismo invernale, si registra un calo non indifferente nel numero di turisti, sia italiani che stranieri, che visitano le località italiane.

Per questo settore si tratta di un vero e proprio allarme rosso: la mancanza di turisti ha come conseguenza la mancanza di introiti economici, e di fatturato per tutte le attività ricettive e che si muovono intorno a questo settore. Il settore delle importazioni e delle esportazioni ha avuto anche un rallentamento sostanziale negli ultimi anni, ma nel 2022 si prospetta una risalita soprattutto per gli scambi di prodotti.

Un altro settore investito da una forte crisi nel 2021 è quello della produzione tessile e dell’abbigliamento. Si tratta di uno dei settori produttivi più conosciuti per l’Italia, per cui il paese è conosciuto in tutto il mondo per la moda, soprattutto per alcune città d’Italia. 

Al momento per il turismo, ma anche per l’industria del tessile, lo stato propone sostegni specifici come la cassa integrazione prorogata, al fine di limitare la perdita di posti di lavoro per questi particolari ambiti. Per l’ambito della moda e l’industria tessile il miglioramento è previsto comunque per il 2022, con una ripresa economica trainata anche dall’aumento del PIL. 

Con molta probabilità i consumi degli italiani continueranno a crescere nel corso del 2022, dopo una discesa che ha visto esclusi i prodotti del tessile, con priorità verso beni di primaria necessità. Buone prospettive quindi per l’intero comparto, la cui produzione porterà anche ad un aumento delle esportazioni.

PIL e economia: il settore automotive

Il settore automotive italiano è ancora al centro della scena. La produzione di automobili infatti viene fortemente influenzata da quelle che sono le spinte europee e italiane di rinnovo. In particolare le spinte alla sostenibilità ambientale impongono il passaggio necessario alla mobilità elettrica, per nulla semplice dato il particolare momento storico.

La transizione energetica diventa necessaria per rimanere al passo con gli standard europei, tuttavia l’industria produttiva italiana non sembra essere pronta al cambiamento, per cui alcuni chiedono nuovi investimenti e fondi da parte dello stato.

Secondo le regole introdotte dall’Europa, a partire dal 2035 non verranno più prodotte automobili che prevedono un motore che funziona a benzina, diesel e metano, e si punta tutto sulla produzione di nuove auto elettriche o ad idrogeno. Il cambiamento è drastico e comporterà adeguamenti per l’intero settore di produzione delle auto, per cui vengono al momento richiesti piani specifici e strategie per il cambiamento allo stato.

L’aumento del PIL quindi rischia di non includere la filiera di produzione delle auto, con la conseguenza che saranno a rischio molti posti di lavoro. Sull’automotive ci sono parecchie novità in quest’ultimo periodo, che coinvolgono anche da vicino gli automobilisti italiani.

In particolare in Italia sono stati introdotti incentivi per tutto il 2021 per l’acquisto di veicoli a bassa emissione di inquinanti nell’atmosfera, e alcuni si chiedono se questi incentivi torneranno nel 2022, e quando.

PIL e inflazione: previsioni 2022

Nonostante il PIL sia in fase di crescita, si prospetta che l’inflazione continuerà ancora a colpire le famiglie e le imprese italiane per tutto il 2022. L’inflazione non è solamente italiana, ma coinvolge tutti i paesi del mondo: il caro prezzi registrato nell’ultimo anno influisce sulle spese per gli acquisti delle famiglie, ma non solo.

L’inflazione ha causato un aumento dei prezzi esponenziale per diversi beni d’uso comune, dei carburanti, e delle bollette per uso domestico. Ma allo stesso tempo le aziende si sono trovate spesso impreparate di fronte all’aumento dei prezzi per l’energia elettrica volta alla produzione.

Per molte imprese, specialmente dei settori più in crisi, diventa difficile sostenere i costi a fronte di guadagni limitati. La spesa aumenta e il fatturato non aumenta di pari passo, per questo motivo alcune aziende, in particolare del settore tessile, scelgono di rimanere chiuse piuttosto che continuare a produrre.

L’inflazione può essere il primo vero pericolo ad ostacolare la crisi economica e l’aumento del PIL, che per il momento non sembra rallentare, e secondo le previsioni il caro prezzi non terminerà prima della fine dell’anno. Si prevede in ogni caso una lieve discesa dell’inflazione nel corso dell’anno, ma graduale.

Alcune previsioni positive riguardano l’occupazione degli italiani sul lavoro e i consumi delle famiglie. Il 2022 secondo le recenti ricerche è l’anno della ripresa, purché l’andamento epidemiologico non registri nuovi picchi. Come spiega Fondionline.it, con l’aumento del PIL aumentano anche le opportunità di lavoro, e le ore impiegate al lavoro dagli italiani nel 2022.

Crescita del PIL: lavoro e consumi

Le previsioni sono in positivo per quanto riguarda la crescita del mercato del lavoro, e in negativo per quanto riguarda la disoccupazione, i cui livelli dovrebbero scendere nel corso dell’anno. Ci sono anche nuove prospettive ottimistiche che riguardano da vicino i consumi degli italiani.

Consumi che negli ultimi anni sono scesi al ribasso a causa dell’arrivo della pandemia e della necessità di spendere solamente il necessario. Le famiglie italiane hanno dato priorità per un periodo di tempo piuttosto lungo ai beni di prima necessità, come gli alimentari, escludendo dai propri acquisti beni di minore necessità.

Questo trend in ogni caso cambierà nel 2022: si prospetta un ritorno alla normalità con aumento dei consumi e degli acquisti da parte delle famiglie italiane, su prodotti e beni di diverso genere e su servizi. Nel frattempo si attendono le ultime decisioni del governo in merito ai cuscinetti economici di sostegno all’aumento dei prezzi in bolletta, che andranno a sostenere soprattutto le famiglie più in difficoltà.

Nel frattempo rimangono consigliate le misure per la casa per risparmiare il più possibile sui consumi: l’utilizzo del riscaldamento solo nelle ore in cui è necessario, l’utilizzo di sistemi di riscaldamento di ultima generazione, la presenza di nuovi infissi o pannelli contro la dispersione del calore.

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