Le banche centrali di Italia e Corea del Sud hanno siglato un importante protocollo d’intesa finalizzato a una stretta collaborazione nello sviluppo delle Central Bank Digital Currencies (CBDC), le valute digitali delle banche centrali. L’annuncio ufficiale è stato fatto il 5 dicembre attraverso i canali ufficiali della Banca d’Italia, evidenziando l’importanza di questa partnership nell’ambito delle tecnologie finanziarie emergenti.
Una collaborazione strategica sulle CBDC
Il Memorandum of Understanding (MoU) tra la Banca d’Italia e la Bank of Korea pone le basi per uno scambio reciproco di competenze e conoscenze focalizzato su due elementi chiave: i sistemi di regolamento lordo in tempo reale (RTGS) e le tecnologie per le valute digitali delle banche centrali (CBDC). Entrambe le istituzioni intendono approfondire la loro comprensione e cooperare attivamente nell’ambito delle sfide e delle opportunità offerte dalla crescente digitalizzazione delle transazioni finanziarie.
Il MoU sottolinea l’importanza delle questioni legate alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT), con un focus specifico su sistemi di regolamento in tempo reale e sulle Central Bank Digital Currencies. Questi due aspetti rappresentano pilastri fondamentali nell’evoluzione del settore finanziario, e la collaborazione tra Italia e Corea del Sud mira a condividere conoscenze e informazioni per affrontare tali sfide in modo sinergico.
Divergenze nelle strategie delle CBDC
Tuttavia, sebbene entrambe le banche centrali condividono l’impegno per l’adozione della tecnologia CBDC, i loro approcci divergono in alcuni aspetti chiave. La Bank of Korea ha già avviato sperimentazioni sulle CBDC destinate al pubblico, focalizzandosi attualmente sull’emissione di una CBDC all’ingrosso per supportare depositi bancari tokenizzati. I primi test includeranno pagamenti programmabili e prove in stile voucher.
Dall’altra parte, la Banca d’Italia partecipa attivamente alle sperimentazioni della CBDC al dettaglio della Banca Centrale Europea (BCE), ovvero l’euro digitale. Questo impegno inserisce l’Italia in un contesto più ampio, poiché la BCE si prepara a lanciare una CBDC al dettaglio, posizionando l’Europa come uno dei primi importanti protagonisti a seguire la Cina nell’implementazione di queste valute digitali su vasta scala.
Un elemento distintivo della strategia italiana è l’attenzione all’interoperabilità nei confronti delle transazioni basate sulla tecnologia dei registri distribuiti (DLT). L’Italia propone una soluzione per il regolamento all’ingrosso basato su DLT, utilizzando contratti collegati tramite hash. Questo approccio si discosta dalla visione all’ingrosso adottata da altre nazioni europee.
La proposta italiana non si configura come una CBDC all’ingrosso tradizionale, ma come un’API che collega un sistema di pagamento a una piattaforma DLT per titoli. Questo consentirebbe un regolamento atomico delle transazioni di titoli, offrendo una soluzione che potrebbe risultare efficace, specialmente in una fase transitoria in cui le banche centrali cercano di evitare l’integrazione con un numero eccessivo di DLT diversi.
Iniziative nazionali e progetti pilota
La Corea del Sud ha avviato progetti pilota sulla tecnologia delle CBDC coinvolgendo sia il settore privato che quello pubblico. L’obiettivo è di invitare 100.000 cittadini a testare le CBDC a partire dal 2024. Il paese ha già iniziato a sperimentare la sua infrastruttura tecnologica collaborando con banche private e istituzioni pubbliche, ricevendo supporto tecnico dalla Banca per i Regolamenti Internazionali.
Le diverse motivazioni dietro le CBDC
Maria Demertzis, una ricercatrice senior presso Bruegel, ha sottolineato che le motivazioni dietro l’adozione delle CBDC variano da paese a paese. Alcune banche centrali sono state motivate dall’emergere delle criptovalute e dalla paura che potessero dominare il panorama finanziario. Altre, invece, si sono concentrate sull’efficienza del denaro e sull’inclusione finanziaria, cercando di offrire soluzioni a coloro che non hanno accesso ai sistemi finanziari tradizionali.
Conclusioni
In conclusione, l’accordo tra Banca d’Italia e Bank of Korea testimonia l’impegno globale verso l’adozione delle Central Bank Digital Currencies. Queste valute digitali stanno emergendo come una componente fondamentale delle strategie finanziarie globali, ed hanno il potenziale di cambiare il panorama dei pagamenti internazionali e ridefinire le dinamiche geopolitiche. Mentre le banche centrali continuano a esplorare diverse vie per implementare le CBDC, l’intesa tra Italia e Corea del Sud rappresenta un passo significativo verso una collaborazione internazionale nell’era delle valute digitali delle banche centrali.