Generali: battaglia per il cda con Zurich dietro l’angolo

Mediobanca e il patto Del Vecchio-Caltagirone affilano le armi in vista dell'assemblea per il rinnovo del cda.

Si avvicina la resa dei conti in Generali. L’assemblea di fine aprile per il rinnovo del cda vedrà scendere in campo le truppe di Mediobanca e del patto tra Del Vecchio e Caltagirone. I due imprenditori puntano a scalzare l’a.d. Philippe Donnet e quindi la presa di Piazzetta Cuccia sul Leone. Se riuscissero nell’impresa potrebbero aprirsi sviluppi impensabili fino a pochi anni fa.

Probabile battaglia in assemblea per il controllo di Generali

Mancano poco più di tre mesi all’assemblea di Generali in programma il 29 aprile. In quell’occasione gli azionisti saranno chiamati, oltre che ad approvare il bilancio 2021, anche a nominare il nuovo consiglio di amministrazione. L’azionista di riferimento Mediobanca rischia di perdere il controllo del board della compagnia assicurativa, il suo asset principale. Negli ultimi mesi infatti Leonardo Del Vecchio e Francesco Gaetano Caltagirone hanno fatto shopping sul mercato: il patto parasociale che comprende anche la Fondazione CRT è arrivato a detenere il 16,133% di Generali. Il primo azionista Mediobanca ha il 15,51% ma ha reagito con un prestito titoli grazie al quale in assemblea potrà contare su diritti di voto pari al 17,22%.

Generali: Del Vecchio e Caltagirone affilano le armi

Si tratta di un testa a testa che finirà al fotofinish, o quasi. Molto dipenderò dalla capacità dei due schieramenti di convincere gli altri soci sui rispettivi piani industriali. Quello di Mediobanca-Donnet presentato a metà dicembre non ha suscitato particolari reazioni del titolo in borsa. Secondo indiscrezioni Del Vecchio e Caltagirone, oltre a preparare una loro lista di candidati per il cda, stanno anche approntando una nuova strategia con la consulenza di Fabrizio Palermo, ex numero uno di CDP. Se i pattisti dovessero spuntarla, proprio Palermo potrebbe diventare in nuovo a.d. di Generali.

Ipotesi fusione con Zurich in caso di vittoria dei pattisti

Ma, sempre secondo indiscrezioni, si tratterebbe solo di una fase di passaggio in attesa di un’operazione ben più dirompente: la fusione con il gruppo Zurich. Del Vecchio ha infatti sempre mostrato insofferenza verso la gestione Mediobanca di Generali. L’imprenditore rimprovera soprattutto una visione strategica troppo ristretta, limitata al piccolo cabotaggio. Tutto il contrario di quello che ha realizzato lui con Luxottica, fusa con Essilor per creare il leader mondiale del settore lenti e occhiali.

Con Del Vecchio nella sala dei bottoni per il Leone potrebbe aprirsi la porta dell’M&A: l’integrazione con Zurich sarebbe agevolata da Mario Greco, attuale numero uno del gruppo svizzero e a.d. di Generali dal 2012 al 2016 (sostituito dallo stesso Donnet). Le due compagnie si integrerebbero molto bene dato che Zurich è attiva soprattutto nei rami danni e Generali nei rami vita. Il risultato dell’integrazione sarebbe il primo gruppo assicurativo europeo per capitalizzazione di borsa: 92 miliardi di euro contro i 91 di Allianz.

(Simone Ferradini)

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