L’agenzia Moody’s ha confermato la fiducia dei mercati italiani. In particolare, Moody’s ha confermato il rating dell’Italia e alzato l’outlook da “negativo” a “stabile”. BTP e Spread sorridono dopo la mossa a sorpresa, ma cosa significa? Quali sono le implicazioni e i rischi? I cittadini italiani devono avere paura o, finalmente, tirare un sospiro di sollievo? Giancarlo Marcotti, esperto di macroeconomia, ha fatto chiarezza e detto la sua.
Moody’s conferma il rating: quali sono le conseguenze per l’Italia? Lo spiega Marcotti
Con la conferma del rating e il rialzo dell’outlook, Moody’s scaccia il rischio di una valutazione negativa che avrebbe portato il nostro Paese al cosiddetto “junk” (letteralmente “spazzatura”). Per l’agenzia, le prospettive di breve termine dell’Italia “sono sostenute dall’attivazione del PNRR e dai recenti miglioramenti del settore bancario“. Diminuiti, inoltre, “i rischi legati alle forniture energetiche”, per via del clima generalmente mite dello scorso inverno.
Eppure c’è un però: i livelli del debito pubblico restano alti e, conseguentemente, emerge la necessità di ridurre il deficit italiano, che nel 2024 – stando alle prime previsioni di Moody’s – si aggirerà intorno al 4,4% del Pil.
L’agenzia ha fatto previsioni anche sul PNRR, definito un’opportunità che “capita una volta in una generazione per rafforzare la crescita e attuare riforme specifiche”. Il ministro Giorgetti ha espresso la sua soddisfazione. Per lui: “È una conferma che, seppure tra tante difficoltà, stiamo operando bene per il futuro dell’Italia“.
Ma è davvero così? Quando si parla di debito pubblico, qual è la situazione in cui versa realmente l’Italia e come sta lavorando il governo? Giorgia Meloni e la sua squadra ci porteranno davvero verso la catastrofe? Quali sono le prossime sfide da affrontare? Giancarlo Marcotti dice la sua, esprimendo un chiaro giudizio sul lavoro svolto finora dal governo (sul fronte economico) e sulle prospettive future.
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