In una giornata in cui le vendite stanno avendo la meglio a Piazza Affari, con il Ftse Mib in calo dello 0,63% al momento, tra le blue chip un forte ribasso viene accusato in particolare da Recordati.
Recordati sotto scacco sul Ftse Mib
Il titolo, dopo aver guadagnato un punto percentuale ieri, sin dalle prime battute oggi ha imboccato la via delle vendite, accelerando progressivamente al bilancio.
Mentre scriviamo, Recordati si presenta a 40,1 euro, con un affondo del 3,09% e volumi di scambio vivaci, visto che fino a ora sono transitate sul mercato oltre 265mila azioni, già al di sopra della media degli ultimi 30 giorni pari a quasi 200mila.
Recordati bocciato da Barclays: ecco i motivi
Il titolo oggi finisce nel mirino dei ribassisti sulla scia delle cattive notizie arrivate da Barclays che ha rivisto la sua strategia.
Gli analisti hanno modificato il rating su Recordati da “equalweight” ad “underweight, con un prezzo obiettivo tagliato da 40 a 35 euro, valore che implica un potenziale di downside di quasi il 13% rispetto alle quotazioni correnti a Piazza Affari.
Barclays ha motivato il downgrade alla luce della previsione di una frenata dei ricavi di Recordati e di pressioni sui margini nel breve termine.
L’idea degli analisti è che difficilmente il gruppo potrà crescere alla stessa velocità vista in passato, dal momento che si è focalizzato sulle malattie rare.
A ciò si aggiungano anche i rischi aumentati legati ai brevetti e i maggiori investimenti previsti in prodotti di nuova acquisizione.
Alla luce di ciò, gli analisti di Barclays ritengono che non ci siano ragioni tale da giustificare il premio a cui quotano le azioni di Recordati.
Come se non bastasse, alla base della view negativa degli esperti c’è anche il fatto che dopo un passato glorioso nell’M&A, ora la situazione è diversa per Recordati, visto che l’attuale scenario è meno favorevole per future operazioni su questo versante.
Recordati: martedì i conti del 2022. Le attese di Equita SIM
Intanto l’attenzione è rivolta all’appuntamento in agenda martedì prossimo 21 febbraio, quando Recordati alzerà il velo sui conti del 2022 e presenterà un aggiornamento del piano industriale triennale.
Con riferimento allo scorso anno, gli analisti di Equita SIM si aspettano il sostanziale rispetto delle guidance.
Nel dettaglio i vertici di Recordati hanno indicato di attendersi ricavi in rialzo del 18% a 1,86 miliardi di euro, un Ebitda adjusted in ascesa dell’11% a 670 milioni e un utile netto adjusted in crescita dell’8% a 460 milioni.
Si tratta di indicazioni cui sia gli analisti di Equita SIM che il consensus sono allineati. Per il biennio 2023-2024, gli esperti di Equita SIM limano leggermente le stime, con un taglio del 3% per l’Ebit adjusted e del 5% per l’utile netto adjusted, per tener conto degli effetti dell’inflazione sui costi e i maggiori oneri finanziari, dato che oltre il 60% del debito lordo è a tasso variabile. L’impatto sul fre cash flow è comunque limitato.
Dalla presentazione gli analisti si aspettano aggiornamenti sull’ultima società acquista Eusa, sul trend delle vendite, in primis di Isturisa, oltre a Signifor, Eligard e ai principali prodotti storici, sull’impatto dell’inflazione, pipeline/costi di R&D e un aggiornamento sull’andamento del business in Russia.
Per quanto riguarda l’M&A, gli analisti della SIM milanese immaginano che il management ribadisca l’interesse a realizzare nuove acquisizioni, ma non si aspettano novità a breve.
Confermata intanto la view bullish su Recordati, con una raccomandazione “buy” e un target price ridotto del 2% a 52 euro.
