TASI 2022: cos’è? Chi la paga? Tutte le novità!

Scopri tutto sulla TASI! Quando è nata? Che cos'è? Chi la deve pagare? Chi ha l'esenzione? Quando, dove e come si paga? Come si calcola? E molto altro ancora!

Continuando a leggere questo breve articolo, avrai il modo di andare a conoscere e di andare a scoprire tutto ciò che riguarda la TASI, ossia la cosiddetta tassa sui servizi indivisibili, che veniva pagata al proprio Comune di appartenenza.

Nello specifico, andremo a parlare, inizialmente, di quali sono le varie tipologie di imposte che i contribuenti devono versare ai propri Comuni di appartenenza.

Dopodiché, andremo a parlare di quando è nata la TASI ed andremo a vedere, anche, quando è stata abolita questa particolare tipologia di imposta.

Successivamente, andremo a dare, invece, una breve definizione ed andremo a parlare, in sostanza, di che cos’è la TASI.

Poi, andremo a parlare di quali sono quei soggetti che sono tenuti al versamento della TASI e di quelli che invece non devono pagare questa particolare tipologia di imposta, dal momento che hanno il diritto di beneficiare dell’esenzione.

Dopodiché, andremo ad approfondire la tematica che riguarda proprio quest’ultimo argomento, andando a parlare di quando non bisogna pagare la TASI per la seconda casa.

Prima di terminare questa mini guida, andremo a parlare, invece, di quando, di come e di dove bisogna pagare questa particolare tipologia di imposta.

Ed infine, per andare a concludere questo breve articolo, andremo a parlare, invece, di come si fa il calcolo della TASI ed andremo a vedere come si calcola questa particolare tipologia di imposta, quando questa deve essere versata per la prima casa.

Quali tasse si pagano ai Comuni?

Il primo passo che andremo ad effettuare in questa breve guida, sarà quello di andare a parlare di quali sono le varie tipologie di imposte che i contribuenti hanno l’obbligo di versare ai propri Comuni di appartenenza.

Nello specifico, ecco quali sono le quattro principali tipologie di imposte comunali che i contribuenti devono obbligatoriamente versare, presso il proprio Comune di appartenenza, qualora siano dovute:

  • TASI (Tassa sui Servizi Indivisibili);

Oltre a queste quattro principali tasse che i cittadini versano nelle casse del proprio Comune di appartenenza, quest’ultimo ha la facoltà di andare a richiedere ai propri contribuenti anche:

  • L‘imposta comunale sulle pubblicità e sulle affissioni pubbliche;
  • Il canone previsto per l’installazione dei mezzi pubblicitari;
  • La Tassa per l’Occupazione di Spazi e di Aree Pubbliche (TOSAP);
  • Il Canone per l’Occupazione di Spazi e di Aree Pubbliche (COSAP);
  • L’Imposta di Scopo (ISCOP);
  • Imposta di Soggiorno, anche detta Imposta di Sbarco;
  • L’addizionale comunale sui diritti di imbarco.

Da quando è nata la TASI?

Dopo aver parlato di quali sono le varie tipologie di imposte che i contribuenti hanno l’obbligo di versare ai propri Comuni di appartenenza, passiamo adesso a vedere tutto quello che riguarda la TASI, iniziando con l’andare a parlare di quando è nata questa particolare tipologia di imposta.

Nello specifico, la tassa sui servizi è stata istituita con la Legge di Bilancio, prevista per l’anno 2014, ed emanata attraverso la Legge n. 147 del 27 dicembre del 2013, successivamente pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 302 del 27 dicembre del 2013.

Questa norma ha posi subito delle modifiche, mediante l’approvazione del Decreto Legge n. 16 del 2014, convertito successivamente, passando per alcune modifiche, dalla Legge n. 68 del 2 maggio del 2014.

Quando è stata abolita la TASI?

Dopo aver parlato di quando è nata la TASI, passiamo adesso a vedere, invece, quando questa particolare tipologia di imposta è stata abolita.

Nello specifico, la tassa sui servizi doveva essere versata, nelle casse del proprio Comune di appartenenza, fino al termine dell’anno 2019.

Dunque, la TASI è stata abolita a partire dal 1° gennaio del 2020, ed è stata, per così dire, accorpata all’IMU.

Che cos’è la TASI?

Dopo aver parlato, in maniera estremamente dettagliata, di quando è nata e di quando è stata abolita la TASI, passiamo adesso a dare, invece, una breve definizione ed andiamo a vedere, in sostanza, che cos’è questa particolare tipologia di imposta.

Nello specifico, la parola TASI è l’acronimo di Tassa sui Servizi Indivisibili, ed è una particolare tipologia di tributo che deve essere versato da tutti i contribuenti, che possiedono un immobile, al proprio Comune di appartenenza, per finanziare i servizi erogati da quest’ultimo.

Chi deve pagare la TASI?

Dopo aver dato una breve definizione e dopo aver parlato di che cos’è, in sostanza, la TASI, passiamo adesso a vedere, invece, quali sono quei soggetti che sono tenuti al versamento di questa particolare tipologia di imposta.

Nello specifico, la TASI deve essere pagata da chiunque possiede un immobile, e quindi:

  • Dal proprietario;
  • Dall’inquilino;
  • Dagli obbligati in solido.

Chi non deve pagare la TASI? Ecco chi ha l’esenzione!

Dopo aver parlato di quali sono quei soggetti che sono tenuti al versamento della TASI, passiamo adesso a vedere chi, invece, non deve pagare questa particolare tipologia di imposta, dal momento che possiede il diritto di beneficiare dell’esenzione.

Nello specifico, la TASI non deve essere pagata da coloro che possiedono un immobile, nel quale abbiano la residenza o la dimora abituale: dunque, non si paga sulla prima casa.

Questo a patto, però, che l’immobile in questione non sia relativo alle categorie catastali, cosiddette “di lusso”, ossia A/1, A/8 e A/9, ma sia riconducibile ad una di queste categorie:

  • A/2;
  • A/3;
  • A/4;
  • A/5;
  • A/6;
  • A/7.

Quando non si paga la TASI sulla seconda casa?

Dopo aver parlato di quali sono quei soggetti che non sono tenuti al versamento della TASI, dal momento che hanno il diritto di beneficiare dell’esenzione, passiamo adesso ad approfondire, invece, questo specifico argomento, andando a vedere:

la tematica che riguarda il quando non bisogna pagare questa particolare tipologia di imposta, per la seconda casa.

Nello specifico, la TASI sulla seconda casa va sempre pagata, tranne nel caso in cui il proprio Comune di appartenenza deliberi e stabilisca un’aliquota del 10,60%, con la quale il contribuente sarebbe tenuto al versamento di una sola imposta, invece di andare a versare sia l’IMU, che la tassa sui servizi.

Quando e come si paga la TASI?

Dopo aver parlato, in maniera estremamente approfondita, della tematica relativa al quando non bisogna versare la TASI, perché si possiede l’esenzione oppure in relazione alla seconda casa, passiamo adesso a vedere, invece, quando e come si paga questa particolare tipologia di imposta.

Nello specifico, ecco quali sono le principali scadenze, che sono previste, per il versamento della TASI:

  • Entro il 16 giugno deve essere versato l’acconto della TASI, pari al 50% del totale dell’imposta dovuta;
  • Entro il 16 dicembre deve essere versato il saldo della TASI, pari al 50% della restante parte dell’imposta dovuta.

Dove e come si paga la TASI?

Dopo aver parlato di quando e come bisogna versare la TASI, passiamo adesso a vedere, invece, dove e come si paga questa particolare tipologia di imposta.

Nello specifico, ecco quali sono le tre modalità con le quali si può provvedere al versamento della tassa sui servizi.

Andando subito al sodo, quindi, ecco come si paga la TASI:

  • Attraverso il bollettino postale, presso gli uffici postali oppure in banca;
  • Online, attraverso il servizio di home banking, messo a disposizione dalla propria banca.

Il modello F24 si può scaricare direttamente dal sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate e deve essere correttamente compilato, inserendo i propri dati, all’interno della sezione “IMU ed altri tributi locali”.

All’interno di questo modulo, bisogna inserire, inoltre, anche questi dati specifici:

  • Il codice identificativo del proprio Comune di appartenenza;

Nel versamento tramite il bollettino postale, invece, bisogna inserire il conto corrente n. 1017381649, il quale è valido per tutti i Comuni italiani.

Come si fa il calcolo della TASI?

Prima di terminare questo breve articolo e dopo aver parlato, in maniera estremamente approfondita, di tutto quello che riguarda il quando, il dove e il come bisogna andare a versare la TASI, passiamo adesso a vedere, invece, come si effettua il calcolo di questa particolare tipologia di imposta.

Nello specifico, se l’immobile oggetto della tassa sui servizi è interamente di proprietà del contribuente, quest’ultimo avrà il dovere di versare, per intero, l’imposta dovuta.

Mentre, se l’immobile è in possesso di un inquilino oppure di un comodatario, costoro dovranno versare una percentuale che potrà variare tra il 10% ed il 30% del totale dell’imposta dovuta, in base a quanto viene disposto dal proprio Comune di appartenenza.

La restante parte della TASI, dovrà essere versata, logicamente, dal contribuente che risulta proprietario dell’immobile.

Come si calcola la TASI sulla prima casa?

Ed infine, per andare a concludere questa breve guida, dopo aver parlato di come si effettua il calcolo della TASI, passiamo adesso a vedere, invece, come si calcola questa particolare tipologia di imposta, quando questa deve essere versata per la prima casa.

Nello specifico, ecco come si procede con il calcolo della tassa sui servizi sulla prima casa. Per fare questo, dobbiamo andare a conoscere il valore dell’aliquota, che è stata stabilita, e cosa bisogna fare per riuscire ad ottenere la base imponibile, per procedere con il calcolo della TASI.

Andando direttamente al nocciolo della questione, dunque, ecco come ottenere questi due importi:

  • L’aliquota di base della TASI è pari allo 0,1%, a meno che non venga disposto diversamente dal proprio Comune di appartenenza, il quale può decidere di diminuire questo valore, fino ad arrivare allo zero, così come è previsto dal Comma 675 della Legge 147 del 2013;
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