Bitcoin crolla ancora? Il crypto broker NYDIG costretto a licenziare 30% degli impiegati

NYDIG, famosa società statunitense con il sogno d'istituzionalizzare Bitcoin, sembra essere costretta a licenziare più di 1/3 del personale.

Il mercato delle criptovalute sembra non volere abbandonare il trend ribassista che l’ha accompagnato per tutto il 2022 e sembra intenzionato a proseguire lungo il 2023.

Gli effetti sarebbero devastanti per la maggiore parte degli attori in gioco, dai piccoli risparmiatori alle grandi società.

Oggi abbiamo una capitalizzazione totale di mercato che ha perso circa il 70% rispetto al picco raggiunto a novembre 2021 e non trattandosi più solo di “una breve correzione” molti cercano di correre ai ripari.

Uno di questi è NYDIG, uno dei broker di Bitcoin che mirava a istituzionalizzare la crypto.

La società sembra avere preso una triste decisione, considerando comunque i margini di profitti raggiunti, forse giustificata dall’andamento di mercato: licenziare una grande fetta del proprio personale.

Ad alcuni sembra una difficile scelta causata dalla crisi del settore crypto, ma alcuni numeri non spiegano la decisione di NYDIG, scopriamo perché.

Bitcoin crollerà ancora?

Difficile a dirsi. Storicamente, Bitcoin è stato strettamente correlato ai titoli tecnologici, ma con una caratteristica un po’ problematica: l’alta volatilità rispetto a tutti gli altri mercati.

Questo ha sempre impedito di definirlo bene rifugio, o “oro digitale”, appellativo sostenuto spesso da tanti trader che lo vedono ancora come una delle alternative all’inflazione.

Come per la sua volatilità, il prezzo effettivo di Bitcoin è sceso ai minimi di fine 2020, riuscendo, però, insieme al mercato azionario a rimbalzare all’interno del proprio range che al momento oscilla tra i $18.500-$20.500.

Ma cadrà? La certezza non è assoluta e bisognerà attendere per capirlo, ma è certo che una rovinosa rottura al di sotto dei $18.500 potrebbe innescare una crisi importante, soprattutto adesso che già molte società come NYDIG sembrano soffrire il ribasso degli ultimi mesi.

Chi è NYDIG?

La società crypto ha sede a Manhattan, USA ed è stata fondata nel 2017.

NYDIG nasce per fornire servizi di criptovalute e l’azienda sembra aver tratto profitto dal boom dell’adozione delle valute digitali nel biennio 2020-21.

Dopo il lancio dell’attività di soluzioni bancarie nel 2020, la società ha annunciato una serie di partnership con leader del settore e delle soluzioni di piattaforma come Alkami, Allied Payment Network, CSI, FIS, Fiserv, Jack Henry, NCR e Q2 con l’obiettivo di rendere Bitcoin accessibile a tutti, soprattutto alle istituzioni.

Nonostante il successo iniziale, però, NYDIG fa sfortunatamente parte di quelle crypto società che quest’anno hanno licenziato dipendenti a causa della crisi del Web3.

Fare diventare BTC parte delle istituzioni? Missione fallita

New York Digital Investment Group LLC offre soluzioni e servizi di gestione patrimoniale, custodia ed esecuzione per le risorse digitali, servendo clienti in tutto il mondo e quindi si tratta di una realtà molto grande, di certo non l’ultima arrivata.

NYDIG ha lanciato il suo Bitcoin Fund nel 2018 e ha raccolto $190 milioni nel 2020. L’azienda ha raccolto $1 miliardo a dicembre 2021, con una valutazione di $7 miliardi all’epoca.

La società ha collaborato con diverse istituzioni, anche con U.S Bank, per creare piattaforme capaci di rendere Bitcoin fruibile a livello istituzionale, legando banche e istituti creditizi tra di loro, facilitando l’accesso a BTC come non mai.

Tuttavia gli ultimi dati e il valore in calo della valuta digitale, giunta sotto i 20.000 USD dai quasi 68.000 USD dell’anno scorso, dimostrano il fallimento del progetto.

Spingendo la società a soluzioni drastiche come l’estrema riduzione del personale dimostra!

NYDIG licenzia il 30% degli impiegati

Un duro colpo per dipendenti e famiglie, ma una decisione che sembra non prevedere ripensamenti.

I dirigenti della NYDIG hanno infatti comunicato ad alcuni dipendenti di licenziamento. Ai dipendenti è stato detto che l’azienda stava cercando di tagliare le spese e restringere la sua attenzione alle attività più promettenti, cercando probabilmente di fare fronte a un periodo che non sembra positivo per le aziende impegnate con Bitcoin.

Circa il 33% del personale è stato licenziato, per un totale di 110 dipendenti.

Inoltre proprio due dirigenti erano stati sostituti già due settimane prima dell’annuncio.

Controversie: è davvero necessario licenziare?

Certo è che il mercato delle criptovalute risulta in crisi, con asset digitali come gli NFT che soffrono di conseguenza, ma c’è qualche dubbio inerente i licenziamenti a NYDIG.

Secondo il fondatore dell’azienda Ross Stevens, il bilancio sembra essere in positivo, anzi si parla addirittura di profitti da record nel 2022!

NYDIG ha anche acquistato Bitcoin e asset digitali, approfittando del ribasso, e secondo la SEC alla fine di settembre 2022, la società ha raccolto 720 milioni di USD per il suo fondo istituzionale Bitcoin.

Tutto questo fa riflettere sulla reale necessità di licenziare circa 1/3 del personale, non credete? Più che per un bisogno dell’azienda, sembra essere stato tutto dovuto ad altre ragioni.

Tuttavia non possiamo negare che altri colossi del Web3 come Coinbase, o Gemini, hanno dovuto fare lo stesso. Chissà che non sia una politica preventiva per il futuro incerto di cui Bitcoin è protagonista.

Leggi anche: 6 criptovalute incredibili che non conosci: ottimi investimenti secondo fan del Web3 

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