Siamo tornati tutti dalle vacanze? Riposati?Qualcuno sotto l’ombrellone forse ha letto sui giornali: “Il tapering fa tremare i mercati”, oppure “Tapering sicuramente a settembre” o titoli simili. Ma cosa significa in soldoni questo termine?Quello che letteralmente potremmo tradurre con “assottigliare” in sostanza identifica la volontà della Banca Centrale americana di ridurre per poi cessare le iniezioni di liquidità adottate per stimolare l’economia mediante l’acquisto di titoli governativi.Queste fasi di acquisto, tecnicamente definite Quantitative Easing (QE), sono state, dal 2009 ad oggi, 3. Attualmente stiamo vivendo il QE3, annunciato il 13 settembre 2012 e ancora in corso.Comprando costantemente grandissimi quantitativi di titoli in circolazione, immetto liquidità nel sistema confidando che questa possa innescare un circolo virtuoso di consumi e di ripresa dell’economia. Storicamente l’unico esempio concreto di quella che altrimenti sarebbe solo una teoria è costituito dal Giappone che all’inizio degli anni 2000 adottò un QE, per poi abbandonarlo nel 2001 definendolo non efficace.Non per questo dobbiamo considerarla una politica sbagliata, certo sarebbe stato rassicurante sapere che era stata usata 168 volte con esiti quasi sempre positivi (168 è un numero a caso…).Quindi perché adottare una teoria, mai applicata in pratica se non in un caso per altro con esito negativo? Perché probabilmente non c’era altro da fare, all’inizio del 2009 la situazione era talmente grave da dover “tentare” qualcosa, anche un esperimento, come la stessa Fed ammette, dichiarandolo un “learning by doing”I presupposti teorici sono abbastanza semplici: senza voler banalizzare, se stimolo la crescita e l’accesso al credito ottengo un beneficio abbastanza rapido che tende ad autoalimentarsi, ma quali sono i potenziali “costi” di questa operazione?