Borse in profondo rosso, giù le società dell’energia

I future su FTSE (-1,47%) e DAX (-2,26%) segnalano un avvio in forte ribasso in Europa.

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Giovedì abbiamo assistito a un’altra seduta di trading turbolenta dopo che l’Oms ha detto che, per la prima volta dall’inizio dell’epidemia di coronavirus, si sono registrati più casi al di fuori della Cina che entro i suoi confini. La notizia alimenta i timori che il coronavirus stia diventando una minaccia globale e che le misure di contenimento in altri paesi possano frenare ulteriormente la crescita globale. Alcune società europee hanno interrotto i viaggi nelle prossime settimane e si stanno rivendendo al ribasso le previsioni sugli utili.

Sono proseguite le vendite generate dal panico. Il Nikkei ha ceduto un altro 2% e il Kospi è sceso dell’1,05%, invece a Shanghai (+0,19%) le azioni hanno trovato richieste lievemente migliori.

I future su FTSE (-1,47%) e DAX (-2,26%) segnalano un avvio in forte ribasso in Europa.

Il greggio WTI è scivolato sotto i $48 al barile. La brusca flessione dei prezzi del petrolio oggi dovrebbe pesare sulle società del comparto energetico.

I future sui titoli azionari USA hanno ceduto l’1,50%, mentre il rendimento dei decennali USA crollava al minimo storico dell’1,30%, perché gli investitori si sono riversati sui beni sicuri in previsione di una possibile intensificazione delle vendite sull’azionario.

In effetti, il declino che stiamo vedendo ora non è la correzione del recente rally dell’azionario; il mercato sta invece capendo che l’epidemia di coronavirus si tradurrebbe in utili molto più bassi e in una crescita globale anemica. Se a ciò aggiungiamo il fatto che la crisi al di fuori della Cina è appena iniziata, ecco spiegata la variazione significativa nelle quotazioni dei titoli.

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