Ancora depressione per il dollaro americano

Il week-end di “ferragosto” ha ribadito un verdetto importante sul mercato valutario la depressione del dollaro americano.

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Il week-end di “ferragosto” ha ribadito un verdetto importante sul mercato valutario la depressione del dollaro americano.

Sono 8 le settimane che il greenback continua a perdere terreno contro la major Europea.

I Tori USD non si sono presentati facendo pressione sulla curva di domanda di Dollari Americani nemmeno in presenza di alcuni tiepidi ma positivi dati fondamentali come l’incremento del Michigan Consumer Sentiment da 72,5 a 72,8 punti.

Tuttavia il poco appetito della valuta a stelle e strisce va identificata in primis in una perdita del “safe-haven status” a discapito proprio dei principali listini azionari statunitensi che continuano ad essere in overbuy sui massimi assoluti.

Andando a verificare i dettagli sul USDX si nota un qualcosa di interessante: i Large Traders sono short a livello record come non mai dagli anni 90.

Più che una tecnica di mercato a nostro avviso lo status verificato è proprio una perdita di potere come safe-haven asset e come “reserve currency”.

Inoltre se si analizza la serie storica si nota anche la velocità del calo dello stesso USDX che si attesta come il più veloce nell’arco degli ultimi dieci anni.

I “reserve assets” quali EURO, JPY e CHF potrebbero ampliare il baricentro ulteriormente a discapito del greenback.

Inoltre la tipica illiquidità del mese di Agosto potrebbe dare ulteriore slancio o spinta al trend primario portando ulteriore debolezza sulla valuta americana comunque in un contesto tecnico molto forzato.

Da una view grafica 1850 punti sono un test importante che se superati potrebbero portare il rate verso i 2000 punti per contro potrebbe verificarsi la formazione di una resistenza portanto il valore verso i 17 figura.

Il sentiment globale rimane euforico sui listini ma potentemente sempre più pericoloso per la sovrastima del rendimento e la sottostima del rischio stesso che sembra, guardando dati, serie storiche e statistiche assente per i listini più grandi al mondo.

Se siamo in eccesso di overconfidence dobbiamo essere anche consci che i fondametali post Covid19 sono davvero molto negativi: un esempio?

Guardando il numero di persone disoccupate negli USA fa molto riflettere la variazione infraannuale, o meglio nel mese di Febbraio il totale si attestava intorno ai 6 milioni oggi si aggira intorno ai 30 milioni.

I fondamentali prima o poi chiederanno il “conto” con un nuovo test sul Greenback e sulla sua perdita di “reserve assets”.

Concludiamo segnalando i dati dei verbali FOMC nella giornata di Mercoledì e alcuni dati sull’attività industriale Europea nella giornata di Venerdì.

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