Analisi settimanale al 20 aprile 2012Pivot Supporti: 13.450 - 12.250 Pivot Resistenze: 14.300 – 15.000
L’ottava si chiude con un primo tentativo di rottura della linea orizzontale ai 14.000 punti e ciò accade, come preannunciato nello scorso report, in concomitanza con il cross ribassista della media a 21 giorni nei confronti della media primaria e mentre la media a 65 giorni assume la stessa inclinazione negativa della 200 giorni. Si tenga conto che la sessione del 19 indica la peggior chiusura di Borsa tra le ultime 50 sessioni. A questo punto i prossimi step ribassisti sono posti prima attorno al minimo di novembre del 2011, a 13.600, e poi tra 13.000 e 13.200 minimi del settembre dello scorso anno. Di fatto la linea dei prezzi è uscita dal canale rialzista avviato proprio a settembre del 2011 per immettersi nel canale discendente che ha avuto origine addirittura a febbraio sempre dello scorso anno. Quindi, la pressione ribassista proietta i prezzi proprio in area 13.000.
Difficile dire se si avranno a breve positivi dati macro tali da invertire la tendenza a breve, ma i timori circa l’area Euro al momento non fanno altro che favorire l’incertezza dei mercati. La crisi dei debiti sovrani resta condizionata dalle politiche restrittive imposte ai Paesi periferici in difficoltà, con le evidenti ricadute sull’economia reale il cui andamento peggiora le prospettive di traguardare gli obiettivi che gli Stati si sono fissati. Il solo rigore fiscale continua a deprimere l’andamento economico, ottenendo un effetto quasi opposto a quello desiderato, vale a dire vanificando gli stessi sforzi correttivi sin qui messi in campo.
Non stupiscono quindi le stime di crescita che vengono considerate, siano maggiormente negative per il 2012. Se ciò è scontato per l’area Euro, non sorprende l’oramai assodato rallentamento dei paesi asiatici, Cina in testa. Peraltro circa il vecchio continente, la Spagna aiuta ad accentuare la volatilità, infatti gli operatori ritengono verosimile che lo stato iberico possa ricorrere ad aiuti internazionali. Scontata la reazione degli spread verso i massimi, di nuovo in allargamento rispetto a Bund e Treasury.