Come sempre accade il venerdì, anche oggi andremo a fare una rapida sintesi di quel che s’è scritto nei giorni precedenti (anche solo per capir se non si sia presa qualche cantonata), così da poter poi avanzare (eventualmente…) un’ipotesi “plausibile” su quel che potrebbe ancor accadere nelle prossime sedute.A tal proposito, crediamo possa rivelarsi davvero utile il riprendere quel che s’era scritto giusto una settimana fa, anche perché più che sufficiente per portare al centro della scena un tema che potrebbe rivelarsi decisivo in tempi, forse, brevissimi:“La chiusura d’agosto su alcuni mercati, ed in particolare sul nostro, non solo ha lasciato aperta la possibilità di segnare ulteriori massimi nel mese di settembre, ma ha fornito alla stessa ampie probabilità di successo. In realtà, quant’avvenuto su molti mercati azionari tra il 20 ed il 24 agosto ci aveva già “obbligati” (diciamo così), da un lato, a confermar gli obiettivi ambiziosi sul mercato italiano (area 24250p) e, dall’altro, ad alzare quelli sul mercato americano (portandoli da 1020 a 1120 punti di S&P500), ma dal 24 al 31 agosto i mercati hanno badato al solo contenimento dei possibili rischi (leggi “volatilità”), accontentandosi di portare i corsi verso i massimi di mese, senza fornir però particolari strappi al rialzo. E così, alla luce di quanto avvenuto a fine agosto, siamo stati costretti a trarre le seguenti conclusioni:- l’ipotesi che lo S&P500 possa raggiungere, nel corso delle prossime settimane, area 1120p non ha più probabilità sufficienti per esser da noi sposata (poi, può anche esser che lo S&P500 giunga lassù, e magari in un sol giorno, ma non è più quel che noi si crede… “molto probabile”);