Era il 5 Agosto del 2017 quando, per la prima volta, misi sul tavolo da lavoro l'ipotesi di inversione di lungo termine dell'oro.
In questi anni ho ripetuto svariate volte come, in ottica di investimento, era preferibile accettare il rischio di subire correzioni intermedie pur di non correre quello di uscire anzitempo.
Tale strategia ha ampiamente pagato, permettendoci di vedere l'oro salire da 1.258 a 1.808 dollari (+43%!).
Il contesto e le prospettive future (rendimenti bassi e ingenti QE) restano favorevoli all'oro.
Tuttavia, giunti a questo punto, condivido alcune riflessioni personali.
Se in passato era bene non correre il rischio di uscire anticipatamente, ora, a pochi passi dai massimi storici (1.921 dollari del settembre 2011), in presenza di un deciso ipercomprato, e per di più in anno particolare come quello in corso, ritengo debba prevalere l'obiettivo di preservare l'enorme guadagno realizzato, approfittando magari di un eventuale ulteriore allungo.
Stesso discorso per i titoli auriferi il cui guadagno è persino più corposo.
Riccardo Fracasso
Sono nato il 24 dicembre del 1974 a Rovigo, provincia presso la quale risiedo. Svolgo l’attività di consulente finanziario dal 2005, ma mi occupo di finanza dal 1998. Mi interesso di questa materia anche nelle vesti di investitore e sicuramente ciò ha accresciuto e tuttora accresce ancor più la mia sete di apprendimento. Le mie conoscenze sono frutto della scelta dei libri giusti, dell’attenta lettura delle riflessioni di ottimi analisti e di migliaia di ore di navigazione in siti finanziari ed economici … ma gli insegnamenti più importanti li ho ricevuti dagli inevitabili errori di percorso.