S’era scritto mercoledì scorso:“Dal 25 agosto (minimo a 22.6p), e col trascorrere delle sedute, la volatilità è tornata a salire, finendo col rompere quella trend line ribassista (costruita sui massimi di marzo e luglio) che n’aveva frenato i corsi sino alla scorsa settimana. Rotta la stessa, la volatilità s’è spinta ancor più in alto (fin quasi toccare i 30p), violando al rialzo, in particolare, il massimo a 28.4p battuto lo scorso 17 agosto. C’è dunque da tremar come foglie, ora?… Noi non lo crediamo. O meglio: non crediamo che sia già il momento di tremar come foglie. Il minimo di settimana scorsa, infatti, ha fortunatamente rotto la sequenza di minimi e massimi crescenti che la volatilità aveva costruito su base settimanale (una sequenza analoga, in realtà, v’è ancor su base giornaliera, ma la stessa ha valenza decisamente inferiore a quella da noi presa in esame) e, finché tale sequenza non sarà ricostruita, potremo solo pensare che il trend al ribasso, assunto dalla volatilità lo scorso marzo, s’è di certo interrotto, ma altrettanto certamente non s’è ancor avviato un trend al rialzo. Saranno con buona probabilità i “pompieri” ad avviarlo, loro malgrado, giacché molto difficilmente riusciranno a completare il proprio lavoro: i minimi a 22.6p, infatti, parrebbero rappresentare un buon fondo, non così semplice da violare al ribasso.”Il giorno subito successivo s’era quindi aggiunto:“Come alcuni segnali lasciavano intuire, i “pompieri” sono entrati prontamente in azione e la volatilità ha preso lentamente a scemare. E così, dal picco a 29.6p, s’è scesi sino ai 28.4p, per poi fermarsi poco sotto i 29p. Nulla di sostanziale, ma comunque più che sufficiente per calmar le acque almeno per qualche tempo. Ora, immaginando che la correzione in corso sulla volatilità possa proseguire, fin dove è lecito attendersi che la stessa possa spingersi?… La risposta, nel caso, è in fondo molto semplice: se quant’avvenuto fin qui è solo l’inizio di una correzione, e non una semplice pausa, allora la volatilità dovrà spingersi almeno sino a quei 28p che rappresentano un ritracciamento del 23.6% di quanto guadagnato nei giorni precedenti (da 22.6p a 29.6p).” Ovviamente, una correzione di tale portata sarebbe così poco significativa che se la stessa dovesse interrompersi su tali livelli ci sarebbe davvero di che tremar come foglie. D’altra parte, una correzione degna di tal nome dovrebbe spingersi, almeno, sino a quei 27p che rappresentano un ritracciamento del 38.2% di quanto guadagnato dalla volatilità negli ultimi giorni. Senza poi scordare, però, che se la volatilità dovesse mantenersi nei prossimi giorni oltre i 26p, il destino dei mercati azionari, non solo sarebbe precario, ma persino più breve della linea della fortuna presente sulla mano di Corto Maltese.”