Vent'anni fa, l'esuberanza irrazionale di Greenspan

Non così si può dire per Wall Street. Giusto vent'anni fa Alan Greenspan denunciava l'esuberanza irrazionale che pervadeva i listini.

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Piazza Affari si rende protagonista di un recupero che in altri tempi sarebbe stato definito "prodigioso", arrivando persino a vantare un saldo positivo, rispetto a venerdì' e imponendo la sua leadership gerarchica sulla politica. Curioso come l'evento dell'anno, sotto questa prospettiva, abbia prodotto al momento tre chiusure in pratica perfettamente allineate; tutte, però, ben contenute dalla decisiva resistenza che abbiamo riproposto nel rapporto di ieri.

Non così si può dire per Wall Street. Giusto vent'anni fa Alan Greenspan denunciava l'esuberanza irrazionale che pervadeva i listini. Il Dow Jones quotava poco più di 6.000 punti: sarebbe triplicato, fino ai giorni nostri. E tanto per celebrare, ieri il decano degli indici della borsa americana si è concesso un nuovo massimo storico. Circostanza inconsueta, per il mese corrente, che rafforza quanto rilevato negli ultimi giorni: difatti dal 1900 ad oggi, un nuovo massimo assoluto sul Dow Jones nelle prime cinque sedute di dicembre, è stato seguito a distanza di due settimane da un ulteriore miglioramento in una percentuale minoritaria di casi Tuttavia, nel medio periodo (tre mesi) la musica cambia.

Questo rende credibile l'ipotesi dell'allungo prospettico. Come i lettori-investitori ricorderanno, l'indice in esame è stato per diversi mesi contenuto da una barriera nota da anni, e situata fra 17.800 e 19.000 punti. Il superamento di questa resistenza primaria legittima la previsione di un'estensione del rialzo, fino alla successiva proiezione, mostrata nel Rapporto Giornaliero di oggi.

Nota. Il presente commento è un estratto sintetico del Rapporto Giornaliero, pubblicato tutti i giorni entro le 8.20 da AGE Italia; pertanto eventuali riferimenti a studi tecnici vanno intesi riferiti ai grafici ivi riportati.

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