Per Wall Street una settimana storica

Dal 1950 ad oggi soltanto altre quattro volte Wall Street ha guadagnato più del 15% in quattro sedute; venti volte in misura a doppia cifra percentuale.

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Dal 1950 ad oggi soltanto altre quattro volte Wall Street ha guadagnato più del 15% in quattro sedute; venti volte in misura a doppia cifra percentuale. Cosa ci riservano le settimane e mesi a venire?

Prima della pausa pasquale, gli investitori avranno trovato tempo e modo per festeggiare quella che è andata in archivio come la migliore settimana per Wall Street dal 1974, con un progresso per lo S&P500 del 12.1%; che eclissa analoga performance (+12.0%) fatta registrare a novembre 2008.

Un balzo però più rilevante, in virtù del minor numero di sedute sul quale si è spalmato. Dal 1950 ad oggi sono rari i casi per lo S&P di rialzo a doppia cifra percentuale: nove, in tutto, a partire dall’episodio del 1970; dieci, se consideriamo l’episodio recentissimo di marzo, subito dopo il bottom. Giova apprendere come a distanza di una settimana il bilancio sia in perfetta parità: 5 contro 5, mentre a distanza di un mese l’indice USA sia salito sempre in cinque occasioni, scendendo in quattro. Soltanto a distanza di un anno questo raro setup sprigiona tutto il suo potenziale, con Wall Street salita in tutte le occasioni: in media, di oltre il 20%.

Il fatto è però che lo S&P ha per l’appunto replicato una performance altrettanto brillante, a poca distanza di tempo. Se allora allargassimo la prospettiva, noteremmo come nell’arco di 13 sedute l’apprezzamento abbia sfiorato il 25%, e costituisca un record postbellico. Dal 1950 ad oggi soltanto altre quattro volte Wall Street ha guadagnato più del 15% in questo arco di tempo. Nelle pagine interne ci soffermiamo sull’evoluzione successiva ai venti casi in cui su 13 sedute l’apprezzamento abbia superato il 10%.

Nell’immediato Wall Street è stata contenuta dalla resistenza opposta dal 50% di ritracciamento del recente bear market. Questo ci dice poco però circa la prospettiva di una immediata ripartenza verso il basso, alla volta di un test dei minimi di marzo. Più limpida la configurazione tecnica delle borse europee.

L’Eurostoxx50 difatti è reduce dall’abbattimento della parete inferiore del canale ascendente entro il quale si è mosso a partire dalla fine del 2008. Come si ricorderà, sul finire dello scorso anno l’indice europeo ebbe ragione di una resistenza di notevole spessore. Ma il break rialzista non è andato molto lontano: un doppio massimo, consacrato dalla negazione rialzista e per l’appunto di recente da questo abbattimento strutturale.

Rispetto al quale il rimbalzo delle ultimissime settimane, non può che essere rubricato come rally correttivo, fino a prova contraria.

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