Le borse mondiali raggiungono un nuovo massimo storico!

Con otto anni di ritardo rispetto allo S&P500, che il miglioramento del picco del 2007 l'ha conseguito sei anni dopo.

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Con otto anni di ritardo rispetto allo S&P500, che il miglioramento del picco del 2007 l'ha conseguito sei anni dopo; il MSCI World ex USA ha raggiunto finalmente un territorio inesplorato. Performance generose per gli investitori: altro che "Sell in May and go away"...

La notizia con cui si è conclusa la passata settimana, è stata la delusione sul fronte occupazionale negli Stati Uniti, con uno scostamento negativo fra previsioni e realtà che si colloca al terzo livello più elevato di sempre. Il tutto rientra nell’atteso rallentamento dai ritmi insostenibili di crescita economica fatti registrare nella prima parte dell’anno.

In effetti, stando al GDPnow della Fed di Atlanta, le previsioni di crescita annualizzata per il terzo trimestre, sono passate in una decina di giorni dal +6.15 al +3.66% di giovedì. Morgan Stanley ha tagliato le stime per il GPD nel Q3 da +6.5 a +2.9%.

Il ribassista può a questo punto provare un legittimo sconforto. Nonostante la contenuta creazione di nuove buste paga, l’uragano Ida, le decisioni della Corte Suprema, la persistente variante Delta e la dottrina economica cinese; il mercato azionario americano è riuscito a conseguire un nuovo massimo storico anche nell’altrimenti impegnativo mese di settembre.

Altro che «Sell in May and go away». Da maggio lo S&P500 ha conseguito finora una performance del +8.5%. Alla fine di ottobre manca ancora molto tempo, e le prossime settimane non saranno facilissime per gli investitori. Ma se il saldo si mantenesse sopra il +5.0% - un’impresa non impossibile... – le implicazioni prospettiche sarebbero di tutto rispetto.

Non che il resto del mondo sia rimasto a guardare. La passata settimana il MSCI World ex USA ha conseguito a sua volta un nuovo massimo storico: spingendosi finalmente oltre il picco del 2007. Quando lo S&P500 riuscì in analoga impresa, nel 2013, avviò un ciclo rialzista perdurato per sette ulteriori anni; prima di sperimentare un nuovo bear market. Gli investitori ovviamente sperano che il ritardo con cui le borse di tutto il mondo hanno eclissato il vecchio picco, sia analogamente di buon auspicio.

In Europa l’impresa del superamento del picco che precedette la crisi finanziaria del 2008, è stata conseguita all’inizio dell’estate. Nel mirino del MSCI Euro, il mitico massimo del 2000: per il quale sarebbe necessario un ulteriore rialzo del 12% dai correnti livelli. Se considerassimo che, sul finire del 2019, il PIL reale dell’Eurozona si collocava del 28% sopra i livelli di marzo 2000, abbiamo un’idea della sottovalutazione fondamentale accumulata in ventuno anni e mezzo dai listini del Vecchio Continente.

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Alessio Zavarise

15 mar 2024