Questa liquidità ci tornerà utile nel secondo semestre

Si chiude senza rimpianti una prima frazione dell'anno che ha visto arretrare tutti i mercati finanziari.

Si chiude senza rimpianti una prima frazione dell’anno che ha visto arretrare tutti i mercati finanziari. Premiata la decisione di disimpegnarci dall’Equity a partire da novembre, e di vendere le scadenze lunghe sul mercato obbligazionario all’inizio dell’anno.

Ad una settimana dalla fine del primo semestre, il consuntivo dei principali mercati finanziari non potrebbe essere peggiore. S&P500 e FTSE MIB da inizio anno perdono più del 20%, 23 delle prime 25 borse al mondo per capitalizzazione subiscono un arretramento rispetto al 2021, ed il Bloomberg Global Aggregate Bond Index lascia sul terreno una performance del -11% al netto delle cedole staccate: stando a quanto calcolava ieri Deutsche Bank, il peggiore risultato sul reddito fisso perlomeno dal 1788. Non è retorico affermare che stiamo riscrivendo la storia finanziaria.

Solitamente ci si aspetterebbe una reazione d’orgoglio a fronte di questi grami risultati, perlomeno nel vago tentativo di compiere una operazione disperata di maquillage prima di chiudere i conti e proporli agli sconfortati investitori. La statistica non viene in supporto: a cinque sedute dalla fine di giugno, un saldo trimestrale inferiore al -10% sullo S&P è stato registrato una ventina di volte dal Dopoguerra ad oggi, e se nelle sedute conclusive il saldo medio è risultato pari al +1.02%, storicamente un risultato positivo è stato conseguito soltanto nel 58% dei casi. Tanto vale tirare la monetina.

La realtà è che i listini azionari evidenziano una condizione di prostrazione tecnica che non incoraggia granché. Ieri per dirne una il Nasdaq Composite ha chiuso in ampio territorio positivo, ma evidentemente non è residuato denaro sufficiente a favorire anche il SOX: che ha terminato in calo. Simili setup hanno sempre un ben preciso ritorno, dati alla mano. La stessa Piazza Affari, se da un lato non sfonda – come se ci fosse ancora il bisogno di dimostrare una negatività formalizzata ben quattro mesi fa con il mesto ritorno all’interno del canale ascendente storico – dall’altro esita non poco a ripartire: evidenziando una vulnerabilità già denunciata da una ampiezza di mercato minacciosamente ai minimi termini.

Lo si scorge anche dal sentiment sulla borsa italiana. In questi giorni il Panic Index è schizzato sopra i 150 punti, mentre il Greed Index mestamente è scivolato sotto i 30 punti. Pessimismo dilagante, ottimismo estintosi, eppure non si formalizza alcuna capitolazione: né su base giornaliera, tantomeno su base settimanale.

Ha avuto ragione il nostro modello di asset allocation, che sin dalla fine di novembre ha raccomandato una sottoesposizione in azioni, abbandonando un overweight in essere ininterrottamente per dodici mesi; scegliendo da tempo di restare a guardare: azzerando di fatto la posizione in Equity, e mantenendo una copiosa liquidità. Che tornerà utile nel secondo semestre.

Redazione Trend-online.com
Redazione Trend-online.com
Di seguito gli articoli pubblicati dalla Redazione di Trend-online. Per conoscere i singoli autori visita la pagina Redazione Trend-online.com
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
764FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate