Strategia di Recupero per chi ha perso su Saipem

Oltre ai tecnologici in Italia il titolo Saipem ha fatto registrare un poderoso ribasso, andando a perdere oltre il 30% in due sedute.

Iniziamo subito con una notizia positiva: La strategia pubblicata sul post “Un potenziale +18% già ad Agosto su Intesa San Paolo, ma le possibilità non finiscono qui…” è andata a buon finr con un guadagno del 24%. Per quanto riguarda il Portafoglio Italia 2022 ha fatto segnare un + 0,68% contro un + 0,15% del MIB. Veniamo ora alla attualità: anche questa settimana è stata una settimana all’insegna della volatilità. Molti titoli tecnologici hanno fatto registrare molti ribassi.

Oltre ai tecnologici in Italia il titolo Saipem ha fatto registrare un poderoso ribasso, andando a perdere oltre il 30% in due sedute. Probabilmente alcuni di voi hanno il titolo in portafoglio e si sono purtroppo ritrovati in questa situazione spiacevole.

Quando ci sono questi storni così repentini è impossibile riuscire a ridurre le perdite proprio perché il ribasso avviene tra la chiusura della seduta è l’apertura della successiva. Questo post tenta di dare una soluzione a coloro si trovano in portafoglio il titolo così svalutato, la potremmo definire un’operazione di switch.

Cerchiamo innanzitutto di capire la filosofia: supponiamo che la perdita consolidata sia del 30%, che significa che per recuperare i prezzi di carico dovrebbe apprezzarsi del 42%. Il calcolo è semplice ed è (1 – 1//0.7)*100. Solitamente un investitore si trova di fronte ad un bivio: aspettare, o meglio sperare, che titolo prima o poi recuperi, oppure vendere in perdita e chiudere l’operazione.

I certificati ci forniscono un ulteriore opzione: chiudere la posizione e con il ricavato comprare un certificato con sottostante Saipem, questo perché sappiamo che grazie ai certificati possiamo guadagnare anche a fronte di lateralità o discese contenute del sottostante. In questo modo non c’è bisogno di sperare che il titolo torni ai livelli iniziali ma ci possiamo accontentare che rimanga lì dov’è o che non crolli ancora.

D’altro canto non esistono bacchette magiche, quindi dobbiamo fare attenzione che in caso di ulteriori ribassi il certificato non ci faccia perdere più del titolo stesso.

Al solito quindi dobbiamo fare in modo che le probabilità giochino a nostro favore: è necessario che se il titolo continuasse a perdere molto, perderemo quanto se avessimo mantenuto in portafoglio Saipem stesso, se invece la discesa si arrestasse allora potremmo compensare tutte o parte delle perdite.

Il certificato selezionato per questi scopi è il seguente:

  • Tipo: Bonus Cap
  • ISIN: NLBNPIT16K20
  • Sottostante: Saipem
  • Scadenza: 16/12/2022
  • Bonus: 111€
  • Barriera: 1,09€

Di per sé il certificate ha un funzionamento estremamente semplice: se Saipem da qui a dicembre non dovesse MAI andare sotto la barriera il certificate verrà rimborsato a 111€ altrimenti si subirà una perdita proporzionale all’andamento del titolo.

Sottolineo il fatto che, a differenza dei certificate visti di solito, in questo caso la barriera è continua e ciò significa che basta che il titolo tocchi anche solo una volta la barriera e si perde il diritto di ricevere il bonus. Naturalmente questo aumenta il profilo di rischio del lo stesso.

Di seguito è riportato il grafico di Saipem per analizzare dove si trova la barriera:

saipem3 1d

Come potete notare la barriera è riportata in blu ed è evidente il gap lasciato aperto un paio di sedute fa. Ho volutamente lasciato nel grafico quei i due supporti che mi ero segnato precedentemente proprio perché ho voluto sottolineare come in casi del genere l’analisi tecnica sia poco utile.

Ciò che conta in questo caso è l’analisi comparata tra titolo e certificate: dall’emissione del certificate, Saipem ha perso il 34% ma il certificate si acquisita a 61,15€, ossia il 38,85% sotto la pari. Quindi possiamo già affermare che il certificate farà meglio del titolo di almeno il 4,8% anche nel caso di rottura della barriera. Se invece Saipem dovesse restare sempre sopra il livello di 1,09€ da qui a dicembre il certificato verrebbe rimborsato a €111 che significherebbe un guadagno potenziale dei 81,5%.

Poiché il titolo ha chiuso a 1,21 equivarrebbe vendere il titolo a dicembre a 2,19€, ossia più o meno ai prezzi prima della caduta di 3 sedute fa.

Un così grande profitto potenziale naturalmente indica un altrettanto elevato livello di rischio. Per questo consiglio questa strategia a chi ha già il titolo Saipem nel proprio portafoglio. Naturalmente per coloro che hanno un’elevata propensione al rischio potrebbero anche pensare di allocare una parte minima del proprio portafoglio su questa operazione. Personalmente rimarrò comunque fuori dal titolo finché le cose non si calmeranno visto anche il probabile futuro aumento di capitale.

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