Storia di bolle, strumenti inefficienti e rovina finanziaria

È vero che i mercati finanziari sono fatti per stupire ma indubbiamente si tratta di rialzi che non sono all’ordine del giorno e che hanno dell’eccezionale.

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In questi giorni sono stato contattato da numerosi investitori che sulla scia delle performance e dei numerosi articoli di giornale che enfatizzavano l’aumento delle materie prime come strumento di copertura dall’inflazione, hanno acquistato prodotti finanziari collegati al Natural gas, quando la tendenza rialzista era in essere ormai da tempo e in questi giorni stanno subendo perdite monetarie.

Questa vicenda si presta a numerosi pensieri ad alta voce.

Anche sui mercati finanziari la storia si ripete, conoscerla è utile per evitare errori nel futuro

Ad inseguire le mode si finisce spesso per finire nel vortice di una bolla speculativa.

L'altro ieri le terre rare, ieri il legname (lumber) e oggi il Natural gas, solo per citare alcuni casi ma l'elenco è purtroppo tristemente più lungo.

Terre rare (fonte Eikon Refinitiv)

Legname (fonte Eikon Refinitiv)

Natural Gas (fonte Eikon Refinitiv)

La domanda che tutti si pongono è “cosa fare? Vendere o stringere i denti?”

Purtroppo quando la perdita supera una determinata soglia percentuale, diventa difficile pensare di recuperare, soprattutto quando si opera su strumenti inefficienti, come descritto in uno dei punti successivi.

La tabella sottostante illustra come per recuperare una perdita del 80% sia necessario un rialzo del prodotto finanziario del 400% mentre invece una perdita del 90% richiede che il sottostante metta a segno una performance del 900%.

È vero che i mercati finanziari sono fatti per stupire ma indubbiamente si tratta di rialzi che non sono all’ordine del giorno e che hanno dell’eccezionale.

Purtroppo la dura realtà è che spesso in questi casi è consigliabile vendere ed incassare la perdita, considerando l’errore come un corso di formazione, magari costoso ma utile per il futuro.

Quali errori sono stati commessi?

Tralasciando la scelta errata del sottostante e del timing operativo, che comunque non sono aspetti secondari, mi soffermerei su due aspetti.

Il primo è la mancanza della conoscenza delle caratteristiche e delle variabili che determinano l’andamento del prezzo di un prodotto finanziario.

Ad esempio nel caso di un ETC su una materia prima, come ad esempio il Nat gas, il valore della quotazione è determinato contemporaneamente dall’agire di tre variabili: andamento del sottostante, cambio valutario Euro-Dollaro e Contango, che influisce negativamente sulla performance.

Se l’ETC è a leva, si aggiunge anche una quarta variabile, l’effetto Compounding.

Il secondo aspetto, che è collegato direttamente con il primo, è che spesso si utilizzano strumenti strutturalmente inefficiente come un ETC a leva oppure un certificato a leva fissa.

Tecnicamente questi strumenti tendono ad andare a zero con il trascorrere del tempo, come ad esempio l’ETN sul Vix, che è uno degli asset che soffre maggiormente il contango, insieme appunto al Natural gas.

Andamento storico dell'ETN sul Vix (fonte Eikon Refinitiv)

Andamento storico dell'ETN sul Natural Gas (fonte Eikon Refinitiv)

Unendo insieme tutti questi elementi, il destino dell'operazione finanziaria è praticamente segnato.

Quale insegnamento trarre da questa vicenda?

Il primo consiglio è: prima di acquistare un qualsiasi prodotto finanziario è indispensabile studiarne a fondo e nel dettaglio le sue caratteristiche, i pregi ed i difetti ma soprattutto le variabili che ne determinano l’andamento del prezzo.

Il secondo consiglio è: prima di implementare qualsiasi operazione è necessario elaborare una strategia di investimento che in modo oggettivo preveda “quando acquistare”, “quando vendere” e “la perdita massima accettabile”.

Solo in questo modo è possibile sapere come comportarsi di fronte ad ogni evenienza, senza cadere nel panico del non sapere come gestire una posizione in essere, soprattutto quando la situazione volge al peggio e la pancia prende il posto della mente nel prendere le decisioni in ambito finanziario.

In quest'ottica l'ideale è adottare un approccio statistico e matematico in modo da verificare che nel passato la strategia si sia rivelata profittevole.

Il terzo consiglio è di non avere fretta di rifarsi: la smania di rifarsi è cattiva consigliera, soprattutto sui mercati finanziari!

Non avere paura di perdere un’opportunità di investimento, i mercati finanziari sono aperti tutti i giorni!

Morale della favola: gestire in autonomia i propri risparmi è possibile ma occorre studiare e diventare un investitore consapevole.

Solo in questo modo è possibile sopravvivere e guadagnare sui mercati finanziari!

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