A2A si appresta a pagare le sanzioni che le sono state imposte come risarcimento per gli aiuti di Stato ottenuti nel periodo fra il 1996 e il 1998. Sarebbe, secondo i calcoli della società, pari a circa 200 milioni di euro il conto da pagare su indicazione dell'Unione Europea che poco tempo fa ha chiesto una rapida chiusura delle pratiche. Probabilmente agiranno alla stessa maniera tutte le società interessate come Iride e Acea alle quali dovrebbero toccare esborsi per 65 mln di euro (oltre i 60 già versati) e per 90 (rispetto ai 32,1 milioni di euro già pagati) rispettivamente. Tutte però si riservano di presentare ricorso dopo il pagamento di queste sanzioni unanimemente da loro condannate.I risarcimenti, come già noto, impattano non poco sui comuni azionisti delle varie multiutility e soprattutto rumoreggia il Comune di Brescia, socio importante di A2A, con il sindaco Adriano Paroli che ha affermato perentoriamente: "Sui dividendi al Comune cittadino A2A rispetterà i patti. L'azienda conosce le regole del mercato e conosce il mandato del proprietario".In particolare il Comune di Brescia ha previsto 84 milioni di euro di nuove entrate dai dividendi e il Paroli ha affermato in un'intervista al Giornale di Brescia che "c'è la garanzia che su quei fondi Palazzo Loggia, e quindi la città, possa contare". La situazione di tensione appare ancora più vivida se si considera che i debiti a scadenza 2009 del gruppo A2A sono di 449 milioni di euro.Intanto si avvia a pagare il dovuto anche Iride che nei giorni scorsi ha registrato un incontro dei propri manager con quelli di Enia per la messa a punto di una strategia che contempli due nuovi fattori. Il primo è appunto l'esborso di 65 milioni di euro che comporta un impatto sui conti di Iride, ma non di Enia direttamente. La seconda problematica di cui dovranno invece tenere conto gli amministratori dei due gruppi deriva dal fatto che le recenti normative per la discesa dei comuni nel capitale azionario delle società dei servizi potrebbero suggerire un nuovo bando per le concessioni degli Ato di Parma per acqua e rifiuti.