Ftse Mib: chi vince e chi no con la guerra. ENI è tra i buy

Il Ftse Mib ieri ha vissuto una delle peggiori sedute degli ultimi tempi: ecco i titoli più a rischio e quelli che possono beneficiare del conflitto.

Una giornata davvero da dimenticare ieri per le Borse europee che hanno registrato tutte cali di quasi quattro punti percentuali.

Ftse Mib colpito da forti vendite ieri

E’ andata ancora peggio a Piazza Affari che è stata fanalino di coda tra i principali mercato del Vecchio Continente. Il Ftse Mib ha terminato gli scambi a 24.879,88 punti, con un affondo dl 4,14%, dopo aver toccato nell’intraday un minimo a 24.507 punti.

Ftse Mib e la guerra: cosa aspettarsi nel breve?

L’evento scatenante del sell-off è stato l’inizio della guerra nell’est Europa, dopo che la Russia ha attaccato l’Ucraina, in attesa di vedere ora quali saranno le sanzioni che arriveranno dall’Occidente per il paese guidato da Putin.

Non è certo facile ora fare previsioni su quello che potrà accadere sui mercati azionari, visto che molto dipenderà dagli sviluppi sul fronte bellico.

I rischi sul versante geopolitico non sono di facile valutazione, motivo per cui si naviga a vista, muovendosi con la massima cautela, vista la situazione molto difficile.

Più che focalizzarsi sui possibili movimenti del Ftse Mib, è preferibile concentrare l’attenzione sui singoli titoli, andando a monitorare da vicino quelli che possono essere maggiormente penalizzati dallo scontro Russia-Ucraina e quelli che, al contrario, potrebbero trarre anche dei vantaggi dalla guerra.

Ftse Mib: i titoli più esposti alla Russia

Guardando alla prima categoria, ossia ai titoli maggiormente impattati dal conflitto, da un’analisi di Intesa Sanpaolo si apprende che diverse società italiane sono esposte alla Russia, ma con una quota poco significativa, per tutte inferiore al 10% del fatturato.

Tra i titoli del Ftse Mib troviamo in particolare Unicredit con un’esposizione di circa il 2,9% e su questo titolo gli analisti mantengono fermo il rating “buy”, con un target price a 16,9 euro.

Nel settore finanziario troviamo anche Generali che è presente nel paese di Putin con una quota di quasi il 40% Ingosstrakh: anche in questo caso Intesa Sanpaolo ha una view bullish sul titolo, con una raccomandazione “add” e un taget price a 20,5 euro. 

Tra le blue chips segnaliamo anche ENI che ha un’esposizione alla Russia di solo il 2% di ricavi e al momento non cambia il giudizio sul titolo, con un rating “add” e un fair value a 15 euro. 

Moncler ha invece un’esposizione inferiore al 2% e la società proprio ieri ha fatto sapere che, nonostante il perdurare di diverse incertezze sul fronte geopolitico, economico e sanitario, il gruppo ritiene di avere un portafoglio di marchi unici e strategie di sviluppo chiare ed efficaci per continuare, anche nell”esercizio 2022, il suo percorso di crescita.

Sotto la lente anche Campari con un’esposizione alla Russia di circa il 3%: gli analisti di Intesa Sanpaolo mantengono fermo il rating “hold”, con un prezzo obiettivo a 11,2 euro.

Nel settore industriale una delle società più esposte è Buzzi Unicem con il 10%, seguito da Pirelli con il 3% dei ricavi.

I titoli appena indicati, per via della loro esposizione alla Russia, per quanto contenuta, sono da approcciare con molta cautela.

Il rischio di brutte sorprese nel breve è elevato, basti pensare a quanto accaduto ieri a Pirelli, Buzzi Unicem e Unicredit, solo per citarne alcuni.

Ftse Mib: i titoli che possono trarre vantaggi indiretti dalla guerra

Come anticipato prima, ci sono dei titoli che possono anche beneficiare in maniera indiretta della guerra.

Si tratta in particolare dei temi dell’energia che sono favoriti da un rialzo del prezzo del petrolio e tra i nomi italiani gli analisti di Barclays segnalano in particolare quelli di ENI e Tenaris.

Tra i titoli che invece beneficiano meno dei rialzi del petrolio troviamo Terna, con un -26% di correlazione al prezzo dell’oro nero.

Infine, a beneficiare dei venti di guerra c’è un’altra blue chip e si tratta di Leonardo che non a caso ieri si è mosso in netta controtendenza, mettendo a segno un rally di oltre il 4%. 

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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