La sovraperformance di aprile della Turchia rispetto ai mercati dell’Est Europa è stata degna di nota. L’Indice BorsaIstanbul ha guadagnato l’8% nel mese ed è risalito di quasi il 30% rispetto ai minimi di marzo. Che cosa è successo? La Turchia non avrebbe dovuto essere uno dei mercati più vulnerabili tra i cosiddetti "cinque fragili "? Sono quattro le motivazioni dietro alla solida performance della Turchia.
Primo, la situazione politica è migliorata. Il fatto che il partito AK si sia aggiudicato una vittoria decisiva alle elezioni locali di fine marzo - nonostante le notizie negative riguardanti le accuse di corruzione si siano susseguite per mesi - è stata accolta positivamente dal mercato.
Secondo, il sentiment sui mercati emergenti è migliorato rispetto ai minimi di gennaio, quando le valute e l’azionario del mercato più fragile hanno subito una correzione improvvisa. il base effect è importante in quanto molti mercati emergenti hanno recuperato da livelli relativamente bassi e solo recentemente hanno iniziato a riempire il dislivello delle valutazioni rispetto ai mercati sviluppati.
Terzo, l’economia turca ha registrato performance migliori rispetto a quanto si credeva possibile solo pochi mesi fa. I primi indicatori, come la produzione industriale e l’aumento del credito, hanno resistito bene e suggeriscono che l’economia possa rallentare meno velocemente rispetto alle attese.
Quarto, il fatto che il contesto esterno stia migliorando, con una crescita globale che ci si aspetta aumenterà quest’anno e nel prossimo, e la BCE che sta considerando ulteriori stimoli per l’Eurozona, dai quali chiaramente beneficeranno mercati come la Turchia, che fanno affidamento sul finanziamento esterno.