Btp sotto stress

Agosto con bassi volumi di scambi, tipico del periodo estivo, quando l’assenza di molti trader limita la liquidità.

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Agosto con bassi volumi di scambi, tipico del periodo estivo, quando l’assenza di molti trader limita la liquidità. Anche le aste governative e le emissioni obbligazionarie hanno preso una vacanza, salvo rivedere qualche deal nei giorni scorsi, soprattutto in dollari. Per le aste si ripartirà nella prossima settimana con le emissioni di fine mese, con i Bot a sei mesi che il Tesoro collocherà il 29 agosto.

A Piazza Affari si sono mossi alcuni titoli di peso, in primis Fca, su possibili accordi con altre case o scorpori dei marchi Alfa Romeo e Maserati.

Sul segmento “governativi” sembra partita una fase di volatilità sul mercato italiano, protagonista negativo delle ultime sedute tra i bond europei, in un misto di crescenti preoccupazioni legate all'avvicinarsi del momento in cui la Bce delineerà il proprio piano di riduzione del Qe e al rischio connesso alle elezioni politiche attese in primavera.

Lo spread contro il Bund decennale si è ampliato fino a 176 pb, massimo da metà luglio, mentre il rendimento del Btp 10y rimane in area 2,11%.

Sulla parte corporate al centro dell’attenzione il default di Air Berlin che non ricevendo più il supporto finanziario della controllante Ethiad, nonostante sui mercati le ultime rassicurazioni fossero arrivate dalla stessa ancora nello scorso maggio, ha dovuto attivare le procedure di protezione dai creditori. La conseguenza è stata la sospensione del pagamento delle cedole sui titoli quotati e il crollo dei bond in circolazione a prezzi intorno ai 15 punti. E’ bene sottolineare come la Germania, spesso portata ad esempio positivo in molti campi, si trovi ancora al centro dell’attenzione per una società che danneggia i risparmiatori retail. Forse con troppa facilità si è permesso alle società tedesche di accedere al mercato dei capitali con tagli da 1000 euro che agevolavano la clientela retail. Questo mercato in Germania si è molto sviluppato negli ultimi anni e vi hanno avuto accesso tante piccole società. Il default di Air Berlin è solo l’ultimo caso di una serie che ha riguardato comunque delle aziende ben conosciute sui mercati e dai consumatori, lasciandoli al loro destino.