L’accordo russo-cinese sul gas visto dalla Cina

L’accordo da $400 miliardi per il gasdotto russo è stato acclamato come una novità in grado di cambiare le carte in tavola per la Russia; ma per la Cina?

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L’accordo da $400 miliardi per il gasdotto russo è stato acclamato come una novità in grado di cambiare le carte in tavola per la Russia; ma per la Cina? Si può dire che i gasdotti siano l’equivalente politico del matrimonio e che la Cina si sia felicemente legata alla Russia per i prossimi 30 anni almeno.Il beneficio più evidente sono i 38 miliardi di metri cubi (bcm) di gas all’anno che arriveranno al confine nord della Cina nel corso dei prossimi tre decenni. La maggior parte dello sviluppo economico del Paese è avvenuto sulla costa mentre l’interno e alcuni dei territori del Nord rimangono economicamente arretrati. Abbondanti quantità di energia a basso prezzo aiuteranno il governo di Beijing a sviluppare questa parte del Paese e a colmare lo squilibrio sociale e la diseguaglianza rispetto alle province più sviluppate del Sud e della costa.L’accordo è ancor più importante per l’impatto che avrà sull’intero Paese: diversificazione delle fonti di gas importato; gas meno caro per l’intero Paese e la garanzia di forniture stabili di lungo periodo per l’economia affamata di energia.Le forniture di gas russo rispondono anche a un secondo problema sociale che minaccia di insidiare l’autorità di Beijing: l’inquinamento. Per venire incontro alle crescenti necessità energetiche la Cina fa ancora fortemente affidamento sul carbone – l’utilizzo del gas rappresenta una fetta dell’attuale consumo di carburante pari al solo 27.5% del totale delle aree urbane - la qualità dell’aria ne ha risentito e sta diventando un vero problema, specialmente per la classe media emergente. Sostituendo il carbone con il gas come combustibile per le centrali energetiche si risolverebbe il problema in una volta, ma si tratta di un processo graduale. Il governo ha già individuato delle città per gestire l’uso del consumo di gas esistente e per la penetrazione del gas nelle regioni più sviluppate, come quelle di Beijing, Shanghai, Tianjin, dove questo rappresenta già più del 60%.