La fase di compressione dei prezzi che ha caratterizzato i mercati azionari di Usa ed Europa, ha iniziato a surriscaldarsi pochi giorni prima dell’esito elettorale per esplodere la notte dello spoglio e proseguire il resto della giornata.
Allargando lo sguardo al ciclo annuale di Eurostoxx (grafico sotto) e osservando i mercati azionari da due diverse angolazioni temporali la percezione cambia.
Se prendiamo come riferimento il prezzo di riferimento di inizio novembre oppure della scorsa settimana, con le chiusure di venerdì sera, il risultato segna un saldo positivo medio di 2-3 punti percentuale (con la sensazione di aver superato una settimana media che rispecchia le precedenti degli ultimi mesi).
Se invece osserviamo quanto accaduto nell’ultima ottava, è evidente che il terremoto dei prezzi riscontrato nella giornata di giovedì, indica una fase altamente volatile ed incerta da parte degli operatori.
GRAFICO CICLO ANNUALE EUROSTOXX

Nonostante l’irregolarità dei cicli mensili che da inizio anno caratterizzano la struttura dei cicli trimestrali, con il minimo di mercoledì mattina si è perfettamente concluso dopo 94 giorni il secondo ciclo trimestrale dell’annuale in corso. Come raramente capita, grazie anche all’evento esogeno dell’elezione del nuovo Presidente U.S.A., in meno di due giorni i prezzi dei maggiori listini azionari europei e statunitensi, FtseMib escluso, si sono riportati a testare i massimi relativi dell’anno con il Dow Jones che ha addirittura aggiornato i nuovi massimi storici assoluti.