L’ultima seduta della settimana, che peraltro chiuderà non solo il mese di settembre ma anche il terzo trimestre, non sta riservando nulla di buono per le Borse europee, appesantite da forti vendite. Dopo aver mostrato ieri una buona reazione al tentativo di incursione ribassista, gli indici del Vecchio Continente non riescono a fare altrettanto oggi. Il Dax30 accusa un ribasso di oltre tre punti, seguito dal Cac40 e dal Ftse100 che scendono del 2,44% e dell‘1,9%, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib arretra del 2,15% appena sopra i 14.700 punti. Le Borse europee hanno accelerato al ribasso in seguito alla diffusione di alcuni preoccupanti dati macro. Ad agosto il tasso di disoccupazione in Europa è rimasto fermo al 10%, in linea con la lettura di luglio e con le attese del mercato, mantenendosi così su livelli decisamente elevati. A deludere ancor più è stato l’aggiornamento diffuso dall’Eurostat relativo alla stima flash dell’inflazione che a settembre ha fatto registrare una variazione positiva del 3% su base annua, in deciso rialzo rispetto al 2,5% dei due mesi precedenti. Anche in questo caso il dato ha deluso le aspettative della comunità finanziaria che puntava ad una conferma della rilevazione di agosto. L’indicazione relativa al mese in corso ha segnato il più forte incremento da ottobre 2008, spingendo l’indice dei prezzi al consumo su livelli ben più alti del 2%. E’ questa la soglia chiave che viene monitorata dalla Banca Centrale europea, il cui obiettivo è quello di garantire un tasso di inflazione inferiore al 2% nel medio termine. Il dato definitivo di settembre sarà diffuso il prossimo 14 ottobre, ma intanto dopo l’indicazione odierna i mercati azionari hanno accelerato al ribasso. Il balzo dell’inflazione porta infatti a scemare l’entusiasmo degli operatori vissuto in queste ultime giornate in merito ad un possibile taglio dei tassi di interesse.