Gli incredibili eventi geopolitici dell’anno passato hanno fatto sì che tutte le previsioni sull’economia russa si rivelassero decisamente errate. Il conflitto in Ucraina ha intensificato il trend generale di ribasso causato dal rallentamento strutturale. Tuttavia, secondo Marcus Svedberg, capo economista di East Capital, la debolezza dell’economia russa non implica una fragilità finanziaria.“Ci sono attualmente due fattori principali che guidano l’economia russa: la situazione geopolitica e il rallentamento strutturale che si sta verificando ormai da un più lungo periodo", ha detto Svedberg nel corso di una presentazione a Mosca. "Innanzitutto il mercato russo in generale è guidato da fattori macroeconomici e, nello specifico, dall’attuale situazione geopolitica. In secondo luogo, la mancanza di riforme strutturali ha causato per diversi anni il rallentamento dell’economia.”
La situazione geopolitica come fattore di breve termine
A oggi dall’inizio dell’anno, sia il Rublo che l’indice azionario hanno perso quasi il 25 % del loro valore (si veda il grafico). “Nei primi due mesi dell’anno – prima della situazione in Ucraina – abbiamo osservato un calo significativo del mercato," ha spiegato Svedberg. "Vi è stata una generale tendenza al ribasso sui mercati emergenti dove molte valute si sono indebolite, tra queste il Rublo russo.Nelle prime due settimane di marzo la crisi ucraina ha innescato consistenti vendite sul mercato russo, seguite da un periodo di ripresa dovuto probabilmente a elezioni relativamente tranquille in Ucraina e alla debolezza delle sanzioni imposte alla Russia. In realtà, fino all’inizio di luglio il mercato si è comportato quasi come se la crisi ucraina non fosse mai avvenuta. “Poi però l’aereo MH17 è precipitato e si è assistito a una rinnovata debolezza," ha detto Svedberg. "Nello stesso periodo abbiamo anche osservato l’effetto della diminuzione del prezzo del petrolio che ha influenzato negativamente il mercato. È stato quindi un anno molto volatile.”