Toro scatenatissimo

Con la chiusura di luglio sono ben 9 i mesi consecutivi che vedono segnare un nuovo massimo per S&P500.

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Alzi la mano chi lo scorso novembre, dopo una longeva cavalcata dei listini a tre cifre e la sorpresa delle elezioni Usa, avrebbe scommesso che i mercati azionari avrebbero replicato la stessa struttura rialzista del 2009, inizio dell’attuale Toro secolare? Nessuno, o meglio, considerando qualche sleale analista, in pochi…pochissimi!

Eppure con la chiusura di luglio sono ben 9 i mesi consecutivi che vedono segnare un nuovo massimo per S&P500. Numeri che fanno impallidire anche il “baby toro” iniziato nel marzo 2009. Se, infatti, il rialzo dell’era Bernanke ha rallentato la sua corsa dopo 11 mesi (gennaio 2010), a metà corsa (luglio 2009) si registrò un minimo inferiore. Condizione che manca nell’attuale rialzo. Per trovare una simile struttura che registra minimi e massimi superiori per oltre nove mesi, bisogna risalire addirittura di oltre venti anni quando si verificò un simile strappo rialzista della stessa durata (dicembre’94/settembre’95) o di 35 primavere (agosto’82/aprile’83).

GRAFICO INDICE S&P500

Un rialzo corale che vede l’indice tecnologico Nasdaq svettare oltre i 6.000 punti quintuplicando dai minimi del 2009, e il Dow Jones registrare il miglior rialzo della storia con oltre 3000 punti in meno di nove mesi, da 19.000 a 22.000 punti, disintegrando lo scatto dei primi mesi del 1999 che vide per la prima volta superare la soglia dei 10.000 punti.

Il tutto avviene con la volatilità che continua ad oscillare su livelli bassissimi, con l’indice Vix (meglio conosciuto come l’indice della paura) che a fine luglio ha aggiornato i suoi minimi storici assoluti, e volumi che da inizio anno scambiano a livelli ben sotto la media degli ultimi dieci anni.