La stagione delle trimestrali Usa risolleverà i mercati?

La nuova earnings season è partita sottotono con i conti di Alcoa, migliori delle attese solo sul fronte dei ricavi. Le previsioni degli esperti e i possibili scenari.

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Le forti tensioni che stanno affliggendo in queste ore le Borse europee e in particolare quella italiana, hanno fatto passare un po’ in secondo piano il tema caldo delle trimestrali societarie americana. Proprio ieri sera è stata inaugurata ufficialmente la nuova stagione degli utili aziendali a stelle e strisce. Ad aprire il valzer dei conti, come di consueto, è stata Alcoa, che ieri a mercati chiusi ha alzato il velo sui numeri del secondo trimestre di quest’anno. Il colosso dell’alluminio ha archiviato il periodo in questione con una crescita congiunta di utili e ricavi, riuscendo però a battere le attese solo nel secondo caso. Nel secondo trimestre Alcoa ha registrato un utile netto di 322 milioni di dollari, con un balzo in avanti del 137% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il risultato per azione è stato pari a 0,28 dollari, ma al netto di alcune voci straordinarie si sale a 0,32 dollari, al di sotto delle previsioni degli analisti che avevano messo in conto un eps più corposo di 0,34 dollari. La corposa crescita dell’utile è stata favorita da una parte dall’aumento della domanda e dall’altra dall’incremento dei prezzi dell’alluminio. In progresso anche i ricavi che negli ultimi tre mesi sono aumentati del 27% a 6,59 miliardi di dollari, al di sopra delle stime del mercato che puntava ad un fatturato di 6,31 miliardi. Il numero uno del gruppo si attende che la domanda di alluminio possa aumentare del 12% quest’anno, per poi raddoppiare entro il 2020. Nel complesso le prospettive del mercato restano positive, malgrado la discontinuità della ripresa economica. Indicazioni che però non sono bastate a convincere il mercato, tanto che il titolo Alcoa continua a muoversi poco al di sotto della parità.