Il computer di Hunter Biden

Devo dirlo immediatamente ad inizio video, io sono contrario al fatto che giornali possano rendere pubbliche cose strettamente personali.

Devo dirlo immediatamente ad inizio video, io sono contrario al fatto che giornali possano rendere pubbliche cose strettamente personali, ogni individuo dovrebbe infatti avere diritto alla propria privacy.

E questo, ripeto, deve valere per tutti, persone che ci sono simpatiche o antipatiche o addirittura odiose.

Quindi la mia reazione leggendo l’articolo apparso su Il Tempo dal titolo Hunter Biden, dal computer del figlio del presidente Usa esce di tutto. “Ossessionato”, terremoto a Washington la mia reazione, dicevo, è stata di disapprovazione.

Ovviamente ritengo Hunter Biden una persona riprovevole per altre cose, i suoi affari loschi in Ucraina meriterebbero indagini approfondite ed al contrario si fa di tutto per insabbiare.

Invece quel che è riportato sul suo computer, i filmati e quant’altro a mio avviso non avrebbero dovuto essere divulgati.

Ed i giornalisti non possono in questi casi trincerarsi dietro alla solita scusante, cioè che loro fanno il loro lavoro.

Loro, come tutte le persone del mondo, devono avere un’etica nella professione. E quindi dovrebbero fermarsi quando travalicano questa etica.

Se vogliamo è anche un po’ l’etica della reciprocità, ossia il “non fare agli altri ciò che non vorreste fosse fatto a te”.

Allora per non costringere gli ascoltatori che non avessero letto la notizia sui giornali a fermare il video ed andare a cercare la notizia del web, mi limito a dire che il Daily Mail, il noto tabloid britannico ha reso noto ciò che era registrato sul computer di Hunter Biden, figlio del Presidente degli Stati Uniti d’America.

C’era un numero davvero considerevole di filmati pornografici, ovviamente figuratevi il tabloid britannico come ci abbia sguazzato raccontando tutti i particolari più scabrosi.

Detto questo, ripeto, che se fossi venuto a conoscenza di un fatto simile, personalmente, non lo avrei reso pubblico.

Ebbene, sono certo che voi avrete la curiosità di sapere come il Daily Mail sia venuto in possesso del computer di Hunter Biden.

E qui, siamo al ridicolo, anzi si supera il ridicolo. Talmente tanto ridicolo da far sorgere più di qualche dubbio.

Allora, parrebbe, uso il condizionale e tutta la prudenza del mondo, parrebbe che il figlio del Presidente abbia portato a riparare il proprio computer in un negozio del Delaware, e che non abbia adottato nemmeno la più elementare e minima misura che potesse tutelare la propria riservatezza.

Insomma chi ha avuto in mano quel computer ha potuto vedere tutto ciò che era stato registrato, quindi non solo video, ma addirittura la cronologia, e le ricerche fatte sul web.

Ebbene io stento a credere a tutto ciò, questo va ben oltre l’ingenuità.

Scusate, cari ascoltatori, mi rivolgo a voi e vi chiedo: ma voi dareste in mano il vostro portatile a degli sconosciuti, anche se titolari di un negozio di riparazione di computer, sapendo che, appunto, questi sconosciuti saranno poi in grado di vedere tutto ciò che è memorizzato quindi non solo video, ma anche una serie di informazioni compromettenti che vi riguardano?

Mi auguro che la risposta sia no!

Ma mi rivolgo anche a quella minima parte di voi che invece avrebbe risposto sì, tanto, sostengono, di non aver nulla di compromettente o che possa essere imbarazzante.

Allora aggiungo alla domanda.

Mi avreste risposto allo stesso modo anche se voi foste il figlio del Presidente degli Stati Uniti?

A questo punto ritengo che proprio nessuno di voi, avrebbe risposto sì. 

Sei il figlio del Presidente degli Stati Uniti, qualsiasi cosa ci sia su quel computer, una mail, una ricerca su google o quant’altro potrebbe creare imbarazzo al papà che siede alla Casa Bianca.

Va bene l’ingenuità, mettiamoci anche tutta l’ingenuità del mondo, ma non basta, io non posso credere che sia andata così, se così fosse Hunter Biden sarebbe da internare.

Quindi ritengo che le cose siano andate diversamente. L’FBI, la CIA o il Pentagono non è possibile che non siano al corrente diciamo delle … manie del figlio del Presidente, secondo voi, se avessero voluto bloccare lo scandalo non lo avrebbero fatto?

Io ritengo invece che, non solo non hanno fatto nulla pur di bloccare lo scandalo, ma … son loro ad averlo creato.

Ovviamente ora occorre chiedersi a quale pro hanno creato questo scandalo?Ed allora, sappiamo tutti che negli Stati Uniti se si vuole far fuori qualcuno l’arma che viene comunemente usata è proprio lo scandalo sessuale, in questo caso, magari, non l’hanno dovuto inventare, magari davvero Hunter Biden è ossessionato dal sesso, ma se non commette reati a mio avviso, ripeto, la privacy va sempre difesa.

Quindi personalmente ritengo che non si possa neppure escludere che si sia montato questo scandalo per sviare le accuse, quelle sì gravissime e se provate, terrificanti che vengono mosse al figlio del Presidente.

Ricordiamo infatti che dalla Russia è rimbalzata la notizia che Hunter Biden sia coinvolto nella produzione di armi biologiche in Ucraina, insomma altro che i video porno, quelle accuse sono di una gravità inimmaginabile.

Ebbene, quindi, non vorrei che questo scandalo del computer sia stato montato per far passare il figlio di Biden come un sempliciotto, uno stupidotto talmente ingenuo da sfiorare la deficienza.

E che quindi possa essere stato invischiato per la propria ingenuità anche in quelle storie decisamente più gravi riguardanti i loschi e turpi affari in Ucraina.

Lo so che la mia tesi, chiariamo ovviamente è semplicemente una tesi, può risultare persino assurda, ma sapete, cari ascoltatori, ormai l’assurdo è diventato norma e non dovremmo più stupirci di nulla.

Ripeto, per chiarire ulteriormente la mia tesi: come cercare di difendere una persona il cui comportamento non solo risulterebbe illecito, ma assolutamente riprovevole, come quello di essere invischiato nella produzione di armi biologiche in Ucraina? 

Beh, una possibile strategia difensiva è quella di far passare quella persona per uno stupidotto che non si rendeva nemmeno conto delle cose losche che si stavano tramando a sua insaputa.

Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti è laureato in Scienze Statistiche ed Economiche all’Università di Padova. Nella sua attività professionale ha collaborato con importanti Istituti Finanziari, ricoprendo diversi ruoli. Giancarlo Marcotti è Direttore Responsabile di Finanza In Chiaro, oltre che curatore della rubrica I Mercati e redattore della sezione portafoglio nella quale, giornalmente, riporterà le scelte di investimento effettuate. Giancarlo Marcotti cura la trasmissione Mondo e Finanza su Youtube di Money.it.
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