Deutsche Bank, crollo in borsa fino all’11,6%

Crollo in borsa per Deutsche Bank: qual è la situazione? I vertici invitano alla calma.

Crollo in borsa per Deutsche Bank: nel corso della mattinata del 24 marzo 2023 ha perso fino all’11,6%. Nonostante tutto, le istituzioni tedesche ed europee rassicurano sulla tenuta della banca e del sistema.

Deutsche Bank, crollo in borsa: -11,6% nella mattinata

Dopo il crac della Silicon Valley Bank e le difficoltà di Credit Suisse, anche Deutsche Bank inizia a perdere colpi. Durante la mattinata di venerdì 24 marzo 2023, è arrivata a perdere fino all’11,6% per poi dimezzare le perdite nel corso della giornata. La causa è da rintracciare nell’aumento del costo dell’assicurazione del debito contro il default, arrivato dopo di settimane di tensione sul comparto bancario.

All’inizio della giornata, il Cds quinquennale è salito di 24 punti a 193. I “credit default swap” di Deutsche Bank si sono impennati e l’istituto tedesco è entrato in sofferenza. La banca si è subito attivata per recuperare terreno, rimborsando prima del tempo le obbligazioni subordinate Tier 2. Con scadenza nel 2028, le obbligazioni erano scese a 90 cent dopo il crollo di Credit Suisse. I Tier 2, o bond di secondo livello, sono debiti subordinati collocati al di sotto delle obbligazioni senior, ma sopra le obbligazioni Additional tier 1 (At1). Queste ultime sono finite nel mirino degli investitori dopo l’azzeramento di quelle di Credit Suisse.

Deutsche Bank, i vertici invitano alla calma: non c’è nulla di cui preoccuparsi

Nonostante il crollo in borsa, le istituzioni rassicurano sulla tenuta della banca e del sistema. Deutsche Bank, grazie anche anche agli interventi delle principali istituzioni tedesche ed europee, è riuscita a recuperare. Non a caso, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha sottolineato che “è una banca molto redditizia, non c’è motivo di preoccuparsi. (…) Deutsche Bank ha modernizzato e riorganizzato il modo in cui lavora“.

Sulla questione banche e le relative difficoltà in Borsa ha detto la sua anche Giorgia Meloni. La presidente del Consiglio ha sottolineato che “parliamo di un sistema i cui fondamentali sono stabili e solidi, non mi pare ci siano particolari preoccupazioni. Mi pare che sia dalla relazione della presidente Lagarde, sia dalla relazione del presidente Donohoe, sia dai contributi dei leader dell’unione ci sia la consapevolezza di un sistema che in ogni caso ha i fondamentali solidi. Sicuramente bisogna monitore e va implementata l’Unione bancaria, ma non c’è preoccupazione”. Paschal Donohoe, presidente dell’Eurogruppo, infatti ha dichiarato: “Il Consiglio europeo è stato molto chiaro nelle proprie conclusioni sul fatto che crediamo che le nostre banche siano resilienti“.

Fabrizia Volponi
Fabrizia Volponi
Copywriter, classe 1985. Laureata in Scienze Storiche presso l'Università La Sapienza di Roma, con una seconda laurea in Scienze Religiose alla Pontificia Università Lateranense, ho una passione per la scrittura e la lettura. Ideatrice di un blog dedicato ai libri, il mio motto è πάντα ῥεῖ, tutto scorre.
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