Guida completa sulla Disoccupazione
La Nuova Assicurazione Sociale per l'Impiego (NASpI), introdotta dal Job Act, - o più comunemente conosciuta con il nome di disoccupazione - è una indennità mensile istituita dall'art. 1 del 2015 (Decreto legislativo del 4 marzo 2015, n°22) verso tutti quei soggetti che hanno perso, involontariamente, il lavoro.
È una procedura che deve essere presentata dall'interessato e non è un qualcosa di automatico. Sostanzialmente va a sostituire le prestazioni di Aspl e mini-Aspl.
La NaspI decorre già dall’ottavo giorno successivo alla cessazione del rapporto di lavoro. Se invece la domanda viene presentata successivamente, e quindi dopo i primi otto giorni, la prestazione decorre dal primo giorno successivo alla data di inoltro della richiesta.
E, se per svariati motivi vi trovate all'estero, la disoccupazione vi verrà comunque accreditata.
Disoccupazione, a chi è rivolta
Come appena affermato, la disoccupazione è rivolta a tutti coloro che, non per causa propria, hanno perso il lavoro, dunque si intende per motivazioni che non sono riconducibili alla propria volontà personale.
Per quanto riguarda le categorie che potranno effettivamente accedere all'indennità di disoccupazione, queste rientrano generalmente nelle seguenti tipologie di lavoratori:
- apprendisti;
- soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato con le stesse cooperative;
- personale artistico con rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato;
- dipendenti a tempo determinato o indeterminato delle pubbliche amministrazioni;
- operatori agricoli a tempo determinato o indeterminato.
Inoltre, potranno anche effettivamente procedere per la richiesta dell'indennità di disoccupazione le seguenti categorie di lavoro:
- lavoratrici che, durante il periodo di maternità, hanno presentato dimissioni per giusta causa;
- lavoratrici, madri, obbligate a presentare le dimissioni durante il periodo tutelato dalla maternità;
- lavoratori licenziati per motivi disciplinari;
- lavoratori che hanno interrotto il rapporto di lavoro in modo consensuale con il proprio datore di lavoro.
Si può richiedere la disoccupazione anche nel caso in cui, il datore di lavoro, imponga al proprio dipendente un trasferimento, in un'altra sede della medesima azienda, ma ad una distanza di oltre 50 km dalla residenza del lavoratore. Oppure anche nel caso in cui l'azienda sia mediamente raggiungibile in circa 80 minuti con i mezzi di trasporto pubblico. La seconda opzione è stata confermata anche con messaggio INPS numero 369 del 26 gennaio 2018.
Disoccupazione, a chi viene negata?
Purtroppo non tutte le categorie lavorative possono richiedere la disoccupazione in caso di perdita del lavoro non volontaria.
In tal senso, occorre sottolineare che per quanto riguarda le categorie di cittadini che purtroppo non potranno accedere all'indennità di disoccupazione, queste rientrano nelle seguenti tipologie di lavoratori:
- lavoratori extracomunitari con permesso di soggiorno stagionali;
- lavoratori che hanno maturato i requisiti per il pensionamento di vecchiaia o anticipato;
- lavoratori titolari di assegno ordinario di invalidità (qualora non scelgano la NASpI)
Requisiti richiesti per ottenere la disoccupazione
Non basta dichiarare di aver perso il lavoro, quando si presenta domanda di disoccupazione bisogna fornire alcuni dati fondamentali. In primis appunto lo stato di disoccupazione (ai sensi dell'articolo 1, comma 2, lettera C, del Decreto legislativo del 21 aprile 2000, n°181 e successive modificazioni) e, quest'ultimo, lo si ottiene recandosi annualmente presso il CPI del proprio Comune.
Bisogna dimostrare di aver versato, nei 4 anni precedenti l'inizio di disoccupazione, almeno 13 settimane di contributi, ma non solo. É necessario dichiarare anche di aver maturato almeno 30 giorni di lavoro effettivo, a prescindere del minimale contributivo, nei 12 mesi che precedono l'inizio del periodo di disoccupazione.
Il disoccupato poi dovrà essere immediatamente disponibile ad iniziare un nuovo percorso lavorativo, e quindi, è tenuto a consegnare al Centro Per l'Impiego del proprio Comune, tutti i documenti necessari entro 15 giorni dall'inoltro della richiesta, pena la perdita di un importo pari a un quarto dell'assegno di disoccupazione.
E sono: carta di identità e copia del contratto di lavoro. Mentre, i disoccupati stranieri dovranno consegnare, in aggiunta, copia del permesso di soggiorno ed un indirizzo del proprio domicilio.
Disoccupazione e Centro Per l'Impiego
Qui, al Centro per l’Impiego, si dovrà stipulare un patto di servizio personalizzato e finalizzato a: partecipare a seminari o a corsi per intensificare le proprie competenze nella ricerca di un nuovo lavoro e, partecipare a corsi formativi o di riqualificazione con lo scopo di ampliare le proprie competenze professionali. Inoltre, bisogna prendere seriamente le offerte di lavoro che ci vengono proposte.
Dal canto suo, il Centro per l’Impiego ha due mesi di tempo per convocare il lavoratore e per organizzare il colloquio conoscitivo.
Disoccupazione: come richiederla?
La domanda di disoccupazione deve essere presentata entro 68 giorni dalla perdita del posto di lavoro e deve essere tassativamente inviata per via telematica tramite il sito dell’INPS. E, ovviamente dovrete, nel caso non lo abbiate, richiedere il PIN personale.
Se preferite, potete rivolgervi anche ad un Caf che inoltrerà per conto vostro la richiesta all’INPS.
In ogni caso, vi serviranno i seguenti documenti: carta d’identità, tessera sanitaria, autocertificazione per accertare la propria residenza, Iban per l’accredito, copia delle ultime tre buste paga, data di inizio lavoro, denominazione dell’ultimo datore di lavoro.
L’indennità potrà poi essere accreditata dove meglio preferite: conto corrente bancario, conto postale, sul libretto postale o tramite bonifico presso ufficio postale nel Cap di residenza o domicilio del soggetto richiedente.
Come calcolare l'assegno di disoccupazione
Il calcolo dell’assegno di disoccupazione è un po’ macchinoso, bisogna quindi armarsi di pazienza. Dunque, l’importo si basa sul totale delle retribuzioni imponibili ai fini previdenziali dei quattro anni precedenti la perdita di lavoro per il numero di settimane di contribuzione. Il quoziente ottenuto, dovrà essere moltiplicato per il numero fisso 4,33.
Per l’anno corrente, l’importo è pari al 75% dello stipendio mensile se questo ultimo risulterà essere pari o inferiore a 1.227,55€ (dato aggiornato al 2020). Se invece il calcolo supera questa cifra, va aggiunta una somma pari al 25% del differenziale tra la retribuzione mensile ed il suddetto importo.
Tuttavia, il tetto massimo dell’assegno di disoccupazione è fissato alla cifra di 1.335,40€ al mese (anche questo, è un importo aggiornato al 2020).
Da tenere presente però che, a partire dal primo giorno del quarto mese di fruizione, l’importo di indennità NASpI diminuirà del 3% ogni mese.
Altra informazione molto importante: quando si beneficia di disoccupazione, si è comunque coperti da contribuzione figurativa.
Come già ribadito, si tratta di un assegno mensile e, per chi ne ha il diritto, comprende anche gli assegni al Nucleo famigliare. La richiesta può essere inoltrata assieme alla domanda di disoccupazione o anche in periodi successivi, ottenendo così anche gli arretrati.
Disoccupazione e tempistiche di pagamento
In molti si chiedono spesso se ci sono delle tempistiche specifiche per i pagamenti o, eventualmente se esiste, un calendario che l’INPS segue mensilmente per l’accredito dell’importo. Purtroppo no, non c’è una organizzazione precisa e non si hanno dati certi per far chiarezza su questo punto.
Anzitutto dipende da quando è stata inoltrata la domanda, dopodiché, le tempistiche e la puntualità, variano da sede a sede. E poi chiaramente ci sono tutta una serie di fattori interni che non ci sono dati sapere.
Dobbiamo pensare alla disoccupazione come se fosse uno stipendio, e quindi bisogna attendere almeno un mese.
Disoccupazione e contributi figurativi
Per chi se lo stesse chiedendo, i contributi figurativi, vengono riconosciuti senza alcun costo finanziario a carico del lavoratore. Si tratta cioè di un lasso di tempo dove vengono accreditati gratuitamente dallo Stato ove si manifesta una situazione particolare. La legge stabilisce che, il lavoratore iscritto all’assicurazione generale obbligatoria, se impossibilitato a svolgere la normale attività lavorativa - e meritevole di copertura previdenziale - può godere del suddetto periodo assicurativo.
Questa tipologia di contributi non vengono versati né dal lavoratore né tantomeno da un ipotetico datore di lavoro, i contributi figurativi possono essere considerati una sorta di copertura fittizia. Ma, la cosa davvero interessante, è che vale a tutti gli affetti sia per maturare il diritto alla pensione, sia per determinare la misura dell’assegno.
Si ribadisce che, questa opzione, si applica solo in situazioni particolari e ad un preciso momento della propria carriera lavorativa, ed è la legge che stabilisce se si è idonei o meno. Da tener presente però che, questa possibilità, si estende solo ai dipendenti del settore privato che son stati licenziati. La situazione per i dipendenti pubblici, per gli artigiani, commercianti e per gli autonomi, è ben diversa.
I contributi figurativi vanno richiesti, non vengono accreditati in automatico. Di solito vengono accreditati in occasione della domanda di pensione. Non hanno di fatto termini di scadenza.
Quanto tempo dura la disoccupazione?
L’indennità di disoccupazione è legata alla storia contributiva del lavoratore, per cui, ogni situazione è diversa e con peculiarità diverse. Tuttavia, nel complesso, lo stato di disoccupazione non può superare i due anni.
Giusto per fornirvi un dato importante: la durata della vostra disoccupazione sarà pari alla metà delle settimane coperte da contribuzione nei quattro anni precedenti il giorno di perdita di lavoro.
Ovviamente la disoccupazione si annulla dal momento che il lavoratore va a perdere lo stato di disoccupato o magari se nel frattempo ha maturato i giusti requisiti per la pensione anticipata, di vecchiaia o alla richiesta di assegno ordinario di validità.
Unica deroga e variazione è prevista per i lavoratori stagionali. Per loro esiste una tempistica leggermente maggiorata, possono cioè godere dello stato di disoccupazione un mese in più rispetto agli altri lavoratori. Questo perché, lavorando solo una parte dell’anno, per loro è molto più complicato trovare nuovamente un impiego nell’immediato.
Disoccupazione ai tempi del Coronavirus
Vista la pandemia causata dal Corona Virus, l’INPS (messaggio n°1286) fornisce i primissimi chiarimenti in merito alla proroga delle scadenze per quanto concerne le presentazioni delle domande di disoccupazione.
Per tutte quelle situazioni dove, il lavoro si è concluso in modo involontario dal 1° gennaio al 31 dicembre 2020, il termine di presentazione delle indennità NASpI è prorogato di ulteriori 60 giorni. Quindi, da 68 si passa a 128 giorni.
La Nuova Assicurazione Sociale per l'Impiego (NASpI), introdotta dal Job Act, - o più comunemente conosciuta con il nome di disoccupazione - è una indennità mensile istituita dall'art. 1 del 2015 (Decreto legislativo del 4 marzo 2015, n°22) verso tutti quei soggetti che hanno perso, involontariamente, il lavoro.
È una procedura che deve essere presentata dall'interessato e non è un qualcosa di automatico. Sostanzialmente va a sostituire le prestazioni di Aspl e mini-Aspl.
La NaspI decorre già dall’ottavo giorno successivo alla cessazione del rapporto di lavoro. Se invece la domanda viene presentata successivamente, e quindi dopo i primi otto giorni, la prestazione decorre dal primo giorno successivo alla data di inoltro della richiesta.
E, se per svariati motivi vi trovate all'estero, la disoccupazione vi verrà comunque accreditata.
Disoccupazione, a chi è rivolta
Come appena affermato, la disoccupazione è rivolta a tutti coloro che, non per causa propria, hanno perso il lavoro, dunque si intende per motivazioni che non sono riconducibili alla propria volontà personale.
Per quanto riguarda le categorie che potranno effettivamente accedere all'indennità di disoccupazione, queste rientrano generalmente nelle seguenti tipologie di lavoratori:
- apprendisti;
- soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato con le stesse cooperative;
- personale artistico con rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato;
- dipendenti a tempo determinato o indeterminato delle pubbliche amministrazioni;
- operatori agricoli a tempo determinato o indeterminato.
Inoltre, potranno anche effettivamente procedere per la richiesta dell'indennità di disoccupazione le seguenti categorie di lavoro:
- lavoratrici che, durante il periodo di maternità, hanno presentato dimissioni per giusta causa;
- lavoratrici, madri, obbligate a presentare le dimissioni durante il periodo tutelato dalla maternità;
- lavoratori licenziati per motivi disciplinari;
- lavoratori che hanno interrotto il rapporto di lavoro in modo consensuale con il proprio datore di lavoro.
Si può richiedere la disoccupazione anche nel caso in cui, il datore di lavoro, imponga al proprio dipendente un trasferimento, in un'altra sede della medesima azienda, ma ad una distanza di oltre 50 km dalla residenza del lavoratore. Oppure anche nel caso in cui l'azienda sia mediamente raggiungibile in circa 80 minuti con i mezzi di trasporto pubblico. La seconda opzione è stata confermata anche con messaggio INPS numero 369 del 26 gennaio 2018.
Disoccupazione, a chi viene negata?
Purtroppo non tutte le categorie lavorative possono richiedere la disoccupazione in caso di perdita del lavoro non volontaria.
In tal senso, occorre sottolineare che per quanto riguarda le categorie di cittadini che purtroppo non potranno accedere all'indennità di disoccupazione, queste rientrano nelle seguenti tipologie di lavoratori:
- lavoratori extracomunitari con permesso di soggiorno stagionali;
- lavoratori che hanno maturato i requisiti per il pensionamento di vecchiaia o anticipato;
- lavoratori titolari di assegno ordinario di invalidità (qualora non scelgano la NASpI)
Requisiti richiesti per ottenere la disoccupazione
Non basta dichiarare di aver perso il lavoro, quando si presenta domanda di disoccupazione bisogna fornire alcuni dati fondamentali. In primis appunto lo stato di disoccupazione (ai sensi dell'articolo 1, comma 2, lettera C, del Decreto legislativo del 21 aprile 2000, n°181 e successive modificazioni) e, quest'ultimo, lo si ottiene recandosi annualmente presso il CPI del proprio Comune.
Bisogna dimostrare di aver versato, nei 4 anni precedenti l'inizio di disoccupazione, almeno 13 settimane di contributi, ma non solo. É necessario dichiarare anche di aver maturato almeno 30 giorni di lavoro effettivo, a prescindere del minimale contributivo, nei 12 mesi che precedono l'inizio del periodo di disoccupazione.
Il disoccupato poi dovrà essere immediatamente disponibile ad iniziare un nuovo percorso lavorativo, e quindi, è tenuto a consegnare al Centro Per l'Impiego del proprio Comune, tutti i documenti necessari entro 15 giorni dall'inoltro della richiesta, pena la perdita di un importo pari a un quarto dell'assegno di disoccupazione.
E sono: carta di identità e copia del contratto di lavoro. Mentre, i disoccupati stranieri dovranno consegnare, in aggiunta, copia del permesso di soggiorno ed un indirizzo del proprio domicilio.
Disoccupazione e Centro Per l'Impiego
Qui, al Centro per l’Impiego, si dovrà stipulare un patto di servizio personalizzato e finalizzato a: partecipare a seminari o a corsi per intensificare le proprie competenze nella ricerca di un nuovo lavoro e, partecipare a corsi formativi o di riqualificazione con lo scopo di ampliare le proprie competenze professionali. Inoltre, bisogna prendere seriamente le offerte di lavoro che ci vengono proposte.
Dal canto suo, il Centro per l’Impiego ha due mesi di tempo per convocare il lavoratore e per organizzare il colloquio conoscitivo.
Disoccupazione: come richiederla?
La domanda di disoccupazione deve essere presentata entro 68 giorni dalla perdita del posto di lavoro e deve essere tassativamente inviata per via telematica tramite il sito dell’INPS. E, ovviamente dovrete, nel caso non lo abbiate, richiedere il PIN personale.
Se preferite, potete rivolgervi anche ad un Caf che inoltrerà per conto vostro la richiesta all’INPS.
In ogni caso, vi serviranno i seguenti documenti: carta d’identità, tessera sanitaria, autocertificazione per accertare la propria residenza, Iban per l’accredito, copia delle ultime tre buste paga, data di inizio lavoro, denominazione dell’ultimo datore di lavoro.
L’indennità potrà poi essere accreditata dove meglio preferite: conto corrente bancario, conto postale, sul libretto postale o tramite bonifico presso ufficio postale nel Cap di residenza o domicilio del soggetto richiedente.
Come calcolare l'assegno di disoccupazione
Il calcolo dell’assegno di disoccupazione è un po’ macchinoso, bisogna quindi armarsi di pazienza. Dunque, l’importo si basa sul totale delle retribuzioni imponibili ai fini previdenziali dei quattro anni precedenti la perdita di lavoro per il numero di settimane di contribuzione. Il quoziente ottenuto, dovrà essere moltiplicato per il numero fisso 4,33.
Per l’anno corrente, l’importo è pari al 75% dello stipendio mensile se questo ultimo risulterà essere pari o inferiore a 1.227,55€ (dato aggiornato al 2020). Se invece il calcolo supera questa cifra, va aggiunta una somma pari al 25% del differenziale tra la retribuzione mensile ed il suddetto importo.
Tuttavia, il tetto massimo dell’assegno di disoccupazione è fissato alla cifra di 1.335,40€ al mese (anche questo, è un importo aggiornato al 2020).
Da tenere presente però che, a partire dal primo giorno del quarto mese di fruizione, l’importo di indennità NASpI diminuirà del 3% ogni mese.
Altra informazione molto importante: quando si beneficia di disoccupazione, si è comunque coperti da contribuzione figurativa.
Come già ribadito, si tratta di un assegno mensile e, per chi ne ha il diritto, comprende anche gli assegni al Nucleo famigliare. La richiesta può essere inoltrata assieme alla domanda di disoccupazione o anche in periodi successivi, ottenendo così anche gli arretrati.
Disoccupazione e tempistiche di pagamento
In molti si chiedono spesso se ci sono delle tempistiche specifiche per i pagamenti o, eventualmente se esiste, un calendario che l’INPS segue mensilmente per l’accredito dell’importo. Purtroppo no, non c’è una organizzazione precisa e non si hanno dati certi per far chiarezza su questo punto.
Anzitutto dipende da quando è stata inoltrata la domanda, dopodiché, le tempistiche e la puntualità, variano da sede a sede. E poi chiaramente ci sono tutta una serie di fattori interni che non ci sono dati sapere.
Dobbiamo pensare alla disoccupazione come se fosse uno stipendio, e quindi bisogna attendere almeno un mese.
Disoccupazione e contributi figurativi
Per chi se lo stesse chiedendo, i contributi figurativi, vengono riconosciuti senza alcun costo finanziario a carico del lavoratore. Si tratta cioè di un lasso di tempo dove vengono accreditati gratuitamente dallo Stato ove si manifesta una situazione particolare. La legge stabilisce che, il lavoratore iscritto all’assicurazione generale obbligatoria, se impossibilitato a svolgere la normale attività lavorativa - e meritevole di copertura previdenziale - può godere del suddetto periodo assicurativo.
Questa tipologia di contributi non vengono versati né dal lavoratore né tantomeno da un ipotetico datore di lavoro, i contributi figurativi possono essere considerati una sorta di copertura fittizia. Ma, la cosa davvero interessante, è che vale a tutti gli affetti sia per maturare il diritto alla pensione, sia per determinare la misura dell’assegno.
Si ribadisce che, questa opzione, si applica solo in situazioni particolari e ad un preciso momento della propria carriera lavorativa, ed è la legge che stabilisce se si è idonei o meno. Da tener presente però che, questa possibilità, si estende solo ai dipendenti del settore privato che son stati licenziati. La situazione per i dipendenti pubblici, per gli artigiani, commercianti e per gli autonomi, è ben diversa.
I contributi figurativi vanno richiesti, non vengono accreditati in automatico. Di solito vengono accreditati in occasione della domanda di pensione. Non hanno di fatto termini di scadenza.
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L’indennità di disoccupazione è legata alla storia contributiva del lavoratore, per cui, ogni situazione è diversa e con peculiarità diverse. Tuttavia, nel complesso, lo stato di disoccupazione non può superare i due anni.
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NASpI, disoccupazione, cassa integrazione: l'IRPEF è dovuta?
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Naspi, ultime news: cosa cambierà nel 2022?
di Federica PaceLe indiscrezioni sul contenuto della riforma degli ammortizzatori sociali tornano a popolare il web. La notizia sembra interessare Naspi, DIS-COLL e cassa integrazione, misure che vedranno importanti modifiche a partire dal 2022. L’ufficializzazione delle linee guida sugli interventi da applicare viene rivista dal Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, e da Mario Draghi, mentre per l’approvazione definitiva si attende il PNRR. Intanto, vediamo cosa potrebbe cambiare già dal prossimo anno:
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Lavoro nero, scenari allarmanti dopo la Pandemia!
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Come viene sospesa la NASPI: attenti alle novità di agosto!
di Niccolò MencucciSei disoccupato? Ci siamo passati tutti. E' un momento orribile. Ma la NASPI può aiutarti. Come? Garantendoti un'indennità mensile, mentre cerchi lavoro. Ma stai attento, perché dal 2015 ad oggi molte cose sono cambiate. E anche per questo mese, agosto 2021, ci sono delle belle novità: date, decurtazioni e altri particolari di poco conto. Ad esempio, come viene sospesa.
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Naspi. Sbloccati i pagamenti! Ecco come farsi pagare!
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di Laura PellegriniIn vista dello sblocco dei licenziamenti si fa sempre più ampia la platea di potenziali beneficiari dell'assegno di ricollocazione: il bonus spetta ai disoccupati in possesso di alcuni requisiti e può arrivare fino a un massimo di 5 mila euro. Scopri come richiederlo e come utilizzarlo per trovare un lavoro.

Bonus Disoccupati SAR 1.000€: Draghi lo conferma per tutti!
di Francesco SantoneTra i vari provvedimenti per fronteggiare la crisi che ci sarà con la rimozione del blocco dei licenziamenti a partire dal 1 luglio 2020, Mario Draghi insieme a tutto il governo hanno pensato ad una serie di bonus e sussidi per gli ex lavoratori disoccupati, appartenenti alla categoria del lavoro in somministrazione, nell'ottica di arginare il problema.
E' il caso del bonus disoccupati SAR, permette ai lavoratori che hanno svolto almeno 90 giorni di lavoro si ottenere fino a 780 euro, mentre per almeno 110 giorni di lavoro si possono ottenere fino a 1.000 euro.
Bonus Disoccupati SAR 1.000€: Draghi lo conferma per tutti!
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E' il caso del bonus disoccupati SAR, permette ai lavoratori che hanno svolto almeno 90 giorni di lavoro si ottenere fino a 780 euro, mentre per almeno 110 giorni di lavoro si possono ottenere fino a 1.000 euro.

NASPI e disoccupazione: finalmente arriva l'assegno unico!
di Manuel SacconGrazie alle circolari numero 92 e 93 pubblicate dall'Inps è partito ufficialmente dal primo luglio l'assegno unico temporaneo, che farà da ponte fino al 31 dicembre 2021. Potranno beneficiarne alcune categorie di persone, tra cui i percettori di NASPI e lavoratori in disoccupazione.
NASPI e disoccupazione: finalmente arriva l'assegno unico!
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Naspi 2021 tra anticipi e sospensioni: come funziona?
di Pamela GaratoSono ancora molti i lavoratori che hanno perso involontariamente la propria occupazione e utilizzano la Naspi come unica forma di indennità. Ci sono dei casi però, in cui è prevista la sospensione o addirittura la decadenza. Ecco perché è importante sapere come funziona, a chi spetta e cosa fare in queste situazioni. Vediamolo insieme.
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di Pamela GaratoSono ancora molti i lavoratori che hanno perso involontariamente la propria occupazione e utilizzano la Naspi come unica forma di indennità. Ci sono dei casi però, in cui è prevista la sospensione o addirittura la decadenza. Ecco perché è importante sapere come funziona, a chi spetta e cosa fare in queste situazioni. Vediamolo insieme.
