Guerra, Anonymous: nuovo cyberattacco alla Russia di Putin

Guerra, nuovo cyberattacco di anonymous alla Russia di Putin .L'Unione Europea applica la censura ai media del Cremlino e la svizzera appoggia UE.

E, mentre la guerra folle di Putin procede senza sosta, anche durante le negoziazioni tra Kiev e Mosca, anche Anonymous si schiera contro il presidente russo e gli dichiara guerra

Ormai, tutti gli alleati della NATO si sono dimostrati favorevoli ad imporre alla Russia pesantissime sanzioni per gli attacchi bellici nei confronti dell’Ucraina, oltre che per il precedente riconoscimento delle Repubbliche separatiste del Donbass, che avrebbe violato gli accordi di pace di Minsk del 2014 e 2015

Le sanzioni messe in atto dagli Alleati NATO prevedono che la Russia sia esclusa dal sistema interbancario SWIFT, oltre che restrizioni alla Banca Centrale RU dal dispiegamento di riserve internazionali.

Tra le sanzioni, poi, è stato dato l’ok allo stop della vendita della cittadinanza e al congelamento dei beni dei funzionari russi sanzionati e dei loro abilitanti. Inoltre, gli alleati si impegneranno a combattere la disinformazione e la guerra ibrida. Tutte le sanzioni saranno applicate. 

Infine, come dichiarato dalla stessa Presidente della Commissione UE, per la prima volta nella storia l’Unione Europea provvederà a finanziare l’acquisto, oltre che la consegna di armi e ulteriori attrezzature belliche a un Paese che è sotto attacco

Ma contro la Russia di Vladimir Putin non si è schierata solo la NATO. Anche il collettivo di attivisti-cyber chiamato Anonymous ha preso parte alla questione e ha iniziato il suo attacco hacker contro il Cremlino

Il messaggio del collettivo di Cyberattivisti è arrivato forte e chiaro attraverso un video che è iniziato a circolare in rete, indirizzato direttamente a Vladimir Putin “This is a message for Vladimir Putin, from the Anonymous”.

Ecco il video del discorso dalla pagina ufficiale di Sky Tg 24:

Anonymous, il perché di una cyber-guerra alla Russia?

Partiamo col capire chi è, o meglio, chi c’è dietro il movimento Anonymous. Si tratta di un movimento del tutto decentralizzato di hack-tivismo che opera in maniera coordinata per perseguire degli obiettivi condivisi

Il movimento dei cyber-attivisti ha preso parte alla guerra iniziata dalla Russia, schierandosi proprio contro quest’ultima. E così, in poche ore, sono andate in down la l’emittente televisiva russa RT News, il sito del ministero della Difesa e il sito della Presidenza, oltre che altri siti direttamente collegati al governo di Vladimir Putin.

I cyber-attivisti non incolpano il popolo russo per quanto sta accadendo in queste ore (e in questi giorni) in Ucraina, ma puntano il dito unicamente sul Cremlino. Il loro obiettivo, infatti, è mettere a conoscenza il popolo russo di quello che sta succedendo a Kiev e nelle città ucraine e liberarlo dalla “macchina della censura statale”.

Nei giorni scorsi, infatti, l’ente statale russo di controllo sui media, Roskomnadzor, ha dichiarato che solamente le fonti ufficiali russe forniscono informazioni affidabili e attuali, preannunciando agli altri organi di informazione quella che è poi risultata un’evidente censura.

In particolare, l’ente statale russo di controllo sui media si è rivolto a una decina di media, ordinando loro la rimozione immediata di contenuti che facessero riferimento a civili uccisi dall’esercito di Mosca in Ucraina. Roskomnadzor ha poi bandito l’utilizzo dei termini “invasione”, “offensiva” o “dichiarazione di guerra”.

Il governo Russo, infatti, non ha mai parlato ai suoi cittadini di una “guerra”, ma ha definito l’invasione in Ucraina una vera e propria “operazione militare speciale finalizzata al mantenimento della pace.”

E così, Anonymous è sceso in campo a combattere la sua guerra, o meglio, la sua cyber-guerra, con una chiamata alle armi rivolta a tutti gli hacker del mondo utilizzando l’hashtag su Twitter #OpRussia. Su Anonymous Tv è stata poi diffusa la dichiarazione di guerra ufficiale, in cui si affermava che gli hacker avrebbero intensificato gli attacchi sul Cremlino. 

La dichiarazione diceva:

“Hackers all around the world: target Russia in the name of #Anonymous. Let them know we do not forgive; we do not forget. Anonymous owns fascists, always.”

Guerra cyber contro la Russia, ecco gli attacchi sferrati sino ad ora

Per capire dove si sta svolgendo la guerra hacker e cosa sta colpendo basta andare nei profili social Twitter collegati al collettivo di cyberattivisti, in particolare sul profilo di Anonymous Tv.

Il primo attacco è stato sferrato contro la censura della Tv Russa RT News, per poi colpire il sito ufficiale di Gazprom e, successivamente, quello della azienda bielorussa di armamenti Tetraedr. Inoltre, è stato poi sferrato un attacco con tecnica Ddos, acronimo che serve ad indicare “Distributed Denial of Service”, caricando di finte chiamate i diversi server per bloccarli. 

L’obiettivo è duplice: da un lato si vuole liberare il popolo russo dalla censura facendogli comprendere quanto sta accadendo nella vicina Ucraina (la guerra folle voluta da Putin), dall’altro si vuole mantenere la popolazione ucraina collegata nel miglior modo possibile.

“Anonymous has ongoing operations to keep .ru government websites offline, and to push information to the Russian people so they can be free of Putin’s state censorship machine. We also have ongoing operations to keep the Ukrainian people online as best we can.”

Anonymous ha poi colpito: il sito dell’Agenzia spaziale russa da Leopoli, in Ucraina, il sito del Cremlino, ancora inaccessibile e il sito del ministero della Difesa. Ma non è tutto, poiché la cyber-guerra ha colpito anche il cuore della televisione nazionale russa

Nella serata di ieri, infatti, le trasmissioni russe sono state interrotte per qualche secondo e sono state sostituite da bandiere e da musiche nazionali ucraine. Obiettivo centrato! Tango-Down!

Oltre alle bandiere e ai canti nazionali ucraini sono andati anche in onda depositi petroliferi e gasdotti in fiamme e, nelle ore passate, è stata data la notizia dell’arrivo di nuovi attacchi rivolti a banche e grandi compagnie energetiche russe.

La cyber-war è solo all’inizio e presto, se il presidente russo Vladimir Putin non cesserà il suo attacco in Ucraina e non ordinerà il ritiro delle sue truppe, conoscerà presto “la furia degli hacker di tutto il mondo.

Guerra in Ucraina, anche Von der Leyen contro la censura della Russia

Per la prima volta in Europa, inoltre, verrà applicata la censura per i media del Cremlino e le società statali “Russia Today” e “Sputnik”, al pari delle loro simili, non saranno più in grado di diffondere “le loro bugie per giustificare la guerra di Putin e vedere la divisione nella nostra Unione.” Questo è quanto ha dichiarato ieri sera la Presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen.

“In another unprecedented step, we will ban in the EU the Kremlin’s media machine. The state-owned Russia Today and Sputnik, as well as their subsidiaries will no longer be able to spread their lies to justify Putin’s war and to saw division in our Union.”

Inoltre, è notizia delle ultime ore che la Svizzera romperà la sua storica neutralità per schierarsi accanto all’Unione Europea per quel che concerne le forti sanzioni contro la Russia di Putin e la sua guerra ingiustificata e ingiustificabile.

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