Apprendistato: puoi essere licenziato? Ecco la risposta!

Si può licenziare un dipendente in apprendistato? Se sì, quando è possibile e per quali ragioni? Vieni a scoprire la normativa qui.

Come sappiamo, il Governo Draghi ha imposto delle nuove regole per quanto riguarda il mondo del lavoro. 

Infatti, come ha affermato anche la collega Viviana Vitale nel suo articolo

I contratti legati ai tirocini 2022, in particolare ai tirocini extracurriculari, sono finiti nuovamente al centro del mirino del Governo.

Ma cosa significa nel dettaglio? Beh, per diminuire gli illeciti che spesso si concretizzano quando si parla di questa tipologia di contratto di lavoro, il Governo ha imposto un utilizzo più massiccio dell’apprendistato

Di conseguenza, è bene conoscere questa modalità di contratto lavorativo, al fine di poterla sfruttare al meglio. 

Una delle domande più frequenti è relativa al licenziamento durante il periodo di apprendistato. La ragione è molto semplice: questa tipologia contrattuale viene vista da molti giovani come una sorta di contratto a tempo indeterminato visto che, nel caso in cui non ci dovessero essere complicazioni, l’apprendistato porta all’assunzione definitiva. 

Eppure, in molti non sanno che si può essere licenziati durante l’apprendistato.  

Ma come funziona il licenziamento in questi casi? Andiamo a scoprirlo nel dettaglio!

Licenziamento ed apprendistato: ecco come funziona! La risposta!

Come avrai compreso nel corso dell’introduzione di questo articolo, il licenziamento è consentito anche nel caso di contratto di apprendistato. 

Tuttavia, secondo quanto stabilito dal Decreto Legislativo numero 81 del 2015, esistono diversi termini che devono essere rispettati per tale metodologia contrattuale. 

Ebbene, dobbiamo operare da subito una prima distinzione tra il licenziamento durante l’apprendistato oppure quello al termine del contratto. 

Infatti, non è vero al 100% che il contratto di apprendistato si trasformerà in maniera automatica in un contratto a tempo indeterminato all’interno dell’azienda. Insomma, potrebbe capitare che il datore di lavoro, per i motivi più vari, decida di non rinnovare il contratto al lavoratore. 

Ma è sempre una decisione che può essere attribuita al solo datore di lavoro?

Beh, come abbiamo sottolineato, dobbiamo distinguere il licenziamento durante il periodo di apprendistato e quello che può intercorrere al termine di tale contratto. 

Infatti, nel secondo caso è possibile che il datore di lavoro decida in modo unilaterale di chiudere il rapporto lavorativo, mentre nel primo caso questo non è consentito. 

Insomma, come abbiamo detto più volte, spesso si tende a pensare che il contratto di apprendistato sia molto simile ad un contratto a tempo indeterminato ed, ovviamente, le analogie ci sono. 

Infatti, le tutele nei confronti di colui che si trova in apprendistato sono molto simili a quelle previste per i lavoratori a tempo indeterminato. Di conseguenza, devi sapere che non si potrà licenziare un dispendente nel corso dell’apprendistato se non sussistono valide motivazioni. 

Insomma, ci dovrà sempre essere una giusta causa o un valido motivo per poter accordare il licenziamento di un apprendista. In caso contrario si parla di licenziamento illegittimo, al pari del contratto di lavoro a tempo indeterminato. 

Eppure, se il contratto di apprendistato termina ed il datore di lavoro decide di non rinnovare l’apprendista, beh, è una situazione tutt’altro che remota. 

Ma andiamo a comprendere nel dettaglio come funziona il licenziamento una volta che l’apprendistato finisce e quali sono le possibilità previste dalla legge per il licenziamento durante l’apprendistato. 

Licenziamento quando l’apprendistato termina: le possibilità del datore di lavoro!

Come avrai compreso, bisogna operare una netta distinzione tra il licenziamento di un dipendente assunto in apprendistato durante il periodo di lavoro e il suo licenziamento al termine del contratto che, solitamente, ha una durata di tre anni. 

Ebbene, andiamo a soffermarci nel dettaglio sulla seconda casistica, ossia il licenziamento che avviene al termine del contratto di apprendistato. 

In questo caso, come abbiamo sottolineato, il Decreto Legislativo numero 81 del 2015 conferisce la facoltà di scegliere al datore di lavoro. 

Insomma, questo vuol dire che il datore di lavoro avrà la facoltà di licenziare l’apprendista anche nel caso in cui non fossero presenti delle valide motivazioni. 

In questo modo, il giovane apprendista non avrà diritto ad accedere in azienda con un contratto di lavoro a tempo indeterminato. 

Eppure, anche in questo caso, è necessario seguire una procedura ben precisa al fine di evitare qualsiasi ripercussione di tipo legale. 

Prima di tutto è bene sapere che il datore di lavoro dovrà procedere con il licenziamento per iscritto, specificando anche la data di fine del rapporto del lavoro. 

Attenzione: come previsto il per il contratto a tempo indeterminato, sarà necessario rispettare i giorni di preavviso.

Altre regole da rispettare per il datore di lavoro che licenzia un apprendista

Abbiamo terminato con i compiti che il datore di lavoro dovrà rispettare al fine di licenziare un dipendente in apprendistato al termine del contratto?

Ovviamente la risposta è no. 

Infatti, sarà necessario che venga inviato il modello UNILAV al Centro per l’Impiego, con anche il contributo relativo alla NASpI da versare presso l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale

Insomma, una serie di attività che devono essere compiute per concretizzare il licenziamento del personale in apprendistato. 

Attenzione però: questo non si applica nel caso di apprendistato professionalizzante. 

Con questo termine facciamo riferimento al lavoro dato nei confronti di disoccupati o coloro che beneficiano della mobilità. 

Ebbene, in questo caso non sarà possibile licenziare queste persone senza avere una giusta causa. 

Come funziona il licenziamento durante l’apprendistato? Ecco quando è consentito!

Come avrai compreso, si può licenziare un dipendente in apprendistato una volta che il suo contratto di lavoro termina. In questo caso, significa semplicemente che l’apprendista in questione non verrà definitivamente inserito all’interno dell’azienda. 

Ma come si può licenziare un dipendente in apprendistato quando il contratto è attivo?

Insomma, il Decreto Legislativo numero 81 del 2015 sancisce la possibilità di licenziamento alla fine del contratto di lavoro anche senza alcuna motivazione

Tuttavia, noi vogliamo comprendere nel dettaglio cosa accade nel caso in cui tale contratto è ancora in vigore. 

Ebbene, devi sapere che non è consentito dalla Legge Italiana licenziare senza motivazione un apprendista. 

Di conseguenza, così come per il contratto di lavoro a tempo indeterminato, sono necessari i presupposti della giusta causa o del giustificato motivo. 

Insomma, solo in questo modo sarà possibile al datore di lavoro procedere con il licenziamento durante il periodo di apprendistato. 

Facciamo qualche esempio? Beh, nel caso del licenziamento per giusta causa facciamo riferimento a quando abbiamo una sanzione di tipo disciplinare, ossia quando il dipendente ha tenuto un comportamento estremamente grave che potrebbe pregiudicare la sua permanenza in azienda. 

Ma a cosa facciamo riferimento quando parliamo di giustificato motivo? In questo caso il dipendente non ha adempito a tutti gli obblighi contrattuali previsti, ma in un modo più blando rispetto al caso precedente. 

Licenziamento durante l’apprendistato: i documenti necessari!

Ma quali documenti saranno da presentare per il licenziamento? 

Sicuramente il datore di lavoro dovrà inviare una lettera scritta per spiegare la giusta causa o il valido motivo che ha portato al licenziamento. 

Tuttavia, non è finita! Infatti, il lavoratore avrà ben 5 giorni di tempo per potersi giustificare o per produrre del materiale che possa aiutare la sua difesa. 

Inoltre, come nel caso precedente, sarà necessario inviare il modello UNILAV al Centro per l’Impiego, con anche il contributo relativo alla NASpI da versare presso l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale. 

Francesca Ciani
Francesca Ciani
Copywriter, classe 1998. Appassionata di marketing, digital e pubblicità fin da bambina, dopo un percorso di ragioneria, ho ottenuto una laurea in Comunicazione, Media e Pubblicità presso l’Università IULM di Milano e, successivamente, ho conseguito un master in Marketing Management. Troppo creativa per essere ragioniera, troppo analitica per essere un’artista: sono diventata social media manager e seo copywriter. Parlo tanto, scrivo ancora di più e ho sempre miliardi di idee.
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