Niente Irpef da pagare in questi Comuni: ecco dove sono i paradisi fiscali in Italia

In realtà, fino all’altro anno la lista era più lunga, dal 2022 sono rimasti in 91 i comuni considerati paradisi fiscali in Italia. Ecco quali sono.

Avere la possibilità di non pagare l’Irpef sembrerebbe un’utopia. Eppure ci sono comuni che hanno deciso di non addebitarla ai loro cittadini.

Dei veri e propri paradisi fiscali in Italia.

Le località in cui l’addizionale comunale non si paga sono tutte al Nord e in regioni a statuto speciale che hanno deciso di eliminare questa tassa.

In realtà, fino all’altro anno la lista era più lunga, ora sono rimasti in 91 i comuni senza Irpef che ancora riescono a far quadrare i conti, nonostante l’abolizione della tassa.

Quali sono i principali paradisi fiscali in Italia

Come già anticipato, fino a un paio di anni fa, la lista dei comuni senza Irpef era più nutrita, comprendendo 132 località. Nel 2022 però 41 di loro non hanno visto quadrare i conti e quindi l’hanno nuovamente istituita.

Ora sono 91 dunque i paesi che ancora permettono di non pagare la tassa comunale, precisamente 14 in Lombardia, 13 in Sardegna, 12 in Piemonte e 10 in Trentino Alto Adige.

Tra questi, ci sono solo due capoluoghi di regione, vale a dire Gorizia e Bolzano. Tutti gli altri sono piccoli paesini con meno di 5 mila abitanti.

Il comune di Alluvioni Piovera è nato proprio come tax free, nel momento in cui si è deciso di unire tra loro i comuni di Alluvioni Cambiò e Piovera.

Altre località sono ben note ai turisti. Costituiscono infatti dei mini-paradisi fiscali:

  • Bellagio (Co)

  • Camogli (Ge)

  • Golfo Aranci (Ss)

  • Gressoney Saint Jean (Ao)

  • Orta San Giulio (No)

  • Portovenere (Sp)

  • Riccione (Rn)

  • San Gimignano (Si)

  • Vipiteno (Bz).

Sicuramente, non solo bei posti dove trascorrere le vacanze ma anche dove risiedere per tutto l’anno, avendo la possibilità.

Nonostante il numero di privilegiati sia ristretto, alla fine dei conti, va detto che i due terzi dei comuni italiani non hanno cambiato le aliquote, rispetto all’anno precedente. In altri casi, laddove c’è stato un aumento della tassa da pagare, sono state però estese le esenzioni a una più ampia platea di contribuenti, allargando di fatto la no tax area.

Che cosa significa paradiso fiscale

In questo articolo stiamo facendo riferimento a singole località che è possibile considerare un paradiso fiscale perché una tassa comunemente da pagare, come l’Irpef, qui non è prevista.

Ma ci sono interi Paesi che si possono considerare dei paradisi fiscali, in cui il profitto aziendale o il risparmio dei privati sono tassati in misura minore rispetto ad altri. Per questo motivo riescono ad attrarre flussi importanti di denaro dall’estero ma spesso questa pratica rasenta l’illegale, nel momento in cui i soldi vengono poi occultati.

Il fenomeno si chiama elusione fiscale, che è differente dall’evasione. Infatti, quest’ultima è un reato, perché gli evasori non pagano le tasse oppure non fatturano il dovuto, per non pagare. L’elusione invece prevede di aggirare le leggi sfruttando, nel caso dei paradisi fiscali, le possibilità che altri Paesi offrono di non essere tassati, ma trasferendo (a volte in maniera fittizia) le sedi aziendali all’estero.

Ecco cos’è l’elusione fiscale e come combatterla.

In Italia, dove la tassazione è tra le più elevate d’Europa, l’elusione fiscale è ormai una prassi. La vita offshore ha permesso in alcuni casi di salvare l’azienda (e relativi dipendenti e famiglie alle spalle) ma in altre situazioni si tratta di un vero e proprio raggiro ai danni del Fisco, un modus vivendi sempre più al limite del legale.

Quali sono i paradisi fiscali in Europa e nel mondo

È recente l’accusa che l’Unione Europea ha lanciato nei confronti di sette Paesi accusati di aver adottato una pianificazione fiscale aggressiva, per cui si ha necessità di intraprendere delle trattative per arrivare a nuove leggi fiscali.

In particolar modo, il riferimento è al Belgio, Cipro, Ungheria, Irlanda, Lussemburgo, Malta e Paesi Bassi.

Nel mondo, la black list aggiornata dei paradisi fiscali prevede innanzitutto quella di presunzione relativa di fittizia residenza estera, come abbiamo già avuto modo di accennare.

Tra questi Paesi troviamo ad esempio la Svizzera o gli Emirati Arabi Uniti ma l’elenco comprende ben 56 Paesi.

C’è poi la black list UE per quanto riguarda le giurisdizioni non cooperative, che riguarda Paesi extra UE che favoriscono pratiche scorrette, dal punto di vista fiscale. Nella fattispecie si tratta di:

  • Samoa americane

  • Figi

  • Guam

  • Palau

  • Panama

  • Samoa

  • Trinidad e Tobago

  • Isole Vergini degli Stati Uniti

  • Vanuatu.

Oltre al regime fiscale agevolato, il punto più controverso dei paradisi fiscali (e che si tenta di continuo di arginare) è che manca un meccanismo di scambio delle varie informazioni fiscali, con gli altri Paesi, motivo per cui si cade facilmente nell’illegalità.

Leggi anche: Paradisi fiscali, anche la Russia entra nella lista. L’Europa pensa a nuove sanzioni.

Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
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