Bollo auto scaduto? Ecco a quali sanzioni si va incontro!

Il bollo auto è una tassa che chi possiede un autoveicolo deve pagare annualmente. Una volta scaduta, si incorre in varie sanzioni che è opportuno conoscere.

Sia nel caso in cui si possieda un veicolo circolante, sia nel caso in cui il proprio veicolo sia completamente fermo e inutilizzato si è tenuti a pagare il bollo auto.

In base alla normativa sancita dal Codice Civile, il Pubblico Registro Automobilistico (PRA), in cui figurano tutte le informazioni riguardanti le iscrizioni di un autoveicolo, di un motoveicolo o di un rimorchio è gestito dall’Automobile Club d’Italia (ACI).

Del resto, è un aspetto che viene riportato anche sul sito dell’Agenzia delle entrate e si basa sull’articolo 51 del Decreto legge n.124/2019:

«L’archivio delle tasse automobilistiche gestito dall’Agenzia delle entrate è in fase di dismissione a favore del nuovo sistema informativo del Pubblico Registro Automobilistico (PRA) gestito dall’Automobile Club d’Italia (ACI)».

Per quanto riguarda le tasse automobilistiche, la cifra spettante, come le sanzioni, come si vedrà, scaturisce da alcuni criteri che riguardano in primo luogo l’auto posseduta.

Dunque, per introdurre agli aspetti inerenti al pagamento del bollo auto, si deve essere innanzitutto proprietari di un’auto al Pubblio registro automobilistico

Dando qualche particolarizzazione sull’istituto a cui si è appena fatto cenno, si può prendere come riferimento quanto si può leggere sul sito Automobile Club d’Italia. Pertanto, il PRA è:

«L’istituto che registra la proprietà dei veicoli ovvero la struttura presso la quale gli automobilisti debbono recarsi per annotare tutte le vicende che riguardano la situazione giuridico- patrimoniali dei veicoli».

Si vedrà nel resto dell’articolo il funzionamento del bollo auto e il modo attraverso cui risulta possibile calcolare la cifra spettante.

Soprattutto, si passeranno in rassegna tutti i criteri principali che portano a stabilire la cifra dovuta. Inoltre, si metterà in luce i modi attraverso cui risulta possibile osservare i pagamenti compiuti in passato ed, eventualmente, quelli ancora non saldati.

In merito, ampio spazio verrà dato al chiarimento di alcuni tasselli spinosi come cosa fare quando il bollo auto risulta scaduto e a quali sanzioni si va incontro in questi casi.

Inoltre, in base agli ultimi sviluppi, si cercherà di gettare luce sul bollo delle auto storiche, cercando di comprendere nel migliore dei modi, quali risultano essere oggigiorno gli sconti e le esenzioni previste.

Come calcolare il bollo auto

Come detto in apertura, chiunque possieda un’auto – che sia anche non circolante – al Pubblico registro automobilistico (PRA), è tenuto a pagare il bollo auto.

I criteri per calcolare l’importo dovuto si basano su alcuni fattori fondamentali. In primo luogo, per comprendere la cifra spettante risulta inevitabile fare appello alla potenza del motore.

Il proprietario intenzionato a comprendere quanto sia la potenza del motore dell’auto posseduta potrà facilmente trovare i KW a cui far riferimento sul proprio libretto di circolazione.

La voce che dovrà cercare per trovare i dati ricercati è P.2. Infatti, il codice “P” fa riferimento al motore.

Il numero “2”, che interessa maggiormente in questo contesto specifico, riguarda la potenza, anche se alcune volte può capitare che non venga riportata.

Prima di sottolineare alcuni aspetti fondamentali riguardanti il bollo auto, per avere una visione più accurata su alcuni temi riguardanti l’argomento che si sta prendendo in esame, corre in soccorso un video presente sul canale YouTube dell’Avv. Angelo Greco di cui se ne consiglia la visione.

Dunque, per calcolare il bollo auto ci sono alcune soglie prestabilite. Per le vetture Euro 0, la cifra di riferimento affinché si possa calcolare accuratamente il bollo auto, è 3€ ogni kW di potenza.

Inoltre, nel caso si dovesse superare la soglia dei 100 kW il prezzo andrebbe a lievitare. Infatti, in questo cosa si sarebbe costretti ad aggiungere 4,50 € per ogni ulteriore kW.

I prezzi scendono gradualmente se le vetture sono Euro 2, 3, 4, 5 e 6. Ad esempio, nelle fasce Euro 4, 5 e 6 si nota che il rapporto dai 3€ riportati in precedenza scende e si assesta a 2,58€ e dai 4,50€ come cifra aggiuntiva superati i 100 kW si scende fino a 2,58€.

La classe ambientale come fattore decisivo per il bollo auto

Dunque, come si sarà ormai capito, un altro fattore decisivo per stabilire il prezzo del bollo auto è la classe ambientale del veicolo.

Le normative antinquinamento a cui occorre far riferimento si basano sulle notevoli scelte pattuite nell’ultimo periodo.

A ben vedere, i limiti delle emissioni vennero regolati negli anni Novanta quando si cominciò a classificare con la sigla Euro 0 tutti le auto che non presentavano un catalizzatore e che erano state immatricolare prima del 1992.

Tutte le modifiche apportate successivamente, registrate in diverse normative che si spingono fino agli anni più recenti, hanno di volta in volta, abbassato notevolmente le soglie di emissioni previste.

Non solo: sono state aggiunte anche ulteriori prove per l’auto. Tra le tante, giusto per offrirne un esempio, occorre riportare il controllo delle emissioni nel momento in cui l’auto parte a freddo.

Nel corso del tempo, coi nuovi cicli, si è assistito allo scrupoloso rispetto di alcune date che hanno fatto sì che determinati veicoli si siano dovuti adattare a quanto decretato, cioè ai limiti imposti.

È chiaro che questo fattore influisce notevolmente sul prezzo del bollo auto nel caso in cui il proprio veicolo non sia del tutto conforme a quanto stabilito.

Dunque, entrando più nello specifico, la dicitura Euro 1 fa fede a una normativa che risale al 1993 che ha sancito l’obbligatorietà della marmitta catalitica e, inoltre, l’abbandono dei carburatori.

Con Euro 2, risalente al 1997, si sono applicati ulteriori limiti a determinati motori, mentre con Euro 3 si è aggiunta una spia che tende a presentare al conducente il superamento di determinati parametri dell’automobile.

Con la normativa del 2006 (Euro4) si è giunti all’obbligatorietà del filtro anti-particolato che, con Euro 5, del 2008, per le auto a diesel, aggiunge il catalizzatore SCR.

Infine, ulteriori e decisivi limiti sono stati apportati con nel 2018, da inquadrare nel contesto di tutte le normative antinquinamento 2018.

Scadenze e pagamenti del bollo auto

Giunti a questo punto e dopo aver compreso i fattori determinati che portano a stabilire quale sia il prezzo da pagare, occorre riportare alcune informazioni riguardanti le scadenze da rispettare nel pagamento del bollo auto.

L’elemento principale da comprende è che ogni Regione può avere un tabellino di scadenze differente dalle altre.

Dunque in base alla Regione d’appartenenza, si potranno avere limiti temporali differenti. Sta di fatto che, in questa varietà di base, tendenzialmente, un bollo auto che scade, come esempio, a gennaio 2022, si potrà pagare in tutto il mese di febbraio.

Di conseguenza, qualunque sia il mese di scadenza, il pagamento potrà essere effettuato nei giorni che formano il mese successivo.

Alla tassa del bollo auto va aggiunto un altro elemento da tenere in considerazione: il superbollo. Si tratta di un addizionale erariale che, dal 2011, riguarda le persone che posseggono determinate automobili che superano alcune soglie stabilite.

Sconti ed esenzioni per il bollo auto

Ci sono alcuni criteri da tenere in considerazione quando si fa riferimento al bollo 2022. Indubbiamente, occorre far cenno anche alle esenzioni.

A poter giovarsi dei suddetti benefici sono i proprietari di auto storiche e le persone che presentano disabilità.

Al di là della proposta di abolire la tassa che si è registrata nell’ultimo periodo occorre riferire che il bollo riguardante le auto storiche è sempre stato un tassello molto controverso.

Al momento, come si legge sul sito dell’ACI:

«Oggi un veicolo può essere considerato storico, con tutte le agevolazioni che ne conseguono e senza necessità di iscrizione presso l’Auto Storiche Italiana ASI solo ed esclusivamente al compimento del trentesimo anno di vita. Tante amministrazioni tuttavia stanno ancora decidendo».

Infatti, è ogni Regione che prende le decisioni in merito. A rendere ancora più complicato capire in maniera dettagliata il tutto è che un elenco ufficiale a cui rifarsi non è ancora disponibile.

L’esenzione permanente è prevista nel momento in cui l’intestatario dell’auto presenta determinate disabilità o nel momento in cui l’auto sia intestata a un familiare del quale la persona con disabilità è fiscalmente a carico.

Per presentare la documentazione relativa e, di conseguenza, per godere dell’esenzione si dovrà far riferimento agli uffici tributi dell’ente Regione.

Come riporta il sito dell’Agenzia delle entrate:

«Per fruire dell’esenzione la persona con disabilità deve, solo per il primo anno, presentare all’ufficio competente (o spedire per raccomandata A/R) la documentazione prevista».

Quanto occorre ancora sottolineare è che, una volta ottenuta, l’esenzione resta valida anche per gli anni successivi.

Le varie sanzioni per un bollo auto scaduto

Nel momento in cui si avesse a che fare con un bollo auto scaduto, le sanzioni a cui si andrebbe incontro sarebbero molteplici e le more diverrebbero sempre più pesanti.

Infatti, per le sanzioni inerenti a un bollo auto scaduto si segue una tabella progressiva. Nel momento in cui i giorni di ritardo con cui si effettua un pagamento non superano le due settimane, la sanzione si assesta allo 0,1% del valore del bollo auto.

La percentuale cresce man mano. Giunti a un mese dalla scadenza la mora tocca l’1,5%, mentre dai 30 ai 90 giorni l’1,67%.

Ancora, dopo i 90 giorni la sovrattassa continua a lievitare arrestandosi al 3,75%. 

Nel momento in cui il ritardo nel pagamento superasse un anno la percentuale arriva al 30%. In quel caso, non pagando la sanzione, si potrà arrivare fino al fermo amministrativo.

Giunti a questo punto occorre sottolineare che il controllo di un bollo auto non è di competenza delle forze dell’ordine.

Di conseguenza, non saranno i carabinieri, né tantomeno i vigili o, ancora, la polizia a verificare il bollo auto. Infatti, questi aspetti sono di competenza della Regione di appartenenza oltre che dell’Agenzia delle Entrate

Come pagare il bollo auto scaduto

Compresi gli aspetti passati in rassegna finora, in particolare quello riguardante le sanzioni a cui si va incontro nel caso non si pagasse il bollo auto, può tornare utile sottolineare come effettuare il pagamento.

I luoghi abilitati a far sì che la transazione possa essere compiuta senza alcun problema sono molteplici.

Infatti, il bollo auto potrà essere pagato sia alle Poste e nelle banche presenti sul proprio territorio, così come nelle Agenzie di pratiche automobilistiche.

Non solo, il proprietario potrà pagare il bollo auto anche nelle ricevitorie Sisal o nelle Tabaccherie che fanno parte del circuito Lottomatica.

Tra il ventaglio di opzioni che riguardano il pagamento del bollo auto figura anche la possibilità che la transazione possa essere eseguita in totale autonomia online.

In questo caso, oltre ai modi predisposti dalla propria banca, il pagamento del bollo auto potrà essere effettuato anche sul sito dell’ACI.

Redazione Trend-online.com
Redazione Trend-online.com
Di seguito gli articoli pubblicati dalla Redazione di Trend-online. Per conoscere i singoli autori visita la pagina Redazione Trend-online.com
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
774FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate