Truffa aggravata, cosa comporta il reato: ecco la pena prevista dal Codice penale

Sempre di più si sente parlare di truffa aggravata, in relazione allo scandalo del pandoro benefico di Chiara Ferragni, ma che tipo di reato è questo?

Il reato di truffa aggravata ha recentemente guadagnato visibilità nel caso Balocco-Ferragni, riguardo la vendita del pandoro dell’influencer Chiara Ferragni a scopo benefico.

Dopo la maxi multa dell’Antitrust per “pratica commerciale scorretta” sul caso pandoro Balocco, proseguono le indagini della Procura di Milano, che sono arrivate a un’importantissima svolta: è stato aperto contro Chiara Ferragni un fascicolo per truffa aggravata.

Inizialmente per la Ferragni si parlava di una frode in commercio, che consiste nella consegna all’acquirente di un bene diverso da quello pattuito. Gli inquirenti hanno però optato per la truffa ritenendo che questo reato sia, almeno in linea teorica, più aderente ai fatti.

Questo caso solleva questioni cruciali riguardo al reato di truffa aggravata e alla sua punibilità in base alla legge italiana.

Truffa aggravata, cos’è e qual è la pena prevista

Se la truffa appartiene alla categorie dei reati contro il patrimonio, e nello specifico, quelli commessi mediante frode, il reato di truffa aggravata aumenta l’entità di questo reato.

In particolare si parla di truffa aggravata quando il fatto viene commesso a danno dello Stato o di un altro ente pubblico (anche nei confronti dell’Unione Europea). In tutti questi casi la pena prevista, come già anticipato, è più severa rispetto all’ipotesi semplice: si tratta di una reclusione da uno a cinque anni e della multa da 309 a 1549 euro.

Truffa ai danni dello Stato, che pena è prevista

Come visto, la truffa ai danni dello stato costituisce un’ipotesi aggravata. Oltre le circostanze aggravanti è prevista un’ulteriore aggravante oggetto di un articolo differente del codice pena: nell’art 640 bis, che disciplina la truffa aggravata per erogazioni pubbliche.

Questo articolo prevede la pena della reclusione da due a sette anni e la procedibilità d’ufficio se la truffa riguarda contributi, mutui, sovvenzioni, finanziamenti, mutui agevolati, o erogazioni dello stesso tipo concessi o erogati da parte dello stato, di altri enti pubblici o da Comunità europee.

In quali casi di parla di “truffa aggravata” e come si procede

Mentre la truffa è punibile in seguito alla querela della persona offesa, per la truffa aggravata il reato dovrà procedere d’ufficio.

Ma cosa significa? Nella maggior parte dei casi alcuni reati si definiscono come “perseguibili a querela di parte”. Per questi reati è dunque indispensabile proporre una querela per chiedere la punizione del colpevole.

D’altra parte, invece, i “reati d’ufficio“, come la truffa aggravata, non è necessario presentare un atto di querela: il procedimento penale può iniziare anche in seguito a una denuncia o una segnalazione di chiunque.

La truffa aggravata può verificarsi in diversi contesti, e la sua identificazione dipende dalle circostanze specifiche del caso.

Si parla di truffa aggravata se il reato viene commesso approfittandosi delle circostanze di tempo, di luogo o di persona (si pensi all’età), tali da ostacolare la pubblica o privata difesa.

Tra i tanti esempi che si possono fare, quelli più classici sono forse i reati realizzati nei confronti di quelli che vengono considerati soggetti fragili: gli anziani, i minori e i disabili.

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