Assicurazione sul prestito: come funziona e le cose da sapere

Se hai bisogno di un prestito dovrai stipulare una polizza assicurativa, ma sai bene come funziona?

Quando si chiede un prestito ad una banca o ad un istituto di credito normalmente c’è la richiesta della stipula di una copertura assicurativa per una maggiore garanzia.

Questa protegge non solo la banca ma anche chi riceve il denaro dal rischio di eventi come la perdita di lavoro, l’invalidità, la morte che verificandosi, possono compromettere la sua solvibilità.

In questo senso il mercato assicurativo, consente proprio di rispondere a questo bisogno. Cerchiamo pertanto di capirne di più.

Assicurazione e prestiti: concetti generale

Quando ci si rivolge ad una banca perchè si ha bisogno di denaro, per accordarci il credito ci viene richiesta a protezione dei rischi una particolare assicurazione che coprirà quei casi in cui il debitore, per sopraggiunti motivi, non sia più in grado di restituire il proprio debito.

Sottoscrivere questo contratto è obbligatorio solo quando ci si finanzia attraverso la cessione del quinto dello stipendio. Ricordiamo che questo è un credito non finalizzato, per il quale non si è tenuti a dare una specifica su come si spenderanno i soldi ricevuti.

Possono richiederlo tutti i lavori dipendenti, sia pubblici che privati, così come anche i pensionati e si restituisce gradualmente proprio con la cessione di un quinto dello stipendio o della pensione all’istituto o all’ente previdenziale che ha erogato la somma.

Assicurazione obbligatoria e cessione del quinto

È una copertura obbligatoria richiesta dal decreto n. 180 del Presidente della Repubblica all’art.54 che fondamentalmente parla di due tipi di copertura assicurativa da inserire in questo tipo di prestito: una polizza sulla vita e una sulla perdita del posto di lavoro.

Con la prima si riesce sempre in caso di premorienza dell’assicurato, a fare in modo che intervenga l’assicuratore a copertura del debito residuo sollevando così da questo onere l’eventuale nucleo superstite.

Con la seconda, l’assicuratore protegge il sottoscrittore dal possibile rischio di rimanere disoccupato ma sempre però per motivi che non siano ascrivibili alla volontà del soggetto stesso.

Quindi mai la compagnia andrà coprire e rifondere il debito residuo se c’è stato un licenziamento per giusta causa o a seguito di dimissioni volontarie.

Quali coperture sono previste

Il Decreto indica due differenti assicurazioni, proprio perché diverse sono le coperture richieste a seconda di chi ha bisogno del debnaro, se un lavoratore o un pensionato.

Nel primo caso infatti al finanziamento sono abbinate entrambe le polizze, ma se a richiedere il denaro è un pensionato, la legge dice che ad essere obbligatoria è solo la polizza vita.

Ad ogni modo va sempre specificato che indipendentemente da tipo di polizza, comunque la sua sottoscrizione è condizione imprescindibile per avere il finanziamento, visto che la cessione del quinto è un finanziamento erogato senza ulteriori garanzie quali fideiussioni o ipoteche.

Quanto costa

Per quanto attiene al costo di questa polizza, la legge stabilisce che deve essere sempre indicato all’interno del TAEG ed è variabile in base a due parametri fondamentali quali l’età e il sesso del richiedente in virtù delle relative aspettative di vita.

Il più delle volte accade che sia lo stesso istituto di credito che concede il credito ad offrire la relativa copertura assicurativa, scegliendola tra quelle delle varie compagnie convenzionate.

Tuttavia è bene ricordare che la legge dal 2012, impone alla banca di presentare al cliente almeno tre differenti preventivi di cui due che non provengano da queste compagnie, tuttavia mai il cliente è tenuto ad accettare obbligatoriamente queste proposte.

Anzi, nel rispetto delle condizioni imposte dall’istituto di credito, questo può scegliere una polizza più conveniente all’interno del libero mercato e a questo punto la banca mai potrà rifiutare la copertura presentata da cliente stesso.

Cosa accade per gli altri prestiti

In tutti gli altri prestiti, non c’è nessun obbligo alla stipula di una copertura assicurativa, tuttavia risulta sempre una scelta fortemente consigliata, soprattutto in quelli di lunga durata e di importo piuttosto rilevante.

Di base una polizza di questo tipo mette a riparo da tre tipologie di eventi, ossia:

  • decesso assicurato;
  • invalidità totale e permanente;
  • inabilità temporanea.

Nel primo caso se c’è il decesso dell’assicurato a pagare il debito residuo non saranno gli eredi ma interviene direttamente la compagnia che si accolla tutte le restanti rate del finanziamento. In egual maniera la compagnia paga le rate residue se l’assicurato rimane invalido in modo totale e permanente.

Infine nel caso di inabilità temporanea l’assicuratore non pagherà tutte le rate residue ma farà solo un rimborso di tipo parziale.

L’ammontare di questo rimborso dipende sempre dai tempi di recupero delle condizioni di salute dell’assicurato che vengono opportunamente valutati, ma di solito l’intervento dell’assicuratore comporta il pagamento delle rate per un periodo di tempo variabile da uno a due anni.

Assicurazione perdita di lavoro

La garanzia infine si attiva anche nel caso in cui ci sia la perdita di lavoro che comporta una difficoltà oggettiva al rimborso del prestito, e farà sì che la compagnia intervenga a pagare le rate del finanziamento.

La caratteristica è che anche in questo caso come per l’inabilità temporanea, la prestazione è limitata nel tempo, in quanto si protrae fino a quando l’assicurato non trova un nuovo lavoro e comunque per un periodo che generalmente non supererà mai un intervallo di due anni.

Bisogna dire la perdita di lavoro deve essere ascrivibile sempre ad una disoccupazione involontaria, quindi se è lo stesso assicurato che per qualunque motivo si licenzia, la compagnia non è tenuta ad alcun pagamento.

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